Vodka cannot
kill
a dragon
“È il mio addio al
celibato e tu sei il mio migliore amico” dice Jace. “Devi ubriacarti per me”.
Il fatto è che,
Alec in realtà non beve. Non lo fa mai. Non gli piace il modo in cui l’alcool
gli annebbia la testa e fa andare i suoi lunghi arti fuori controllo.
Anche con Magnus,
che sicuramente riesce a reggere l’alcool, non supera mai uno o due cocktails.
Quindi, dopo che Jace è riuscito a spingergli le bevande in mano, ancora e
ancora, Alec non è ubriaco. È molto, molto ubriaco.
La testa gli gira e
si sente più leggero di una piuma, come se stesse camminando su una nuvola, al
posto della pista da ballo di una discoteca dove di solito la musica
esageratamente rumorosa lo repellerebbe e gli farebbe venire voglia di
rimpicciolire. Invece, si incammina verso il bar per prendere altri drink
perché, insomma, perchè no?, visto che sembra che abbia già superato il
momento in cui gli importa di qualcosa.
Spera che Magnus
sia lì, non che Magnus potrebbe aiutare nell’attuale situazione.
Magnus avrebbe
probabilmente collaborato con Jace nei suoi sforzi per farlo bere di più.
Magnus è ridicolo. Ridicolmente sexy, pensa la sua mente ubriaca, per
niente d’aiuto.
Ordina un’altro
giro di shots perchè è per quello che Jace lo aveva mandato lì, e torna
indietro pensando a Magnus. Sa che Magnus sta trascorrendo una serata
tranquilla con Clary e Izzy perchè è appena tornato da un estenuante viaggio in
Europa dove ha fatto cose da stregone o altra roba, e non voleva ubriacarsi
stanotte. A Jace non importava. Lui e Magnus non erano proprio amici, quindi
andava bene a tutti quanti.
Tranne ad Alec. Ad Alec manca il suo stupido ragazzo, e la sua stupida faccia, e la stupida abbronzatura che aveva preso in Spagna che fa sembrare brillante la sua pelle mellifua ancora di più del solito e-
Ed Alec viene rudemente interrotto nel bel mezzo del suo treno di pensieri amorevoli quando un uomo scivola su uno sgabello accanto a lui e si appoggia in avanti, sorridendogli seducente.
“Ehi, giovane shadowhunter,” miagola lui,un luccichio canzonatorio negli occhi.
Giovane? Alec ha venticinque anni, stronzo.
L’uomo ride perché pare che l’Alec ubriaco non abbia filtri e ha appena detto tutto ciò ad alta voce (e pensa a se stesso in terza persona, ma tutto regolare).
“Venticinque anni non valgono nulla quando hai una vita immortale”, replica lui ridacchiando.
Alec punta gli occhi su di lui, finalmente riuscendo a vedere oltre la barriera sfocata. Infatti, l’uomo in realtà è una Seelie, a meno che non sta indossando false orecchie a punta, il che sarebbe solo strano. Ad essere sinceri, ha anche quel fascino facilmente associabile alle Fate. Tutto qui.
“Posso offrirti un drink?” chiede, proprio mentre il barista fa scivolare gli shots di fronte a lui, passando rapidamente ad un altro cliente. “O meglio, un altro”, aggiunge giocosamente.
“Ho un ragazzo” dice Alec calmo, perché è una persona con la testa sulle spalle.
In realtà quello che esce dalla sua bocca è un indignato “Magnus” urlato con tutto il fiato che ha nei polmoni, perché il pensiero era a lui.
La Seelie lo osserva sollevando sorpreso un sopracciglio perfettamente curvo. Magnus ha delle belle sopracciglia. Si chiede che cosa stia facendo Magnus in quel momento.
“Chiedo scusa?”
Questo suona bene alle orecchie di Alec. È sicuro che quelle parole suonerebbero ancora meglio in bocca a Magnus. Tutto suona meglio in bocca a Magnus. Si blocca prima che i suoi pensieri possano andare fuori dal suo controllo e mentalmente si batte il cinque per l’autocontrollo.
“Ho un ragazzo”, lui effettivamente grida questa volta e può biasimare il volume della musica che ancora gli riempie le orecchie invece della sua potente sbornia. Non è per niente ubriaco. Sta bene.
“Oh, non sono un tipo geloso,” replica il ragazzo, adocchiandolo dall’alto al basso senza vergogna.
Questa frase ha mai funzionato? Si chiede Alec
dentro di se. Tipo, mai?
Be, a mali estremi estremi rimedi. Alec tira fuori dalla tasca il cellulare e scrive un messaggio a Jace. Da quella situazione non se ne uscirà da solo, ovviamente.
JACE! AIUTO! Ce Un tIpo seelie chE fkirts con me
La risposta gli arriva praticamente subito, il cellulare vibra nella sua mano e Alec si incolla al cellulare quando vede il nome di Magnus sullo schemo.
Chissene frega di Jace e di quel ragazzo Seelie.
Magnus gli sta scrivendo.
Alexander? Quella parola doveva essere ‘flirtando’?
MANGUS! BABEEEEE! STAVO GIUSTO PWNSANDO A TE
Certo, tesoro. Forse è per questo che hai scritto a me
al posto di Jace. Va tutto bene?
Be…ops.
CWRTO.
Quanti drink hai bevuto?
STP BNE SONP UN POCO UBRIAXO
Sicuro. Un poco? A me sembra tanto.
MI MANCHIIIIIIIIIIIIIII
Quindi, cosa è questa storia che una Seelie ci sta
provando con te?
SI! JACe! Ho bisogno drl tuo aito; ma prfavore nn dirlp
a Mangus
Sarò lì in cinque minuti.
Grz
Quindi, tutto sotto controllo. Nessun bisogno di preoccuparsi.
Il ragazzo Seelie sta per parlargli nuovamente quando Alec sente
che una mano si è posata sulla sua spalla. Si guarda in giro, alzandosi per un
secondo prima di sorridere a Jace, il quale roteava davanti a lui per qualche
ragione. Che strano modo di ballare.
“Sei stato veloce!” Urlò a suo fratello. “Avevi detto cinque
minuti!”
Jace aggrotta le sorpacciglia in preda alla confusione.
Alec indica la Seelie. “Questo è lui,” sbotta, con fare
discreto. “Ci sta provando con me. Gli ho detto di avere un Magnus, ma lui
continua a provarci con me.”
Si sta comportando come un bambino? Perchè si sente come se
sembrasse un bambino.
Si schiarisce la voce e fronteggia l’uomo. “Signore, io ho un
Magnus”, annuncia solennemente con la voce professionele migliore che ha.
Jace ridacchia di fianco a lui senza riuscire a trattenersi.
“Si, ha un Magnus,” dice annuendo. “Dovresti sapere di chi sto parlando. Magnus
Bane? Stregone vecchio di secoli? Piuttosto potente con un amore senza età per
i glitter e per la moda? Suona familiare?”
La Seelie annuisce una volta, le labbra ridotte ad una linea
sottile.
“Si, bhe, lui è un tipo geloso,” aggiunge Jace con un sorrisetto
compiaciuto. “Quindi probabilmente dovresti farti da parte.”
Il ragazzo Seelie borbotta sotto voce qualcosa a proposito degli
Shadowhunters, ma alza entrambe le mani in segno di resa e si allontana
lentamente dai due.
Jace si gira verso di Alec, il quale è occupato a mandare giù
uno degli shots, e gli smuove la spalla. “Torniamo al tavolo amico, d’accordo?”
Segue obbedientemente Jace attraverso la folla fino a che non
raggiungono il tavolo dove Simon, che sta sorseggiando un Bloody Mary,
ondeggiando la testa al ritmo della musica, gesticolando ampiamente con le mani
mentre blatera cose su fumetti a Raphael, il quale ha l’aspetto di uno che
potrebbe addormentarsi dalla noia da un momento all’altro.
“Chi ha invitato i vampiri?” chiede a Jace.
“Li abbiamo invitati noi due,” replica Jace, dandogli qualche
pacca sulla spalla per confortarlo.
Lui annuisce comprensivo.
“Ora poggia quel tuo sedere sulla sedia, prendi un bicchierino e
chiudi la bocca,” Jace ordina.
Alec esegue, lasciandosi cadere sulla panchina di fianco a
Simon.
“Magnus è molto bravo con la bocca,” sbotta. “Molto bravo”
enfatizza il tutto con un sospiro sognante. Poi ridacchia.
L’espressione di Jace muta in una smorfia inorridita. “Troppe
informazioni,” geme.
“Dios,”si lamenta Raphael, le labbra tirate nell’accenno
di un sorriso. “Su una scala da uno a dieci, quanto sei ubriaco?”
“Ho venticinque anni!” Alec replica rumorosamente. “È il massimo
che io abbia mai raggiunto. Il massimo!”
“Il massimo in cosa?” Chiede Simon, la confusione dipinta su
tutta la sua faccia.
“La maggiore
sbornia!” Esclama Alec. Guarda in basso al tavolo e agli shots che Jace
aveva appoggiato su di esso, e lo afferra con entrambe le mani. “Quanto costa
questo tavolo? È un bel tavolo. Posso portarlo a casa?”
“No,” replica
Jace e Alec si sente tradito. “La spogliarellista ballerà su questo tavolo. Ne
abbiamo bisogno.”
“C’è una spogliarellista?” gi fa eco Alec incredulo. “Ma io ho
un Magnus!”
“Cosa avete fatto al mio ragazzo?” afferma una voce ferma alle
sue spalle.
Alec si gira per vedere Magnus in piedi. È vestito di una
camicia di seta che mostra la maggior parte del petto ed Alec si chiede se sia
lo spogliarellista perché in quel caso non gli dispiace. Lui aggrotta le
sopracciglia, facendo balzare uno sguardo sorpreso su Alec, Jace ed i vampiri.
“Magnus!” urla entusiasta. “Sei tu lo spogliarellista?”
L’espressione del suo ragazzo si ammorbidisce e ride, scuotendo un po’ la testa. Porta una mano a coppa sulla guancia di Alec, accarezzandogli lo zigomo con il pollice. Alec si abbandona al tocco con un sorriso intossicato.
“È l’addio al celibato di Jace,” replica lui. “Sono abbastanza sicuro che la spogliarellista, sempre che ce ne sia una, sia una donna.”
“Ma io sono gay,” geme Alec. “Non voglio vedere una spogliarellista donna. Voglio vedere uno spogliarellista Magnus. Perché non puoi semplicemente essere tu lo spogliarellista?”
Magnus si morde il labbro inferiore per trattenere una risata e gli occhi di Alec si incollano su di esse. Le labbra di magnus sono molto belle. Il suo ragazzo lo ignora, però, girandosi invece verso Jace.
“Quanto lo avete fatto bere?”
“E’ il mio addio al celibato,” afferma Jace a mo’ di risposta.
Magnus alza gli occhi al cielo, ma alla fine annuisce.
“E cosa è questa storia del ragazzo Seelie che ci prova con lui?”
Alec sobbalza esageratamente ed afferra l’avambraccio di Jace da sopra il tavolo. “Glielo hai detto?” lo accusa sospettoso. “Ti avevo detto di non dirlo a Magnus! Magnus si ingelosisce!”
“Non glielo ho detto!” Protesta Jace con violenza prima di tirare via il braccio dalla sua morsa. “Come lo hai saputo?”
“Stava provando a scrivere a te ma a scritto a me,” gli spiega Magnus.
“Alec, sei proprio un idiota,” sospira Jace, alzando gli occhi al cielo.
“Devo farti presente che io sono una persona molto intelligente,” protesta Alec. “Tranne quando sono ubriaco…quando sono ubriaco, sono stupido. Ma almeno non sono eterosessuale anche se sono ubriaco.”
Magnus ride nuovamente, una risata forte e chiara, ed Alec si sente orgoglioso di se stesso perché, anche se pare che stia ridendo di lui, la risata di Magnus è il suono più bello dell’universo.
“Ehy babe” lo chiama, afferando le mani di Magnus, il
quale gli mostra un sorriso carico d’affetto e le prende nelle proprie. “Sei
bello quando ridi,” gli dice sorridendo goffamente. “Voglio fotterti.”
“Oh Dio,” geme Jace, mentre Raphael e Simon sghignazzano
dai loro posti. “Ti prego, portalo via. Avrò bisogno di un lavaggio del
cervello per dimenticare di aver sentito queste parole.”
“Hey tesoro,” gli dice Magnus dolcemente, facendo scorrere una
mano nei capelli scarmigliati di Alec. “Che ne dici se ti porto a casa?”
Alec si alza in piedi e la stanza inizia a ruotare attorno a
lui, ma Magnus lo afferra velocemente per la vita.
“Hey,” mormora quando Alec alza gli occhi verso di lui,
scorgendolo attraverso la vista appannata.
“Hey,” risponde stancamente, lasciandogli un casto bacio sulle
labbra. “Jace si sposa.”
“Lo so, amore,” lo asseconda Magnus.
“Tesoro, dovremmo sposarci anche noi!”
Magnus si congela sul posto, gli occhi sbarrati, e Jace si alza
di corsa per dare una pacca sulla spalla di Alec.
“Hey, amico, sei molto ubriaco, quindi probabilmente è meglio se
tieni la bocca chiusa.”
“No,” Alec scuote la testa, spostando via la mano di Jace.
“Dovremmo sposarci anche noi,” ripete testardamente. “Adesso. Puoi sposarci?”
“Alexander, non credo che questo sia il momento migliore,”
afferma Magnus con voce squillante, ancora visibilmente scioccato.
“Non vuoi sposarmi?” gli chiede Alec, lo sguardo carico di
tristezza.
“Certo che ti voglio sposare,” risponde Magnus con foga. “Ma
preferirei farlo quando siamo sobri. Ammesso che tu voglia ancora sposarmi.”
“Sono sobrio!” Continua Alec, procedendo poi a dimostrargi ciò
oscillando sui piedi, usando il braccio di Magnus come appiglio. “Sposiamoci
adesso,” chiede nuovamente prima di riflettere su una cosa. “Oh no,” geme
sconfitto. “Non abbiamo gli anelli.”
“A quanto pare dovremmo aspettare a quando sarai sobrio,” dice
Magnus impassibile, ma un sorrisetto quasi timido gli solletica gli angoli
della bocca. “Adesso andiamo, amore. Aprirò un portale sul retro, okay?”
“Ci vediamo domani, amico,” gli fa Jace, picchiettandogli
nuovamente la spalla con la mano.
Alec annuisce e poi si volta verso il fratello, afferandogli la
spalla. Probabilmente agli sguardi altrui possono apparire in una posizione
stramba, entrambi aggrappati alla spalla dell’altro, ma ad Alec non importa.
Non gli inporta di niente al momento.
“Tu sei il
migliore tra i miei migliori amici, Jace,” dichiara con serietà. “Cioè, ho
altri amici ma tu mi piaci particolarmente. Ma anche gli altri sono buoni
amici. Sai di chi sto parlando? Hey, conosci Magnus? È il mio ragazzo. Credo
sia anche uno spogliarellista. E credo che sia anche un modello, perchè è
bello, sai com’è.”
Jace ridacchia, scuotendo la testa prima di girarsi nella
direzione di Simon. “Spero che tu abbia filmato tutto ciò perchè lo voglio
rivedere per il resto della mia vita.”
Alec non riesce a sentire la risposta di Simon perchè Magnus lo
sta tirando verso l’uscita e lui si fa trascinare obbedientemente. Forse
l’obbedienza ha a che fare con il fatto che Magnus gli sta camminando davanti e
lui in questo modo ha un’ottima vista del suo sedere in quei pantaloni
attillati.
.
.
.
Il portale li porta dritti all’appartamento ed Alec lascia
vagare lo sguardo sul luogo ed il mobilio familiare, un sorriso spontaneo a
nascergli sulle labbra. I suoi occhi si bloccano su un quadro. Da quando quel
quadro stava lì?
“Credi che io possa adottare un drago?” Chiede ad alta voce,
indicando la tela. “O magari tre?”
“Cosa ci faresti con tre draghi?” Magnus ridacchia, agganciando
la sciarpa all’appendiabiti nel cordidoio.
“Cosa non ci farei con tre draghi?” Controbatte Alec. “Potrei
fare cose divertenti tipo...uccidere demoni ed andare a fare la spesa volando
sul mio drago e tu non avresti mai più freddo, perchè tu hai sempre freddo e
quando è così i tuoi piedi diventano due pezzi di ghiaccio. Sarebbero la
migliore fonte di calore di sempre!”
“Sicuro,” gli dà ragione Magnus, soffocando un’altra risatina.
“Andiamo a letto, allenatore di draghi.”
“Stiamo andando a scopare?” Chiede Alec con un sorrisetto
eccitato.
“Gesù mio,” borbotta il suo ragazzo sotto voce, per poi replicare
più forte. “No, tesoro. Sei ubriaco.”
“Ma io voglio fotterti,” geme Alec frustrato, mordendosi il
labbro inferiore con atteggiamento petulante.
È abbastanza sicuro di aver fatto appello ad espressioni più
convincenti in passato, ma cerca di fare il possibile con quella che ha a
disposizione in quel momento.
“Lo faremo la notte del nostro matrimonio,” replica Magnus con
un ghigno.
Spinge Alec fino alla camera da letto ed Alec sospira
sonoramente, ma lo lascia fare. Si lascia cadere sul letto appena entrano nella
stanza, affondando la faccia nel cuscino. Inala quanta più aria possibile
chiudendo gli occhi, lasciando che i suoi polmoni si riempiono dell’essenza di
Magnus.
“Magnus,” biascica, la sua mente ubriaca già quasi addormentata.
“Ti prego di non pensare cose brutte sul mio conto solo perchè sono ubriaco.
Sarò un buon marito. Ti darò uno dei miei draghi. Il più bello.”
Sente una mano accarezzargli i capelli delicatamente e lui
sospira soddisfatto al suono della risata di Magnus.
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.
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Alec si sveglia sentendosi come se qualcosa gli sia morto in
bocca e come se la testa gli stia per esplodere. E si sente dieci volte peggio
quando i ricordi della notte precedente gli riaffiorano alla mente.
Per l’Angelo, ha davvero chiesto a Magnus di sposarlo? È
fottutamente fottuto.
La testa gli sta pulsando, ma almeno il dolore è una buona
distrazione dai ricordi. Apre lentamente gli occhi per poi richiuderli
immediatamente per due ragioni. Uno: la luce è troppo forte, chi ha dato il
permesso al sole di brillare così intensamente? Due: Magnus lo sta fissando con
un sorrisetto canzonatorio sulle labbra, e sembrava fresco come la rugiada
di prima mattina, ma chi gli ha dato il permesso di brillare così intensamente?
“Buongiorno, amore mio,” squittisce felicemente.
Alec grugnisce.
“Ti pare questo il modo di dare il buongiorno al tuo ragazzo
spogliarellista-modello?”
Alec si gira, nascondendo la faccia nel proprio cuscino. “Ti
prego, lasciami morire di imbarazzo in pace,” geme con drammatica teatralità.
“Ma chi si occuperebbe dei tuoi draghi se morrai?” scherza
Magnus dolcemente, le dita che corrono lungo la spalla nuda di Alec. Non
ricorda di essersi svestito, ma immagina che sia un altro vantaggio dell’avere
un ragazzo magico.
“Ti odio,” mormora, le parole soffocate nel cuscino.
Magnus ridacchia e gli fa scorrere una mano tra i capelli. Percepisce una scarica di elettricità nelle tempie ed un secondo dopo, gran parte del suo mal di testa è già passato.
“Okay, ti amo,” ammette.
“Ti amo anche io,” risponde
Magnus con naturalezza, abbassandosi per lasciare un bacio contro la spalla
nuda di Alec, il quale sorride nel cuscino a causa della familiarietà di quel
gesto. “Sto andando a fare una doccia e dovresti venire con me perché ne hai
davvero bisogno.”
La presenza calda sulla sua
schiena scompare e deve reprimere un grido. Ha urlato abbastanza la notte
prima.
A proposito di ciò, il ricordo
di lui che chiede a Magnus di sposarlo è imbarazzante e vivido nella sua mente,
e lo è anche la risposta di Magnus, che lo fa piagnucolare un po’.
“Hey babe,” chiama quando il
rossore sulle guance diminuisce, tirando fuori dal suo nascondiglio la testa.
“Vuoi ancora sposarmi?”
“Certo che lo voglio,
ubriacone,” risponde Magnus sorridendo vagamente, sporgendosi per adocchiarlo
dalla porta del bagno. “Ora, ti decidi a venire o no?”
Alec scatta in piedi, cadendo
quasi dal letto dalla troppa fretta e corre verso il bagno, udendo la risata di
Magnus come una melodia per le sue orecchie.
Angolo dell’autrice
Ciao a tutti i miei lettori.
Questa storia non è mia ma di
Lecrit, un’autrice di Fanfiction straniera, potete trovare il suo profilo qui
su AO3
e naturalmente prima di aver pubblicato la traduzione le ho chiesto il
permesso.
Quindi mi prendo i meriti solo
della traduzione italiana, ma non dell’idea – stupenda e divertente – di questa
raccolta di capitoli.
Dal momento che è la prima volta
che traduco una storia non so se il risultato sia di vostro gradimento, spero
vivamente di si. In ogni caso potete farvi sentire nelle recenzioni per
qualsiasi tipo di commento, anche critiche costruttive, sono ben accette.
Ci vediamo al prossimo capitolo,
XoXo
Scrittrice Nascosta