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Autore: Manto    26/09/2017    5 recensioni
♥ Prima classificata al "Fairy Tail Contest - Raccontami una storia" indetto da E.Comper sul Forum
{StingYu}
Dal testo: “È così speciale nella sua semplicità, Yukino; bastano poche frasi, o una carezza che si trasforma in abbraccio, per placarlo. Più i giorni passano, più lui non riesce a immaginare la gilda, la sua stessa esistenza, senza la presenza della maga; e se solo potesse farle capire come si senta quando è con lei… quasi fosse nato proprio per vivere al suo fianco.”
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sting Eucliffe, Yukino Aguria
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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DISCLAIMER: I personaggi sotto presentati non mi appartengono.
Questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro.




Autore: Manto/Laodamia94
Fandom: Fairy Tail
Titolo: Nella Luce (Qui con Me)
Introduzione: {StingYu}
Dal testo: “È così speciale nella sua semplicità, Yukino; bastano poche frasi, o una carezza che si trasforma in abbraccio, per placarlo. Più i giorni passano, più lui non riesce a immaginare la gilda, la sua stessa esistenza, senza la presenza della maga; e se solo potesse farle capire come si senta quando è con lei… quasi fosse nato proprio per vivere al suo fianco.”
Personaggi: Sting Eucliffe, Yukino Aguria
Rating: Giallo
Frase: 08 > “Right now, I don’t know if I want to kiss you or shove you off a bridge
Can I pick?
Non concorro per il punto bonus.
Eventuali note dell’autore: Cuuu *^*
Bene, che dire? Volevo prendermi una pausa dalle mie storie classiche (ovvero, dallangst totale e senza ritorno… anche se un po’ l’ho infilato pure qui -.-) e provare qualcosa di più leggero, che comprendesse una buona dose di dolcezza; siccome una delle mie OTP più sweet è la StingYu, ecco che mi sono cimentata in una fic che non spingesse tutti a strapparsi i capelli per la disperazione... sperando di esserci riuscita. Già.
Importante: entrambe le due sezioni della storia inizieranno con una frase tratta dalla canzone “Il mio nuovo sogno”, presente in Rapunzel. Siccome mi è stata di fortissima ispirazione, non potevo non inserirla.
Non mi resta altro da dire... ora tocca a voi




Nella Luce (Qui con Me)





I ~ È Con Te che Voglio Stare




A volte, quando il giorno sta svanendo e il crepuscolo tinge le pareti della gilda di sfumature ametista, Sting cerca solamente la solitudine. Non parla, non osserva nessuno; chi lo incontra per i corridoi di Sabertooth gli lancia appena un’occhiata e prosegue oltre, percependo e rispettando il suo desiderio di silenzio.
Guizzi di lampi e ombre si alternano nello sguardo cobalto mentre il Drago Bianco vaga senza una meta precisa, in una battaglia intima, estenuante, che si smorza unicamente quando gli occhi di Yukino incontrano i suoi.
A quel punto il giovane si ferma, come davanti a un evento che gli sfugge o a qualcosa che non riesce a spiegarsi nemmeno dopo tanto tempo; o quasi cercasse il coraggio per rivelare i suoi tormenti, e temesse di non trovarlo. In un certo senso è questa la risposta giusta: perché quando il fuoco che arde nel suo petto si fonde con il sentore di quella chioma nivea, parte della sua energia si quieta, e la voce impiega qualche istante a esplodere.

Perdonami.”
L’espressione della maga è sempre leggermente confusa. “Perché ti stai scusando, Sting-sama?”
Lui spesso non risponde subito; poi sospira, le si fa più vicino.

Io… quando guardo la sala principale, quando osservo tutti voi… non so bene come spiegarlo, ma a volte il presente si ferma e lascia spazio ai ricordi. Rivedo Jiemma, il lato più spietato della dama Minerva, la tensione che aleggiava su tutti noi… la parte peggiore di me, di cui provo sempre vergogna.
Quel me di tanto tempo fa è così… così…”
Le parole mancano, tanta è la rabbia che contengono; ma poi subito riprendono forza, quando giungono al punto che più preme a chi le pronuncia. “E poi… poi vedo te.
Sei in un angolo, a guardarci con quel pizzico di tristezza che non sei mai riuscita a nascondere del tutto ma che nessuno voleva notare; e non c’è uno sguardo, non una voce che si rivolga a te con sincerità… anche se tu neghi di aver percepito la menzogna.
Anche se tu sei così diversa da noi, così nobile, da continuare a sperare in un cambiamento e sorridere a ogni gesto che riveli uno spiraglio di luce. Quando rivedo ciò… mi chiedo come sia potuto accadere, e perché tanto a lungo.
Come è stato possibile smarrirci così da dimenticare noi stessi? Non me lo spiego; e in parte non riesco ancora a perdonarmi.
Tu puoi farlo?”

In quegli istanti, il tepore gentile che proviene da Yukino aumenta; e Sting rimane sempre sorpreso di quanto sia delicato il tocco dell’albina mentre gli prende le mani nelle sue. Gli astri si riflettono nelle sue iridi chiare, donandogli un angolo di cielo in cui poter liberare le proprie paure, e mentre fissa quegli occhi in lui si fa strada la sensazione, sempre più profonda mano a mano che i giorni scorrono, che in loro si celi qualcosa di simile al Destino. È nel riflesso delle luci che le anime si incontrano e intrecciano i propri fili.
Sbagli a sentirti così, Sting-sama.
Abbiamo fatto tutti degli errori, in molti modi; ma attraverso ciò che abbiamo vissuto siamo diventati una famiglia, e ora
quel passato, per me, è come il ricordo di un brutto sogno: a volte fa ancora paura, ma è finito e non tornerà più.
Non è questo che importa? Grazie a te e al tuo coraggio, tutti noi stiamo ricostruendo i nostri sogni e riprendendo le nostre vite; quindi non soffrire più, non ce n’è necessità.”
È così speciale nella sua semplicità, Yukino; bastano poche frasi, o una carezza che si trasforma in abbraccio, per placarlo. P
iù i giorni passano, più lui non riesce a immaginare la gilda, la sua stessa esistenza, senza la presenza della maga; e se solo potesse farle capire come si senta quando è con lei… quasi fosse nato proprio per vivere al suo fianco.
In fondo, è stata lei a salvarlo: il suo dolore, l’umiliazione, l’ingiustizia hanno incrinato la bara di cristallo che intrappolava i sentimenti più caldi e sinceri – quelli che per troppo tempo ha riservato solo a Lector e Rogue – e ha stretto il suo cuore fino a spremere tutte le false convinzioni e iniziare la purificazione.
La temporanea perdita del suo amato
exceed e l’esempio di Fairy Tail – la prima, vera famiglia che abbia incontrato sulla sua strada – hanno infranto completamente la sua prigione d’apparenze, permettendogli di ricominciare a respirare; ma senza Yukino la consapevolezza di ogni errore commesso sarebbe giunta più lentamente, e di certo non con la stessa forza.
Che cosa sarei diventato senza di te, figlia delle stelle?
, si chiede il giovane quando la sera avvolge entrambi in un unico manto; e nel lampo di un sorriso e di un desiderio, un’altra domanda fiorisce:
Che cosa diventerò insieme a te? Ogni volta che mi guardi nasco nei tuoi occhi, e ora che so quanto avrei perso senza te, lo prometto, non ti lascerò più andare, né gioire o soffrire da sola.
Tu sei il mio cuore.




II ~ La Tristezza non c’è Più




A volte, quando la notte inizia a svelarsi, Yukino fissa il cielo a lungo. Le stelle sono parte di lei fin da prima che i suoi occhi le sapessero riconoscere, non c’è da stupirsi se sente il bisogno di camminare nella loro luce e ascoltarne il silenzio; perché quello, di silenzio, non lo teme.
Là, tra quei mille diamanti che la osservano senza chiedere nulla in cambio, contempla l
’altra parte del suo mondo e le infinite strade, forse visibili solo a lei, che si diramano tra le nuvole e dalle costellazioni raggiungono il suo cuore, per unire e collegare l’uno all’altro tutti quelli che più ama.
In tal modo può intravedere il volto di Sorano, il cammino che sta affrontando per eliminare dall’anima le ultime tracce delle sue colpe e iniziare a vivere serenamente; vicino a lei c’è quello di Lucy, la bella
fata che sente come una seconda sorella, e quelli di Kagura e Minerva, questi ultimi sempre più brillanti mano a mano che il Tempo avanza e, curando le ferite, allenta le catene dei rimorsi.
A poca distanza, più vicino alla Luna e al suo chiarore rispetto agli altri, c’è anche quello di Rogue. Le ombre sono al suo fianco, ma non sembrano fargli paura come prima; e anche lei riesce a sorridere loro, mentre
si intenerisce al pensiero del silenzioso e gentile nakama.
C
’è solamente un volto che la maga non riesce a trovare; perché lui non deve cercarlo, è così parte e causa del suo essere che basta tacere per percepirne la presenza. Già, perché Yukino non ama solo il lucore degli astri: ci sono altre gemme, azzurre come il mare e la volta mattutina, che quando incrociano il suo sguardo la spingono a sorridere, qualunque sia il suo umore.
Ha sognato per tanto tempo di scoprire e abbracciare la luce che quegli occhi irradiano: ne è stata attratta fin da quando questa era ancora velata da malsano orgoglio e freddezza, e per lei non c’era posto in essi; per questo ha pianto di felicità quando, infine, l’ha vista libera di falsità, più consapevole e profonda.

Al palazzo del Re, davanti alle parole di Sting – quella è stata la prima volta che ha sentito il Drago Bianco tremare, che ha visto i suoi occhi abbassarsi – che l’hanno implorata di restare, la maga ha compreso quanto avesse atteso quell’istante; e che in nessun luogo sarebbe potuta e dovuta stare, se non all’interno di quella gilda di tigri pronte, finalmente, a liberarsi dalle proprie gabbie, con tanta strada da fare per diventare realmente forte, ma tesa e pronta a divenire più unita.
Il silenzio è allora esploso in lacrime e sorrisi, esorcizzandola dal demone della solitudine; e perdonare è stato più semplice di quanto pensato… ricominciare, insieme, meno difficile.
Spesso ripensa a quella stessa notte, e ricorda come il Drago Bianco, risolta la bizzarra
contesa scoppiata tra le gilde proprio a causa sua, ha lasciato da una parte i balli per andarla a cercare; e una volta trovata nei grandi giardini del palazzo reale, le ha preso le mani urlando il suo nome. “Allora? Ritornerai con noi, vero?
Prima non hai risposto... ritornerai alla gilda?”

Quanti tremiti in quella voce, quanta urgenza nella preghiera; ed è stato in quell’istante, davanti a quello sguardo animato dal timore di un rifiuto, che inattese parole le hanno invaso la mente.
Sting-sama… proprio ora, non so se voglio baciarti o gettarti giù da un ponte!
Hmm, posso scegliere?

È rimasta immobile per qualche attimo, il tempo che l’eco di quel dialogo interiore e così naturale da sembrare voluto –
lo è stato da sempre – ha impiegato a spegnersi nel suo animo; poi è arrossita, e infine ha sorriso. “Tornerò alla gilda, da voi. Te lo prometto.”
Ha osservato l’espressione di Sting rilassarsi, illuminarsi di una luce più calda; e quando lui le ha porto la mano, l’ha presa quasi senza indugio, e seppur mantenendo una certa distanza si è lasciata condurre nuovamente nel palazzo.
Sarà tutto diverso, ora”, le ha sussurrato il Drago Bianco prima che la confusione e l’allegria generale li ingoiasse, “la promessa che io faccio a te è che non dovrai più temere di essere sola. Siamo tutti stanchi di fingere, e io… io devo rimediare in tante cose.”
Yukino lo sa e lo vede tuttora quanto abbia mantenuto la sua promessa, come grazie all’impegno di tutti la gilda abbia mutato volto; serba sempre nella mente tutti gli ostacoli superati insieme, il coraggio con cui ognuno ha sfidato i propri limiti, il legame sempre più solido che li spinge a non aver paura di nulla.
Proprio ora, non so se voglio baciarti o gettarti giù da un ponte!
Posso scegliere?

Non sa ancora quando riuscirà a rendere reali quelle parole, scritte su centinaia e centinaia di pagine, quasi potessero volare via dalla sua mente e abbandonare un sogno così caro; ma solo trovarsi al fianco di quel ragazzo così spettacolare nella sala principale di Sabertooth, o sotto il pallore della Luna a cui regalano le loro risate, le fa realizzare a poco a poco.
Niente che sia duraturo e stabile, o unico, è stato mai realizzato senza l’aiuto dell’attesa; e così lo scorrere delle ore, l’intrecciarsi degli eventi, lo svelarsi lento ma graduale dell’anima rende salda la sintonia che lei sente con Sting.
In questo modo sa di poter diventare ancora più forte, ma di esserlo realmente solo se voltandosi incontra lo sguardo energico e sicuro del suo drago, e allora trova in sé stessa tutto quel coraggio che ha cercato per anni.
No, ora non è più sola, ora la sua voce viene udita, ascoltata, compresa; quando avrà paura, sa che ci sarà una mano che stringerà la sua per ridarle impeto e forza, che un paio di braccia saranno sempre pronte ad afferrarla se un abisso si aprirà sotto ai suoi piedi; sa che la sua felicità è al sicuro.
È pronta a tutto perché quel sorriso mascalzone non scompaia mai dal viso del master; e nella quiete della notte, quando le stelle palpitano e il suo cuore le parla, lei risponde sempre che non importeranno le difficoltà, le prove che la insidieranno e minacceranno di farla cadere: se lui sarà al suo fianco, ci sarà sempre un nuovo giorno.

E indossata l’armatura qual è il suo amore, diventa invincibile.

   
 
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