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Autore: PrincessMiyu    31/08/2017    3 recensioni
Un incontro dettato dalla totale casualità, lascerà in Kagome ed Inuyasha un segno indelebile.
Due ragazzi dal carattere diverso, ma accomunati dalla grande passione per i film d’autore, che li porterà a scoprire che in comune non hanno solamente l’amore per le opere cinematografiche.
Un amore cercato, bramato, a tratti non corrisposto e anche sofferto, sono gli elementi perfetti di una storia d’amore meravigliosa che può essere migliore di qualsiasi film.
È davvero possibile che una pioggia di petali di ciliegio, possa far capovolgere completamente i mondi di due persone?
Ecco a voi la long di “At the beginning with you”!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo, Miroku/Sango
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 12: Non tutte le creme brûlé escono col buco.
 
 
Pov Kagome
 
Dopo che Inuyasha se ne va, rientro in casa e chiudo la porta. Non faccio in tempo ad arrivare alla sedia che mi appoggio al muro e scivolo fino ad accasciarmi a terra. Con la mano sul cuore, sento come se stesse per esplodere e non riesce minimamente a calmarsi.
Sango! Ho bisogno di Sango! Prendo il cellulare e le mando un messaggio:
 
A casa mia. ORA!
 
Sango mi ascolta attentamente mentre le racconto tutto e dopo un po’ inizio anche a piangere come una bambina. La mia amica, vedendomi in queste condizioni, mi abbraccia forte fino a quando non smetto, così può iniziare a parlare.
- Kagome, è inutile che ti dica che cosa stai passando perché lo sai già. Non vuoi ammetterlo, sei un’orgogliosa e una testarda. Hai sempre giudicato l’amore a prima vista o l’infatuazione come cose superficiali. Ora che ci sei inciampata tu in quella situazione che tanto criticavi, stai completamente perdendo la testa. – sostiene Sango con un tenero rimprovero. - Ma resta il fatto che il tuo caso è diverso... o almeno adesso. – dice ancora ed io la guardo interrogativa aspettando che continui. –Non si tratta più di una semplice cotta. Tu ne sei innamorata persa ormai. Quando sei con lui non ti rendi conto di quanto diventi splendida; diventi luminosa e sempre sorridente. Sei te stessa. Questo fa l’amore. Ti rende più bella e ogni volta che sembra ti vada tutto storto, ti basta pensare a lui e tutto assume un altro colore. È vero che ti senti così quando sei con Inuyasha? – mi guarda sorridendo appoggiandomi la mano sulla spalla.
Semplicemente annuisco e mi sfogo con un pianto liberatorio tra le braccia di Sango per un tempo interminabile.
Ormai non ci sono più dubbi e non posso più nascondermi. Amo Inuyasha e non potevo scegliere persona più sbagliata, perché so già che lui non proverà mai quello che provo io.
Lui non potrà mai essere al mio fianco come vorrei.
Non potrò mai rimpiazzare Kikyo nel suo cuore.
Sono vittima del tipo di amore che ho tanto evitato nutrendo una sofferenza che non avrei mai voluto provare.
Ma di una cosa sono certa: non voglio perderlo per nessun motivo al mondo. Anche se il mio cuore è in mille pezzi, gli starò comunque accanto… per sempre.
 
Novembre
 
Dopo quel giorno, ho cercato di non far trasparire nulla e continuare a comportarmi normalmente, ma non credevo sarebbe stato così difficile.
Prima ignoravo i miei sentimenti e cercavo in qualunque modo di non pensare a tutto quello che mi accadeva quando stavo con lui, ma ora che mi sono resa conto di amarlo sembra che non riesca più a controllarmi e la voglia di stringerlo, di accarezzarlo, di baciarlo, diventa sempre più forte ogni istante che passo con lui.
Non so se il mio cuore potrà mai reggere a tutto, ma devo andare avanti per custodire almeno la nostra amicizia.
È davvero ironico tutto questo! Fino a qualche tempo fa se qualcuno mi avesse detto che avrei fatto questa fine, gli avrei riso in faccia senza alcun ritegno; invece mi guardo ora e affermo che il mio cuore è a pezzi, quando prima sostenevo che ogni sentimento poteva essere razionalizzato.
Quanto posso essere ridicola?
Quando si dice il Karma!
Ho scritto il pezzo su “50 sfumature di schifo” il giorno dopo averlo visto. Non è stato facile, ma ho cercato di fare un po’ a modo mio perché è pur sempre un mio articolo. L’ho fatto anche leggere ad Inuyasha e gli è piaciuto tantissimo. La cosa che mi dispiace di più è che non potrò metterlo sul blog. Pazienza! Lo leggeranno i lettori della rivista.
Tra pochissimo andrò da Naraku per farmi dire com’è e se andrà tutto bene domani sarà già in stampa.
- Higurashi! Puoi andare. – mi avverte Tsubaki.
- Vado subito. – rispondo mostrandomi sicurissima.
- Non sarei così tranquilla se fossi in te. – provoca nuovamente senza darmi il tempo di rispondere.
Cosa avrà voluto dirmi?
Tranquilla Kagome, vuole solo provare a spaventarti!
 
Dopo essere entrata nell’ufficio di Naraku con i soliti convenevoli “Busso-Prego-Entra-Siediti”, lo vedo che ha tra le mani il mio articolo e lo legge con attenzione, ma non riesco a decifrare il suo sguardo.
Deglutisco a vuoto quando vedo i suoi occhi puntare su di me. Oggi fa paura!
- Higurashi, noto a malincuore che, anche se mi dimostro disponibile, tu non fai mai quello che ti dico. Ti avevo avvertito che se avessi fatto un altro passo falso, non ci sarebbe stato più posto per te. – afferma lanciando in malo modo il mio articolo.
- Lei mi ha detto che non dovevo più contraddirla e non l’ho fatto. Cosa avrei fatto ora? Ho solo cercato di analizzare dei punti su cui riflettere, come sempre. –
Ecco il “come sempre” potevo risparmiarmelo.
– Sai Higurashi, mi sono rotto di te. Da quando sei qui non sei stata altro che una spina nel fianco. Non sei e non sarai mai all’altezza di questo giornale. Questo tuo atteggiamento da emancipata del cazzo non ha fatto altro che crearmi problemi. E sai che c’è? Hai venti minuti per prendere la tua roba e uscire da questo edificio. SEI LICENZIATA! –
- Se per lei fare giornalismo significa fare quello che viene ordinato e sopprimere il pensiero di una persona, allora può andare direttamente al diavolo. E non si preoccupi, me ne basteranno cinque. – sfogo del tutto la mia rabbia e indignazione senza rimangiarmi nulla.
Esco dall’ufficio di Naraku sbattendo la porta e ci sono i miei colleghi, compresa Sango, che mi guardano interrogativi, ma io cerco di evitare tutti i loro sguardi e vado dritta alla mia scrivania a prendere le mie cose.
Si avvicinano a me Sango, Ayumi ed Eri con sguardo preoccupato.
- Kagome cosa diavolo è successo? Abbiamo sentito gridare. – mi domanda preoccupa Ayumi.
- Son… -
- VOI! Tornate a lavoro, non vi è permesso parlare con chi non fa parte della redazione. – grida Naraku sull’uscio della porta del suo ufficio. Nemmeno ha il buon gusto di uscire.
- Cosa? Ma che significa? – chiede Sango.
- Quello che è. Ci sentiamo dopo. –
Finito di prendere la mia roba, vado verso l’ascensore sentendomi tutti gli sguardi puntati addosso. Alle porte dell’ascensore c’è Tsubaki che sogghigna come non mai.
- Sarai contenta immagino. –
- Oh, non sai quanto. –
- Almeno l’ultimo vaffanculo non te lo leva nessuno. Vaffanculo! –
Appena le porte si aprono, prima che entrassi del tutto, sento Tsubaki che sussurra - Game over, Higurashi! – per poi andarsene nella direzione opposta.
Odio l’idea di avergliela data vinta, ma non ci bado più di tanto, adesso ho solo bisogno di metabolizzare cosa mi è successo.
Vorrei che Inuyasha fosse qui. Se mi fosse successo qualche settimana fa non avrei avuto problemi a chiamarlo, ma ora? Come mi devo comportare?
Ho bisogno di lui, ora come non mai.
 
Pov Inuyasha
 
Da quella volta a casa di Kagome, sento che qualcosa è cambiato. Non ho più avuto il coraggio di telefonare a Miroku perché avevo voglia di stare da solo e riflettere.
Con Kikyo sembra essersi sistemato tutto, anzi sembra più contenta del solito, ma quello a non essere sereno sono proprio io.
Penso e ripenso a quello che mi disse Rin in Germania: La realtà che abbiamo di fronte a volte viene completamente distorta, da un evento, da un pregiudizio o anche da una persona. Resta a noi aguzzare la vista e capire cos’è reale e cosa no.
Temo che sia Kagome a distorcere completamente la realtà. Il fatto che lei sia così bella, gentile, disponibile, intelligente, dolce, ma soprattutto così diversa da Kikyo, sta del tutto offuscando la mia capacità di giudizio. Prima non avevo problemi, mi facevo scivolare qualsiasi cosa senza creare questioni, ma adesso basta una mezza parola fuori posto di Kikyo che subito mi precipito da Kagome. Non è un ragionamento sensato quello che sto facendo, ma credo che quello che sento per Kagome sia solo una sorta di riflesso condizionato a quello che succede con Kikyo. Non può essere altrimenti, però anche il solo pensare che tutto questo non sia reale mi provoca una fitta lancinante al petto.
Non c’è che dire, sono proprio da ricovero!
 
Sono in un bar ad aspettare Kikyo e nel frattempo che aspetto, ho preso il “TimeMagazine” per leggere l’articolo di Kagome. L’avevo già letto, ma volevo vederlo direttamente dalla rivista. Ma con mio grande stupore, noto che non c’è! O meglio c’è, ma non quello che mi aveva mandato.
- “[…] Film che ha suscitato scalpore in tutti i sensi. Sicuramente è un modo originale e innovativo di vedere il romanticismo […]” – leggo tra me e me con aria di disgusto.
Cos’è questa schifezza? Perché non c’è l’articolo di Kagome?
- INU-CHAN! – mi saluta Kikyo con tono squillante, si vede che le gira bene.
- Ciao. – ricambio con indifferenza senza staccare gli occhi dal giornale.
- Ehi nemmeno mi saluti? –
- Sì scusa, stavo vedendo se fosse uscito l’articolo di Kagome. –
- Ah già! – afferma con disinteresse.
Subito dopo ricevo un messaggio di Miroku:
 
Amico dove sei?
 
Rispondo:
 
Sono al bar Midoriko con Kikyo. È successo qualcosa?
 
Ho urgente bisogno di parlarti. Sto arrivando.
 
Che sarà successo? Spero non qualcosa di grave.
 
D’accordo. A tra poco.
 
Mentre continuo a fissare il cellulare col pensiero di cosa deve dirmi Miroku, i miei pensieri vengono interrotti dalla voce di Kikyo.
- Allora, mi stai ascoltando o no? –
- Scusami, stavo parlando con Miroku, tra un po’ sarà qui. –
- Ah beh. Sono così contenta che non mi interessa che lui ci sia o no. –
- Buon per te. –
Kikyo sembra non essere soddisfatta del mio atteggiamento, così mi toglie il giornale dalle mani e legge l’articolo che doveva essere di Kagome.
Dopo poco arriva Miroku con passo svelto che si avvicina a noi.
- Miroku, tutto bene? –
- Io sì. Dobbiamo parlare Inuyasha. –
- Sì un attimo che pago. –
Appena finisco di dire questa frase, Kikyo chiude la rivista e la butta sul tavolino.
- Non è così male il pezzo. Forse quello della tua amica non era all’altezza. – non ascolto con molta attenzione, il mio cervello è rimasto bloccato a quel “Non è così male”, ma dice sul serio?
- Kikyo non sai nemmeno di che cavolo stai parlando. – sbotta all’improvviso Miroku.
Che diavolo sta succedendo?
- Dico solo quello che vedo. Poi detto con tutta franchezza, quella Kagome non è un granché, mi sa di sfigata. –
A quest’ultima frase il sangue comincia a ribollirmi come non è mai successo in tutta la mia vita.
Come l’ha chiamata? Sfigata?
- Come hai detto scusa? – chiedo di ripetere per darle la possibilità di rimediare a quello che ha detto. Sento che potrei esplodere!
- Ho detto che è una sfigata. – ripete con fermezza e forse anche con un velo di cattiveria.
Al diavolo che è la mia ragazza, non permetto a nessuno di insultare Kagome così gratuitamente.
- E dimmi un po’, per te essere sfigata significa dire sempre quello che si pensa e cercare di dare un minimo di argomenti in una rivista che non fa altro che sparare stronzate, che solo a persone come te possono piacere? –
- Cosa hai detto? – chiede togliendosi quel sorrisetto dalla faccia.
- Hai sentito bene. Non sopporto che tu debba definire “sfigata” una persona che fa il suo lavoro con professionalità e dedizione, solo perché non hai il cervello adatto per poterla comprendere. Visto che il tuo livello è questo, tienitela pure quella schifezza. – mi alzo e guardo Miroku che rimane con gli occhi sgranati e la bocca spalancata dallo stupore. – Andiamo Miroku. –
Mentre ci allontaniamo sento nuovamente la sua voce.
- INUYASHA! TORNA SUBITO QUI! – urla con tono autoritario, come se io fossi il suo cagnolino.
Eh no! Questo è troppo.
Mi giro per andare verso di lei, Miroku mi guarda cercando di dirmi di non andare, ma ho altro in mente adesso.
Noto che Kikyo mi guarda con aria soddisfatta, peccato che non sto tornando per quello che pensa lei.
- Non sono il tuo cane. Prova un’altra volta ad urlarmi in questo modo e giuro che ti faccio passare un bruttissimo quarto d’ora. – le dico con voce molto pacata senza distogliere lo sguardo da lei.
Detto questo, nemmeno aspetto la risposta di Kikyo e mi allontano con Miroku che non smette di guardarmi sbalordito.
Appena siamo un po’ più lontani, il mio amico decide di prendere la parola.
- Mi spieghi che cosa è successo poco fa? Perché non sono sicuro di aver visto bene. –
- Hai visto bene, non mi piace che parli così delle altre persone. –
- Diciamo che non vuoi che si parli così di Kagome. Inuyasha, davvero che diavolo ti è preso? Per carità, era ora che ti decidessi a zittirla, ma ti rendi conto che ci sei andato giù pesante? Le hai praticamente dato dell’oca senza cervello. –
- Hai ragione forse ho sbagliato, ma davvero non ci ho visto più. –
- Non ho detto che fosse sbagliato, anzi avrei voluto il replay per godermi la scena. Però mi spieghi come sono andate le cose dall’inizio? –
Gli racconto tutto quello che è successo, compreso quando sono andato a casa di Kagome e ci siamo visti “50 sfumature di grigio”.
- E poi? – mi incita Miroku a continuare, ma non ho la forza di dirgli che sono stato a fissarla mentre dormiva e a fantasticare sulle sue labbra. – Sto aspettando, sai? –
- E va bene! Non è successo nulla. Ho avuto solo un momento di debolezza, durato davvero pochissimo, ma mi ha destabilizzato un po’. Diciamo che quello che ho provato è stato inaspettato. – sbuffo rumorosamente e imbarazzato come mai prima.
- Uffa Inuyasha, smettila di girarci intorno, mi stai facendo venire la nausea. –
Tiro un lungo respiro e confesso.
- L’ho… l’ho desiderata, ok? Anzi, l’ho quasi baciata mentre dormiva. – esplodo esasperato e con una gran voglia di sprofondare sottoterra. Se pensarlo lo ritenevo imbarazzate, dirlo ad alta voce è anche peggio.
Miroku mi guarda meno meravigliato di quanto mi aspettassi e inizia a parlare. - Fai un respiro profondo e ragiona un attimo. Ora, non credi che questo possa significare qualcosa? –
- No, non significa niente perché non è reale. –
- Che significa non è reale? Delle tue emozioni stiamo parlando e ovvio sono reali. –
- No, Rin me lo ha detto chiaro e tondo. – rispondo quasi… deluso?
- Cosa c’entra Rin ora? Cosa ti avrebbe detto? –
Spiego cosa mi ha detto il giorno prima che tornassi in Giappone.
- Come al solito, capisci sempre fischi per fiaschi. Sono sicuro al 100%, se non di più, che non si riferisse a Kagome. –
- E allora a chi? –
- Vogliamo giocare all’ “Indovina Chi” o vuoi continuare a fare l’idiota? Era ovvio che si riferisse a Kikyo. È lei quella che ti sta completamente distorcendo la realtà, non Kagome. Lei è l’unica che sta finalmente facendo riemergere quello che sei veramente, senza trucco e senza inganno. E non è la prima volta che te lo dico. Tu stai trovando solo una scusa per nascondere quello che davvero provi. Hai solo una fottutissima paura di aver perso tempo ad inseguire una che nemmeno dici di amare. Ti avessi sentito una volta dirle “ti amo” o chiamarla “amore”. Dopo cinque anni è piuttosto grave, sai? –
- Lo sai che odio questi nomignoli e non sono così espansivo in fatto di sentimenti. –
- Non lo sei perché non l’hai mai provato. – risponde senza girarci intorno e lasciandomi spiazzato.
- Stai vaneggiando. Non nascondo proprio niente e, tanto meno, ho paura. – cerco di uscirmene in qualche modo.
- La gelosia nei confronti di Bankotsu, il viaggio in Germania, le visite notturne, la sceneggiata di poco fa, la voglia di lei. Sai che in tutto questo c’è una sola spiegazione, vero? – inizia ad elencare per farmi arrivare a non so che conclusione.
- No no no no no! Non ci provare Miroku. È una delle persone più importanti della mia vita e non saprei nemmeno quantificare il bene che le voglio, se mi sono comportato così è perché ha passato momenti difficili, volevo esserci per lei e continuerò a farlo. Quel momento successo a casa sua è stata una causa dovuta alla mia lite con Kikyo, ma ti posso dire che non è assolutamente come dici tu. Me ne sarei già accorto se fosse così. –
- Oh amico mio! Ti assicuro che saresti l’ultimo ad accorgetene. – sospira – Come vuoi Inuyasha, fai ancora il finto cieco. Spera solo che quando ti accorgerai di quello che è davvero reale, non sia troppo tardi. Adesso abbiamo un argomento molto più serio da affrontare. –
- Ma che è successo? –
- Si tratta di Kagome e riguarda proprio quell’articolo. –
- Dimmi tutto. – chiedo ansioso.
Chissà perché, ma ho un brutto presentimento.
 
 
Pov Kagome
 
Non ho avuto il coraggio di chiamare Inuyasha per dirgli che sono stata licenziata.
Sono una vigliacca e anche bugiarda. Avevo detto che non sarebbe cambiato nulla e invece non riesco nemmeno a telefonare al mio migliore amico. Avevo giurato che anche se sono innamorata di lui non avrei permesso a niente di interferire sulla nostra amicizia. E ora sono a fissare il telefono indecisa se chiamare o no.
Mentre sto per infilarmi sotto la doccia sento bussare alla porta. Oddio! Se fosse Inuyasha, che faccio? Che dico? Come mi comporto?
Vado vicino alla porta, deglutisco a vuoto e guardo dallo spioncino. Ma che…
Apro subito e rimango del tutto sbigottita.
- Ragazze, ma che ci fate qui? – davanti a me mi trovo Eri, Ayumi e Sango.
- Siamo venute a tirarti su il morale. – afferma Eri.
- Che cosa? –
- È davvero assurdo quello che ha fatto Naraku, ma non preoccuparti, per quanto sei brava troverai subito di meglio. – continua Ayumi entrando in casa seguita dalle altre.
- Grazie davvero siete delle vere amiche. – ci abbracciamo tutte.
Finito il momento goliardico, Eri ferma tutte e inizia a parlare.
- Allora visto che siamo qui, oggi facciamo casino per tutto il giorno. E per fare contenta Kagome, ho portato anche un film. –
- Sì ottima idea, un bel film ci vuole. Cos’è? –
- Non sono esperta quanto te, ma è uno americano: “Il matrimonio del mio migliore amico”. –
Il mio cuore per un breve istante ha smesso di battere, ma non poteva sceglierne un altro?
Di certo, non posso dirle di no, non mi sembra giusto dopo che sono venute qui per me.
- Va bene, allora iniziate a metterlo mentre io preparo un po’ di stuzzichini. – cerco di sforzarmi che mi vada e mi dirigo verso la cucina seguita da una Sango indagatrice.
- Kagome, scusami non sapevo che cosa avessero preso. – si scusa a bassa voce.
- Tranquilla, non c’è problema. È solo un film. –
- Non hai detto nulla ad Inuyasha, vero? –
Nego solamente col capo.
- Ti stai solo facendo del male. Non voglio che tu soffra così. Diglielo, cos’hai da perdere? –
- La cosa più bella che mi sia mai capitata in tutta la mia vita. Non importa quanto soffrirò, ma sarò lì con lui anche quando il mondo smetterà di girare. Non voglio lasciarlo andare via. – rispondo senza la minima esitazione.
Sango non riesce a rispondere, così approfitto del suo silenzio per ritornare dalle altre e iniziare a vedere il film.
 
Il film è iniziato da un bel po’. Lo avevo già visto qualche tempo fa quindi so come va a finire.
Farò la stessa fine di Julia Roberts. Anche se facessi di tutto per conquistarlo sono certa che lui tornerebbe sempre da lei. Magari dovrò pure fare la damigella d’onore alla principessa sul pisello, solo per farmi “godere” lo spettacolo in prima fila.
Ora capisco quella frase che mi disse la nonna di Inuyasha quando ci incontrammo a settembre: “Tu sei una protagonista, ma per una qualche ragione ti comporti da migliore amica”. Purtroppo questo è l’unico ruolo che posso permettermi e credo che non potrei essere nient’altro.
Siamo arrivati alla scena della creme brûlé:
 
Julienne: Tu sei Michael, sei in un famoso ristorante francese e ordini creme brûlé come dessert: è bella a vedersi, è dolce, è insopportabilmente perfetta. All'improvviso Michael si rende conto che non "vuole" la creme brûlé... no, vuole un'altra cosa.
Kim: E che cosa vuole invece?
Julienne: Gelatina...
Kim: Gelatina?! Perché la gelatina?
Julienne: Perché è più di suo gusto la gelatina! La gelatina risponde di più ai sui gusti, capisco che in confronto alla creme brûlé è solo gelatina, ma probabilmente è quella che ci vuole per lui.
Kim: Posso diventare gelatina!
Julienne: No, la creme brûlé non sarà mai gelatina, tu non potrai mai essere gelatina!
Kimi: Devo diventare gelatina!
Julienne: Tu non diventerai mai gelatina!
 
- A me più che una creme brûlé, mi pare un uovo strapazzato uscito male. – mi faccio sfuggire, riferendomi a Kikyo.
- Povera Cameron Diaz! – dice Eri di punto in bianco.
- Come? – chiedo un po’ confusa.
- Addirittura definirla un uovo strapazzato uscito male, mi sembra un po’ eccessivo. –
- Hai ragione. –  
 
Finito il film, Eri e Ayumi crollano letteralmente sul divano mentre io e Sango mettiamo in ordine. Noto che la mia amica continua a non staccarmi gli occhi di dosso.
- La vuoi smettere di fissarmi? Faccio così pena? –
- No, sono solo preoccupata per te e riflettevo su come sono avvenuti i fatti. –
- Non c’è nulla su cui riflettere. Mi ha licenziato perché non scrivevo quello che voleva lui, perciò se due più due fa quattro, non c’è assolutamente nulla di che. –
- Non so Kagome. Tutta questa storia mi puzza, se è come dici tu poteva farlo molto tempo prima. Perché proprio adesso? Chiamami pazza, ma credo che qualcuno lo abbia spinto a farlo. –
- E chi? Tsubaki? Non credo che abbia talmente tanta influenza su Naraku. Non penso che oltre a fargli qualche lavoretto di bocca, gliene freghi molto di cosa pensa lei. –
- Non parlo di Tsubaki, ma di qualcuno che sta più in alto. Non ti viene in mente proprio nessuno? – Sango cerca di farmi arrivare a chi si sta riferendo.
Non può essere stata lei? Come diavolo avrebbe fatto? Avrebbe dovuto spiarmi H24.
- No, non è possibile. Capisco che sia disturbata, ma addirittura arrivare a questo? Perché? –
- Lo hai detto ora. Perché è disturbata! E se avesse capito che provi qualcosa per Inuyasha? –
- Ok! Metti caso che ne sia capace. Ho cercato in tutti i modi di non far trasparire nulla. Dopo la Germania, non credo sia successo qualcos’altro che possa averla disturbata. E non dovrebbe neppure preoccuparsene visto che sarei la prima a non fare nulla. –
- Non credo che dovresti sottovalutarla. Penso che… - si interrompe all’improvviso quando sente il mio cellulare squillare.
Lo prendo e leggo il nome sul display: Inuyasha.
- Devo rispondere. –
Faccio un lungo respiro e rispondo.
- Pronto? –
- Kagome, tutto bene?
- Ciao Inuyasha. Eh… insomma! Stavo giusto per telefonarti. –
- Miroku mi ha raccontato quello che è successo. Possiamo vederci così mi racconti meglio? –
Dopo qualche istante di esitazione. – Certo, al chiosco tra mezz’ora? –
- Al chiosco tra mezz’ora.
Finita la telefonata, guardo Sango e con un sorriso forzato le dico semplicemente – Si va in scena! –
Prendo il cappotto ed esco di casa.
 
 
 
 
 
 
 
Angolino svago
 
 
 
Ops! Immagino tutte le urla contro il trio diabolico xD (e avete pure ragione u.u)
Ebbene sì! Kagome ha capito che quello che prova per Inu non è amicizia *yeahhhh* (grazie Sango!) e mo’ si trova leggermente nella merda perché, oltre essere innamorata del migliore amico, è stata licenziata senza tanti complimenti… olè -_-  Però anche in Inuyasha qualcosa è cambiato quindi chissà come si comporterà adesso…
Beh spero che vi sia piaciuto questo capitolo e continuo a dirvi grazie per tutto il supporto che mi date e grazie come sempre a Yasha26 per la pazienza che ha con me *^*
Adesso vi aspetterete che vi saluti lasciandovi il titolo del prossimo capitolo, ma questa volta non lo farò *tatataaaaaaaaaaa* xD
Il prossimo capitolo sarà una sorpresa perciò posso solo dirvi:
Al prossimo capitolo… Ciau :*
Princess Miyu
 
 
 
 
 
   
 
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