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Autore: Saigo il SenzaVolto    24/09/2017    2 recensioni
AU, CROSSOVER.
Sequel de 'Il Pianto del Cuore'
Era una serata come tutte le altre, quando improvvisamente Naruto, assieme a Hinata, Sakura e Sasuke si ritrovò in un luogo sconosciuto senza ricordare nulla. Ma loro non sono i soli ad essere finiti lì. Direttamente dall’oltretomba infatti, anche i genitori di Sasuke e quelli di Naruto fanno la loro comparsa, insieme a due personaggi provenienti dal futuro: Sarada Uchiha e Boruto Uzumaki.
Quest'ultimo, inoltre, molto diverso dalle aspettative di tutti!
Tra dispute familiari, passati dolorosi e comportamenti inaspettati, per i nostri eroi non sarà facile andare d'accordo. Ma tutti loro dovranno riuscire ad unirsi insieme per superare molte difficoltà, poiché una grave minaccia rischia di distruggere il loro mondo.
E loro sono gli unici in grado di fermarla!
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Boruto Uzumaki, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sarada Uchiha, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: Cross-over, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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PREMESSA: alcuni personaggi ed eventi di questa storia potrebbero essere diversi rispetto all’opera originale! Dipende tutto dalla mia immaginazione!

 


Mura, Città e Giganti 1


Naruto e gli altri erano completamente senza parole.

Quella mattina erano finalmente giunti al luogo che aveva descritto Sasuke, dopo altri due giorni di cammino, e dire che erano rimasti stupiti da cosa avevano trovato era decisamente scontato.

Una gigantesca cinta di mura grigie si ergeva davanti ai loro occhi, la più grande che avessero mai visto. Le mura dovevano essere alte almeno cinquanta metri, forse anche di più, e dal basso era quasi impossibile riuscire a vederne la cima. Ma oltre che a essere alte erano anche molto spesse, ed avevano una forma circolare che si estendeva oltre a quanto l’occhio riusciva a scorgere. Ad occhio e croce, il loro perimetro si estendeva per più di trecento, o forse quattrocento chilometri. L’intera muraglia doveva essere fatta interamente in cemento armato, e presentava delle specie di nervature di pietra alternate tra di loro. Su tutta la sua superficie non era presente neanche una fessura nella parete, né uno spiraglio qualsiasi per riuscire a vedere oltre di essa.

“Cosa diavolo è questo muro?” si domandò Naruto, similmente a tutti gli altri.

L’unico accesso all’interno era costituito da un’enorme porta di ferro grigio posizionata proprio davanti ad una rientranza nelle mura che doveva essere, con tutta probabilità, l’ingresso. Ma la porta era completamente chiusa, e riuscire ad azionarla dall’esterno era impossibile.

Boruto osservava con muto stupore l’enorme muro davanti a sé.

“Che cosa ci fa un muro simile in questo posto?” si chiese. “Perché è stato eretto proprio qui, in mezzo al nulla? Che cosa contiene all’interno?”

“Non ho mai visto niente di simile!” esclamò Minato, esaminando la cinta di mura con sgomento. “Sono delle mura enormi!”

“Credo che raggiungano i cinquanta metri di altezza!” esclamò Hinata, fissando la cima coi suoi occhi attivati.

“Quindi questo è il cosiddetto Muro di Maria.” disse Mikoto tra sé. “È certamente più grande di quel che immaginassi.”

Anche Sarada era rimasta allibita. “Come può esistere un muro talmente grande?” domandò con gli occhi sgranati. “Chi l’ha costruito?”

“Riesci a vedere cosa c’è oltre questo muro?” domandò Sasuke ad Hinata.

La ragazza fissò con attenzione la parete di cemento per diversi secondi. “C’è una città che si erge al suo interno,” spiegò loro lentamente. “E sembra essere completamente distrutta!”

Kushina rimase perplessa. “Distrutta? Cosa vuoi dire?”

“Perché non scavalchiamo questo muro e non lo scopriamo da soli?” s’intromise Fugaku, cominciando a correre lungo le mura.

Uno dopo l’altro, tutti i dieci ninja cominciarono a risalire la muraglia per la sua altezza, arrivando dopo alcuni secondi sulla cima. Essa era piana, con un margine di circa dieci metri, e presentava dei grossi cannoni lungo i bordi esterni del muro, mentre lungo il suo centro si estendeva una lunga serie di rotaie di ferro, che probabilmente servivano per il passaggio di qualche macchinario.

“Che cosa è questo posto?” domandò Sakura ad alta voce. “Perché ci sono dei cannoni e delle rotaie quassù?”

“Qualunque cosa sia questo muro,” disse ad un tratto Boruto, la sua voce stranamente più seria del solito. “A me stupisce di più quello che c’è da quella parte.”

Tutti si voltarono verso di lui, e videro che il ragazzo era in piedi davanti al margine opposto del muro rispetto a quello che avevano risalito, dando loro le spalle, intento a fissare qualcosa in basso. Naruto e gli altri si avvicinarono a lui.

Al di là delle mura, proprio davanti ai loro occhi, si ergeva una città. Il Distretto di Shiganshina.

Era più piccola rispetto a quella dei Goblin, costituita e formata da tanti raggruppamenti più piccoli di case, di forma rettangolare, divisi tra di loro da una serie numerosa e lineare di strade che attraversavano completamente tutta la città. O meglio, quel che ne restava.

Le case, i palazzi e gli edifici che la costituivano infatti, erano danneggiati e presentavano danni ingenti per tutta l’estensione della città. Quasi tutte le case di legno e mattoni erano semidistrutte, con solo qualche parete che si ergeva ancora in piedi. Grossi blocchi di cemento si trovavano sparpagliati per le strade, ed alcuni avevano persino colpito alcuni edifici, distruggendoli completamente. Era quasi possibile contare con le dita di una mano il numero delle poche case rimaste intatte. Sembrava quasi che una terribile battaglia fosse scoppiata all’interno delle mura ed avesse coinvolto tutta la città.

“Questo posto è completamente distrutto!” esclamò Mikoto, osservando le case ed i palazzi. “Cosa diavolo è successo qui?”

Naruto scrutava con orrore la distruzione davanti a sé. Un senso di rabbia cominciò a crescere dentro di lui. “Questa distruzione,” disse a denti stretti. “È stata forse opera del drago?”

“Io non credo.” gli rispose Boruto. Tutti si voltarono di lato, fissandolo.

“Cosa te lo fa credere?” domandò Fugaku.

Il Nukenin indicò un punto davanti a sé col braccio, senza voltarsi a guardarli. “Quello.”

Gli altri seguirono il suo sguardo con gli occhi. Quel che videro gli fece raggelare il sangue. Dal lato opposto della città infatti, proprio in fondo ad essa, un gigantesco varco di decine di metri di altezza aveva completamente perforato un lato del muro, lo stesso muro che avevano scalato poco fa. Sembrava che qualcosa avesse sfondato letteralmente la parete, creando un grosso buco attraverso di essa ed aprendo un passaggio al suo interno.

“Quell’apertura,” spiegò il ragazzo del futuro. “Sembrerebbe essere stata causata da qualcosa. O qualcuno. Forse un’esplosione, o qualcosa di simile. I detriti sono finiti all’interno della città, quindi credo sia possibile assumere che il muro è stato sfondato dall’esterno.”

Minatò osservò attentamente la breccia nelle mura. Il ragionamento di Boruto sembrava piuttosto plausibile. Ma da quella distanza non poteva esaminare per bene la breccia. Doveva accertarsene da vicino.

“Così sembra,” disse alla fine. “Ma per scoprire meglio cosa sia successo dobbiamo scendere da qui ed esplorare meglio la città.”

Naruto e gli altri annuirono. Si lanciarono tutti giù dal muro di cemento, entrando in quella desolata e distrutta città dall’alto.

Lo spettacolo che li accolse era terribile. Le strade erano deserte, le case completamente distrutte, ed un forte odore di legno bruciato e muffa regnava nell’aria. Mano a mano che i dieci ninja avanzavano lentamente per le vie di quella desolata città, sempre più dettagli andavano mostrandosi ai loro occhi.

Sui bordi delle strade si trovavano ancora resti di bancarelle e tavoli pieni di cesti per la frutta e viveri completamente vuoti. Cassette di legno, cestini, carri distrutti e pezzi di stoffa erano sparsi per terra in tutte le direzioni. E, in mezzo a tutta quella confusione e a quel macello, decine e decine di scheletri si trovavano accasciati a terra.

Scheletri umani.

“C-Che cosa è successo qui?” disse Sarada, guardando quella desolazione con gli occhi sgranati.

Naruto e gli altri si guardavano intorno, allibiti da quello spettacolo.

“Non lo so, ma deve essere stato qualcosa di terribile!” esclamò Kushina.

Boruto osservava circospetto le strade, le case ed ogni angolo della città. Qualunque cosa fosse accaduta in questo luogo, doveva essere stata una vera tragedia. Una tale devastazione era qualcosa che non aveva mai visto prima.

“Questa distruzione non può essere recente!” pensò tra sé. “I corpi a terra si sono decomposti da tempo, e non riesco a percepire nessuna emozione negativa nei paraggi col Jougan! Qualunque cosa sia successa, deve essere accaduta tempo fa!”

Il Quarto Hokage aveva raggiunto la stessa conclusione. “Questa strage non è successa da poco!” disse, rivolgendosi al resto del gruppo. “Questi scheletri sono vecchi di diversi anni, direi! Non credo che questa sia opera del drago!”

Naruto raccolse una piccola bambola abbandonata a terra, esaminandola attentamente. Chi era stato capace di causare una simile strage? Chi poteva aver portato alla morte tutte queste persone?

“Dobbiamo riuscire a capire chi è il responsabile di tutto questo!” dichiarò con forza.

Boruto guardò le case ed i palazzi distrutti. Aveva un brutto presentimento.

“Non può essere stata opera di un essere umano,” tentò di ragionare ad alta voce. “Assumendo che gli abitanti di Shiganshina fossero umani senza poteri o abilità ninja, il responsabile deve essere una qualche creatura simile a quelle che abbiamo incontrato precedentemente!”

Una tale devastazione era paragonabile soltanto ad un’altra visione, un’altra esperienza che il giovane aveva vissuto in passato, circa due anni fa. Il solo ricordo di quel giorno gli fece venire i brividi.

“Spero solo che loro non c’entrino nulla in questa faccenda…” pensò poi tra sé all’insaputa degli altri. Un senso d’inquietudine cominciò a formarsi nel suo stomaco.

Sasuke si inginocchiò ad esaminare uno scheletro. “Però, adesso abbiamo la conferma che Eldia è popolata da umani.” disse lentamente. “O almeno che lo è stata.”

“Non perdiamo tempo,” li richiamò poi Fugaku. “Raggiungiamo la breccia nel muro!”

I dieci continuarono ad avanzare per le vie devastate della città, restando sempre all’erta nel caso di pericoli nascosti. Raggiunsero il lato opposto delle mura dopo dieci minuti, fermandosi ad esaminare la parete distrutta.

Il varco che aveva sfondato la muraglia era enorme. Era alto almeno quindici metri, e spesso una decina. Nel terreno e sul muro non erano presenti segni di esplosivo o bruciature, quindi non poteva trattarsi di un’esplosione. Il che lasciava una sola ipotesi.

Il muro era stato sfondato dall’esterno.

Minato osservava con attenzione l’enorme breccia, esaminandola in ogni angolo.

“Qualunque cosa abbia creato questo passaggio,” disse con un tono serio. “Deve essere stata incredibilmente forte e resistente per riuscire a sfondare un muro spesso decine di metri!”

Mikoto era allibita. “Possibile che non sia stato veramente il drago?” domandò con un tono pieno di stupore. “Non riesco neanche ad immaginare un’altra creatura che possieda la forza in grado di distruggere questo muro!”

Sasuke sentì un brivido attraversargli la schiena al solo pensiero che potesse esistere un mostro capace di causare una simile distruzione.

“Forse è stata opera di una tecnica ninja!” provò a ragionare. “Forse in questo mondo esiste qualcuno capace di usare il chakra!”

“Non abbiamo modo di scoprirlo,” rispose l’Hokage. “Saranno passati anni da quando questa breccia ha sfondato le mura. Non possiamo rilevare nessuna traccia di chakra ormai.”

Boruto si avvicinò al gigantesco varco. La sua mente passava in rassegna a diverse ipotesi e teorie per spiegare l’accaduto.

“Non credo questa sia opera di un Jutsu,” rifletté mentalmente. “Il muro è troppo spesso per permettere ad una tecnica ninja di creare un passaggio di queste dimensioni, ed il varco è di uguale dimensioni in ogni punto. Deve essere stato sfondato da qualcosa di solido. Qualcosa di talmente duro e resistente da riuscire a scavare nel cemento. Ma cosa?”

Erano tutti intenti ad esaminare la breccia nel muro, tentando di capire cosa potesse essere successo, quando improvvisamente Hinata trattene il fiato e si voltò indietro di scatto, il suo Byakugan costantemente attivato.

Tutti si girarono verso di lei, tesi.

“Hinata!” esclamò Naruto. “Cosa succede? Cosa vedi?”

La ragazza puntò un dito verso la città. “Laggiù, dall’altra parte della città! Sono comparse delle creature dal nulla!”

Gli altri si avvicinarono subito a lei. “Delle creature?” ripeté Fugaku. “Cosa vuoi dire?”

La giovane Hyuuga aveva gli occhi sgranati a dismisura ed era incapace di parlare, troppo sconvolta da quel che stava vedendo. Passarono diversi secondi in cui non riuscì a proferire parola.

“S-Sembrano degli esseri umani,” cominciò a dire alla fine. “Ma non-”

Non fece in tempo a finire la frase. Un fragoroso ruggito risuonò nell’aria, e tutta la città fu colpita da una violenta scossa di terremoto. Una serie di tonfi pesanti, simili al suono di passi sul terreno, si sentì in lontananza.

“Che sta succedendo?” urlò Naruto, tirando fuori diversi kunai dalla sua borsa.

Hinata cominciò a tremare come una foglia. “Le creature!” disse con un tono sconvolto. “S-Stanno venendo qui!”

Boruto sgranò gli occhi. Quella stessa sensazione di prima cominciò a formarsi di nuovo nel suo stomaco. Il suo occhio destro percepì delle enormi fonti di energia provenire dal centro del distretto. E il dubbio di prima tornò a farsi sentire ancora più forte. Lo riusciva a sentire. Ne era certo. La sensazione che provava era simile a quella che aveva provato dinanzi a lei quel giorno, parecchi anni prima. Un terribile presentimento gli nacque nel cuore.

“N-non può essere!”

Non perse neanche un secondo.

Con uno scatto fulmineo, il giovane si voltò all’indietro e cominciò a correre lontano dal gruppo il più velocemente possibile, dirigendosi verso il centro della città ed ignorando le urla e i richiami degli altri.

Corse per le vie e le strade deserte senza fermarsi mai per un minuto intero. Il fragore dei tonfi si faceva più intenso. Le scosse del terreno aumentavano ogni secondo di più. Il suo cuore batteva all’impazzata.

“Non può essere!”

Raggiunse una piccola piazzola nel mezzo della città. Si fermò un secondo per esaminarsi attorno. Un edificio quasi interamente distrutto si stagliava alla sua destra, ma presentava un’enorme torre, simile ad un campanile, che era rimasta intatta. Proprio quello che gli serviva. Con una serie di possenti salti, il Nukenin salì sulla cima del campanile, atterrando sul tetto a punta. Sentiva la tensione crescere ogni secondo si più. Sentiva i ricordi cominciare ad assalirgli la mente.

“Non può essere!”

Scosse la testa nel tentativo di calmarsi. Guardò in tutte le direzioni. Una distesa di macerie e case distrutte si ergeva tutt’attorno a lui. Non riusciva a scorgere niente che non fossero edifici e detriti. Ma i tonfi continuavano ad aumentare. Le scosse non accennavano a diminuire. Boruto sentiva il suo cuore battere intensamente nel petto. Le mani cominciarono a tremargli per la tensione. Aprì l’occhio destro, scrutando in mezzo alla città distrutta.

“Non può essere!”

Una goccia di sudore gli colò dalla fronte. I pugni tremanti erano serrati, le nocche completamente bianche, il corpo teso.

“È soltanto la mia immaginazione!” pensò.

Poi, però, lo vide.

Da dietro la parete semidistrutta di un edificio di pietra, a circa ottocento metri da lui, ne sbucò fuori uno.

E in quell’istante, per Boruto Uzumaki il mondo si fermò di botto.

Il ragazzo trattenne il fiato, i suoi occhi si sgranarono a dismisura. Il tempo stesso sembrava essersi fermato attorno a lui. La sua mente aveva smesso di registrare ciò che gli accadeva intorno. Il pesante battito del suo cuore era l’unico suono che gli rimbombava nelle orecchie. I suoi occhi colmi d’incredulità e sconvolgimento erano sempre puntati su quella creatura.

E i ricordi lo travolsero come un fiume.
 



“… e da quel patto, Ymir ottenne un potere unico e inarrestabile. Un potere capace di compiere azioni ritenute impossibili per qualsiasi essere umano prima di lei. Un potere temuto e rispettato da tutti gli esseri del loro mondo. Un potere che, ancora oggi, viene tramandato ai suoi discendenti. Il potere ultimo della loro specie. Il potere che portò alla nascita di quelle creature…”
 



Boruto deglutì nervosamente. Il suo corpo non si muoveva. Le sue mani non smettevano di tremare.

La creatura si voltò di scatto verso di lui.

Lo aveva visto.

Un lugubre ghigno dentato comparve sul suo volto, i suoi occhi pieni di follia. Poi, senza perdere tempo, la creatura cominciò ad avanzare lentamente verso di lui, incurante di tutto il resto. Il terreno tremava con forza ad ogni suo passo.

La mente del ragazzo era completamente persa. Un unico pensiero gli balenò in testa per un secondo. Una sola parola. Un solo grido. Un solo nome.

“Mikasa…”

E finalmente, dopo anni che non la provava, il giovane guerriero sentì la morsa fredda e tagliente della paura attanagliargli le viscere con forza. Più forte della paura che aveva provato nel ricordare la profezia quella notte. Più forte della paura che aveva provato durante lo scontro con l’Hokage. Più forte della paura che il pensiero della morte gli aveva suscitato in tutta la sua vita.

Boruto Uzumaki, per la seconda volta in vita sua, era rimasto sconvolto.

Perché dinanzi a lui, in tutta la sua gloria, si ergeva un Gigante.

 



“… il potere che portò alla nascita dei Titani! …”
 





 

NOTE DELL'AUTORE!!!

Salve gente! Ecco a voi il nuovo capitolo, spero che possa avervi intrigato. Da questo punto in poi della trama avremo un crossover tra il mondo di Naruto e quello di Attack on Titan, il primo ed il più importante di questa serie. Ce ne saranno altri, ma non posso rivelarvi quando e come.

Vi avviso sin da ora che la trama e le informazioni che saranno rivelate in questa storia riguardanti i Giganti e le vicende di Attack on Titan sono molto simili a quelle dell'opera originale, ma NON sono esattamente le stesse! Non voglio fare spoiler eccessivi per coloro che non conoscono la serie, ma ci saranno molte cose che magari alcuni non conoscono e che potrebbero essere spoiler per loro!
Io mi scuso in anticipo ed invito coloro che non vogliono farsi spoiler su AoT a non continuare a leggere!  Le informazioni che verranno rivelate, alcuni personaggi e molte vicende e misteri saranno ovviamente simili se non uguali, ma anche se ci saranno riferimenti palesi NON saranno gli stessi identici dell'opera originale!

Il prossimo capitolo uscirà giovedì 28 settembre! A presto! ;)
 

   
 
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