Abraxas
Malfoy & Alexandra King in Malfoy
1954
-
Abraxas! –
Il
rampollo di casa Malfoy alzò gli occhi dalle carte che
stava consultando, nel suo studio, sbuffando.
Era
l’ennesima volta quella mattina che Alexandra lo chiamava,
ogni volta con una richiesta più strana e assurda della
precedente, e
cominciava ad avere la netta sensazione che si stesse divertendo
moltissimo nel
metterlo in difficoltà.
Tuttavia
mise via gli incartamenti e raggiunse la moglie.
-
Sì? Cosa ti serve questa volta? –
Sdraiata
sul divano in pelle di drago, Alexandra gli rivolse
un sorriso solare.
-
Ho voglia di … -
Ecco
le tre parole della catastrofe.
Le
voglie delle donne incinte erano micidiali, gli aveva detto
Renford, ma non ci aveva creduto finchè non aveva visto con
i suoi occhi quello
che potevano causare.
-
Pinoli del Bangladesh – concluse.
-
Pinoli del Bangladesh? – ripetè incredulo.
-
Esattamente. –
-
E io, di grazia, dove li dovrei trovare dei pinoli del
Bangladesh? –
Adhara,
seduta sulla poltrona di fronte a quella di Alexandra,
ridacchiò davanti alla scena che le si prospettava.
I
suoi due migliori amici in preda a quelle discussioni erano
lo spettacolo migliore che si potesse desiderare.
-
Se lo sapessi me li sarei presa da me … Dai, valli a
cercare, mi vanno davvero tantissimo. –
Rassegnato,
recuperò il suo mantello da viaggio e si diresse
verso il camino.
E
dire che lui odiava i viaggi in Metropolvere, dai quali si
usciva sempre pieni di cenere e puzzolenti come degli spazzacamini.
Dovette
girare per tre quarti di Diagon Alley prima di
riuscire a trovare un negozio di cibi e spezie orientali che li
vendesse.
Erano
le cinque quando arrivò al Manor, stremato ma stringendo
tra le mani una bustina di quel minuscolo cibo del diavolo.
Adhara
se ne era andata e Alexandra si era appisolata sul
divano.
La
scosse gentilmente, mostrandole la bustina.
-
Pinoli del Bangladesh. –
-
Adesso non mi vanno, Abraxas … lasciami dormire. –
-
Forse non ci siamo capiti. Tu adesso mangi i maledetti
pinoli, fossi costretto a farteli ingoiare uno a uno! –
L’occhiataccia
che gli rivolse sua moglie lo fece impallidire.
-
Oppure, gioia della mia vita, li mangio io e tu torni a dormire
– si corresse infine.
-
Ecco bravo, ho sentito dire che fanno benissimo alla salute,
mangiali tu. –
Lucius
Malfoy – Nato nel 1954, Serpeverde
1959
-
Quei due sono dei veri e propri terremoti –
considerò Lucinda,
osservando il nipote e Rodolphus Lestrange che correvano in giro per
l’immenso
giardino del Manor, - Abraxas alla sua età era altrettanto
vivace, ricordo che
quando venivano i Lestrange, i Nott e i Rosier non c’era mai
un attimo di pace
e tranquillità in questa casa.
Alexandra
annuì, sorseggiando il suo thè.
-
E non avete pensato a un altro figlio? – aggiunse Druella
Rosier, che quel giorno aveva a lungo insistito per essere presente con
le sue
tre figlie.
Personalmente
Alexandra avrebbe di gran lunga preferito la
presenza di Alphard e Adhara, ma la piccola Hydra si era presa una
lieve
influenza e avevano preferito tenerla a casa per evitarle ricadute.
-
In realtà no. Lucius ci impegna abbastanza già da
solo,
inoltre lui stesso ha espresso il desiderio di rimanere figlio unico.
Credo che
non sopporterebbe l’idea di un bambino piccolo che piange,
urla e fa i capricci
in continuazione. –
Cosa
che il suo primogenito aveva fatto abbondantemente, tra
le altre cose.
Lucius
era la primadonna della famiglia e in questo si
ritrovava moltissimo di Abraxas, ma la testardaggine e
l’ostinazione l’aveva
decisamente ripresa da lei.
Erano
qualità che combinate insieme potevano generare
l’incubo
di tutti i genitori.
E
in effetti Lucius era un tipo da prendere con le pinze, ma
fortunatamente era sufficientemente terrorizzato da sua madre e dalle
sue
occhiate micidiali perciò ridimensionava il suo
atteggiamento quando Alexandra
era prossima a perdere la calma.
-
Capisco -, convenne la bionda matrona dei Malfoy, - è
identico ad Abraxas, non c’è che dire. E per un
contratto matrimoniale avete
già valutato delle possibili candidate? –
S’irrigidì.
Quel
discorso non le piaceva affatto, ma fortunatamente
Abraxas l’aveva messa in guardia perciò sapeva
bene cosa controbattere.
-
Stiamo tenendo gli occhi aperti alla ricerca di una
candidata adatta. Dopotutto l’erede dei Malfoy deve
accompagnarsi a una giovane
all’altezza e non ha senso affrettare la ricerca rischiando
di commettere
errori – snocciolò, ripetendo a memoria le parole
che il marito le aveva
suggerito.
E
Abraxas ci aveva decisamente visto giusto perché Lucinda
Gamp
in Malfoy annuì con vigore.
-
Eccellente, mia cara, è esattamente ciò che penso
anche io. –
Alexandra
tirò un sospiro di sollievo.
E
almeno per il momento il pericolo era stato scongiurato.
1973
Alexandra
osservò Druella sorridere compiaciuta davanti alla
figlia che indossava un abito da sposa dopo l’altro.
Doveva
ammettere che Narcissa Black era una giovane
assolutamente deliziosa: riservata, garbata, rispettosa e
incredibilmente bella.
Le
leggeva nelle iridi chiarissime l’amore che provava nei
confronti di Lucius, bastava osservarla quando lo guardava.
E
suo figlio l’amava esattamente nello stesso modo.
Un
po’ come lei e Abraxas anni prima, si erano scoperti
innamorati durante gli anni della scuola ed era stato solo questo a
convincerla
ad accettare con benvolere un contratto matrimoniale tra loro due.
E
adesso, appena diplomatasi, Narcissa era in procinto di
sposare Lucius ed entrare ufficialmente nella loro famiglia.
-
Lady Malfoy, voi cosa ne pensate? –
Impiegò
un paio di secondi a registrare il fatto che Narcissa
si fosse rivolta a lei con quell’appellativo.
Lucinda
era morta tre mesi prima e da allora il titolo di
“Lady”
era passato a lei, in qualità di matrona della famiglia, e
ancora doveva fare l’abitudine
alla cosa.
-
Credo che quest’abito ti stia benissimo; sei bellissima,
Narcissa. –
La
vide abbassare lo sguardo, le gote color dell’alabastro
tinte di un delicato rosa.
Sembrava
che non ci fosse nulla che quella ragazza non fosse
in grado di fare senza risultare incredibilmente aggraziata.
Le
ricordava così tanto una bambola che le era stata regalata
quando aveva cinque anni.
-
La ringrazio, Lady Malfoy. –
-
E tu, Bellatrix, cosa ne pensi? –
La
maggiore delle sorelle Black volse le iridi grigie verso di
lei, un lieve sorriso indolente sulle labbra.
-
Cissy è una bella bambolina, sarà incantevole con
qualsiasi
cosa indossi quindi perché tutte queste prove? –
Druella
fece per rimproverare la figlia, ma Alexandra scosse
appena il capo.
-
No, credo che Bellatrix abbia ragione, ora è solo Narcissa
che deve decidere il suo abito per le nozze. –
Vedendola
titubante, Alexandra le sorrise lievemente.
-
Ti lasciamo sola a prendere la tua decisione, ci trovi nel
salone principale. –
Dopodichè,
una alla volta, uscirono dalla stanza e richiusero
la porta dietro di loro.
Narcissa
doveva mostrare quel lato del suo carattere
determinato e sicuro di sé che aveva attirato per prima cosa
Lucius, solo
allora avrebbe compreso che portare un cognome era sì una
responsabilità ma non
presupponeva l’annullarsi completamente.
Spazio
autrice:
Salve!
E
così
abbiamo anche l’OS dell’Alexas, perciò
la prossima e ultima sarà dedicata a
Toby e Sophie.
Qui
sotto
vi lascio il prestavolto di Narcissa.
Alla
prossima.
Stay
tuned.
XO
XO,
Mary
Narcissa
Black in Malfoy – Nata nel 1955, Serpeverde