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Autore: Soraya Ghilen    25/09/2017    4 recensioni
“Sei tornato” disse una voce che Derek conosceva fin troppo bene. Si girò piano, quasi con la paura che una una sua mossa azzardata avrebbe spinto l’altro a fuggire come una gazzella spaurita. E lo vide, dopo cinque anni posò di nuovo i suoi occhi su di lui.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stiles aveva ben chiaro il sottile confine tra dover mentire per sopravvivenza e scegliere di farlo per convenienza, e questo lo aveva imparato anche grazie a Theo Reaken e al suo coltello ficcato tra le scapole. Misero risvolto positivo dell’aver trovato la chimera sulla propria strada.
“Non credo di aver capito bene” esalò il licantropo, dopo aver ascoltato tutto quello che il ragazzo aveva da dirgli “Tu avresti potuto risolvere questo problema, evitarti cinque anni di torture psicologiche e iniezioni di veleno sovrannaturale e non lo hai fatto?”
“Derek, so che sei confuso ma…”
“Confuso non è la parola che userei al momento,no”
“D’accordo, tu sei…”il ragazzo prese una pausa “sorpreso?” l’altro negò ancora.
“Arrabbiato, Stiles” disse “Sono arrabbiato perché non credevo che tu fossi una persona stupida e incosciente”
“Io non sapevo cosa fare” confessò l’umano, guardandosi la punta dei piedi. Se ne stava da più di un’ora in piedi ,vicino alla sua finestra, a piedi scalzi, con Derek che lo guardava con una luce che non aveva mai visto prima, nei suoi occhi verdi “Avevo paura, Der”
“Di cosa?” sussurrò il lupo “Di cosa avevi paura, Stiles?” mentre palava, il licantropo avanzava lentamente verso il ragazzo “Che mi rifiutassi? Che ti lasciassi in balia di te stesso e di quel mostro?” arrivò ad accarezzargli una guancia piano, con la punta delle dita “Stiles, non lo avrei ma fatto”
“Ed è esattamente di questo che avevo paura” spiegò il giovane, restando immobile sotto il tocco delle sue dita “Era ciò che non potevo permettere” sfiorò a sua volta il moro, scostandogli una ciocca di capelli viso “Der” disse piano “non hai idea di quanto tu mi sia mancato, di quanto abbia pensato al nostro bacio” gli sfiorò le labbra con le proprie in un contatto a malapena accennato “e di quanto mi facesse male, subito dopo, ricordare perché non ce ne fosse stato un secondo”
“Non cercare di cambiare discorso, ragazzino” si allontanò, di scatto, l’uomo “Voglio che mi rispieghi tutto per filo e per segno” disse, risedendosi sul letto, posando il peso del suo corpo sulle braccia, affondate sul materasso dietro di lui.
Stiles prese un respiro profondo, passandosi le mani sugli occhi. Prese fiato “Dunque” iniziò, per la terza volta “quando gli incubi sono ricominciati, per le prima settimane, non ci ho dato peso. Ho pensato che fossero davvero solo degli strascichi di quello che era successo, della morte di Allison al tentato omicidio del coach per finire alla bomba piazzata nell’ufficio dello sceriffo” sospirò, incrociando le braccia al petto “Ma non era niente di tutto questo” concluse. Gli occhi del nato lupo non si staccarono per un solo istante da lui, mentre Stiles sviava i propri dal lato opposto della stanza. Non riusciva a guardarlo negli occhi, non mentre raccontava quanto l’uomo fosse importante per la sua vita “Era il legame mentale con la volpe” Derek annuì, facendogli intendere che stava seguendo ogni parola con attenzione “Un legame che nulla, secondo Deaton, poteva spezzare. Nessun limite fisico per una mente del genere, per un potere simile, sarebbe mai stato abbastanza”
“Ma, poi, il veterinario ha trovato una soluzione”
“Poteva tagliarla fuori, farla dormire, come già aveva fatto quando avevo assalito Scott, ma nulla di più” si fermò nuovamente, grattandosi la nuca “era come vivere in un incubo”
“Poi è arrivato mio zio”
“Peter” annuì Stiles “lui aveva una soluzione” si interruppe nuovamente “aveva studiato il bestiario e trovato una soluzione, una vera soluzione”
“Ma tu non potevi accettarla”
“Non era praticabile” disse “Servivano delle trasfusioni regolari del sangue di un nato lupo e quello di Peter, dato che era stato riportato in vita dalla magia, non aveva alcun effetto e…”
“E lo sai perché avete tentato” il ragazzo annuì.
“Cora, invece….”
“Ha rifiutato” continuò, e il castano poté giurare di aver visto lampeggiare la rabbia negli occhi verdi del moro.
“Esatto” si schiarì la gola “Restavi solo tu” si fermò “ma tu non eri qui” si toccò, distratto, il naso “io avevo bisogno di te e tu eri scappato il cielo solo sa dove con Braeden” fissò, finalmente, lo sguardo in quello del lupo “Così mi sono detto che potevo farcela anche da solo, che non avevo nessun bisogno di te e che potevi andartene al diavolo, dato che avevi preferito quella cacciatrice di taglie a me”
“Stiles, io…” ma il ragazzo alzò una mano, facendogli segno di tacere.
“E ha funzionato, Derek, il palliativo ha funzionato”
“Ma ti sta uccidendo” scattò in piedi l’uomo “ti sta corrodendo, Stiles, e io lo sento, lo sento nel tuo odore. Tu non puoi permettere una cosa del genere”
“Wow” sussurrò il giovane “Quante parole,Sourwulf, e tutte assieme” provò a sdrammatizzare, con un sorriso sbilenco.
“Non ci provare, Stiles, non ci provare nemmeno” disse, puntandogli un dito contro “Non provare a scherzare su questa situazione, sul tuo rischio di morire, su tutto…” Stiles gli si avvicinò di slancio, annullando le distanze fra loro con una velocità che lasciò Derek spiazzato, e posò le labbra su quelle del licantropo con semplicità, dolcezza. Una lacrima di sollievo sfuggì al giovane Stilinski. Gli era mancato, anche se l’aveva avuto solo una volta e per poco più di un attimo, e ora lo aveva lì, nella sua camera, tra le sue braccia,e tutto gli sembrava perfetto. Lo aveva atteso per cinque anni e, finalmente, il momento era arrivato, Derek era arrivato.
“Mi sei mancato, Der” trovò la forza di confessare. Aveva promesso che non avrebbe più detto bugie e questo faceva parte delle verità da sussurrare sulla pelle del suo uomo. Perché è questo che Derek era: suo “Dio, tu non sai quanto la tua assenza fosse assordante”
“Anche tu mi sei mancato, Stiles, e non avrei mai voluto andare via da te ma dovevo, lo capisci?” parve quasi disperato, mentre accarezzava il volto del giovane quasi con venerazione “Dovevo imparare a controllare il mio lupo, imparare a conoscere me stesso, diventare migliore” vide comprensione nelle iridi del giovane che aveva davanti, così continuò “Per te, solo per te” e Stiles avrebbe tanto voluto sapersi dominare, ma non poté, non dopo quella confessione. Tutto parve trovare un posto. Semplicemente prese Derek per mano e lo fece accomodare sul letto, per poi sedersi sulle sue gambe e riprendere a baciarlo ma, stavolta, con più intensità. Le mani del moro corsero a sfiorare la schiena costellata di nei del più piccolo da sotto la maglia bordeaux che indossava, provocandogli leggeri brividi. In poco tempo, le maglie di entrambi trovarono posto sul pavimento in moquette, lasciando entrambi liberi di esplorarsi a vicenda, di toccarsi, di prendere dall’altro ciò che più gli serviva per ricevere e dare piacere. Morsi su lembi delicati di pelle, marchi infuocati, unghie corte che grattavano una pelle fin troppo sensibile. Erano tante sensazioni, davvero troppe per entrambi, ma sapevano che non c’era nulla di più giusto di ciò che stavano vivendo. Ed era tutto avventato e senza senso e incredibilmente da loro. Stiles non aveva perdonato Derek. Non sapeva se lo avrebbe mai fatto, ma lo amava, e ora che il corpo del maggiore premeva sulla sua pelle, tra le sue gambe, sapeva che nulla sarebbe mai stato più forte di quell’amore, così come Derek si sentiva in balia della corrente di ciò che provava e quella stessa corrente sembrava muoverlo, dettargli il ritmo dell’andirivieni che lo portava a sprofondare sempre più dentro Stiles e a sperare che nulla potesse mai più dividerli. Avrebbe prolungato tutto quello per sempre e quando entrambi vennero, completandosi, seppero che avevano tanto da dirsi e che non avevano raggiunto una meta vera e proprio nel loro rapporto. Ancora troppo c’era da dirsi, da perdonarsi.
“Domani andremo da Deaton e tu accetterai di farti curare” disse Derek, dopo esserselo stretto al petto.
“C’è ancora una cosa che non sai” sussurrò Stiles sulla sua pelle, timoroso.
“Cosa? Stiles basta omettere informazioni. Non cambierò idea a prescindere da ciò che dirai”
“Bene” disse l’umano, mettendosi seduto a cavalcioni del lupo “Quando lo scambio avverrà si aprirà una porta anche nella tua mente”
“In che senso?” chiese, non capendo, il licantropo.
“Le nostre menti entreranno in contatto” sospirò “Conoscerai Void…lo avrai nella tua testa, come l’ho io nella mia”

 

 

Angolo dell’autrice: Saaaaalveeeee….c’è ancora qualcuno? Perdonatemi davvero, sono in immenso ritardo, ma non ho avuto un attimo di tempo. Spero che l’estate sia stata bella per tutti voi e che vi siate rilassati.
Aspetto, come sempre, i vostri pareri con molta ansia.
Un grande abbraccio
Sol!

  
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