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Autore: PrincessMiyu    12/09/2017    2 recensioni
Un incontro dettato dalla totale casualità, lascerà in Kagome ed Inuyasha un segno indelebile.
Due ragazzi dal carattere diverso, ma accomunati dalla grande passione per i film d’autore, che li porterà a scoprire che in comune non hanno solamente l’amore per le opere cinematografiche.
Un amore cercato, bramato, a tratti non corrisposto e anche sofferto, sono gli elementi perfetti di una storia d’amore meravigliosa che può essere migliore di qualsiasi film.
È davvero possibile che una pioggia di petali di ciliegio, possa far capovolgere completamente i mondi di due persone?
Ecco a voi la long di “At the beginning with you”!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo, Miroku/Sango
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 13: Un nome da dare.
(Pov Miroku)
 
 
Accidenti!
È notte fonda e non riesco proprio a chiudere occhio. Sono troppo nervoso.
Mi alzo dal letto per dirigermi in soggiorno senza fare rumore così non sveglio Sango, che invece dorme come un angioletto.
È davvero stupenda la mia Sango, sia dentro che fuori. Da quando viviamo insieme la mia vita è completa. Ringrazio i Kami ogni giorno per avermi dato la possibilità di incontrarla. Sono stato molto fortunato, peccato che non possa dire la stessa cosa di Inuyasha.
Si ostina inutilmente su cose che non esistono. Come si fa ad essere così ciechi? Come fa a dire che quello che prova non è reale?
Poi tutti gli ultimi avvenimenti non fanno altro che farmi pensare che qualcosa non va. Come faceva Kikyo a sapere che Inuyasha era andato in Germania con Kagome? Non lo sapeva nessuno a parte me e Sango. Temo che da allora qualcuno li stia tenendo sott’occhio e credo anche di sapere chi potrebbe essere. Sapevo che dopo quella vicenda non sarebbe rimasta con le mani in mano. Ho detto a quello zuccone di tenere gli occhi aperti, ma mai una volta che mi desse retta.
Toccherà a me vederci un po’ più chiaro, perciò dovrò fare una telefonatina a Rin. Controllo l’ora e noto che sono le 2. In Germania saranno, più o meno, le 18. Provo a chiamare. Digito il numero di Rin sperando che risponda.
- Non posso crederci! Sei davvero tu? – esclama la mia amica decisamente meravigliata.
- Che cos’è questo tono così sorpreso? Ti sembra così strano che ti abbia chiamato? –
- Ehm… sì! Non ti sento da mesi.
- Accidenti! Stare con Sesshomaru ti ha inacidita. E pensare che ti ho fatto pure da testimone. – la stuzzico, provocandole una sonora risata.
- Puoi dirlo forte! Che bello sentirti Miroku. Come stai? –
- Anch’io sono felice di sentirti, piccolina. Sto alla grande… almeno parlo per me. – rispondo con rammarico.
- È successo qualcosa ad Inuyasha? –
- Già! –
Le racconto tutto quello che è successo (a grandi linee) da quando è rientrato dalla Germania fino a ieri.
- Certo che è proprio un testone. Non ha capito niente di quello che gli ho detto, cioè lo ha capito, ma ha sbagliato completamente soggetto. E tu sei inaffidabile. Inuyasha che risponde male a Kikyo, era un evento da filmare. –
- Ero talmente sorpreso che non sarei riuscito nemmeno a prendere il telefono. E comunque gliel’ho detto pure io, ma sai com’è fatto, è talmente convinto di quello che dice che non si rende conto di cos’ha sotto il naso. –
- Lo so, finché non ci sbatte il muso non capirà mai. Miroku, sicuramente tu che li vedi tutti i giorni sai come sono insieme, ma quando sono stati qui ti posso assicurare che non ho mai visto Inuyasha così felice. Ogni volta che parlava con Kagome, e di Kagome, il suo viso si illuminava. E potrei sbagliarmi, ma credo che anche lei provi qualcosa per lui. –
- Kagome? Non saprei, lei è molto restìa quando si tratta di faccende di cuore. Non è un tipo che si innamora facilmente. –
- Sarà come dici tu, però io sono convinta che quei due formerebbero una bellissima coppia. E sono certa che siano pazzi l’uno per l’altra. –
- Oh Rin! Se davvero fosse così, lo sai che casino? Non dimentichiamoci che c’è sempre Kikyo di mezzo. –
- A proposito di quella sanguisuga, cerca di riuscire a scoprire qualcosa. Sono d’accordo con te sul fatto che qualcosa non torni, è tutto troppo strano; e se davvero lei è l’artefice di tutta questa storia, come quasi sicuramente è, giuro che appena torno la distruggo. Sono stata calma finora, ma ora non mi trattengo più. –
- Da quando sei così violenta? Guarda che devi pensare alla tua famiglia. –
- No tranquillo, mio marito e, soprattutto, Kotomi si unirebbero a me. – sospira per poi continuare. -  È un fratello per me, non posso sopportare l’idea che lei lo manipoli come se fosse un giocattolo e so che anche tu la pensi come me. –
- Hai ragione. È un fratello e soprattutto voglio che sia felice. Non merita di soffrire. – dico con aria triste e malinconica.
- Dai su, finirà tutto per il meglio. Parlami di te. Come va con Sango? –
- Una meraviglia! – rispondo decisamente felice.
Restiamo a parlare ancora un altro po’fino a quando non riattacchiamo, assicurandoci di rimanere aggiornati e che ci saremmo visti tra qualche settimana, poiché quest’anno, per la prima volta da quando si trovano in Germania, tutta la famiglia No Taisho sarebbe rientrata in Giappone per le vacanze natalizie.
Anche se sono stato un bel po’ di tempo al telefono con Rin, il sonno continua ad evitarmi. Non mi sento ancora sereno così mi dirigo verso il mio fedele compagno.
Mi siedo di fronte al pianoforte e inizio a suonare un pezzo che mi rimbomba in testa da giorni ormai.
È iniziato tutto suonando qualche nota senza pensarci, ma più continuavo a suonare, più quella melodia prendeva forma e adesso non faccio altro che suonarla.
È la prima volta che compongo un pezzo così dal nulla e al quale non riesco nemmeno a dare un nome. Di solito, quando scrivo, so perché lo faccio, ma stavolta non so per cosa o per chi compongo. Continuo a suonare quando noto che dietro di me c’è Sango che mi guarda.
- Tesoro scusami. Ti ho svegliato, vero? – chiedo dispiaciuto, fermandomi all’improvviso.
- No. Ho sentito che non eri più a letto così mi sono alzata. – dice avvicinandosi per poi rimanere in piedi a fianco a me appoggiando il braccio sul piano. - Ti prego continua a suonare. Era stupenda. – prosegue la mia fidanzata.
- Grazie. Anche se non ha un nome. Forse è per questo che continuo a suonarla, per potergliene dare uno. – rispondo con sguardo basso e triste.
- Amore cosa c’è? – domanda preoccupata.
- Penso ad Inuyasha. Si sta rovinando la vita e non se ne sta nemmeno accorgendo. O meglio, lo sa, solo che è troppo orgoglioso per ammetterlo e poi c’è qualcosa che non torna. – rispondo continuando a suonare in maniera più dolce.
- Spiegati meglio. Avete di nuovo discusso per via di Kikyo? –
- Prima che Inuyasha conoscesse Kikyo, non aveva mai pianificato nulla, ha sempre fatto quello che ha voluto e soprattutto non è mai stato un tipo accomodante o accondiscendente. Non era un donnaiolo, ma si è sempre comportato bene e tutte le ragazze pendevano dalle sue labbra. Con Kikyo è stato diverso. –
- Che aveva di così diverso? Tre tette? – domanda facendomi sorridere per la bizzarra uscita.
- No! Era un tipo deciso e maniaca del controllo. Questa cosa affascinò molto Inuyasha e così decise di provarci. Col tempo però tutti, e anche lui, ci rendemmo conto che era solo una bambina viziata che manipolava tutto e tutti. Seh! Altro che carattere deciso! –
-  Mi chiedo anch’io come sia possibile che un ragazzo come Inuyasha stia con una come Kikyo. Sarà che forse a lui va bene così? – afferma Sango e smetto di suonare di colpo.
- Non è così. Quando hanno iniziato a frequentarsi era tutto normale, non era una storia seria quindi bene o male non c’erano problemi. Come ti ho detto, lui non è mai stato accondiscendente, anzi, è sempre stato un tipo impulsivo, permaloso e a volte anche scontroso, ma in mezzo a questi difetti c’era una persona vera che non aveva problemi a dirti le cose in faccia, che non ha mai messo gli amici o il lavoro o quant’altro di importante per lui al secondo posto. Con Kikyo, invece, Inuyasha è completamente diverso, si morde la lingua prima di esprimere un giudizio, non perde mai le staffe se vede un’ingiustizia e addirittura pianifica quando deve fare l’amore. In poche parole, è succube della reincarnazione di Satana. –
- Sul fatto che sia la reincarnazione di Satana non posso che essere d’accordo, meno male che a suo tempo sia riuscito a partire. – afferma lei.
- Già! Credo che in quel caso sia stato più spirito di sopravvivenza che altro. Aveva capito che questa relazione lo stava cambiando e una parte di lui ha avuto paura di quello che sarebbe successo se non l’avesse fatto. Sapeva che se fosse rimasto, Kikyo lo avrebbe costretto a lavorare insieme a suo padre come pubblicitario, cosa che lui avrebbe odiato fare. Quando le ha detto che sarebbe tornato e lei accettò di aspettarlo, per lui è stato come una specie di segno, ma mal interpretato aggiungerei. Così, convinto del fatto che magari fosse quella giusta, ha deciso di continuare questa storia. Ed è proprio per questo che non ammetterà mai di essere infelice e di aver preso un granchio. –
Orgoglioso testone!
- E cos’è invece a non tornarti? –
- Ho appena parlato con Rin. Mi ha raccontato quello che è successo a Berlino e io le ho detto cosa è accaduto al loro rientro. Anche lei pensa che c’è puzza di bruciato. Kikyo come ha saputo della Germania? Io e te non l’abbiamo detto a nessuno. Ti giuro, è una domanda che mi sta assillando da mesi. Per non parlare del suo bipolarismo che è a dir poco disgustoso. Non si è mai interessata di uscire con Inuyasha insieme a noi, poi, di punto in bianco, per tutto il periodo estivo è stata attaccata a lui come una  cozza, guarda caso, ogni volta che c’era Kagome. E poi l’ultima, ancora più schifosa, ogni volta che Inuyasha si vedeva con Kagome, per magia lei diventava più vogliosa di una gatta in calore, quando in realtà non arraperebbe nemmeno un mandrillo. Lei poi che è sempre stata più frigida di una mazza di scopa. –
A Sango scappa una risatina a questa mia ultima battuta per poi diventare nuovamente seria.
- Pure il licenziamento di Kagome per me è tutta una magagna. Sono quasi certa che qualcuno abbia spinto Naraku a farlo. È vero che Kagome e Naraku non si sono mai visti di buon occhio e hanno sempre discusso sui suoi articoli, ma lui non l’ha mai licenziata, perché sapeva che i suoi articoli valevano e, anche se non lo ammetterebbe mai, molti numeri sono stati una bomba soprattutto grazie ai suoi pezzi; e non perché gli argomenti fossero interessanti, ma era lei a renderli tali. Allora perché? Perché licenziarla proprio ora, dopo che l’hai anche fatta lavorare in archivio? Non so se c’entri Kikyo perché onestamente non ho idea di come ci sarebbe riuscita. Ne ho parlato con Kagome, ma per lei mi sto immaginando tutto. –
- Sì certo, siamo sempre noi ad immaginarci tutto e a vaneggiare. Comunque ti posso assicurare che un modo l’avrebbe trovato. In quanto a rovinare la vita degli altri, lei è una maestra. -
- C’è dell’altro, vero? Cos’è veramente che non ti sta facendo dormire? – domanda la mia perspicace fidanzata.
Faccio un bel respiro profondo e decido di dirle tutto.
- In tutto questo, quello zuccone, quell’idiota, quel grandissimo mentecatto, si è innamorato di Kagome e non vuole ammetterlo. Quando ho cercato di farlo ragionare mi ha detto che stavo vaneggiando, dicendomi che lei è una delle “persone più importanti della sua vita e non potrebbe quantificare quanto bene le voglia”. Ma fammi il piacere! Vai a raccontarlo a qualcun altro. Di certo, per un’amica non pianti in asso la tua ragazza per andare da lei. Per un’amica non impazzisci se la vedi con un altro. Per un’amica non ti incazzi quando qualcuno osa dire una parola fuori posto su di lei, specialmente quando quel qualcuno è la tua ragazza. Un’amica non la desideri. Potrei dirtene un’infinità. –
- Che cosa avrebbe detto su Kagome quella Barbie uscita male? – chiede irritata.
- Ha detto: “Quella Kagome non è un granché, mi sa di sfigata”. –
- La distruggo quella stronza! E ci credo che Inuyasha si sia incazzato, lo avrei fatto anch’io. –
- Sì certo che lo avresti fatto, come  anch’io, ma ti posso assicurare che difronte ad Inuyasha ho detto parole molto più pesanti nei confronti di Kikyo e lo sai qual è stata la sua reazione più eccessiva? –
- No. –
- “Miroku stai esagerando”. E poi finiva lì, tornavamo a ridere e a scherzare come prima. Inuyasha dopo quella frase non ci ha visto più, le ha detto cose molto pesanti e questa è una cosa alquanto anomala. Non ha mai perso le staffe con lei, nemmeno quando era evidente che stesse sbagliando. –
- E scusa Miroku, ma invece di farglielo capire perché non gli hai detto chiaro e tondo come stavano le cose? – chiede cominciando stranamente ad agitarsi.
 Perché?
- Scherzi? Come potrei farlo? È talmente orgoglioso che non lo ammetterebbe mai, a meno che non ci sbatta il grugno di sua spontanea volontà. Sicuramente per non darmi ragione sposerebbe Kikyo all’istante, quindi meglio evitare. Con Kagome è davvero se stesso, lo vedo vivere. È la cosa migliore che gli sia successa da quando è tornato a Tokyo e se la sta facendo scappare via così. La situazione è molto complicata e meno male che almeno Kagome non gli va dietro, altrimenti sai che casino? –
Vedo Sango che mi fissa terrorizzata per poi distogliere lo sguardo da me, guarda il soffitto e incomincia a torturarsi le mani.
Ok! Nasconde qualcosa!
- Sango sputa il rospo! Cosa non so? –
Perché ho l’impressione che le cose si complicheranno ancora di più?
- Ehm… Sai è successa una cosa assurda. Hai presente la mia amica Kagome? –
Continuo a fissarla serio. Non ho tanta voglia di giocare!
- Sango! – la richiamo serio.
- Ecco! Ha appena capito di essere innamorata di… Inuyasha. – dice deglutendo rumorosamente.
Cosa? Allora Rin aveva ragione!
- CAZZO! Quindi non abbiamo solo il signor zuccone, abbiamo anche la signora! Ma te lo ha detto lei? – sbotto.
- Beh sì! Anzi, quella pazza è convinta che lui ami Kikyo e, non solo, vuole restargli amica nonostante soffra come cani. –
Bene, direi benissimo!
Se prima ero depresso, ora lo sono ancora di più. Quei due hanno la felicità proprio di fronte a loro e se la stanno facendo scappare come due stupidi.
- Dobbiamo assolutamente fare qualcosa. Innanzitutto, dobbiamo scoprire se davvero c’è lo zampino di Kikyo in tutta questa faccenda. Secondo, dobbiamo assolutamente parlare con Kagome ed Inuyasha. – sostiene decisa Sango.
- Lo sai che se gli sbattiamo in faccia la realtà sarebbe inutile. Entrerebbero entrambi in totale negazione e peggioreremmo solo la situazione. Purtroppo non possiamo fare nulla, solo aspettare che ci si schiantino da soli su quel muro, sperando che non sia troppo tardi quando lo capiranno. –
- Hai ragione. – ammette afflitta.
All’improvviso Sango mi guarda e si siede accanto a me guardando il pianoforte.
- Ok! Forse non possiamo fare nulla di diretto, però un modo per farli “schiantare” su quel muro lo possiamo trovare, no? – dice guardandomi speranzosa.
- E come? – chiedo interrogativo.
- Risuona dall’inizio il pezzo di prima. –
- Non capisco. Cosa intendi fare? –
- Dargli un nome. – risponde regalandomi uno dei suoi dolci sorrisi.
Allora capisco cosa intende dire, così obbedisco e inizio con la prima parte. Sango dopo un po’ si alza per prendere carta e penna per poi risedersi accanto a me incominciando a scrivere delle parole.
 
Eravamo sconosciuti, che partivano per un viaggio
non avremmo mai sognato quello che sarebbe successo
adesso siamo qui, ed io mi ritrovo improvvisamente
all'inizio di tutto con te”

 
La vita è una strada e io voglio continuare a percorrerla
l'amore è un fiume, voglio continuare a navigarlo
la vita è una strada, ora e per sempre, un viaggio meraviglioso
sarò lì quando il mondo smetterà di girare”

 
Leggo quello che ha scritto e rimango sbalordito dal modo in cui le parole si incastrino in maniera così perfetta con la mia musica.
Ripenso a tante cose e a tanti momenti in cui Inuyasha parlava di Kagome per cercare di trovare le parole adatte e poi… eccole!
 
Sarò lì quando la tempesta sarà finita
alla fine voglio restare all'inizio di tutto con te”

 
“Nessuno mi aveva detto che ti stavo per trovare
quello che hai fatto al mio cuore era inaspettato
quando ho perso la speranza, e tu eri lì a ricordarmela
questo è l'inizio”

 
Continuiamo a scrivere fino alle prime luci dell’alba. Appena finiamo io e Sango ci guardiamo soddisfatti della nostra canzone, poi le accarezzo la guancia e ci scambiamo un dolce bacio. Non appena ci stacchiamo ci guardiamo nuovamente con uno sguardo molto più languido e ricominciamo a baciarci in modo più passionale. Solo Sango mi fa sentire così, con un bacio riesce a farmi toccare il cielo con un dito. Quando sento la sua lingua giocare con la mia e le sue braccia circondarmi il collo, perdo completamente il controllo di me stesso. Mi stacco dalla mia donna per pochi istanti per poterla mettere sopra di me per poi riavventarmi sulle sue labbra. Sango mi stringe ancora di più e la sento gemere nella mia bocca. Ci stacchiamo per mancanza di ossigeno e ne approfitto per toglierle la camicia da notte, lasciandola solo in slip e lei fa la stessa cosa con la mia maglia. Inizio a baciarle il collo, la clavicola, fino ad arrivare al suo perfetto seno, con una mano ne accarezzo uno mentre lecco e succhio l’altro. Sango, invasa dal piacere, inarca la schiena per avvicinarsi di più a me e inizia ad accarezzare la mia evidente erezione con una mano. Continuo stuzzicarla e incomincia a strusciarsi, chiedendo ancora di più.
- Miroku… non ce la faccio più. – mi supplica ansimando.
- Tranquilla, ora rimedio subito. – la rassicuro tra un bacio e l’altro.
La sollevo e la porto sul divano. Non resisto nemmeno io! La metto stesa mentre mi posiziono tra le sue gambe e comincio a stuzzicarla prima di levarle di slip. Continuo a baciarla e a proseguire quella piacevole tortura che ci sta facendo impazzire, quando sento le mani di Sango che tirano l’elastico dei miei pantaloni per incitarmi a toglierli. Non me lo faccio ripetere due volte e anche il pantalone finisce a terra insieme a miei boxer. Non riuscendo più a resisterle, entro in lei con decisione e, come ogni volta, mi sento in paradiso. Il piacere che mi invade quando facciamo l’amore, non è paragonabile a nessun’altra mia storia di una notte ed è una sensazione che non scambierei per nulla al mondo.
Amo questa donna con tutto me stesso e voglio che lo sappia e che lo senta.
Sango avvolge le sue gambe intorno al mio bacino mentre intensifico le spinte e stiamo arrivando al culmine entrambi. Lei continua a gemere fortissimo e io non sono da meno; un altro paio di spinte e riverso il mio piacere in lei.
Ci stendiamo l’uno accanto all’altro, sul fianco con la sua schiena appoggiata sul mio petto, siamo decisamente compressi, ma non riusciamo a separarci.
- Ti amo Sango. – le dichiaro dandole un bacio sulla spalla.
- Anch’io, amore. –
Rimaniamo così ancora per un po’, ma il freddo comincia a farsi sentire così decidiamo di alzarci per andare a letto.
Dopo che Sango prende sonno, io rimango sveglio per rimettere a posto qualche altra parola e pensare al titolo.
Scrivere questa canzone con lei è stata un’esperienza meravigliosa e mi ha dimostrato, ancora una volta, quanto sia grande il suo cuore. Come potrei non amarla, solo con lei avrei potuto tirare fuori un brano così carico di amore, tristezza e speranza.
Già! La speranza di riuscire sul serio a fargli accettare i solo sentimenti e non nasconderli o negarli. Riusciranno ad essere felici come lo siamo noi due?
Era proprio vero quando sentivo che questo pezzo non lo stavo creando per me, ma inconsapevolmente lo stavo creando per Inuyasha e Kagome.
Voglio che si trovino e sono più che certo che siano fatti l’uno per l’altra. Il destino non può essere così crudele da farli incontrare, innamorarsi, ma non aversi.
Se possiamo in qualche modo aiutare questo sadico destino, ben venga. Devono avere la possibilità di ricominciare partendo da loro.
Kikyo non può averla sempre vinta!
Torno a guardare la mia ragazza e le accarezzo la guancia, e posso dire che adesso sono molto più sereno e consapevole che una via d’uscita esiste, ma soprattutto perché ora posso dargli un nome.
                              
                                              
 
“AT THE BEGINNING WITH YOU”
 
 
 
 
 
 
 
Angolino svago
 
 
*Coff coff * eccomi qua! Avete ragione sono sparita… perdonatemi T^T ma sono giorni frenetici.
Torniamo alla storia… beh! vi avevo detto che i nostri Sango e Miroku avevano un ruolo fondamentale in tutto questo casino, dando addirittura il titolo xD.
Scusate se non ho detto subito che il titolo della storia l’avevo preso dalla canzone finale del film animato “Anastasia”, ma, appunto, volevo farvi una sorpresa :3 spero che abbiate gradito.
Ho utilizzato il testo originale e non quello italiano perché mi è sembrato più adatto, anche se mi piace da impazzire pure l’altra versione. *^*
Continuo ancora a ringraziarvi per chi recensisce e per chi legge (chiedo venia se non ho risposto :’( ma davvero è un periodo assurdo), come continuo a ringraziare fino a quando posso Yasha 26 per tutta la pazienza che ha con me <3 <3 <3
Grazie grazie grazie *^*
Se vi va, vi aspetto col prossimo capitolo “Sul punto di crollare” (stavolta il titolo ve l’ho detto xD)
Un bacione :*
Princess Miyu
 
 
   
 
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