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Autore: Leila 95    01/09/2017    5 recensioni
Da quando si erano trasferiti in quel minuscolo paesino, lontano anni luce dal resto del mondo e dimenticato da Dio, Leia non aveva avuto una vita facile: aveva dovuto fare i conti con una realtà diversa, alla quale si ostinava a non volersi abituare. Nuove persone erano entrate nella sua vita, e non con tutte aveva stabilito un buon rapporto...
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Han Solo, Luke Skywalker, Principessa Leia Organa, Un po' tutti, Wedge Antilles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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          Capitolo III
“Glielo hai detto davvero?!” esclamò Winter.
Leia si limitò ad annuire sconsolata.
Lei, Winter e Jyn se ne stavano sedute a terra nella sua stanza, passandosi una bottiglia di birra di mano in mano; i cartoni della pizza ormai vuoti stavano ammonticchiati nell’angolo vicino alla porta. Quella era l’ultima sera che Winter avrebbe trascorso a casa sua, prima di fare ritorno ad Alderaan, e avevano pensato bene di organizzare una maratona di serie TV strappalacrime – con pizze e birre – a cui aveva voluto partecipare anche Jyn. Ma, ora che la visione era terminata (e le pizze pure), rimaneva solo un’ultima birretta a fare compagnia alle confidenze delle tre ragazze.
“Non so cosa mi abbia preso” continuò Leia, passando la birra a Jyn. “Quando mi ha fatto il nome di quella Clarisse…non ci ho visto più!”
Ovviamente stavano parlando di Han Solo, il loro argomento di conversazione preferito. Leia aveva confessato alle due amiche cosa era successo la sera prima al falò. Dopo il loro ultimo incontro, era rimasta chiusa in casa per tutto il giorno pur di evitare di incontrarlo.
Jyn intanto si era scolata l’ultimo sorso di birra. “Non ti è mai passato per la mente che forse Han si comporta così perché gli piaci?”
“Ma sei completamente impazzita?!” rispose Leia, arrossendo tutta. “Non è possibile.”
“Io invece sono d’accordo con Jyn” disse Winter. “Credo proprio che lui sia cotto di te.”
“Io non credo proprio. In fondo, è solo un bastardo sbruffone che ama mettersi in mostra con le ragazze. Io non sono diversa dalle altre” replicò Leia, anche se sapeva che non era vero. Per mettere in difficoltà le sue amiche, aggiunse: “E comunque – se è vero che gli piaccio così tanto – perché non si fa semplicemente avanti?”
Winter sbuffò. “È proprio questo il punto, Leia! Non vuole far vedere di essere attratto da te…per questo si mette con altre ragazze, e per questo ti prende continuamente in giro. Tu non sai come ti guarda quando tu non te ne accorgi…”
“No, non lo so” rispose la ragazza. “Illuminami.”
“Come se tu fossi il suo dolce preferito, o l’unica ragazza sulla faccia della terra…Accidenti! Non te lo so spiegare ma – credimi – è così. Vero Jyn?”
“Verissimo. Soltanto un cieco non se ne accorgerebbe.”
Leia non era ancora convinta. “E perché non vuole far vedere che gli piaccio?”
“Devi sapere, cara Leia, che gli uomini sono degli idioti. Tutti, nessuno escluso” spiegò Jyn. “La Bibbia dice che Dio tolse una costola all’uomo e vi creò la donna? Io invece credo che gli abbia tolto il cervello, altrimenti non si spiegherebbe perché l’uomo è tanto imbecille e la donna tanto intelligente!”
Le tre amiche risero di gusto per quell’assurda teoria, mentre ciascuna di loro ripensava ad esemplari maschi particolarmente idioti incontrati sul proprio cammino.
Jyn continuò: “Anche Cassian non fa eccezione. Prima di metterci insieme si comportava in modo stranissimo, totalmente privo di senso.”
“E cioè? Che faceva?” chiese curiosa Winter.
“Ha passato cinque mesi buoni senza neanche salutarmi. Ogni volta che ci incrociavamo nel cortile, all’intervallo, mi fissava senza dire niente, e a me questa cosa infastidiva parecchio. Ci eravamo incontrati un sacco di volte a casa di Bodhi Rock – quel ragazzo che si è diplomato con lui due anni fa e che ora studia informatica…te lo ricordi? Ci avevano anche presentati, e nonostante questo lui continuava a far finta di non conoscermi: se ero io a salutarlo, mi salutava anche lui, altrimenti rimaneva a guardarmi come uno stoccafisso.”
Leia si ricordava bene di quel periodo, e di quanto quel ragazzo avesse fatto penare la sua compagna, prima di dichiararsi: Jyn per poco non usciva di testa – letteralmente. All’epoca aveva ritenuto Cassian un ragazzo particolarmente stupido e ridicolo a comportarsi così con la ragazza che gli piaceva, ma ora Han non era diverso da lui – ammesso che fosse davvero interessato a lei, come sostenevano le sue amiche.
“E poi che hai fatto?” la incalzò Winter.
“Un giorno l’ho fermato e l’ho affrontato di petto. Gli ho chiesto quale fosse il problema con me, se gli avessi fatto qualcosa di male, oppure se si vergognasse di farsi vedere con una ragazza più piccola.”
“E lui?”
“Mi ha detto che si teneva alla larga da me perché io gli piacevo, ma temeva che con il mio caratterino lo avrei spedito sulla Luna ad una sua dichiarazione.”
Winter era sempre più incredula. “Sul serio ti ha detto questo?”
Jyn annuì con convinzione. “Aveva paura di me, della mia reazione, per questo non riusciva a farsi avanti.”
“E quindi continuava a fare la figura dell’idiota” aggiunse Leia.
“Esatto. Questo è per dirti, Leia, che quasi mai ciò che fanno i maschi corrisponde a quello che vogliono veramente. Sono fatti così…sono fatti male! La colpa è solo nostra che continuiamo ad innamorarci di loro.”
“Tornando un attimo al mio problema” disse Leia. “Cosa pensate che dovrei fare? Andare da lui ed estorcergli la verità – sotto tortura, magari?”
“Sarebbe un’idea niente male” fece Jyn “Ma non credo che sia il caso di essere così drastici.”
“Perché semplicemente non vai da lui domani, in officina, a parlargli in modo civile?” propose Winter.
“Non lo so…mi vergogno di affrontarlo, dopo il modo in cui ci siamo lasciati e dopo quello che gli ho detto.”
“Ma non puoi lasciare le cose come stanno per sempre” rispose l’amica. “Dovrai parlare con lui – prima o poi.”
“Lo so. E so anche che devo chiedergli scusa, ma non sono sicura che riuscirò a trovare le parole adatte quando mi troverò faccia a faccia con lui.”
“Segui il tuo istinto” consigliò Jyn sorridendo. “Di solito con me funziona sempre.”
Anche Winter sorrise. “E poi – ovviamente – ci racconterai tutto nei minimi dettagli!”
   
 
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