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Autore: xNexttoLarryx    23/08/2017    0 recensioni
In cui Harry soffre di una grave malattia e gli restano solamente alcuni giorni di vita. Louis cercherà di esaudire tutti i suoi desideri più assurdi in sole due settimane.
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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14 Settembre 2013

Nessuno se lo aspettava.
Nessuno avrebbe mai immaginato che quel momento sarebbe arrivato.

Tutti avevano sperato che si riprendesse e che, finalmente, potesse riprendere in mano la sua vita. Tutti ci credevano,ma forse avevano sperato troppo poco.

Louis non uscì di casa quei due giorni. Restava a letto,con la faccia immersa nel cuscino bagnato dalle sue lacrime e il telefonino piene di loro foto tra le mani.

Si chiedeva perchè il mondo se la prendeva sempre con le persone migliori e non invece con le persone che meritavano realmente di soffrire. Ma non poco,tanto. Meritavano di soffrire tanto quanto Louis stava soffrendo in quel momento.

Pensare che quei occhi verdi non li avrebbe visti mai più. No,non ci poteva credere.

Harry doveva stare bene. Entro quelle due settimane doveva svegliarsi un giorno e urlare al mondo 'Sto bene!' fino a strapparsi le corde vocali.

Doveva farlo,per Louis.

Lui non riusciva ad immaginare a cosa andava incontro quel giorno di metà ottobre del 2010,quando per caso incontrò due occhi verdi nel bar sotto casa sua.

Ma anche se sapeva come avrebbe sofferto per tutti questi anni,rifarebbe quella scelta per sempre.

L'errore di innamorarsi di un piccolo e riccioluto ragazzino malato della febbre emorragica di Marburg. L'errore più bello della sua vita,di sicuro.

Ad Harry era stato diagnosticato la malattia all'età di sedici anni,ovvero il periodo in cui incontrò Louis.

Prima di incontrarlo, aveva sofferto in modi improvvisi di rapidi e forti mal di testa, dolori muscolari e un acuto stato di malessere. I primi giorni soffrì di una febbre alta. Più in la comparirono dolori addominali e crampi, nausea e vomito.

Qualche settimana dopo Harry soffrì nuovamente di emorragie da diverse parti del corpo, e li per i dottori fu tutto più chiaro.

I sintomi c'erano,le cause c'erano. Ormai era fatta,tutti sapevano che Harry aveva la febbre emorragica di Marburg. Malattia rara e che aveva alte percentualità di mortalità nel mondo.

Tra migliaia di cure ed interventi, Harry non è riuscito a migliorare. Anzi,diventata ogni giorno più malato: più vomito,più nausea,più depressione.

Louis aveva messo in gioco tutto se stesso aiutandolo e subendosi i momenti di bipolarità del ragazzo,i mille risvegli la notte per i coniati di vomito,la febbre alta e i momenti di depressione.

Ma non importava quanto stanco lo faceva tornare a casa la sera o quanto lo aveva fatto piangere in camera sua. Non importava,perchè amava quel ragazzino con tutto il suo cuore.

Amava i suoi occhi verde smeraldo,i capelli ricci ormai corti,le fossette sulle gote e quel magnifico sorriso. Dio,quel sorriso. Louis lo amava.

Lo amava da tre anni.

Lo amava più di ogni altra cosa al mondo ed era impossibile immaginare il contrario. Tutti potevano notare come Louis teneva ad Harry e viceversa.

Si amavano. Questo era l'importante.

"Hey Louis,sto andando in ospedale. Vuoi venire?"

Sua madre fece irruzione nella camera,aprendo di poco la porta e sussurando a Louis. La stanza era buia,con le tende abbassate e nulla acceso. Per un momento la madre pensò di essere solo nella stanza,finchè una voce parlò.

"Non so se voglio venire mamma. Non me la sento...di r-rivedere Harry." Sussurrò Louis,affondando di più nelle coperte per ripararsi dalla luce del corridoio. Sentì il materasso abbassarsi al peso della madre e una mano accarezzargli i capelli.

"Boo so che è difficile ma... Harry vuole vederti. Mi ha detto che domani esce dall'ospedale e vuole parlarti. Io non so cosa dirti. Dovresti restare vicino a lui in questi giorni difficili. "

Non sapeva cosa fare. Sua madre aveva ragione,lo stava ignorando. Ma cosa doveva fare? Stare con lui ridendo e sorridendo? Fare finta che non fosse successo niente?

"Non so se posso resistere mamma. Non riuscirei a guardarla cos-"
"E se lo aiutassi? "

Louis la guardò storto e lentamente di mise a sedere appoggiando la schiena al muro.

"Come potrei aiutarlo?"
"Beh,potresti fargli fare tutte le cose che ha sempre sognato. So che è una cosa brutta da dire,ma ormai non possiamo farci più niente. Harry è malato e ha bisogno di essere felice almeno per i suoi... ultimi giorni." Disse Johannah,cercando di convincere Louis.

Dopo alcune piccole discussioni,la madre lo convinse ad andare con lei in ospedale,dove Harry sarebbe uscito quel pomeriggio stesso.

Si alzò lentamente dal letto e andò in bagno per farsi una doccia fredda. Si guardò allo specchio e per un momento neanche si riconoscè: capelli spettinati, guance scavate,occhiaie e borse sotto gli occhi. Si era ridotto male,pensò.

E mentre continuava a fare una doccia fredda restò con il pensiero a due occhi verdi. Occhi che,fra qualche giorno,non rivedrà mai più.

**

Entrarono all'interno dell'edificio bianco,che odorava di medicine e leggermente di menta.

Louis odiava quell'odore. Beh,odiava tutti gli odori all'infuori del profumo del suo Harry. Amava il suo profumo.

La madre lo portò subito nella stanza 105b che si trovava al secondo piano,ovvero la stanza del ragazzo. Johannah lavrorava lì e per questo sapeva ormai ogni postazione di ogni stanza.

Incontrò alcuni ragazzi che aveva conosciuto in tutti gli anni che aveva passato li dentro per Harry. Alcuni che gli facevano compagnia durante gli interventi, altri che lo consolavano.

Arrivarono davanti alla porta della stanza. Era bianca con scritto al lato il numero della stanza.

"Io vado Boo,se dopo vuoi tornare con me mi trovi al primo piano." Disse la madre. Lo guardò con occhi tristi e subuto dopo lo abbracciò stretto. Lui cercò di restare più tempo possibile dentro quell'abbraccio. Voleva prendere un pò della forza della donna per superare quel terribile momento.

Prese un gran respiro ed entrò senza neanche bussare.
Aveva pensato di andarsene subito. Aspettare che la madre svoltasse l'angolo e scappare a gambe levate da quel posto orribile per andarsene chissà dove.

Poi,una volta entrato nella camera,vide un Harry steso tra le coperte bianche. Louis si avvicinò al lettino per ammirare la magnifica creatura davanti ai suoi occhi.

I capelli ricci di Harry erano sparsi disordinatamente per il cuscino e il suo volto era girato dalla parte sinistra. Le lunghe ciglia gli accarezzavano gli zigomi luminosi e le labbra rosee e carnose erano leggermente schiuse.

Si ritrovò ad un centimetro di distanza dal volto di Harry. Non si accorse di star piangendo finchè non sentì le lacrime calde cadere sulle lenzuola bianche ed,un attimo dopo,posò le sue labbra in quelle dell'amato.

Non pressò troppo,stava riposando. Era un semplicissimo e dolce bacio a stampo,giusto per assicurarsi che quel ragazzo fosse reale.

Appoggiò la fronte sulla sua.

"Ti amo Harry. Ora e per sempre."

Sussurrò e,con tutto il cuore,sperava che Harry non fosse sveglio.

**

Louis si sedette sulla sedia al fianco del lettino,appoggiando il suo zaino sotto il comodino.

Strinse la mano destra di Harry lasciandogli delicati e caldi baci su di essa.

"Ciao."

Harry lo stava guardando. I suoi occhi brillavano come sempre. Le sue labbra erano incuravate all'insù,ed una fossetta si trovava sulla sua gote sinistra.

"C-ciao. Harry,scusami se n-"

Il ragazzo lo abbracciò non facendogli finire la frase. Gli allacciò le braccia al collo,appoggiando la sua testa nell'incavo e lasciandogli svariati baci.

Louis ne rimase sorpreso. Pensava si sarebbe sorbito una sfuriata e qualche urlò da parte sua,ed invece no.

Harry lo stupiva ancora.

E lì si innamorò un po' di più del giorno prima.

*

"Facciamo un gioco?" Esclamò Louis, allungando la mano e prendendo lo zaino.

Ne fece uscire due fogli e due matite.

"Vuoi giocare a Nomi,Cose e Città Boo?" Chiese Harry ridendo appena, indicando gli oggetti messi dal suo ragazzo sul lettino.

"Ovvio che no Harold. È solo una cosetta che facevo sempre con mia nonna." Mentì Louis cercando di convincere Harry.

"Ah? E di che si tratta."

"Allora" iniziò Louis." In soli due minuti,devi scrivere delle cose assurde che hai sempre voluto fare. Devono esserne almeno dieci ed hai solo pochi minuti. Chi ha le idee più strampalate vince. Ci sei?"

Cosa cazzo ho appena detto?

Si era inventato tutto al momento,e non era affatto andato male ma non avrebbe mai creduto a questa stupida cavolata.

"Ehm,mi sembra una cosa strana ma okay. Ci sto."

Okay,forse Harry non aveva del tutto capito la bugia di Louis. Aveva due soluzioni: o era un grande attore,oppure Harry era rimbambito.

Perplesso, diede un foglio ed una matita al ragazzo intimandogli di cominciare.

Harry si guardò intorno pensando. Sorrise e subito dopo iniziò a scrivere con velocità sul foglio appoggiato alle sue gambe.

Louis lo guardò di sottecchi, ammirandolo concentrato. Era così dannatamente bello e perfetto.

Il suo telefono squillò, avvisandolo della fine dei due minuti.

Louis controllò quello che aveva scritto.

I got a heart,and I got a soul
Belive me I used them both

Non c'entrava niente con il gioco,ma appena aveva visto Harry gli erano saltate in mente quelle parole. Forse avrebbe scritto una canzone, forse no.

"Allora,chi inizia?" Domandò Harry sorridendo.

"Ovviamente tu,tesoro." Lo schernì giocosamente Louis. Il più piccolo odiava quel soprannome.

Harry sbuffò e subito passò il foglio a Louis,non volendo dire a voce le cose scritte.

Il suo ragazzo si concentrò inziandola a leggere ed il suo cuore a palpitare velocemente.


Lista Cose Assurde
(anche se non sono così assurde)
Per LouLou

1- Fare un pic-nic.

2- Mangiare sushi.

3- Fare volontariato.

4- Fare paracadutismo.

5- Rubare da un negozio.

6 - Andare ad un concerto di Bruno Mars.

7- Avventurarmi nel bosco e cantare attorno al fuoco.

8- Esibirmi con il gruppo.

9- Andare al mare e tuffarmi da una scogliera. Magari in Italia.

10- Mandare a fanculo la prof di matematica.

11- Guidare la mia macchina preferita.

12- Interpretare le espressioni delle statue dell'Isola di Pasqua.

13- Passare la notte sveglio fino a vedere l'alba.

14- Stare con Louis. Per sempre,se é possibile.


Louis finì di leggere e sentì gli occhi lacrimare soprattutto per l'ultima frase.

Alzò lo sguardo verso Harry. Lo stava guardando,una lacrima gli scendeva sulla guancia destra ma sorrideva.

Sorrideva come faceva ogni volta che stava con Louis. Sorrideva perchè Dio gli aveva dato il dono più bello del mondo: l'amore. Sorrideva perchè amava Louis. Lo amava con tutto il suo cuore,anima e corpo. Sorrideva perchè, anche sapendo la triste e dura verità,in quel momento era felice.

Con Louis si sentiva sempre felice, questo era l'importante.

*

"Ci sentiamo domani,okay?" Gli disse Louis, accarezzandogli i capelli.

"Come,non vieni dentro?" Chiese confuso Harry, mentre era sulla soglia della porta di casa sua.

"Mi dispiace piccolo,devo andare a fare delle commissioni." Gli rispose il ragazzo alzandosi sulla punta dei piedi per lasciare un dolce bacio all'angolo della bocca.

"Oh,okay... Ma domani vieni,vero?" Chiese il più alto speranzoso.

Louis sorrise.

"Certo che vengo. Te lo prometto,non ti lascerò solo."

"Promesso?"

"Promesso."

*

Accese il motore dell macchina,lasciò un ultimo sorriso ad Harry - che era ancora sulla soglia della porta- e partì.

Sblocco velocemente il telefono e, parcheggiando subito dopo aver svoltato l'angolo e assicurandosi che Harry fosse rientrato in casa, chiamò Niall.

L'amico gli rispose subito.

"Hey Louis, come b--"

"Mi devi aiutare Niall,ti aspetto fra dieci minuti al centro commerciale." Disse velocemente,riattacando.

Tremava.

E se non riesco a portare tutto a termine?

Ce l'avrebbe messa tutta. Voleva far vivere ad Harry questi ultimi giorni in felicità.

Promise a se stesso di mettercela tutta.

Le promesse vanno mantenute.

  
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