Capitolo 6
Il castello era piuttosto lontano da
raggiungere a piedi e Neve e David avevano con sé solo due cavalli.
Emma non sapendo dove si trovasse il
castello, propose a Regina di usare la sua magia per teletrasportarsi
direttamente sul posto, ma la donna dubitava che i due reali le dessero il
permesso di utilizzare i suoi poteri e di fatto non venne minimamente presa in
considerazione l’ipotesi, temendo quello che Regina avrebbe potuto realmente
fare. Fu così che con un gesto della mano, il sindaco di Storybrooke,
fece comparire due cavalli. Si cambiò anche d’abito essendo il suo tailleur e
le sue scarpe con i tacchi, alquanto inadatti a cavalcare.
“Bhe direi
che anche così può andare!” disse Killian,
avvicinandosi a uno dei cavalli fatti comparire magicamente.
“Manca un cavallo!” disse David
confuso.
“Non è un problema amico, io e Emma
andremo insieme!” disse Il pirata salendo a cavallo e allungando la mano per
far salire la sua amata. David guardò il pirata non tanto felice della cosa e
l’uomo si apprestò a giungere “Mi prenderò cura di tua figlia maestà, non sia
mai che le accadesse qualcosa!” disse facendo poi l’occhiolino a Emma, la quale
sorrise e afferrò la sua mano.
“Mi ricorda qualcosa!” disse Emma
sorridendo, sedendosi dietro di lui e aggrappandosi a Killian
, il quale rispose “Per fortuna però questa volta non c’è il coccodrillo ad
infastidirti!”
La corsa a cavallo durò più di quanto
Emma potesse immaginare. Era stato bello la prima volta a cavallo quando come
Dark one cercava di scappare dalla voce di Tremotino che la incitava a compiere opere malvagie, ma il
viaggio non era durato a lungo e la sua schiena non doleva così tanto.
Quando finalmente giunsero al
castello, ringraziò il cielo di riuscire a stare ancora in piedi.
Killian sorrise “Chiunque saprebbe dire che
non sei abituata andare a cavallo Swan!”
“Chi ha bisogno di un cavallo quando
ho la mia macchina!” disse Emma accarezzandosi il basso ventre, sentendo
nuovamente quei fastidiosi crampi.
“C’è una bella differenza Emma. Certo
in auto puoi fare tragitti molto più lunghi seduta comodamente, ma niente a mio
avviso ti fa sentire libera come una corsa a cavallo in mezzo alla foresta!”
disse Regina che con un altro gesto della mano, restituì i cavalli dove li
aveva presi.
Neve si avvicinò a Emma e disse “Mi
sembra di capire che non sai andare a cavallo. Come è possibile?”
Emma sospirò “è una lunga storia
mamma, cioè Neve…cioè…” cominciò la donna non sapendo come rivolgersi ai suoi
genitori.
Neve sorrise e disse “Puoi chiamarmi
mamma se vuoi…infondo lo sono, giusto?” disse accarezzandosi la pancia.
Emma sorrise e chiese “A quanti mesi
sei?”
“Sei!” disse in un sorriso.
Emma la guardò un po’ preoccupata e
chiese “Non è pericoloso andare a cavallo per una donna incinta?”
“Emma, mi pare che tu abbia tutto al
posto giusto, quindi fossi in te non mi preoccuperei di cosa fa Neve mentre è
in attesa di te, ma della figura incappucciata!” disse Regina.
“Cosa? Di chi?” chiese David curioso,
dopo aver consegnato l’ultimo cavallo agli scudieri.
“Credo sia una conversazione da fare
all’interno. Vi racconteremo quello che sappiamo su quell’essere!” disse Killian.
Neve e David fecero strada e, se
Regina era abituata a quelle mura e al loro arredamento, Killian,
ma soprattutto Emma, si guardarono attorno curiosi.
“wow è così…” cominciò Emma.
“Grande?” chiese Killian,
sorridendo alla luce che la sua amata aveva negli occhi.
“Si, cioè…l’ultima volta che sono
stata qui era tutto oscuro e distrutto e ora è…regale!” disse Emma, con un po’
di tristezza nella voce, che Regina notò.
“Sei già stata qui? Quando sei stata
risucchiata dal cappello di Jefferson immagino!” disse Regina, che ottenne un
cenno positivo.
“Io e mia madre cercavamo un modo per
tornare indietro!” disse Emma.
“Per fortuna non lo avete trovato o
non ci saremo mai conosciuti love!” disse Killian.
Neve e David cercavano di comprendere
i loro discorsi, in quanto erano curiosi di scoprire qualcosa del futuro e
soprattutto sulla loro bambina. Finalmente giunsero alla sala da pranzo, una
stanza enorme che a Emma fece sembrare improvvisamente la sua abitazione stretta
e insignificante. Vi era un lungo tavolo, utilizzato per i grandi ricevimenti e
i balli che si tenevano a corte. Tutto
era molto elegante e Emma rimase senza parole. Le faceva uno strano effetto
pensare che lei sarebbe dovuta crescere in un posto del genere e per quanto
bello, le sembrava un po’ troppo eccessivo.
“Non mi ci immagino vivere qui!”
disse Emma e Killian sussurrando disse “Eppure come
principessa non sei niente male, principessa Leia!”
“Bhe anche
tu non saresti male come principe, principe Charles!”
Regina alzò gli occhi al cielo e si accomodò al tavolo, seguita subito dopo
dalle due coppie.
Venne fatto portare anche del cibo,
essendo l’ora di pranzo passato da un po’ ed Emma sperò vivamente che non ci
fosse della chimera in mezzo a quei vassoi di carne.
“Allora perché siete venuti qui dal
futuro? Volete cambiare qualcosa o metterci al corrente di quello che lei ha
intenzione di fare?” chiese David indicando Regina.
“Mettiamo in chiaro una cosa maestà,
tutta questa faccenda non ha minimamente a che fare con me. Non sono io il
nemico…cioè la regina cattiva lo è, ma non è il problema principale!” disse
Regina determinata.
“Persi che quell’essere incappucciato
voglia fare qualcosa ad Emma in questo tempo? Non è ancora nata!” disse Killian confuso.
“Lo avete nominato prima, chi sarebbe
questo essere? E cosa vuole da nostra figlia?” chiese Neve preoccupata dalle
parole del pirata.
“Non abbiamo ancora scoperto chi sia,
ma…”cominciò Killian
“…sappiamo una cosa su quell’essere…”
disse Regina.
“…che vuole uccidermi per
impossessarsi dei miei poteri!” disse Emma.
“Perché?” chiese allarmato David.
“Per diventare forse l’essere più
potente che la storia abbia mai visto. E l’unica ragione che mi fa spiegare la
sua presenza qui, è che nel passato Emma possiede una magia pura al 100% non
essendo mai stata usata per azioni poco onorevoli, anche se…” disse Regina
riflettendo.
“Anche se che cosa?” chiese Emma di
continuare.
“La faccenda non ha senso! Anche se
pura inizialmente, la magia diventerebbe oscura appena la utilizzerebbe, quindi
il risultato finale sarebbe lo stesso!” disse Regina, non vedendoci veramente
chiaro.
“Cambia il fatto che è più facile
rubarla a una bambina non ancora nata, con una madre non in grado di tenergli
testa, piuttosto che da una Emma che i poteri li sa usare!” disse Killian pensando di aver trovato la risposta.
“Anche ammesso fosse così, i poteri della
bambina non sono ancora sviluppati, non
ci guadagnerebbe. I poteri si sviluppano e diventano più forti crescendo!”
disse Regina pensierosa.
“Ma ci dovrà pur essere un motivo
perché è venuto nel passato!” disse Killian.
Tutti tacquero per qualche istante,
non sapendo cosa dire quando ad un tratto Emma disse “La spada!”
“Cosa?” chiese Regina confusa.
“Nella mia visione mi vedo uccidere
sempre con la stessa spada che è stata distrutta nel mio scontro con Gideon!” disse Emma.
“Non può semplicemente usare un’altra
spada?” chiese Neve.
Regina si alzò e cominciò a camminare
“No, non funzionerebbe, cioè la ucciderebbe ma i suoi poteri si
disperderebbero. Quella spada è una delle poche cose che può assorbire i poteri
di Emma. Non ho mai sentito parlare di un trasferimento diretto di poteri tra
due persone, c’è sempre stato un mezzo che permetteva il passaggio. Il signore
Oscuro ad esempio, il suo potere passa da un uomo all’altro tramite il
pugnale!” disse Regina.
“Quindi questa spada dovrebbe
trovarsi qui nella foresta incantata!” disse David.
“Dato il luogo in cui abbiamo trovato
quella nel nostro tempo, non può che giungere che dalla foresta incantata!”
disse Killian, sapendo che tutto quello che si
trovava nel negozio di Gold era stato trasportato dal sortilegio dalla foresta
incantata a Storybrooke.
“Allora direi di metterci a cercare
questa spada e il problema sarò risolto. La nasconderemo in un posto dove non
potrà mai trovarla o…oppure la
distruggeremo. Non ci faremo fermare da un essere assetato di potere. Se
possiamo affrontare la Regina cattiva, potremo affrontare anche questo essere!”
disse sicura di sé Neve.
“Dimentica quello che ho fatto io o
le minacce che incombono sulla tua testa.
Io sono una santa rispetto a quell’essere!” disse Regina guardando Neve
mentre si appoggiava al tavolo “E tu Neve , ti conviene startene tranquilla e
pensare alla salute di tua figlia, invece di essere sempre così ottimista e
buttarti a capofitto in ogni battaglia. Avere paura ti farebbe bene ogni
tanto!” il suo tono era duro e accusatorio, tanto che David, considerandola una
minaccia, si pose davanti alla sua amata in segno di protezione.
“Regina!” la rimproverò Emma per il
tono usato.
“No Emma, voglio che sia chiaro che
questo non è un gioco. Non sono riusciti a fermare me, come pensi che possano
fermare quell’essere? Io non ho la più pallida idea di come affrontarlo e tu…bhe sappiamo cosa dicono le tue visioni!” disse Regina.
“Non è pensare negativamente che
potrà aiutarci!” disse Killian alzandosi anch’esso e
fronteggiare Regina “posso capire quello che stai provando. Se succedesse
qualcosa a Emma non so come reagirei, ma non possiamo arrenderci e…”
“Io non sto parlando di arrenderci
Uncino. Sto parlando di essere cauti! Qualunque siano le intenzione di
quell’essere, dubito che si limiteranno
all’uccisione di Emma. Molte più persone
saranno messe in mezzo” disse
Regina, spaventata all’idea che qualcosa potesse accadere a Henry, sua sorella,
alla piccola Robin e…a tutti coloro che aveva imparato ad amare e che ormai
considerava la sua famiglia.
“E lo saremo, Regina! Sono spaventata
anche io da questa situazione e puoi stare certa che non agirò senza pensare!
C’è troppo in ballo” disse Emma, avendo gli stessi pensieri di Regina.
“Il problema non sei tu Emma al
momento, ma Neve!” disse Regina guardando la figliastra.
“Come sarebbe?” chiese Neve
infastidita dall’accusa di Regina.
“Andiamo Neve, in questi mesi
nonostante le tue condizioni, mi hai fronteggiato più e più volte. Non ti sei
mai fermata davanti al pericolo. Se non ti conoscessi, penserei che non ti
importi molto di tua figlia!” disse Regina.
“Come osi?” chiese David arrabbiato
“Se Neve non si è fermata un attimo è proprio per proteggere nostra figlia da
te!”
Regima sbuffò e senza pensare alle
conseguenze disse “Con un pessimo risultato e sarei proprio curiosa di vedere
come potrete arrestare un essere ben più potente di me! Perché sono certa che
farete di tutto per proteggere vostra figlia, anche se di un altro tempo!”
“è pur sempre nostra figlia. Non
possiamo voltarci dall’altra parte come se non fosse in pericolo. Ha bisogno di
tutto l’aiuto possibile!” disse Neve determinata.
“Va bene, affronta questo essere,
vediamo cosa servirà quando ti ucciderà e Emma sparirà nel nulla perché effettivamente non è mai
nata!” disse Regina arrabbiata e spaventando Neve.
“Vacci piano Regina o qui finisce che
Neve partorirà prima del previsto!” disse Killian,
afferrando il braccio della donna “Cosa ti sta succedendo? Non ti ho mai visto
così agitata!”
Regina abbassò la testa e mordendosi
il labbro disse “Non lo so. Ho solo questa brutta sensazione che mi dice di
riflettere. Come se avessi capito qualcosa, ma che non riesco a mettere in
chiaro nella mia testa!”
Emma si avvicinò a Regina e
strofinandole la schiena le chiese “Da quando hai questa sensazione?”
Tutti guardarono Regina in attesa di
una risposta.
La donna sembrò rifletterci un secondo
e poi disse “Da quando abbiamo attraversato il portale temporale. Ho sentito chiaramente
il potere di quell’essere e da allora ho i brividi al pensiero, ma la cosa
strana è che mi sembra così famigliare!”
Emma la guardò stranita “Vuoi dire
che hai già conosciuto quell’uomo?”
Regina scosse la testa “No, ma la sua
magia è…è così simile alla…” non terminò la frase che la donna ebbe una
folgorazione. Guardò Emma e i presenti nella stanza, prima di uscire
velocemente dalla stanza e sparire.