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Autore: Neko    27/09/2017    1 recensioni
Diversi mesi erano passati da quella notte in cui Emma aveva dovuto scontrarsi con Gideon e quasi ci aveva rimesso la vita affinché l’oscurità non vincesse, ma nonostante tutto, sentiva come se la previsione della sua morte fosse ancora lì, in attesa di compiersi.
Genere: Avventura, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5

Dopo un paio di giorni Emma venne dimessa dall’ospedale, ma la notizia di una nuova aggressione verso la sua persona, preoccupò decisamente tutti a Storybrooke, in quanto l’intera popolazione della cittadina ormai era venuta a conoscenza della comparsa di un nuovo e temibile nemico, che nemmeno la salvatrice riusciva  a fronteggiare.

Regina dalla sera stessa della prima aggressione si era messa all’opera, cercando informazioni sul misterioso individuo, con l’aiuto di Henry e Zelena. Anche Belle, informata da Gold di quanto stesse succedendo, decise di dare una mano. Inoltre Regina aveva cercato di inventare qualche nuovo incantesimo di protezione più potente rispetto a quelli del passato, i quali erano stati aggirati da streghe dalla potenza di sua sorella Zelena, quindi era certa che tali incantesimi, non avrebbero avuto effetto su essere insidioso come la figura incappucciata.

Emma era davvero grata ai suoi famigliari per l’impegno che ci mettevano, ma lei non voleva essere da meno e dato che era lei la diretta interessata della minaccia rappresentata da quell’essere, non perse tempo e si mise a fare ricerche.

Killian l’aiutava come poteva, ricoprendo anche il suo turno alla stazione dello sceriffo e anche David di tanto in tanto riprendeva il suo ruolo da sceriffo.

Tutti avevano notato come quella minaccia aveva drenato l’energia di Emma, soprattutto Killian che la trovava addormentata nei posti e momenti più strani. La sua amata era una donna in grado di non dormire per giorni quando vi era una minaccia e trovava strano questa sua stanchezza, ma legata anche allo stress a cui era sottoposta, Killian lo trovava comunque comprensibile.

Per fortuna di Emma non vi erano più stati attacchi, ma non vi erano stati passi avanti nello scoprire chi fosse veramente quel tipo.

Quella mattina Killian e la salvatrice decisero di unirsi a Regina in biblioteca, per dare un’occhiata ad alcuni libri che Gold aveva procurato loro dal suo negozio.

Belle avrebbe voluto aiutare, ma erano giorni che non passava del tempo con Gideon ed Emma non voleva che per causa sua, i suoi amici e parenti stravolgessero la loro vita.

Emma si sedette al tavolo e afferrò uno dei libri per cominciare a sfogliarlo quando Killian disse “Che informazioni abbiamo di questo tizio fino ad ora?”

“Che vuole Emma morta per assorbirne i poteri. Non ce l’ha detto chiaro e tondo, ma sono d’accordo con Gold su questa ipotesi. Sappiamo che proviene da un altro mondo. Se fosse della foresta incantata lo sapremmo! Non abbiamo fatto passi avanti con le ricerche” disse Regina sospirando “Sembra uscito dal nulla!”

“Sappiamo anche che è molto potente e che è in grado di schiacciarmi come un insetto!” disse Emma picchiettando nervosamente le dita sul tavolo. Se lei non poteva fermarlo, come poteva difendere la sua famiglia e i cittadini di Storybrooke. Era impensabile che quell’essere una volta assorbito i suoi poteri, semplicemente andasse in giro a farsi una vacanza e sparisse nel nulla. Aveva di sicuro intenzioni malvage.

“Questo solo perché sei spaventata, love!” disse Killian.

“Certo che sono spaventata, abbiamo visto quanto è potente quell’essere. Al momento non mi sento la salvatrice. Come posso proteggere tutti se mi paralizzo quando lo vedo? ” disse Emma esasperata.

Regina incrociò le braccia al petto e guardando Emma disse “Dobbiamo allenarci affinché tu riesca a dominare i tuoi poteri anche in condizioni di stress e paura!”

“Ho la netta sensazione che sia più facile a dirlo che a farlo. Non sono quasi mai riuscita a dominare il mio potere sotto stress!” disse Emma portandosi una mano sulla fronte. Non si sentiva bene. Era stanca e nervosa e aveva l’impressione che quella giornata sarebbe andata peggiorando.

“No, non sarà facile Emma, ma sappiamo che puoi farcela. Devi solo credere in te stessa!” disse Regina, prima che un telefono cellulare squillò. Emma riconobbe la sua suoneria, ma non il numero sul display. Sperava vivamente che non ci fosse nessuna emergenza da parte di qualche cittadino. Rimase sorpresa quando sentì la voce dall’altro capo del telefono e cosa volesse.

“Cosa succede love?” chiese Killian vedendo il volto stranito della moglie, mentre chiudeva il telefono.

“Era Whale, dice che vuole vedermi in ospedale, tra un’ora per parlarmi!” rispose la donna, guardando l’uomo e la donna di fronte a lei.

Emma sospirò e si alzò in piedi perché la sua agitazione non le permetteva di trovare pace e stare ferma le veniva difficile, ma una volta in piedi, sembrò che il suo corpo non era d’accordo con la sua idea di muoversi, perché un giramento di testa la costrinse ad aggrapparsi al tavolo  per impedire di cadere a terra.

Killian le fu subito accanto per sorreggerla “Emma, ti senti bene?”

Emma sbatte gli occhi per qualche secondo, aspettando che il mondo smettesse di girare e rispose “Si…si credo che…credo di essermi solo alzata un po’ troppo in fretta!”

Killian lo guardò scettico e disse “Forse Whale vuole parlarti di questo. Non sei stata bene negli ultimi giorni! Ma anche una pessima alimentazione a colazione può aver contribuito. Un caffè non è sufficiente per iniziare la giornata!”.

Emma sospirò e si sedette nuovamente, sentendo le gambe molli, mentre Regina fece un gesto con la mano e sul tavolo, davanti a Emma, comparve un succo di frutta e un dolce alle mele, che la donna aveva preparato la sera prima.

Emma sorrise riconoscente alla donna, ma non riuscì a trattenersi e chiese “è sicuro o c’è dell’incantesimo del sonno qui dentro?”

Regina alzò gli occhi al cielo e disse “Di cosa ti preoccupi, anche se ci fosse, con un bacio del tuo pirata ti risveglieresti all’istante!”

Killian sorrise e fu felice di vedere la sua amata mangiare qualcosa, ma mentre Emma aveva solo dato un paio di morsi, un’esplosione, scosse la biblioteca e mise in allarme le due donne, che poterono affermare che quanto successo era dovuto a uno scoppio di magia oscura avvenuto sopra le loro teste, più precisamente alla torre dell’orologio.

Regina, Killian ed Emma si recarono subito su per le scale per andare a vedere cosa fosse successo e si paralizzarono all’istante, quando videro l’uomo incappucciato. Egli sembrava aver creato un portale magico dentro il quale entrò e scomparve. I tre non ebbero nemmeno tempo di fare mentre locale di quanto si stesse verificando che con loro sorpresa, il portale divenne ad un tratto più potente e largo, risucchiando anche loro al suo interno.

L’atterraggio non fu uno dei più piacevoli, ma Regina, Killian ed Emma avevano altro a cui pensare, ad esempio capire dove fossero finiti.

Era una foresta apparentemente normale agli occhi di Emma, ma la vegetazione presente fecero capire subito a Regina e Killian di trovarsi nella foresta incantata.

“Odio questi viaggi da una terra all’altra!” disse Killian spolverandosi i pantaloni e aiutare Emma a rimettersi in piedi.

“Sarebbe bello sapere dove siamo finiti con precisione. La foresta incantata è un po’ troppo generico!” disse Regina guardandosi intorno nella speranza di trovare qualcosa che l’aiutasse a orientarsi. Aveva una brutta sensazione, ma per quanto ci pensasse non riusciva a identificare il motivo di quel sentimento.

Non si trovavano in una bella situazione, ma altri problemi non fecero fatica a trovarli. Infatti dopo che un sibilo nell’aria si fece sentire, Regina si congelò sul posto quando sentì una freccia passarle accanto e colpire di striscio la sua guancia.

“Regina!” urlò Emma, allarmata di quanto fosse andata vicino quell’arma a ferire seriamente la donna.

“Sto bene!” disse Regina un po’ scossa.

Killian si avvicinò all’albero dove la freccia si era conficcata ed estraendola ne annusò la freccia “Sei stata doppiamente fortunata. Non è avvelenata!” disse l’uomo per poi gettare la freccia a terra e spezzarla con le scarpe in modo tale da renderla inutilizzabile.

Tutti si misero allerta quando dei ramoscelli che si rompevano, rivelarono gli artefici dell’attacco a Regina.

“Vi conviene stare fermi dove siete se non volete che questa volta non sbagli la mira!” disse una voce femminile, che lasciò a bocca aperta tutti i presenti.

“Mamma, papà?” disse in un sussurro Emma, troppo sorpresa da quanto sua madre aveva fatto.

“Quelli non sono i tuoi genitori Emma. Temo che abbiamo viaggiato nel tempo!” disse Regina senza avere dubbi di quanto stesse accadendo.

“Di nuovo? Sicura che non siano stati anche loro risucchiati dal portale?” chiese Killian, il quale sarebbe stato più contento di quell’eventualità piuttosto di un'altra avventura nel passato.

Regina fu contrariata dal fatto che l’uomo avesse messo in dubbio quanto affermato, soprattutto su una questione ben evidente. Perché Neve aveva i capelli lunghi e indossava il suo solito abito di quando andava a caccia e come David, sembrava non riconoscere  Emma. In più dal suo ventre gonfio, si poteva comprendere che Neve era in dolce attesa, cosa che non risultava nel loro presente.

“Uncino, non ricordano chi siamo e Neve sembra abbia mangiato troppi dolci. Ti sembra plausibile che siano i nostri Neve e David?” chiese Regina.

Solo alle parole di Regina Emma fece caso allo stomaco di sua madre e cominciò col dire “Credi che quindi…”

“Esatto, ci troviamo qualche mese prima della tua nascita e del lancio del sortilegio oscuro!” rispose il sindaco di Storybrooke.

Neve e David, troppo lontani per sentire i discorsi dei tre, temendo che stessero architettando una via di fuga, ordinarono loro di stare zitti e per essere sicuri che l’ordine fosse attivato, Neve li minacciò tendendo maggiormente l’arco.

“Regina, ti ho dato la possibilità di redimerti e ho anche evitato che ti uccidessero, ma tu hai continuato a minacciare il mio regno e la mia famiglia. Dammi una sola ragione per non scoccare la freccia in questo istante!” chiese Neve determinata.

Regina alzò le mani, come a voler indicare che non aveva intenzione di combattere e disse “Ho solo una ragione. Non sono chi tu credi che io sia!”

“Oh davvero? Perché a me sembri davvero tu e non ti permetterò mai di fare del male a mia moglie e mio figlio!” disse David facendo un passo avanti con la spada sguainata.

Killian alzò le mani e sperando in un tregua disse “Va bene amico, sappiamo in che situazione vi trovate, ma credetemi se vi dico che potreste pentirvi se ci uccidete!”

“Non abbiamo niente contro di te Uncino, quindi tu e la tua amichetta potete andare!” disse Neve “Ma se ti posso dare un consiglio, fossi in te mi sceglierei meglio le amicizie da frequentare!” disse ancora rivolgendosi ad Emma.

Emma fece qualche passo avanti, lasciando sempre le mani bene in vista e disse “Non ce ne andremo senza Regina. Lo so cosa vi ha fatto e capisco la vostra rabbia, ma davvero non è chi voi pensiate che sia!”.

“Invece credo proprio di si!” disse Neve scoccando la freccia, la quale si fermò a pochi centimetri dal volto di Regina, grazie ad Emma che istintivamente fece uso dei suoi poteri per fermarla.

“Questo conta come usare i poteri sotto stress?” chiese la salvatrice a Regina, la quale annuì semplicemente, guardando ancora la freccia a pochi centimetri dal viso, che Emma provvide a togliere.

Neve sorpresa di quanto avvenuto, non aspettandosi che la donna bionda avesse anch’essa dei poteri, punto la freccia su di lei e chiese “Chi sei tu, una strega?”

Emma guardò Killian e Regina, indecisa sul da farsi, ma tentò il tutto per tutto, sperando di non prendere la decisione sbagliata “Sono vostra figlia!”

“Emma!” disse Regina, sorpresa dalla sua scelta di rivelare la verità.

Neve e David si scambiarono degli sguardi straniti e senza abbassare la guardia, la prima chiese “Puoi ripetere per favore?”.   

“So che può sembrare strano e che non risulti che i viaggi nel tempo siano possibili, ma sono vostra figlia e vengo dal futuro. Tutti noi veniamo dal futuro!” disse Emma indicando anche Regina e Killian.

“Non avresti dovuto dirglielo love!” disse Killian, scuotendo la testa “Ricordi cosa è successo l’ultima volta a causa della nostra intromissione negli eventi passati?”

Emma esasperata disse “Lo ricordo bene Killian, ma cosa dovevo fare? Permette loro di uccidere Regina? Sono i miei genitori e non possiamo combattere contro di loro. Ne andrebbe della mia vita e quella di…”

“Henry!” disse Regina in un sussurrò. “è rischioso, ma sono d’accordo con Emma. Inoltre credo che un po’ di aiuto ci possa tornare utile!”

“E vi aspettate seriamente che vi crediamo?” chiese David sospettoso.

Emma sospirò e disse “Se fossi al vostro posto probabilmente neanch’io crederei a questa storia, ma vi giuro che è la verità!”

“Dimostratecelo!” disse Neve ancora con l’arco ben teso.

“E come diavolo pensate che possiamo fare una cosa del genere? Mostrarvi un segno particolare di Emma? Vi ricordo che non avete ancora conosciuto vostra figlia!” disse Regina indicando il ventre di Neve.

“So io come!” disse Emma, sorprendendo Killian e Regina. Si portò la mano al collo, dove si trovava una catenina con appesi due anelli. Uno era quello che Killian le aveva dato a Camelot, mentre l’altro era l’unica cosa che poteva convincere i suoi genitori del passato che non stava mentendo “Lo riconosci?” chiese Emma, porgendo il secondo anello a David.

David l’osservò e sussultò quando lo riconobbe, tirò fuori lo stesso anello, che anche lui portava al collo, e li esaminò entrambi. Appurato che fossero uguali chiese “Dove lo hai preso?”

Emma sorrise e disse “Me lo hai tu qualche tempo fa. Hai detto che tua madre avrebbe voluto che lo possedessi io e volevi anche che avessi qualcosa di suo, dato che ha sacrificato la sua vita per permettere a me di nascere!” disse riferendosi al sacrificio di Ruth per permettere a Neve di concepire un figlio.

David sorrise e guardò la moglie al suo fianco. Neve abbassò la sia arma e toccandosi il ventre disse “Forse possiamo concederle il beneficio del dubbio. Non ne abbiamo ancora parlato, ma mi piacerebbe chiamare nostra figlia Emma!”

“Avremo una bambina!” disse David con le lacrime agli occhi, non essendo ancora venuto a conoscenza del sesso del bambino e Neve non poté fare a meno di sorridergli e annuire.

Anche Regina e Killian sorrisero a vedere la commozione nei loro occhi, ma la prima cancellò il suo sorriso dal volto e guardò a terra sapendo cosa avrebbe fatto, per cancellare la loro felicità.

“D’accordo, abbiamo deciso di crederti!” disse David restituendo l’anello ad Emma “Ma cosa mi dici di loro due?!” indicando con la spada Killian e Regina.

“Non è di me che dovete preoccuparvi, ma della mia me stessa di questo tempo!” disse Regina incrociando le braccia la petto.

“Anche io sono innocuo. Farò il bravo, promesso!” disse Killian alzando le mani.

Neve scosse la testa e disse “Passa per Uncino, ma non posso…e non voglio fidarmi di Regina, ho perso il conto di tutte le volte che ha cercato di uccidermi!”

“Non faremo mai entrare la Regina cattiva nel nostro castello!” disse David determinato.

Regina sospirò, aspettandosi quella reazione e Emma le passò una mano sulla schiena per confortarla.

Il sindaco di Storybrooke guardò la salvatrice con uno sguardo che ammetteva la sua colpa “Hanno tutte le ragioni di questo mondo per avercela con me Emma. Avrai letto qualche storia e sentito parlare di me dai tuoi genitori, ma non hai idea del male che ho fatto. Il sortilegio oscuro alla fine dei conti è stato il minimo!”

Emma le sorrise, poi rivolgendosi ai suoi genitori disse “Non importa quello che ha fatto e quello che farà in questo tempo. Regina non è più quella persona e lo ha dimostrato più volte. Ha la mia più totale fiducia. Siete voi che mi avete insegnato a dare alle persone un’altra possibilità e che tutti possono redimersi!”

“Emma capisco quello che dici ma…” cominciò Neve, ma venne interrotta dalla figlia.

“Ma cosa? Vi devo ricordare cosa avete fatto voi alla figlia di Malefica per evitare che io diventassi cattiva?” chiese Emma, sperando che quell’avvenimento fosse già accaduto e a giudicare dell’espressioni doveva essere successo da poco.

“Voi siete stati perdonati. Malefica avrebbe potuto uccidervi e vendicarsi, ma non l’ha fatto. Quindi se voi avete potuto avere un’altra chance, perché non dovrebbe Regina?” fece notare loro Emma.

Neve e David si guardano e con gli sguardi comunicarono tra di loro. “D’accordo. Vogliamo darti il beneficio del dubbio. Potrete venire tutti e tre al nostro castello, ma Regina…” disse Neve facendosi guardare dall’interpellata “… un passo falso e te la vedrai con me!”

Regina guardò Emma, la quale alzò le spalle in segno di accettare le loro condizioni.

 

  
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