Fumetti/Cartoni americani > I Pinguini di Madagascar
Segui la storia  |       
Autore: I_love_Beerus    17/08/2017    1 recensioni
Storia ambientata circa un anno e mezzo dopo la fine della prima storia "Cambiamenti inaspettati".
Finalmente Skipper e Sam stanno insieme e con l'aiuto della loro squadra dovranno risolvere problemi che nessuno dei due aveva previsto.
Ce la farà Sam ad accettare una triste verità? E Skipper sarà in grado di aiutarla e starle vicino?
Con nuove missioni, nuove avventure ed emozioni, i nostri amici dovranno vedersela anche col ritorno di vecchie e nuove conoscenze.
Spero di avervi incuriositi, buona lettura:*
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Skipper
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il sole era alto nel cielo e i piccoli fiorellini che piano piano spuntavano sulle chiome degli alberi preannunciavano l’arrivo della stagione primaverile.
Come sempre, nello zoo di Central Park, tutto proseguiva per il meglio: le visite mattutine, i vari spettacoli per i bambini e le peripezie degli animali nei confronti della guardiana Alice.
Quella mattina gli animali non avrebbero dovuto fare alcuno spettacolo e ne avevano approfittato per rilassarsi.
Al sicuro, nella loro base segreta, Skipper, Sam, Kowalski, Rico e Soldato stavano passando il tempo a guardare un film horror, su richiesta in particolare di Sam e Rico.
-Oh, no! No, ti prego, non farle male!!- continuava a gridare il più piccolo del gruppo, impaurito e coprendosi gli occhi a intervalli regolari.
-Avantiiii, tagliale quella testa, suuuu!!- incitò Sam speranzosa, seduta vicino Skipper, il quale teneva gli occhi fissi sullo schermo per non perdersi nessuna scena.
-Secondo me, considerato il vicolo ceco, avrà soltanto il 31% di possibilità di scappare via- informò Kowalski con fare da maestro, anche se in quel momento se la stava facendo sotto per l’ansia.
Rico picchiava continuamente il suo bazooka come se avrebbe fatto effetto sulla povera vittima del film.
-Uhuhuh, ecco, forse è il momento giusto…!- disse all’improvviso Sam, con l’adrenalina che le scorreva nelle vene.
Tutti gli occhi dei pinguini erano puntati sull’esito del finale. Evidentemente speravano in qualche finale col sangue, tranne Soldato e Kowalski, ovviamente…
Un secondo dopo furono attraversati tutti da emozioni diverse.
-NO! MA PERCHE’ QUELL’IDIOTA SI E’ INTROMESSO?! VOLEVO VEDERE QUELLA TESTA TAGLIATA, CAVOLO!- esclamò furiosa la pinguina, alzandosi in piedi e facendo un violento segno di stizza.
-Menomale! Alla fine non si è ferito nessuno, che bello!- disse Soldato estremamente sollevato.
-Vale anche per me- disse Kowalski. Quel film era stata la quintessenza dell’ansia e dell’angoscia. Non gli erano mai piaciuti i film horror.
Rico grugnì fortissimo tutto il suo dissenso.
-Beh, alla fine non è morto nessuno, ma non è stato male, comunque…- disse Skipper, alzandosi e andando a spegnere il televisore.
-Stai scherzando?? E’ stato proprio noioso! Speravo che almeno la parte finale si salvasse e invece… Nah, ho visto film horror molto più belli e spaventosi- disse Sam servendosi di qualche pesciolino fresco –Insomma, abbiamo persino coperto tutte le pareti con dei teli neri per rendere l’atmosfera più oscura, ma non è servito a niente! Due ore della mia vita sprecate miseramente…- si rammaricò la pinguina.
-Vedi di aiutarmi a toglierli quei teli invece di lamentarti, piccola- le disse Skipper con un sorrisetto provocatorio.
-Ai suoi ordini, capo…- gli rispose atona Sam, andandogli incontro ridendo e aiutandolo a levare dai muri i teli.
-Io l’ho trovato spaventoso- disse Soldato unendosi a loro.
-Per te tutto è spaventoso, Soldatino- intervenne Sam scuotendo la testa.
-Kowalski, lo so che te la stavi facendo nei pantaloni; non c’era bisogno di fare il forte- gli disse Sam dandogli una pacca sul petto e ridendo a crepapelle insieme a Rico.
-Mi dispiace deluderti, ma non è così- le rispose semplicemente lo scienziato leggermente irritato, più che altro perché quella pinguina era in grado di coglierlo sul fatto tutte le volte.
-E smettila di prenderlo in giro, Sam. Poverino, sarà la milionesima volta da quando sei con noi che lo umili così- le disse Skipper in finto tono severo, guardando accigliato la sua fidanzata.
Era passato un anno e mezzo dal giorno in cui Sam era entrata ufficialmente a far parte del Commando e non perdeva occasione per stuzzicare tutti quanti, in particolar modo Kowalski; anche se sapeva che lo faceva di buona fede.
-Oh, andiamo! Non voglio umiliarlo, io scherzo soltanto. Lo sai che ti voglio un mondo di bene, Kowalski- gli disse girandosi verso di lui pensando di averlo realmente offeso.
-Lo so, lo so- rispose lui con fare indifferente, ma divertito dalla situazione.
-Ecco, visto?- disse Sam con sguardo di sfida a Skipper, il quale lo ricambiò volentieri.
Passarono cinque minuti a pulire la base segreta, quando all’improvviso lo schermo nel laboratorio di Kowalski incominciò a segnalare una chiamata.
Si precipitarono all’interno della stanza e videro il mittente.
-Il Vento del Nord!- esclamarono tutti quanti in coro.
-Ma perché ci staranno chiamando?- chiese Soldato leggermente preoccupato.
-Vorranno sicuramente indietro gli zaini razzo. Mi dispiace, Rico…- disse Sam appoggiando una pinna sulla spalla dell’amico in segno di solidarietà.
Rico grugnì disperato e continuava a fissare lo schermo davanti a sé.
-Non possiamo sapere cosa vogliono se non apriamo la chiamata… Muoviti, Kowalski!- ordinò in tono sbrigativo Skipper al suo braccio destro.
Kowalski non se lo fece ripetere due volte: premette il pulsante rosso al centro e, finalmente, aprì la telefonata.
Sullo schermo gigante davanti a loro comparve la figura di un lupo artico, ben piazzato e con due grandi occhi color ghiaccio.
-Classified!- lo salutarono tutti i pinguini.
-Salve, ragazzi. E’ davvero un piacere rivedervi… se così dovrei dire- disse in tono arrogante guardando Sam.
-Se ce l’hai ancora con me per quel vostro veicolo che ho dipinto di nero, allora scusa tanto- disse Sam con un grosso sorriso, falso quanto la corona di Coda ad Anelli, a detta di Skipper.
-Ne riparleremo, stanne certa- disse tranquillamente Classified.
Skipper si schiaffò una pinna sulla fronte con fare esasperato.
-Ti prego, dimmi che non ci hai chiamati per questa sciocchezza!- lo supplicò Skipper con lo sguardo.
Non sopportava queste bambinate. Ricordava quando si infuriò con Sam per essere andata di nascosto nel quartier generale del Vento del Nord e aver fatto quello scherzo che, ovviamente, significò due lunghe settimane di insulti da parte di Miccia, la foca che si occupava degli armamenti per la Task Force segreta.
-Certo che no! Vi ho chiamati perché dobbiamo svolgere una missione molto importante e voi dovete partecipare- disse Classified in poche parole.
-Cosa?- esclamò Sam sorpresa. In realtà non stava più nella pelle; lei adorava le missioni e quello che avevano passato due mesi prima col Vento del Nord sperava si ripetesse altre miliardi di volte.
-Ehi, frena frena frena! “E voi dovete partecipare”, dove sta scritto? Non esiste che devi decidere per noi, bello- gli disse repentino Skipper.
Ma che sperava? Che si lasciasse comandare da un cane?
-Okay okay, non ti scaldare! Ovviamente non siete obbligati, ma sarebbe raccomandabile se veniste con noi- specificò Classiefied, sperando di convincerli.
-Innanzitutto voglio sapere esattamente di che missione si tratta- disse Skipper risoluto.
-Non posso dirvelo ora, ma posso dirvi soltanto che voi c’entrate e quindi fareste meglio a collaborare- concluse il lupo, guardandosi le unghie con fare indifferente.
-Non ci vuoi proprio dire di che missione si tratta, eh? Non so perché, ma qui sento puzza di imbroglio- disse Skipper accigliato e sospettoso.
-Non si tratta di un imbroglio. Ti pare che vi chiamerei se fosse una sciocchezza?- si irritò Classified.
-Oh, andiamo Skipper, che ci costa andare da loro e svolgere la missione??- disse Sam, provando a convincere il fidanzato a recarsi nel quartier generale del Vento del Nord.
-E’ facile parlare attraverso uno schermo. Scommetto che c’è qualcosa sotto- insistette Skipper, non smettendo di guardare il lupo dall’altra parte.
-Non so, Skipper… secondo me è meglio se andiamo; se ci ha chiamati vuol dire che sarà sicuramente qualcosa di importante- intervenne Soldato.
-Anche secondo me dovremmo andare, capo- disse subito dopo Kowalski.
Il leader sospirò, mentre Classified ringraziò con lo sguardo chi aveva dato consenso.
-Sììì! Visto? Dai, Skipper, siamo la maggioranza, non puoi tirarti indietro ora!- saltellò Sam felice.
Skipper, vedendo tutto l’entusiasmo della fidanzata, cedette e si rivolse a Classified.
-D’accordo. Ma se scopro che è un imbroglio, non passerai un buon fine settimana- lo informò mantenendo la calma.
Classified sorrise soddisfatto.
-Evviva!- gridarono in coro gli altri quattro pinguini.
-Quando partiamo?- chiese impaziente la pinguina.
-Anche ora, se volete- rispose pacato l’Husky.
-Ehi ehi, quanta fretta! E’ davvero così importante questa missione?- chiese nervoso Skipper, squadrando Classified dall’alto al basso.
-Molto- rispose vago il cane, sospirando e sapendo che con Skipper doveva fare ferro e fuoco per ottenere qualcosa.
Il leader dei pinguini si rassegnò.
-Va bene- disse infine.
-Ma come faremo ad arrivare da voi?- chiese Soldato molto incuriosito.
-Aaah, Soldato… Non credevo che l’avrei usato in questa circostanza, ma forse è arrivata l’ora di testare il mio J.S.V.- disse Kowalski super fiero ed eccitato.
-Emh… J.S.V?- chiese Sam confusa ma allo stesso tempo interessata.
-Sta per Jet Super Veloce. In meno di un minuto può arrivare a una velocità di 300 Km orari- spiegò con il suo solito fare da scienziato.
Gli altri si guardarono tra loro. Non volevano dirgli che in realtà non avevano per niente voglia di provare quell’invenzione, perché ogni volta che Kowalski costruiva qualcosa, questa o esplodeva o si disintegrava, e loro non ci tenevano a cadere da chissà quale altezza e finire spiattellati sul suolo!
Skipper si girò verso Classified come per convincerlo a dire qualcosa che avrebbe impedito a Kowalski di usare quell’aggeggio. Infatti il cane aprì la bocca per dire qualcosa, ma fu bruscamente interrotto.
-No, ma sei impazzito, Kowalski? Se usassimo quel coso nelle migliori delle ipotesi ci farà schiantare contro qualche montagna! Perché non usiamo gli zaini-razzo? Non sono pericolosi e per di più sono fighi!- disse sognante la pinguina, incurante del fatto che lo scienziato si fosse profondamente offeso e che Skipper le avesse lanciato occhiatacce.
Prima che Skipper le rispondesse a tono, Classified lo zittì e prese lui la parola.
-Non c’è bisogno della tua invenzione, Kowalski. Posso direttamente teletrasportarvi da dove siete ora a dove mi trovo io in questo momento. Sarà solo questione di secondi- disse il cane sorridendo compiaciuto e, vedendo che Kowalski era lì lì per disperarsi ancor di più, riprese subito a parlare –E comunque, Eva è impaziente di rivederti- concluse con un sorrisetto allo scienziato.
Per Kowalski fu come una batosta, bella come quando ti annunciano che hai vinto il Premio Nobel.
-Davvero?? Mi sta aspettando?? Muoviamoci, gente!- urlò Kowalski preso da una gioia improvvisa.
-Un momento, e gli zaini…- stava chiedendo Sam.
-Li rivoglio indietro. Pensavi ve li avrei fatti tenere per sempre?- chiese Classified quasi sprezzante.
-Pff… e va bene- disse Sam sconfitta, mentre con lo sguardo consolava un Rico piuttosto dispiaciuto.
-Bene. Siete pronti?- chiese Classified, pronto ad attivare il teletrasposto.
-Aspetta, aspetta!- ordinò all’improvviso la pinguina.
Skipper si girò verso la sua fidanzata esasperato.
-Adesso cosa ti prende?- le chiese sospettoso e incuriosito.
-Come sarebbe? Non posso andarmene senza neanche salutare Marlene!- gli rispose mentre usciva dal portello d’uscita a tutta velocità.
Skipper non ebbe il tempo neanche di dire una parola per quanto fu veloce.
-La tua ragazza mi deve restituire gli zaini-razzo, chiaro?- disse serio Classified mettendo le braccia conserte per aspettare la pinguina.
-Cristallino- gli rispose Skipper, indifferente.
Sapeva che l’Agente Segreto non tollerava tanto la presenza di Sam.
Quando due mesi prima avevano dovuto salvare tutti i pinguini del mondo dalla minaccia di Dave il polpo, Sam non perdeva occasione per sfidare o insultare Classified perché troppo “arrogante e pieno di sé”.
Era esattamente quello che pensava Skipper, ma al contrario della ragazza preferiva stare al suo posto e non perdere tempo con certi giochetti.
Il continuo prendersi a parole aveva suscitato anche l’antipatia di Miccia nei suoi confronti, tanto che quasi non potevano più vedersi, altrimenti si sarebbe scatenata una zuffa.
Soltanto con la sconfitta di Dave e il repentino cambio di atteggiamento da parte di Classified nei loro confronti aveva contribuito ad ammorbidire la situazione, ma non del tutto.
Skipper e gli altri speravano solo che Sam non avrebbe fatto altre bambinate in quella misteriosa missione.
 
-Ehi, Marlene!- urlò Sam quando entrò nella caverna della lontra, sua migliore amica e con la quale condivideva l’habitat.
Marlene stava ancora dormendo e non appena sentì il richiamo della pinguina saltò dal letto.
-Sam! Cosa c’è? Non dovevi passare l’intera giornata con i ragazzi, oggi?- le chiese piuttosto sorpresa, stropicciandosi gli occhi e avviandosi verso la cucina.
-Beh, sono stata fino ad ora. Diciamo che sono venuta per salutarti, Marlene- le disse, in tono piuttosto contenuto ma che in realtà racchiudeva dispiacere. Non voleva lasciare sola la sua amica un’altra volta.
Era già successo una volta ma la lontra fu molto comprensiva. Non era sicura, però, che lo sarebbe stata di nuovo.
Marlene rimase spiazzata e la guardò incredula.
-Oh… quindi te ne vai… di nuovo?- le chiese curiosa, ma anche leggermente delusa.
-Sì, Marlene. Scusami, il fatto è che qualche minuto fa ci ha chiamati L’Agente Segreto del Vento del Nord e a quanto pare devono svolgere una missione nella quale non possiamo mancare…- spiegò Sam, sperando con tutto il cuore che la sua amica capisse, ma lo sguardo eloquente e sospettoso di quest’ultima le confermò il contrario.
-Che tipo di missione?- chiese Marlene in automatico.
-Eh, bella domanda- le rispose Sam sincera.
-Come sarebbe, non lo sapete? Decidete di andarvene senza avere la più pallida idea di cosa possa trattarsi?? Cavolo, vi facevo più intelligenti, eh- sentenziò Marlene incredula ma anche irritata con Sam: preferiva andarsene senza sapere meta e scopo piuttosto che stare con lei?
-Non fraintendere, quelli lì non ci chiamerebbero mai se non si trattasse di qualcosa di serio, e poi…- Sam fu bruscamente interrotta dalla lontra.
-Qualcosa di serio?? Sam, ma cosa dici?? Ti devo ricordare l’ultima volta che vi hanno “chiamato”? Vi hanno reclutati contro la vostra volontà solo e soltanto per ricavare informazione su quel… come si chiamava?-
-Dave- le rispose subito la pinguina.
-Dave. E quando voi volevate contribuire a sconfiggerlo, hanno pensato bene di rinchiudervi in uno scatolone e togliervi dai piedi!- concluse Marlene, adesso molto innervosita.
Sam lo aveva sospettato che Marlene non avrebbe approvato facilmente l’idea di vederla andarsene. Cercò quindi di farla calmare e convincerla che sarebbe tornata presto.
Si diede della stupida subito, però: come avrebbe potuto rassicurarla se nemmeno lei sapeva quando sarebbe tornata?
-Senti, Marlene, dobbiamo andare oggi stesso. A quanto pare è qualcosa di molto importante, non sappiamo ancora cosa ma ti prometto che torneremo presto- le disse cercando di risolvere la situazione, ma non ci riuscì.
-Hai detto così anche l’ultima volta e sei tornata dopo un mese. Prima per fare quello che avete fatto col Vento del Nord e con quel Dave, e poi perché ti sei voluta fare una “vacanza” con Skipper- le disse in tono triste.
Sapeva benissimo che la sua amica non sarebbe arrivata presto.
La verità era che a Marlene mancava Sam ogni volta che non era presente.
Con lei rideva, si divertiva e tutti i giorni aveva qualcosa da fare.
Quando invece non era lì con lei era tutto monotono e noioso.
-Quella “vacanza” con Skipper me la sono concessa perché entrambi volevamo stare un po’ da soli e passare del tempo insieme… non è un crimine- dichiarò incerta la pinguina.
Aveva notato il repentino cambio di stato d’animo di Marlene, ma non voleva che per colpa sua stesse male.
-Va bene, togli la vostra fuga amorosa. Non so, io continuo a pensare che non durerà poco questa “missione”- continuò imperterrita la lontra.
Non era arrabbiata ma preoccupata. Preoccupata che non tornassero presto.
Sam le rivolse uno sguardo contrariato, per poi avvicinarsi e abbracciarla.
Marlene le ricambiò l’abbraccio con affetto.
-Torna presto- disse Marlene stringendola ancora più forte.
Non era un ordine, era una richiesta e sperava di essere esaudita.
-Non te lo posso promettere- dichiarò Sam molto dispiaciuta.
Sciolsero l’abbraccio e Marlene la guardò speranzosa.
-Non importa, scusami. A volte esagero- si scusò Marlene pensando di essersi comportata da bambina.
Se avevano una missione come poteva essere così egoista da pensare che la sua amica doveva stare sempre con lei?
In fondo non sarebbe stato così per sempre. Sicuramente Sam e Skipper avrebbero progettato una vita insieme, e sarà allora che si separeranno veramente e che dovrà fare a quel punto? Impedirglielo?
-Non ti preoccupare… Allora io vado, mi stanno aspettando- disse infine, sorridendole e dirigendosi verso l’uscita della caverna.
-Ci vediamo- la salutò Marlene per poi vedere definitivamente la sua amica fuori dal suo habitat.
 
-Tornata!- esclamò Sam entrando all’improvviso nel laboratorio di Kowalski.
Tutti gli altri, dopo un leggero sobbalzo di sorpresa, si alzarono da terra: a quanto pare, per colmare l’attesa, avevano pensato di giocare a carte.
-Era ora!- esclamò lo scienziato avvicinandosi subito allo schermo dove c’era fissata l’immagine di Classified.
-Dai, Sam, qui non siamo fatti per attendere la principessina di turno- disse il cane con un sorrisetto provocatorio.
Sam era abituata a quelle battute e non volendogli dare la soddisfazione di farsi vedere profondamente irritata, si limitò a sospirare e fare spallucce.
Si girò verso Skipper e dalla sua espressione capì che il pinguino voleva sapere come aveva reagito Marlene alla notizia della loro partenza, ma decise di parlagliene più tardi e gli lanciò uno sguardo per farglielo capire.
Skipper afferrò e si avvicinò a lei e agli altri, attendendo il teletrasporto che li avrebbe portati all’istante nel Quartier Generale del Vento del Nord.
-Siete pronti, ragazzi?- chiese un’ultima volta Classified, tenendo puntata la zampa sul pulsante rosso davanti a lui.
-Sbrigati, Eva aspetta solo me!- disse Kowalski saltando euforico.
Rico, Soldato, Skipper e Sam risero di gusto prima di guadagnarsi un’occhiata divertita da parte di Classified e ritrovarsi un secondo dopo in una stanza tutta bianca e illuminata.
 
 
ANGOLO AUTRICE: OKAY, RAGAZZI, COME VI AVEVO ANNUNCIATO, ECCOLO QUI. IL TANTO ATTESO PRIMO CAPITOLO DEL SEQUEL DELLA MIA PRIMA STORIA “CAMBIAMENTI INASPETTATI”.
CHE COSA E’ SUCCESSO? IL RITORNO DEL VENTO DEL NORD  CE L’AVEVO IN MENTE DA TANTO E SPERO CHE ABBIA FUNZIONATO.
DITEMI COSA NE PENSATE E SE CI SONO ERRORI, PER FAVORE:)
A PRESTO!
BACI, FECE:*
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > I Pinguini di Madagascar / Vai alla pagina dell'autore: I_love_Beerus