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Autore: Saigo il SenzaVolto    05/10/2017    7 recensioni
AU, CROSSOVER.
Sequel de 'Il Pianto del Cuore'
Era una serata come tutte le altre, quando improvvisamente Naruto, assieme a Hinata, Sakura e Sasuke si ritrovò in un luogo sconosciuto senza ricordare nulla. Ma loro non sono i soli ad essere finiti lì. Direttamente dall’oltretomba infatti, anche i genitori di Sasuke e quelli di Naruto fanno la loro comparsa, insieme a due personaggi provenienti dal futuro: Sarada Uchiha e Boruto Uzumaki.
Quest'ultimo, inoltre, molto diverso dalle aspettative di tutti!
Tra dispute familiari, passati dolorosi e comportamenti inaspettati, per i nostri eroi non sarà facile andare d'accordo. Ma tutti loro dovranno riuscire ad unirsi insieme per superare molte difficoltà, poiché una grave minaccia rischia di distruggere il loro mondo.
E loro sono gli unici in grado di fermarla!
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Boruto Uzumaki, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sarada Uchiha, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: Cross-over, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
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PREMESSA: alcuni personaggi ed eventi di questa storia potrebbero essere diversi rispetto all’opera originale! Dipende tutto dalla mia immaginazione!


 

Rottura 1



MONSTER
(Beth Crowley)

I sleep all day, I prowl at night,
Do anything to feel alive.
I'm in the end, just what you made me.
I look the same, but I'm not fine.
The master of my own disguise.

If you knew the truth, you'd probably hate me.
I need a fight,
I've got you, in my sights.
Only one of us will make it out alive.

I'm turning into a monster!
You better run and hide!
Turning into a monster, right before your eyes!
My tongue is a weapon and I'm locked and loaded!
When you least expect it you won't know it's coming!
And I'll strike…

'Cause I'm a monster!

I'm merciless,
When will you learn?
Set fires just to watch them burn!
I bet you never saw me coming.
Delirium takes over me,
You're just another casualty.
I can hear your heartbeat drummin'.
I need a fight,
I've got you, in my sights.
Only one of us will make it out alive.

I'm turning into a monster!
You'd better run and hide!
Turning into a monster right before your eyes!
My tongue is a weapon and I'm locked and loaded!
When you least expect it you won't know it's coming!
And I'll strike...

'Cause I'm a monster!

I'm turning into a monster!
You'd better run and hide!
Turning into a monster, right before your eyes!
My tongue is a weapon and I'm locked and loaded!
When you least expect it you won't know it's coming!
And I'll strike…

'Cause I'm a monster!

I'm a monster!
Io dormo tutto il giorno e caccio durante la notte,
Faccio qualsiasi cosa per sentirmi vivo.
Alla fine, sono solo ciò che mi hai reso.
Sembro lo stesso, ma non sto bene.
Sono il padrone del mio stesso camuffamento.

Se tu sapessi la verità, probabilmente mi odieresti.
Ho bisogno di combattere,
Ho te dentro al mio mirino.
Solo uno di noi ne uscirà vivo.

Sto diventando un mostro!
Faresti meglio a scappare e nasconderti!
Sto diventando un mostro proprio davanti ai tuoi occhi!
La mia lingua è un’arma, sono pronto e carico!
Quando meno te lo aspetti non saprai che sta arrivando!
Ed io colpirò…

Perché sono un mostro!

Sono senza pietà,
Quand’è che lo imparerai?
Accendo le fiamme solo per vederli bruciare!
Scommetto che non mi hai mai visto arrivare.
Il delirio prende controllo di me,
Tu sei solo un’altra casualità.
Posso sentire il tuo battito del cuore.
Ho bisogno di combattere,
Ho te dentro al mio mirino.
Solo uno di noi ne uscirà vivo

Sto diventando un mostro!
Faresti meglio a scappare e nasconderti!
Sto diventando un mostro proprio davanti ai tuoi occhi!
La mia lingua è un’arma, sono pronto e carico!
Quando meno te lo aspetti non saprai che sta arrivando!
Ed io colpirò…

Perché sono un mostro!

Sto diventando un mostro!
Faresti meglio a scappare e nasconderti!
Sto diventando un mostro proprio davanti ai tuoi occhi!
La mia lingua è un’arma, sono pronto e carico!
Quando meno te lo aspetti non saprai che sta arrivando!
Ed io colpirò…

Perché sono un mostro!

Sono un mostro!

 



CRUNCH!

Il pugno colpì Sasuke sulla guancia sinistra con un suono secco. Un dolore lancinante lo investì in pieno, partendo dalla mandibola e attraversando prepotentemente tutti i denti.

Il giovane fu interamente scaraventato all’indietro dalla potenza del colpo, e si sarebbe sicuramente schiantato contro uno dei tanti edifici alle sue spalle se il Quarto Hokage non si fosse mosso immediatamente, posizionandosi dietro di lui ed afferrandolo con le braccia.

“Bastardo!” urlò Boruto velenosamente, il suo occhio sinistro pieno di una rabbia talmente grande capace di distruggere intere montagne.

“Boruto!” esclamò Sarada, sconvolta. “Cosa stai facendo?”

Sasuke si rimise in piedi lentamente, una mano poggiata sulla guancia dolorante e uno sguardo allibito rivolto verso il Nukenin. Tutti gli altri si frapposero tra loro due, sconvolti dall’improvvisa azione del biondo.

Boruto fece un passo avanti, minaccioso. “LO HAI UCCISO!” gridò furiosamente.

“Di che diavolo stai parlando?” ribatté l’Uchiha, sputando un grumo di sangue.

Il biondo puntò un dito sulla carcassa fumante del Gigante alle sue spalle. “Quel Gigante,” rispose con odio. “Lo hai ucciso!”

“E con ciò?” esclamò Fugaku, le sopracciglia aggrottate dalla rabbia nei confronti del ninja traditore per aver colpito suo figlio. “Era un mostro! Cosa avrebbe dovuto fare?”

“Gli unici mostri qui presenti siete VOI!” ribatté Boruto con astio e disgusto. “Voi ed il vostro patetico clan! Tutti uomini e donne gonfi di superbia ed arroganza! Non mi stupisco che vi siate estinti da soli!”

L’espressione di Fugaku divenne contorta dalla rabbia. “Come osi?” urlò con rabbia, attivando il proprio Sharingan. Naruto fece un passo avanti, pronto ad intervenire se necessario.

“Basta!” tuonò Minato con forza. Tutti si acquietarono all’istante, ma Boruto e gli Uchiha continuarono a guardarsi come cani rabbiosi.

“Cosa è successo, Boruto?” domandò l’Hokage con un tono che non ammetteva repliche. “Perché hai attaccato Sasuke?”

Boruto strinse i denti, ma rispose comunque. “Ero riuscito ad attirare e bloccare tutti i Giganti che si trovavano all’interno della città fuori dalle mura,” spiegò a denti stretti, continuando a fissare Sasuke con uno sguardo omicida. “Ma avevo deciso di lasciarne uno qui per tentare di comunicare con lui. E c’ero persino riuscito, se non fosse stato poi per quel dannato Uchiha che lo ha ucciso a sangue freddo senza neanche curarsi di notare che io ero proprio accanto a lui!”

Tutti rimasero allibiti dalla notizia. “Hai comunicato con un Gigante?” esclamò Kushina. “Com’è possibile? Come hai fatto?”

“Mettendo in contatto il mio chakra col suo!” rispose quello con un tono irritato. “Ero riuscito a parlare con lui, e mi stava rivelando delle informazioni importanti, ma all’improvviso è arrivato quell’idiota insieme a voi e ha rovinato tutto!”

Sasuke ringhiò ferocemente all’udire l’insulto, i suoi occhi rossi osservavano con odio quello azzurro del biondo.

“Sasuke lo ha attaccato perché credevamo tu fossi in pericolo!” disse Mikoto in difesa di suo figlio. “Abbiamo visto che eri pericolosamente vicino alla bocca di quella creatura, ed abbiamo pensato che fosse successo qualcosa! Voleva salvarti!”

Boruto serrò i pugni con forza. “Quante volte devo ripetervi che sono capacissimo di badare a me stesso DA SOLO?!” urlò. “Credete davvero che io sia talmente sprovveduto da non essermi reso conto di essergli vicino?”

Stavolta, fu Sasuke ad intervenire.

“Tutto questo non sarebbe successo se tu ci avessi detto il tuo piano sin dall’inizio!” sbottò l’Uchiha ferocemente. “Ma come al solito hai preferito fare il personaggio misterioso della situazione, ed ora ne paghi le conseguenze! Se il mio ringraziamento per aver tentato di salvarti è un pugno, alla prossima occasione ti lascerò morire in pace!”

Lo sguardo di Boruto divenne schiumante di rabbia. “Bada a come parli, Uchiha!” sibilò minacciosamente.

Voleva ucciderlo.

Oh, quanto avrebbe desiderato farlo in quel momento. Non gli interessava affatto che quel ragazzo in futuro sarebbe diventato il suo maestro, adesso voleva soltanto toglierselo davanti. Voleva ucciderlo nel peggior modo possibile. Voleva togliergli quell’aria di superiorità che aveva attorno. Voleva fargliela pagare. Voleva vendicare Armin. La sua presenza era un fastidio ed una minaccia nei suoi confronti troppo insistente per poter essere ignorata.

“Piantatela!” esclamò Naruto nel tentativo di farli calmare. “Non possiamo perdere tempo a litigare tra di noi!”

Sakura ed Hinata guardavano nervosamente i due ragazzi che si osservavano come animali pronti ad attaccarsi a vicenda.

“Naruto ha ragione!” intervenne poi Minato. “Abbiamo faccende più importanti a cui pensare! Non siamo riusciti ancora a trovare il manufatto!”

Boruto si voltò leggermente a fissare l’Hokage. “Che cosa?!”

“Abbiamo esplorato tutta la città,” spiegò Kushina seriamente. “ Ma non abbiamo trovato niente. Anche Hinata col suo Byakugan non è riuscita a trovare flussi di chakra provenienti da qualche oggetto!”

Com’era possibile? Il posto doveva essere questo. Altrimenti perché il secondo manufatto li aveva condotti qui?

Un sospetto crudele cominciò a nascere nella mente del giovane guerriero.

“Che significa questo?” domandò, rivolto a Sasuke. “Avevi detto che il manufatto era qui! Cos’altro hai visto nella visione?”

Il ragazzo corvino sembrò oltraggiato dall’accusa. “Esattamente quello che ho già detto cinque giorni fa!” rispose con disprezzo. “Il manufatto mi ha mostrato questo posto, e niente più! Non sono io quello che ha dei sospetti su di sé!”

L’occhio sinistro di Boruto si ridusse ad una fessura. “Cosa stai insinuando?”

“Sasuke-kun-” cominciò a dire Sakura per impedirgli di rispondere, ma lui la ignorò.

“Voglio dire che l’unica persona su cui si possono avere dei dubbi sei tu!” rispose con arroganza. “Per tutto questo tempo ci hai tenuto allo scuro delle tue intenzioni e dei tuoi poteri, e come se non bastasse non cerchi neanche di giustificare le tue azioni, limitandoti a dire che non sei interessato a parlare con estranei!”

“Ohi Sasuke-” iniziò Naruto, ma fu ignorato proprio come Sakura.

“Mi sono stufato di questo tuo atteggiamento,” continuò a dire l’Uchiha con un tono freddo. “Adesso tu risponderai alle mie domande, altrimenti non la passerai liscia!”

Boruto sorrise in un moto di derisione. “E sentiamo, quali domande vorresti farmi?” domandò casualmente.

“Che cosa è quel tuo occhio?” domandò con sospetto Sasuke, puntando al suo occhio destro con un dito. “Cos’è quel 'Jougan' di cui ha parlato Sarada?”

Il ninja traditore lo guardò con disprezzo. “Ho detto che non sono affari che vi riguardano.” rispose freddamente.

E quello fu l’inizio della fine.

“Io invece credo che ci riguardino eccome!” disse improvvisamente Fugaku. “Le tue abilità oculari sono sconosciute per noi, e potresti usarle per ingannarci in qualche modo! Non abbiamo alcun motivo per fidarci di te!”

Sasuke sorrise maliziosamente. “Senza parlare del tuo atteggiamento che non aiuta certo al compimento della missione!” continuò il ragazzo. “Stai alzando troppi sospetti su di te, Guerriero, e non ho intenzione di lasciarti andare senza ricevere delle risposte!”

Boruto ridacchiò malvagiamente. “Credimi,” disse sarcasticamente, fissandolo col suo occhio sinistro spalancato. “Io non devo delle spiegazioni a nessuno. Specialmente a persone come voi nove. Nessuno di voi è abbastanza forte da essere al mio livello. Se lo volessi, potrei uccidervi seduta stante in diciotto modi diversi senza neanche toccarvi!”

“È forse una minaccia?” ribatté quello con un tono di sfida.

Boruto sorrise feralmente. “Niente affatto, Uchiha!” rispose. “È una constatazione. Un’affermazione. Un puro e semplice dato di fatto!”

Il ragazzo corvino divenne rosso dalla rabbia all’udire ciò, i suoi occhi rossi fiammeggiarono di collera. La furia cominciò a prendere il posto della ragione. La voglia di spaccare i denti a quel dannato Nukenin era troppo forte, troppo allettante. La rabbia nel suo cuore venne moltiplicata dall’influenza dello Sharingan Ipnotico. Il suo chakra divampò come fuoco liquido nel suo corpo. L’adrenalina cominciò a pompare in tutto il suo sistema.

“ADESSO BASTA!”

 



Sasuke fece un passo verso Boruto.

Boruto fece un passo verso Sasuke.
 



“Boruto! Non farlo!” urlò Sarada, sconvolta.

“Sasuke-kun! Calmati!” gridò allo stesso tempo Sakura, afferrando il braccio del ragazzo, ma lui la strattonò via.

“OHI!” esclamò di nuovo Naruto rabbiosamente, mettendosi tra i due. “Smettetela!”

“Levati di mezzo, Uzumaki!” ribatté il Nukenin con astio, gettando a terra Naruto con un solo movimento del braccio. “È giunto il momento che io insegni a quel patetico Uchiha a portare rispetto per gli altri una volta per tutte!”

“Naruto-kun!/Naruto!” urlarono Hinata e Kushina contemporaneamente.

“Basta!” tuonò Minato a sua volta. “Siamo nel mezzo di una missione! In un luogo sconosciuto e pieno di nemici! Non è il momento di-”

Prima che Minato potesse finire la frase, il ragazzo del futuro emise un’onda di chakra talmente forte da far tremare il terreno e creare crepe nella terra, bloccando loro e tutti gli altri con la pressione della sua energia.

Eppure, in qualche modo Fugaku e Mikoto riuscirono a portarsi lo stesso davanti al figlio.

“Non lo toccare, assassino!” sibilò Fugaku velenosamente.

Boruto ghignò, il suo sguardo pieno di follia. “Assassino? Io?” disse, il suo tono pieno di derisione e falsa confusione. “EPPURE SIETE VOI I GENITORI DI UN GENOCIDA ED UN FRATRICIDA!”

Fu quella l’ultima goccia che fece traboccare il vaso.

“BASTARDO!” ruggì Sasuke rabbiosamente.

“Borutooo!” gridò Sarada a squarciagola, mentre lunghe scie di lacrime le solcavano le guancie.

Sasuke scattò in avanti, superando i suoi genitori. Il sangue gli ribolliva letteralmente nelle vene dall’odio e dalla rabbia che provava nei confronti di quel maledetto biondino. Il suo braccio si mosse quasi automaticamente, ed il pugno partì in avanti da solo, diretto contro quella sua faccia ghignante di derisione.

Ma non centrò mai il bersaglio.

“Sasuke-kun!” urlò Sakura disperatamente.

Non riuscì a vederlo neanche con lo Sharingan. Tutto ciò che sentì fu un intenso e lancinante dolore allo stomaco, più forte del precedente, e subito dopo venne scaraventato con forza all’indietro, sfondando consecutivamente le pareti di tre case dalla potenza del colpo subito.

Sasuke sputò sangue dalla bocca, atterrando in mezzo alle macerie con un tonfo.

Boruto ritrasse la gamba dopo aver sferrato il calcio, il suo sorriso ferale sempre stampato in faccia.

“MALEDETTO!” ruggì Fugaku, lanciandosi contro di lui e passando in rassegna a diversi sigilli con le mani.

“No! Fermi!” gridò Naruto, ma era troppo tardi.

Katon: Goukakyuu no jutsu!” (Palla di Fuoco Suprema)

La sfera di fuoco uscì dalla sua bocca con una velocità ed una potenza disarmante. Boruto non ebbe il tempo neanche di muoversi che subito la fiammata di oltre dieci metri di dimensioni lo investì in pieno.

“Fermatevi!” urlò l’Hokage disperatamente. “Non possiamo-”

Fuuton: Toppa!” (Sfondamento) fece la voce del guerriero.

Un’improvvisa e vorticosa esplosione di vento investì la sfera di fuoco di Fugaku, dissolvendola come se non fosse mai esistita ed impedendo a Minato di terminare la frase.

Tutti i presenti furono colpiti dalla micidiale raffica di vento un secondo dopo.

Hinata fu letteralmente travolta dalla potenza dell’attacco, e venne scaraventata all’indietro con una potenza inaudita.

“Hinata!” esclamò Naruto, entrando nella modalità chakra della Volpe ed afferrandola con una delle sua zampe retrattili prima che potesse schiantarsi da qualche parte.

Minato riuscì a teletrasportare sé stesso assieme a Kushina, Sarada e Sakura lontano dall’origine della tecnica per proteggerle. Fugaku e Mikoto furono costretti a proteggersi il volto con le braccia, accecati dall’intensità delle raffiche.

Poi, ad un tratto, il vento si dissolse all’improvviso.

Boruto era immobile e con le braccia incrociate sotto al mantello, esattamente nel punto di prima. Il suo volto segnato da un sorriso di derisione.

“Tutto qui quello che sai fare, Uchiha?” schernì il biondo.

Fugaku schiumò di rabbia.

“Fugaku, non fare pazzie-” tentò di dire sua moglie, ma lui non le diede ascolto.

Con uno scatto in avanti, l’uomo si portò dinanzi al biondo in tre secondi, scagliando un montante alla mandibola del ragazzo. Boruto lo bloccò con una mano, ma non fece nessun’altro movimento. L’Uchiha ritentò l’offensiva con un pugno ben assestato alla testa, ma il giovane si limitò ad inclinarsi di lato, evitandolo completamente e facendo sbilanciare l’assalitore.

Stringendo i denti, Fugaku tentò una spazzata alle gambe dell’avversario, il quale saltò in aria appena prima che la sua gamba potesse entrare in contatto con le sue. Ad un tratto, il suo Sharingan percepì qualcosa. Boruto stava per fare la sua mossa. I suoi occhi gli urlarono di abbassarsi. Doveva abbassarsi! Subito!

Ma fu troppo lento.

Un momento dopo infatti, fu la gamba del ragazzo ad entrare in contatto con la sua testa. Non ebbe neanche il tempo di sentire il dolore. Il suo collo si piegò di lato con uno schiocco secco, e Fugaku fu scagliato come un missile alla sua sinistra, sbattendo con forza al muro gigantesco che circondava la città, crepando la parete.

Boruto atterrò con grazia a terra, il suo sorriso ormai divenuto un ghigno.

“Fugaku!” urlò disperatamente Mikoto, correndo verso il punto in cui si trovava suo marito.

Tuttavia non riuscì a raggiungerlo. Perché, senza nessun preavviso, Boruto si materializzò alle sue spalle in meno di un secondo, e tutto il suo corpo s’irrigidì all’istante.

“Io non interverrei se fossi in te,” disse il ragazzo con un tono privo di emozione da dietro di lei. “Se ci tieni a tuo marito.”

Mikoto sgranò gli occhi. Non era riuscita neanche a percepire il suo movimento. Il potere di quel tipo era troppo grande. Il suo corpo cominciò a tremare dalla tensione. Un rivolo di sudore freddo le colò dal mento. In quel momento, Mikoto comprese una cosa. In quel momento, Mikoto capì la realtà dei fatti.

Lei non aveva alcuna possibilità contro Boruto.

Alla fine, la donna crollò a terra in ginocchio, troppo spaventata per muovere anche solo un muscolo. Il ragazzo del futuro la ignorò, incamminandosi verso l’altro Uchiha.

Fugaku si rialzò a fatica, la testa che gli pulsava dolorosamente.

“Voi Uchiha siete tutti uguali.” disse il Nukenin, scuotendo lentamente la testa con un sospiro. “Credete di riuscire a cavarvela sempre nel Taijutsu (Arte Marziale) solo perché lo Sharingan riesce a prevedere i movimenti dell’avversario. Fate troppo affidamento sui vostri occhi.”

“Taci!” sputò velenosamente l’uomo, reggendosi a fatica in piedi.

Boruto sorrise maliziosamente. “Ma …”

Neanche un istante dopo, l’intera figura del biondo gli comparve davanti dal nulla. Fugaku sgranò gli occhi.

“… se l’avversario è troppo veloce, allora i vostri occhi sono inutili nel corpo a corpo!” finì il biondo, sprezzante.

Fugaku tentò di sferrare un pugno sul torso del giovane, ma lui lo afferrò con una mano, stringendoglielo dolorosamente. L’Uchiha gemette di dolore, sentendo le ossa che schioccavano sotto la pressione della presa.

“Lascia che ti dia una lezione che io stesso ho imparato da piccolo, Uchiha…” disse il ragazzo con un tono freddo.

Un pugno ben assestato colpì improvvisamente Fugaku in piena faccia.

“Il Taijutsu non si basa solo sulla vista …”

Subito dopo, il suo stomaco sentì l’impatto lancinante di un ginocchio colpirlo con forza, facendolo piegare in due dal dolore.

“… esso si impara ascoltando il movimento del corpo …”

Un secondo pugno lo centrò sulla tempia sinistra.

“… prestando attenzione ai suoni …”

Un palmo aperto lo centrò in pieno petto, togliendogli il respiro.

“… agli spostamenti d’aria …”

La mano del ragazzo gli afferrò poi il collo, e Fugaku fu scaraventato lontano dal muro, rotolando rovinosamente a terra.

“… ed imparando percepire le vibrazioni del terreno e dell’avversario!”

L’Uchiha tentò di rialzarsi faticosamente su un braccio, ma Boruto lo inchiodò ancora a terra sbattendogli un piede sulla schiena. Il suo occhio sinistro era glaciale, e lo osservava con disprezzo e disgusto.

“Allora, Fugaku,” disse il biondo, pronunciando il suo nome con odio. “Come mi hai chiamato prima? Assassino?”

Il ragazzo aumentò la pressione del piede sulla sua schiena, costringendo Fugaku ad emettere un gemito acuto di dolore. Il suo corpo era dolorante e pieno di lividi, la sua faccia grondava di sudore e sangue.

“Ti sfido a dirlo di nuovo, se ne hai il coraggio!” continuò Boruto, il suo sguardo crudele. “Forza! Dillo ancora! Dì che sono un assassino!”

Ma, per sua fortuna, Fugaku non ebbe il tempo di dire niente. Perché improvvisamente Boruto fu costretto a balzare lontano da lui per evitare una gigantesca mano artigliata che gli era stata scagliata contro da dietro.

Il Nukenin atterrò ad una decina di metri di distanza da lui.

“Adesso basta, Boruto!” disse Naruto con un tono serio, richiamando a sé il braccio di chakra. “Piantala con questa follia!”

Dietro di lui Hinata aveva raggiunto Mikoto, la quale era ancora buttata in ginocchio a terra, mettendosi davanti a lei per proteggerla.

Boruto lo fissò con disinteresse. “Stanne fuori, Uzumaki!” disse con un tono freddo. “Questa faccenda è tra me e i due Uchiha. Non metterti in mezzo se ci tieni alla pelle.”
Poi, come se non fosse mai stata lì, l’intera figura del ninja traditore scomparve improvvisamente in una nuvola di fumo. Naruto rimase di sasso.

“D-Dov’è finito?” esclamò, allibito.

“È sparito!” disse Hinata, scioccata.

'Era un clone!' ruggì il Kyuubi nella mente del ragazzo. 'L’originale deve essere andato nel mezzo della città subito dopo aver sferrato il jutsu di prima!'

“In città?” pensò il biondo, confuso. “Ma perché-”

Poi la realizzazione lo colpì. Naruto sgranò gli occhi e si voltò di scatto verso il centro del Distretto.

“OH NO! SASUKE!”
 

   
 
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