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Autore: Federica_Peanut    08/10/2017    1 recensioni
La incontrai per caso e subito mi colpì.
Lei, con i suoi capelli, i suoi occhi, il suo portamento... mi fece innamorare immediatamente.
Non avevo mai incontrato una donna come Lei e mai ne avrei incontrate altre.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Lei
 
 
Lei era lì, seduta s’una seggiola col capo chino, che si sistemava i capelli in modo che le coprissero il più possibile il viso; potevo sentire l’odore del suo shampoo. Sì, lo immaginavo fruttato e delizioso come la frutta fresca in estate. Potevo anche immaginare di sentire quella goccia timida di D&G sulla sua pelle, ma ero certo che senza alcun profumo, emanasse un aroma di cannella.
I suoi capelli ramati, i suoi occhi grandi e verdi, il suo naso fine appena all’insù, le sue labbra carnose a cuore, la sua scollatura appena accennata, la sua pelle dall’aria setosa… Lei era semplicemente la reincarnazione della Dea Afrodite per la sua bellezza.
Se ne stava seduta in un angolino, cercando di non fare movimenti troppo bruschi per non farsi notare; non stava a schiena ritta, ma sembrava stringersi su sé stessa e cercava sempre di abbassare il vestito fin sotto le ginocchia, ma il massimo che il vestito le consentiva era a livello ginocchio.
Dio, quanto avrei voluto andare là e dirle che era bellissima e di non nascondersi.
Ma non lo feci.
Quello che feci era soltanto appostarmi ad un buffè di fronte a Lei, e con prudenza la osservavo di sottecchi.   
Non badavo nemmeno molto allle persone che venivano a congratularsi con me per il premio letterario appena vinto; cercavo di chiudere sempre quasi subito le conversazioni e tornare ad osservare Lei. No, non mi importava di quelle specie di galline con la faccia nascosta dal trucco e vestiti che nemmeno le poco di buono avevano il coraggio di indossare.
Volevo andare da Lei e dirle che il suo trucco “acqua e sapone” era perfetto e di non tenere il viso chino.
Ma non lo feci.
Cominciò a fare qualche sbadiglio; si portava la mano alla bocca con una grazia degna di una principessa e mentre lo sbadiglio prendeva il sopravvento, il suo naso si arricciava in un modo talmente tenero da farmi sciogliere.
Dopo ore finalmente si alzò da quella seggiola; pensavo le fosse venuta fame, che fosse venuta nell’area buffè, che avessi finalmente l’opportunità di parlarle.
Ma non lo fece.
No, ma alzò lo sguardo e per un istante i miei occhi si incatenarono ai suoi, mi fece un sorriso delizioso ed io alzai il mio bicchiere contente Champagne come per brindare, non al mio premio, ma alla sua bellezza. Lei però non lo sepava.
Si avviò a recuperare il suo soprabito, mentre ancora cercava di combattere contro al suo vestito. Inutile dire che perse. La guardai camminare – aveva una camminata elegante – mentre si avviava verso l’uscio e la guardai sparire dietro la porta. Volevo correrle dietro, afferrarla per un polso e dirle: “Per favore, vieni via con me, fidati. Solo io e te sotto un cielo stellato in una notte calda come questa.”
Ma non lo feci.
 
Passarono sette anni da quella volta, scrissi altri libri, inventando nuovi personaggi femminili, dando a tutti un nome diverso… ma tutti avevano un punto in comune: tutti mi ricordavano Lei, ognuno aveva una sua sfumatura.
Il mio stile cambiò stando ai pareri dei miei lettori: divenne più dolce, più delicato, più elegante e raffinato… i miei libri erano tutti dei Best Seller e dovevo tutto solamente a Lei.
 
Mi stavo rifugiando in un piccolo e degradato Caffè per scappare dai paparazzi e dietro al bancone la vidi.
I suoi occhi si posarono su di me appena sentì la porta aprirsi; mi chiese cosa volessi ordinare.
La sua voce era vellutata, graziosa, non troppo acuta e ne troppo grave, rimasi lì immobile a fissarla, come se davanti mi si fosse piazzato un angelo.
Dio, il suo sorriso. Lo stesso sorriso di quella sera. Volevo andare dietro a quel bancone che aveva il coraggio di dividerla da me e baciarle quel suo gioioso sorriso.
E lo feci.
 
Ora la guardo: è distesa affianco a me, sta dormendo; le ciglia lunghe, il petto che si alza e si abbassa regolarmente, corpo rilassato, capelli ramati sparsi per il cuscino, labbra rosee e delicate come petali di rosa…
Apre gli occhi – quei suoi meravigliosi occhi verde brillante – e mi guarda con quel suo sorriso che ho amato sin dal primo istante e mi precipito a baciarlo, a farlo ampliare ancora di più.
 
Lei, l’unica persona che avrei amato fino all’ultimo dei miei respiri.
 
 
 
 
 
Angolo autrice
Salve personcine ^^
Oggi me ne esco con un qualcosa che non avrei mai pensato di poter scrivere, ma una sera me ne stavo sul letto a pensare cosa buttar giù per il giornalino ed ecco l’ispirazione! Si sa, quando l’ispirazione arriva, nessuno può fermarla!
Se vi va fatemi sapere con una recensione cosa ne pensate, se avete consigli o anche critiche costruttive. Ringrazio già chi recensirà, ma ringrazio anche i lettori silenziosi.
Un bacio, alla prossima! 
   
 
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