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Autore: MaryFangirl    09/10/2017    8 recensioni
Cosa succede dopo il matrimonio fallito? Akane decide che potrebbe aver bisogno di apportare alcuni cambiamenti e Ranma finalmente inizia a prendere una posizione.
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Ranma era seduto su una panca quando la sua attenzione venne attirata da una luce che improvvisamente si accese dalla parete laterale. Osservò due figure che uscivano da quello che poteva essere soltanto un armadio. Capì presto che si trattava dei fratelli Kuno e si domandò cosa fosse successo visto che entrambi sembravano essere sul punto di vomitare. Il ragazzo col codino ridacchiò nel vedere i due scontrarsi per voi voltarsi e correre ai lati opposti della parete. Poi la sua attenzione venne catturata dallo stadio dove si era acceso un riflettore a illuminare il preside. Indossava quella che pareva una versione più formale dei suoi soliti abiti. La sua giacca era blu cobalto con rose rosse, gli strass coprivano il perimetro di ciascun petalo facendo baluginare il tutto quando colpito dalla luce. Sotto la giacca c'era una camicia bianca con paillettes, una collana di fiori rossa e blu intorno al collo, la solita piccola palma sulla testa e, nonostante fosse sera, aveva comunque gli occhiali da sole. I pantaloni erano dello stesso colore delle rose con una fascia blu fatta di lustrini lungo i lati. Ranma sentì i propri occhi sanguinare alla vista.
"Presto annunceremo il re e la regina. Possono i candidati avvicinarsi al palco?"
Al centro del palco c'era un tavolino con due corone posate su piccoli cuscini felpati. La signorina Hinako era nella sua forma adulta, quasi strabordava per quanto riguardava la parte superiore del suo vestitino nero, mentre quella inferiore a malapena la copriva, mentre rimaneva accanto al tavolo con l'aria di una valletta di un qualche quiz televisivo. Ranma guardò la ragazza accanto a sé e sorrise.
"Suppongo che ci tocchi"
Lei ricambiò il sorriso e disse, "Sì. Sei pronto?"
Con un lieve cenno si diressero verso il palco insieme agli altri candidati. I ragazzi vennero condotti a sinistra mentre le ragazze a destra, tutti in riga. Quando fu tutto pronto, il preside Kuno fece un cenno alla signorina Hinako che tirò fuori una busta dalla scollatura e gliela porse prima di indietreggiare. Il capofamiglia dei Kuno aprì la busta e guardò il foglio, un ghigno in volto.
"La nuova regina del ballo studentesco è..."
Gli studenti si piegarono tutti per l'attesa mentre il preside faceva prolungare il momento, godendo dell'attenzione su di sé.
"...Akane Tendo!"
Akane non poteva crederci. Il preside aveva pronunciato il suo nome, aveva vinto. Rimase lì sconvolta, non sapendo cosa fare. Ranma la guardò e sorrise all'espressione della fidanzata. Era assolutamente attonita. L'applauso partì lentamente prima di diventare tuonante, gli studenti battevano le mani, i piedi e fischiavano per l'annuncio. Ranma avrebbe fatto a meno dell'ultima reazione ma lasciò perdere. Akane sembrava universalmente amata, il che non lo sorprendeva.
Il preside la invitò ad avanzare e lei si avvicinò lentamente a lui, il rossore sul viso, mentre univa le mani con modestia di fronte a sé. Le altre candidate applaudirono cortesemente, chiaramente deluse di non aver vinto.
Quando l'applauso scemò, il vecchio Kuno proseguì, "Il nuovo re del ballo studentesco è..."
Il preside ritentò con la stessa tattica, stavolta per irritare gli studenti in favore del proprio divertimento, ma attese troppo e uno degli alunni nella folla gli tirò una scarpa. Evitandola, si schiarì la gola e disse, "...Ranma Saotome!"
Il ragazzo col codino sorrise e avanzò. Era rimasto un po' sorpreso quando aveva scoperto di essere stato candidato ma si era abituato rapidamente. Paragonandosi agli altri candidati, aveva capito che non c'era gara. Con il petto gonfio, camminò con aria da spaccone sul palco, un ghigno in faccia. Quando raggiunse Akane, le si mise accanto con le braccia incrociate. Dietro di loro la signorina Hinako afferrò la corona più piccola mentre il preside Kuno quella più grande. Raggiunsero la coppia allo stesso momento e sollevarono le corone sulle loro teste. Improvvisamente Ranma avvertì il pericolo e rapidamente si abbassò a destra mentre un paio di forbici oscillò nel punto in cui era la sua testa un secondo prima. Fece una capovolta, atterrando sui piedi a un passo dal preside che brandiva le forbici. Ranma si affrettò a saltargli sulla testa. Non riuscendo a mettere le mani sul neo re del ballo, il preside Kuno inseguì gli altri candidati. I ragazzi si sparpagliarono e il preside si mise a inseguire le ragazze quando improvvisamente volò sfasciando il soffitto e lasciando un enorme buco. Quando Ranma era balzato via, Akane si era voltata per assistere alla scena, confusa. Si era limitata ad alzare gli occhi al cielo nel vedere le forbici, capendo che tutta la storia del ballo era una farsa per cercare di tagliare i capelli del vincitore. Aveva osservato con irritazione il preside che inseguiva gli altri ragazzi, fallendo. Ma si arrabbiò quando lo vide inseguire le ragazze – che indossavano i tacchi, per di più! - rendendole vulnerabili e incapaci di scappare da quel pazzo preside. Avanzò e lo colpì con tutta la sua forza. Poi incrociò le braccia, seccata, guardandolo mentre spariva dalla sua vista.

 

-Dannazione!-
Era stato a un passo dal realizzare il suo obiettivo principale! Se fosse riuscito a raggiungere Saotome per tagliargli quello stupido codino, sapeva che il resto degli studenti non avrebbero avuto la possibilità di difendersi da lui. Non aveva dovuto fare altro che pensare a una situazione in cui avrebbe potuto avvicinarsi al ragazzo. Quindi aveva pianificato il ballo, assicurandosi che Ranma fosse tra i candidati e che vincesse. Era stato così vicino al suo obiettivo, sventato all'ultimo momento! Sospirò per la sconfitta mentre finiva nel canale.

 

Quando il preside Kuno sparì dalla vista, Akane tornò ad abbassare lo sguardo e realizzò che gli studenti stavano applaudendo per lei. Sorrise timidamente e guardò Ranma che a sua volta batteva le mani, così cominciò ad arrossire. Il ragazzo col codino era rimasto indietro per un momento, scuotendo il capo mentre osservava il preside che faceva lo stupido nell'inseguire gli altri ragazzi sul palco. Aveva appena iniziato ad avanzare quando lo aveva visto rivolgere l'attenzione alle ragazze sull'altro lato. Era riuscito soltanto a compiere un passo prima che Akane intervenisse a risolvere il problema. L'aveva osservata tendere il calcio, intrigato dalla visione. Il vestito aveva svolazzato a causa del movimento, la parte inferiore si era distesa come un ventaglio mentre la gamba veniva slanciata in avanti, e quando l'aveva riabbassata, l'abito aveva ondeggiato avanti e indietro contro il pavimento. I suoi occhi avevano seguito il suo corpo terminando sul petto, ansimante, non sapeva se per lo sforzo o per l'irritazione. E francamente, non gli era importato. Aveva spalancato gli occhi osservandola incrociare le braccia sotto i seni, mettendoli ancora più in mostra. Aveva emesso un gemito alla vista. Quando gli altri studenti sul palco furono usciti dai loro nascondigli, avevano cominciato ad applaudire Akane. Si era unito a loro ma non sapeva se per il calcio o per la visione che lei aveva concesso. L'aveva osservata finché lei si era resa conto di ciò che stava succedendo, guardando verso di lui. Il rossore sulle sue guance era stranamente attraente e lui aveva distolto lo sguardo. Se le cose fossero continuate così, presto avrebbe avuto un problema molto imbarazzante e molto visibile.

 

La signorina Hinako aveva osservato l'intera procedura con un mix di irritazione e noia. Non era sorpresa che il preside avesse pianificato una cosa così totalmente stupida. Avrebbe dovuto intervenire ma onestamente era abbastanza divertente osservare i suoi patetici tentativi di rasare i capelli degli studenti. Scosse il capo per l'idiozia, ovvero l'obiettivo principale della vita del preside Kuno. Avanzando verso il microfono ancora al centro del palco, disse, "Per favore, calmatevi tutti"
Diede un momento agli studenti per placarsi prima di seccarsi per la loro lenta replica. Tirando fuori una moneta da cinque yen, la piazzò tra indice e medio e la puntò verso la folla che si zittì immediatamente di fronte alla minaccia. Sorrise. Funzionava tutte le volte.
"Ora va meglio, grazie. Signor Saotome, signorina Tendo, volete per favore venire al centro del palco? Dovete ancora essere incoronati"
I due si avvicinarono rimanendo l'uno accanto all'altra mentre la signorina Hinako posava la corona più grossa sulla testa di Ranma prima di fare lo stesso con quella più piccola sulla testa di Akane. Indietreggiò per consentire agli studenti di partire con un altro applauso prima di parlare. 
"Ora, il nuovo re e la nuova regina balleranno insieme"
Tutte le luci della palestra si spensero e una frazione di secondo dopo si accese un riflettore, facendo luce direttamente su Ranma e Akane, rivelando i loro visi sconvolti. 
Nessuno aveva detto a Ranma che avrebbe dovuto ballare un lento – e, dalla musica, non c'era dubbio che fosse un lento – se avesse vinto. Perché non gliel'aveva detto nessuno?
Sarebbe stato più facile se la ragazza vincitrice fosse stata chiunque tranne Akane. Anche se voleva disperatamente stringerla fra le braccia, non sapeva se poteva farlo senza essere completamente consapevole di essere sotto i riflettori, senza parlare dei pettegolezzi e delle speculazioni che era sicuro sarebbero dilagate tra la folla. Aveva vissuto la sfortunata esperienza di stare al centro dei pettegolezzi quando aveva dichiarato il suo amore per lei, pur non sapendo che fosse lei, durante la competizione delle cheerleader. Non era un'esperienza che voleva ripetere. Se avesse ballato con qualcun altro, lo avrebbe fatto facilmente senza esserne imbarazzato. Tuttavia, non avrebbe voluto ballare con nessun altro. E quella era la sua opportunità di ballare con lei senza dover vivere l'imbarazzo di chiederglielo. Comunque, avrebbe resistito alla schiacciante esigenza di attirarla contro di sé.

 

Akane era così contenta che Ranma avesse vinto invece degli altri ragazzi candidati. Non voleva ballare con nessuno di loro; voleva solo essere stretta dal suo fidanzato. Aveva sperato tutta la sera che lui le chiedesse di ballare ma non era mai successo, sembrava che quella fosse finalmente la sua chance. Soprattutto, non c'erano reali ripercussioni al riguardo. Gli altri studenti non potevano stuzzicarla e i loro genitori non avrebbero potuto ricavarne niente, perché 'dovevano' farlo. Avrebbe sorriso ma improvvisamente avvertì ogni sguardo fisso su di sé. Dovevano davvero fare ricorso l'occhio di bue*?

 

La seconda delle sorelle Tendo roteò gli occhi per l'imbarazzata coppia ferma sul palco. Nabiki fece una smorfia per l'espressione stampata sia sul viso di sua sorella che su quello di Ranma quando il riflettore li colpì. Sembravano cervi davanti ai fari di un'auto. Sospirò osservando la signorina Hinako che li spingeva gentilmente verso le scale. Ranma si era irrigidito completamente, braccia e gambe tese mentre camminava come un soldatino giocattolo. La faccia di Akane era così rossa da non aver più bisogno del fard che le aveva applicato così sapientemente qualche ora prima.
-È imbarazzante- pensò. Sapeva che il problema stava in quei due, i quali diventavano tremendamente stupidi in certe situazioni. Specialmente quando si trattava di dimostrazioni pubbliche di affetto. Accanto a lei, Taro ridacchiò.

 

Ranma avanzò con Akane mentre la folla si separava e i due raggiungevano il centro della pista da ballo. Ecco. Finalmente avrebbe ballato con la sua fidanzata! Osservò Akane voltarsi verso di lui, sorridendogli timidamente. Si asciugò le mani ora sudate sui pantaloni prima di posarle gentilmente sui suoi fianchi. Tenendo gli occhi fissi su quelli del fidanzato, Akane lo vide fare un passo avanti, poi un piccolo brivido l'attraversò quando avvertì le sue grandi e calde mani sui fianchi. Pose le proprie sulle sue spalle e iniziarono a ondeggiare a ritmo di musica...rimanendo a circa sessanta centimetri di distanza.

 

Rimanendo nelle retrovie, Ukyo roteò gli occhi quando vennero annunciati i vincitori. Anche se era contenta per la vittoria di Ranma, provava sentimenti mescolati su quella di Akane. Aveva osservato divertita il preside che inseguiva tutti, rallegrandosi insieme agli altri quando era stato spedito fuori dal tetto.
Tuttavia, serrò i pugni quando la signorina Hinako annunciò che il re e la regina avrebbero dovuto ballare insieme. Le ci era voluta tutta la propria forza per non tentare di fermarli ma ne era valsa la pena. Un ghigno le si formò sul viso quando osservò i due che ballavano insieme come due ragazzini delle medie. Un senso di sollievo la riempì quando si rese conto che Ranma non era a disagio soltanto con lei quando si trattava di interazione fisica. Sembrava che non gli piacesse essere toccato nemmeno da Akane! Sorrise e incrociò le braccia davanti al petto, godendosi interamente il loro disagio.

 

"Patetico" fece Nabiki continuando ad osservarli. Accanto a lei, l'espressione di Taro risultava colpita; nemmeno lui si aspettava una scena tanto stupida. Tutti gli studenti che erano in cerchio attorno ai due che ballavano stavano sudando. Lei osservò per un altro momento prima di decidere di darci un taglio.
"Vieni, facciamo loro vedere com'è che si fa"
Prendendolo per mano, lo guidò fino al centro della pista da ballo e si voltò verso di lui. Lui mise le mani intorno alla sua vita, una si sollevò a toccare la pelle liscia della sua schiena esposta dal vestito, muovendo il pollice in piccoli cerchi, l'altra rimase ferma sul fianco, attirandola a sé il più possibile. Lei posò le braccia sulle sue spalle e le allacciò dietro al collo. Ondeggiarono insieme, mentre lei sfregava discretamente i seni contro il suo petto. Fece un sorrisetto quando lui l'attirò saldamente a sé per farle sentire il grosso effetto che gli stava provocando.
"Perché non ce ne andiamo da qui?" le sussurrò all'orecchio con voce roca. Nabiki si guardò intorno e notò che altre coppie avevano seguito il loro esempio, raggiungendo la pista da ballo.
"Fra un po'" miagolò.
"Perché aspettare?"
"Voglio vedere come si evolve la situazione"
Lui non rispose e lei aggiunse, "Se fai il bravo, quando arriviamo in albergo, farò la ragazzaccia e ti farò quella cosa che ti piace"
Taro si scostò e inarco un sopracciglio. "Sì?"
Lei si limitò a ghignare – non doveva sapere che piaceva anche a lei – e tornò a stringerla. Voleva far correre le mani sul suo fondoschiena sensuale, ma sapeva che in Giappone certi comportamenti erano considerati inappropriati in pubblico. Personalmente a lui non importava ma non voleva causare a Nabiki alcun problema. Invece, si limitò ad odorare i suoi capelli e si mise a fantasticare sulle loro future attività.

 

Quando i vincitori vennero annunciati, Gosunkugi gemette e si portò le mani sul viso.
-Dannato Saotome! Perché? Perché sempre lui? Ora può ballare con Akane!- Si mise il copricapo con le candele in testa e tirò fuori la sua bambola vudù, il chiodo e la mazza. Si avvicinò agli alberi sul retro del palco e iniziò a fissarla, cantilenando, "Maledizione a te, Saotome!"
Per quanto fosse debole, gli ci vollero un paio di colpi per impalare la bambola all'albero. Ma l'albero era fatto di carta e cadde per la forza dell'urto, lui finì per cadere dal palco, rimanendo incastrato nei cavi che lo sollevarono dal pavimento e intanto abbassavano il sipario. Cercando di trovare qualcosa a cui aggrapparsi, agitò le mani alla cieca, colpendo un interruttore che accese la strobosfera prima di ritrovarsi a penzolare a tre metri da terra.

 

Dal soffitto, Konatsu aveva esultato quando Akane aveva spedito il vecchio Kuno fuori dal tetto. Era stato grato che Akane lo avesse diretto nella direzione opposta rispetto alla sua. Dalle travi, ridacchiò osservando i suoi amici che ballavano insieme imbarazzati. Dopo averli osservati per qualche momento – perché la scena era davvero esilarante – decise di aiutarli. Camminando lungo le travi, raggiunse il riflettore che li colpiva e staccò la spina subito dopo l'accensione della strobosfera da parte di qualcun altro.

 

Ranma si rilassò leggermente mentre la pista da ballo si riempiva lentamente di studenti e l'occhio di bue non era più diretto su di loro. Davanti a lui, Akane stava ancora sorridendo e lui desiderò di averla stretta di più a sé quando avevano cominciato. Si era così innervosito a causa degli sguardi di tutti fissi su di loro! Ma ora si pentiva di non averla più vicina. Improvvisamente Akane sbandò in avanti, vacillando, e lui aprì le braccia per afferrarla.
"Che c'è che non va?" chiese Ranma, allarmato mentre l'abbracciava per aiutarla a mantenere l'equilibrio. Le mani sul suo petto, il viso di Akane era premuto contro il suo collo e si prese un momento per odorare il suo profumo, reprimendo un sospiro. Il suo odore era così virile, sapeva sostanzialmente di Ranma, e lei non voleva fare altro che appoggiare il capo sulla sua spalla. Si costrinse a ritrarsi appena e gli sorrise.
"Scusa, qualcuno mi ha urtato e ho perso l'equilibrio"
Ranma si accigliò un momento. L'urto doveva essere stato piuttosto violento per farla spostare così e il suo primo istinto fu trovare il colpevole per picchiarlo. Ma quando si rese conto in che posizione era, lasciò perdere. Lei era chiaramente illesa. Rimasero lì senza muoversi, l'uno a domandarsi se l'altro si sarebbe scostato. Quando fu ovvio che nessuno dei due l'avrebbe fatto, ricominciarono a ballare, muovendosi circolarmente.

 

Nabiki fece un sorrisetto guardando Akane e Ranma. Sapeva che ci voleva solo una spintarella per farli ballare così. Beh, era stata più che una leggera spentarella, più una gomitata nel fianco. Ma aveva funzionato. Afferrò la mano di Taro e lo condusse verso il dj. Doveva assicurarsi che quel tipo continuasse a mettere canzoni lente per un po'. E se non lo avesse convinto con le parole, era sicuro che Taro sarebbe stato disponibile ad aiutarla.

 

"Allora, ti stai divertendo?" chiese Ranma ad Akane mentre ballavano.
"Sì. Molto" disse Akane con un piccolo sorriso. Si guardò intorno e rise. "Non posso credere che abbia fatto tutto questo solo per tagliare i capelli di qualcuno"
"Di qualcuno? Penso che intendi i miei"
"Ma come poteva sapere che avresti vinto?"
Ranma le rispose soltanto con un'occhiata di sufficienza.
"Oh...pensi che abbia manipolato tutto"
"Bingo"
"...oh"
Ranma osservò l'espressione triste che si abbatté sul suo viso.
"Qual è il problema?"
Lei gli sorrise e scrollò le spalle, "Niente, era bello pensare che avessi vinto"
Anche se cercava di sembrare disinvolta, Ranma capì che la questione la disturbava più di quanto volesse ammettere.
"Sai, penso che abbia manipolato solo i voti per i ragazzi. Sembrava che la signorina Hinako fosse davvero intenzionata a incoronare una delle ragazze, lui non si è disturbato a manomettere le loro candidature"
"Tu dici?"
"Sì. Inoltre, ho sentito la gente parlare questa settimana, piaci a tutti"
Akane sorrise, sentendosi un po' meglio.
"Oh, davvero? A tutti, eh?" disse sarcasticamente prima di allargare leggermente gli occhi rendendosi conto di quello che poteva apparire il suo commento.
Ranma sapeva che lei stava cercando di liquidare la cosa e in precedenza lui avrebbe finto di ignorare il commento. O avrebbe reagito insultandola, non volendo essere emotivamente vulnerabile. Ma ora, dopo la sua connessione della sera precedente, pensò che fosse il suo momento di replicare con una piccola dichiarazione.
"Sì, a tutti" disse piano Ranma, facendole abbassare lo sguardo e arrossire.

 

Ukyo serrò le mani osservando Ranma e Akane che ballavano. Aveva visto Nabiki che urtava Akane contro Ranma. Aveva pensato che si sarebbero separati con un balzo. Ma non lo fecero! Non si erano neanche accorti che la prima canzone era finita! Ribollì e frugò nelle tasche della giacca tirando fuori due mini spatole che vi aveva infilato in caso di bisogno. Compì qualche passo quando udì un grido.
"Happo goen satsu**!" 
Improvvisamente, Ukyo venne completamente privata della sua energia, letteralmente. Si sentì sottile come carta e iniziò a fluttuare fino al suolo. Voleva gridare! Quella era la serata più frustrante e confusa della sua vita! Aveva trascorso tanto tempo ad agghindarsi, tentando di attirare l'attenzione di Ranma, e se ne era completamente dimenticata quando aveva visto Konatsu. Poi aveva cercato di nuovo di attirare lo sguardo di Ranma e lui l'aveva ancora ignorata. Si era infuriata ma poi aveva avvertito la gioia quando lo aveva visto ballare con Akane come se fosse nauseato dal suo tocco. La cosa era durata soltanto brevemente, poi era tornata la rabbia nel vederli tanto vicini. Ne era legittimata! E ora, ora era incapace di muoversi. Era imbarazzante, avrebbe dovuto almeno essere in grado di avvertire l'attacco prima che giungesse, ma era troppo concentrata sulla coppia che aveva di fronte. Ukyo brontolò, ancora cadendo, quando improvvisamente avvertì un paio di braccia scivolare sotto di lei, trasportando il suo floscio corpo. 
"Oh, signorina Ukyo, andrà tutto bene"
Konatsu la fissava, un gentile sorriso sul volto e lei avvertì lo stomaco fare una capriola. Stava di nuovo indossando il completo con cui lo aveva visto poco prima. Si ritrovò a guardarlo più dettagliatamente e scoprì di apprezzare davvero quanto stava vedendo. Era così abituata a vederlo in kimono o con il gi da non aver mai notato le sue spalle ampie, evidenziate dal taglio dell'abito. O il modo in cui i muscoli delle sue braccia sporgevano, anche sotto tutto quel tessuto, e decisamente non aveva mai notato la marcata linea della sua mascella.
"Che ne dice se andiamo a casa, eh?"
Ukyo avrebbe annuito se avesse potuto ma sembrava che lui non avesse bisogno della sua conferma mentre la portava fuori dalla palestra.

 

Konatsu aveva osservato l'intera scena dalle travi. Era rimasto triste ma tutt'altro che sorpreso dalla sua necessità di attaccare Ranma e Akane. Non si illudeva, sapeva che era innamorata del ragazzo col codino, ma dopo aver frequentato i due, aveva capito che lei non aveva possibilità con lui. Era ovvio quanto Ranma tenesse alla sua fidanzata ma non c'era niente che avrebbe potuto o voluto fare. Sapeva per esperienza personale che non si poteva decidere chi amare. Era molto leale nei confronti della cuoca ma Akane gli aveva dimostrato un tipo di approvazione che non si era mai aspettato. Gli aveva offerto la sua amicizia quando si sentiva giù di morale, aiutandolo nel momento del bisogno. Non poteva più acconsentire ciecamente a ciò che Ukyo pianificava riguardo Ranma e Akane ma capì anche di non poterle remare contro. Quindi aveva deciso di osservare, intervenendo solo nel caso in cui qualcuno si sarebbe davvero fatto male.
Guardò la ragazza che teneva tra le braccia e sorrise. Era assolutamente stupenda. Risaltava meravigliosamente rispetto alle altre ragazze con i vestiti e i colori che aveva scelto. E aveva optato per degli accessori perfetti!

 

La signorina Hinako stava camminando fra la folla, assicurandosi che tutti fossero di ottimo umore quando improvvisamente aveva avvertito un'aura combattiva. Si era avvicinata rapidamente alla fonte e aveva notato una conosciuta delinquente vicino alla neo coppia incoronata, con intenzioni maligne. Aveva prosciugato la ragazza senza pensarci due volte, dirigendosi verso una coppia all'angolo della palestra che sembrava essersi dimenticata di trovarsi in pubblico.
Guardò Ranma e Akane e sorrise. Nonostante i due avessero spesso causato guai, le piacevano molto entrambi. Era contenta di vedere la loro relazione che proseguiva ed era lieta di aiutare. E non perché così pensava di guadagnare punti con il bellissimo e baffuto patriarca dei Tendo.

 

Mentre ancora ballavano, Ranma e Akane non si resero conto che erano trascorsi ben tre lenti. Sbirciando oltre la spalla di Ranma, Akane notò Daisuke, Yuka e Hiroshi seduti in tale ordine sulle panche. Reclinandosi appena, e prima di pensarci, disse, "Allora, pensi che quei due si metteranno mai insieme?"
"Chi?" chiese Ranma.
Lei aprì gli occhi quando si rese conto della gaffe; non aveva avuto intenzione di rivelare il segreto della sua amica. Non si era nemmeno resa conto di aver parlato ad alta voce. Quando sollevò lo sguardo, notò che Ranma la fissava con aria curiosa e si mise a tormentare il proprio labbro inferiore. Poteva liquidare quel commento ma sapeva di potersi fidare a rivelare un segreto a Ranma. Sospirando, indicò con il capo verso le panche. Il ragazzo col codino si era quasi dimenticato di ciò di cui stavano parlando, si era molto focalizzato sulla sua bocca. Era affascinante il modo in cui il suo carnoso labbro inferiore rimaneva piegato sotto i suoi denti perlacei. Quando intravide la punta della sua rosea e bagnata lingua, si era involontariamente leccato le labbra. Improvvisamente realizzò che lei stava muovendo la testa e Ranma guardò verso la direzione che aveva indicato, facendo una smorfia.
"Nah, Dai non avrà mai il coraggio di chiederle di uscire"
"Dai? Intendi Hiroshi, giusto?"
"No, intendo Dai"
Ranma notò il suo volto improvvisamente preoccupato, poi tornò a guardare verso le panche. Notò Yuka che guardava Hiroshi cercando di non farsi scoprire, così capì. Tornando su Akane, la vide di nuovo mentre si torturava il labbro inferiore.
"Pensi che dovremmo..." iniziò, poi la risata di Ranma la interruppe. Inarcò un sopracciglio e chiese, "Che c'è di tanto divertente?"
"È solo che...è la prima volta in cui...un dramma non riguarda nessuno di noi due! Non dovrei ridere ma mi fa sentire...normale" spiegò continuando a ridere. Un sorriso si formò sul volto di lei, comprendendo quello che cercava di dire. Le loro vite erano così bizzarre a volte da risultare un po' alienanti. Si sentiva così diversa dalle sue amiche, e a quanto pareva, era lo stesso anche per Ranma. Avere qualcosa in comune, anche se si trattava di un triangolo amoroso, era leggermente confortante.
"Allora, dovremmo dire qualcosa? O fare qualcosa?"
"No, decisamente no" Akane continuò a sembrare combattuta, così lui aggiunse, "Qualcosa è mai andato nel verso giusto quando qualcuno ha cercato di 'aiutarci'?"
Una serie di disastri le balenò in mente e scosse il capo.
"Hai fatto centro".

 

Poco dopo, il ballo terminò e il gruppo decise di andarsene. Uscirono fuori dalle porte della palestra e Akane fece un respiro profondo, godendosi l'aria fresca e frizzante dopo aver trascorso tanto tempo nella palestra sempre più rovente.
"È stato molto divertente!" esclamò Yuka compiendo una piccola giravolta.
"Sì!" concordò Akane.
Raggiungendo il cancello, Yuka indicò a destra e disse, "Beh, io vado da quella parte"
"Anch'io" disse Daisuke, mentendo spudoratamente. "Si sta facendo tardi, ti accompagno a casa"
Yuka gli rivolse un sorriso di gratitudine che fece aumentare i battiti del suo cuore, "Grazie"
"Anche tu vivi da quella parte, vero Hiroshi? Perché non vai con loro" disse Sayuri con un ghigno.
Yuka arrossì leggermente e guardò il suolo. Hiroshi guardò Daisuke, incerto su cosa fare. Effettivamente viveva vicino a Yuka e aveva pensato di percorrere la strada più lunga per concedere al suo amico un po' di privacy. Daisuke si limitò a sollevare le spalle, sapendo che non c'era altro da fare, altri tentativi avrebbero reso le cose soltanto imbarazzanti. Akane lanciò a Ranma un'altra occhiata dubbiosa e lui scosse appena il capo.
"Certo, okay" disse infine Hiroshi, rassegnato a fare da terzo incomodo. Il trio si allontanò, lasciando una Sayuri ghignante, una preoccupata Akane, un non preoccupato Ranma e un ignaro Mousse dietro di sé.
"Beh, vado anch'io" disse Sayuri un momento dopo.
"Si sta facendo davvero tardi. Mousse, perché non accompagni Sayuri a casa? Mi sentirei meglio se ci fossi tu a tenerla al sicuro" disse Akane dolcemente, con un ghigno malizioso.
Sayuri mantenne un'espressione impassibile. Non poteva arrabbiarsi con la sua amica, lei aveva appena fatto la stessa cosa con Yuka, letteralmente. Dentro di sé, era intrigata all'idea di rimanere sola con Mousse, anche se per il breve tragitto fino a casa sua. Per Mousse era una strana situazione, gli era stato chiesto di proteggere una ragazza. Ma sapeva che il Giappone era molto diverso dalla tribù delle amazzoni e Sayuri, anche se non era debole, non era un'artista marziale.
"Certo. Buonanotte, Akane, grazie per avermi invitato. Mi sono...divertito" disse Mousse. Alla fine era stato proprio così. Aveva trascorso tutta la serata a chiacchierare con gli studenti che aveva incontrato al Neko Hanten. Gli era piaciuta la musica e aveva trovato l'incoronazione e il ballo della coppia vincitrice spassosissimi. Aveva riso apertamente per Ranma (non per Akane). Gli era stato perfino chiesto di ballare da diverse giovani donne, ma aveva cortesemente rifiutato tutti gli inviti. Quando le aveva guardate, non aveva potuto fare a meno di paragonarle a Shan Pu, pensando che fossero tutte tristemente insufficienti.
Akane gli sorrise luminosa e disse, "Di niente. Buonanotte"
Mousse si voltò e rivolse a Ranma un cenno, dicendo, "Saotome"
Ranma ricambiò e disse, "Notte"
La coppia osservò i due allontanarsi e Ranma si meravigliò appena del luccichio nello sguardo di Akane mentre li osservava. Se ne dimenticò rapidamente quando realizzò quanto fosse bella sotto la luce della luna. Ma sapeva di trovarla sempre attraente, sia che indossasse la divisa scolastica, il suo vecchio e comodo gi, uno dei suoi molti abitini, o il delizioso vestito che indossava attualmente.
"Pronto?" chiese lei quando non fu più in grado di vedere la sua amica.
"Mmh" fece lui distratto prima di capire cos'avesse detto. "Oh, sì certo"
Camminarono lentamente, godendosi la serata e la compagnia, la conversazione disinvolta e leggera. Quando giunsero a casa Tendo, si voltarono a guardarsi. Akane alzò gli occhi su quelli di Ranma. Negli anni aveva notato che sembravano cambiare colore leggermente in base all'umore, andando da un azzurro brillante quando era felice a un blu scuro quando era arrabbiato. Quella sera sembravano zaffiri e lei non poté fare a meno di esserne ammaliata. Fece un passo avanti senza rendersene conto, volendogli stare più vicino. Ranma fissava la sua fidanzata e non poté fare a meno di avanzare ricordandosi di quando avevano ballato insieme, desiderando di nuovo di averla tra le braccia. L'aveva osservata per tutta la sera, sia quando gli era accanto che quando era dalla parte opposta della sala. Sapevano di aver attraversato un limite invisibile quella sera. Non riusciva a spiegarlo ma si sentiva in qualche modo...più legato a lei. Mentre si muovevano, Ranma si rese conto che era il momento di smetterla con tutto quel rimuginare, era ora di seguire l'istinto. Tese una mano e gentilmente la posò dietro il suo capo, consentendole di allontanarsi dal suo tocco. Le inclinò il viso, accettandolo, e lui abbassò il proprio mentre il cuore gli batteva rapidamente nel petto. Tutto il restò gli sembrò scomparire, l'unica cosa che contava era la ragazza che aveva di fronte. Era a pochi centimetri dalle sue labbra quando udirono un rumoroso schianto.
Sorpresi, si allontanarono mettendosi istintivamente sulla difensiva. Scansionando rapidamente l'area, non notarono nulla di strano, poi sentirono due cani che abbaiavano e correvano nel vicolo dietro casa. Risero entrambi, raddrizzandosi dalle posizioni di difesa e guardandosi. Akane non poteva crederci. Erano stati così vicini! Ora l'atmosfera era completamente rovinata. Guardò Ranma e tentò di sorridergli con aria incoraggiante. Avrebbe voluto sapere come ricostruire l'atmosfera, ma era tremenda in quel genere di cose!
Ranma ricambiò il sorriso mentre veniva travolto dalla delusione. Si limitò a fissarla, non sapendo cosa fare. L'opportunità mancata rimase tacita e il silenzio da rassicurante diventò imbarazzante. Dopo qualche altro goffo momento, la situazione si era fatta insopportabile, così Akane disse, "Beh, sarà meglio entrare"
Deluso, Ranma non seppe cosa rispondere, quindi annuì. Lei si voltò e compì un passo, mettendo la mano sulla manopola quando si fermò. -Non lascerò che la serata termini così- pensò mentre si bloccava. Si voltò rapidamente e avanzò. Mettendosi sulle punte dei piedi, si inclinò, unendo le labbra, e baciandolo sulla guancia destra. Scostandosi, Akane tentò di reprimere il sorriso che le si stava formando in faccia ma mentalmente si prese a calci. Era stata così determinata, ma aveva perso il coraggio all'ultimo momento. Si girò verso la porta quando sentì una mano afferrarla per il polso facendola voltare di nuovo, e si ritrovò premuta contro Ranma. Spalancò gli occhi quando lo vide abbassarsi rapidamente su di sé.
"Oh!" gridò un momento dopo. Ranma aveva frainteso e per sbaglio le loro teste si scontrarono a causa del suo gioioso tentativo di baciarla. Quando lei si era voltata per entrare, Ranma aveva imprecato contro se stesso. Era rimasto piacevolmente stupito ed eccitato quando Akane si era girata e inclinata per baciarlo ma era rimasto leggermente deluso del fatto che avesse colpito la guancia. Aveva raccolto abbastanza coraggio da fare ciò che lui non riusciva ed era il suo turno di farsi avanti. Era un uomo, dannazione! Facendosi forza, si era allungato attirandola a sé prima di poter cambiare idea, soltanto per mancare l'obiettivo! Era completamente imbarazzato e si sentiva un idiota.
"Mi dispiace!" disse, agitando le mani di fronte a sé.
Akane si stava sfregando leggermente la fronte, guardandolo e iniziando improvvisamente a ridacchiare.
"Siamo davvero pessimi in queste cose" disse scuotendo il capo.
"Sì, infatti" disse Ranma con un piccolo sorriso. Fu lievemente sollevato che lei avesse trovato del comico in quella situazione. Sollevò la mano e la posò sul suo viso, scorrendo col pollice sulla sua fronte per lenire il dolore.
"Stai bene?" chiese preoccupato.
"Sto bene. Mi conosci, sono robusta" rispose lei sorridendo.
Il ragazzo col codino guardò i suoi bellissimi gli occhi e pensò, -Fanculo-.
Si abbassò e delicatamente posò le labbra sulle sue ancora immobili. Lei rimase sconvolta per un secondo, rimanendo ferma prima di ricambiare il bacio. Fu leggero, gentile e dolce. Si ritrovò a sciogliersi in lui, godendosi il meraviglioso calore che iniziò a correre dentro il suo corpo.
Ranma stava per allontanarsi, pensando di aver sbagliato – di nuovo – quando la sentì rispondere. Un brivido corse su per la sua spina dorsale avvertendo le sue morbide e carnose labbra contro le proprie. Le sue labbra sapevano di vaniglia e ne volle di più. Inclinò il capo di lato continuando a baciarla, godendosi la sensazione, quando fu sorpreso dalla sensazione della sua calda lingua a sfiorare la propria. Gemette e aprì la bocca alla sua richiesta. Akane non aveva idea di cosa stesse facendo e, per una volta, non le importò. Si lasciò completamente andare facendosi guidare dall'istinto. Tutto quello che sapeva era che non voleva fermarsi. Le sue labbra erano salde e perfette contro le proprie, voleva soltanto sapere che sapore avessero. Prima di rendersene conto, con la lingua gli leccò il labbro superiore. Quando lui aprì le labbra, lei fece scivolare la lingua all'interno e iniziò a esplorare la sua calda bocca. Iniziò lentamente, leccandogli l'interno delle labbra e poi sfiorandogli i denti. Ma quando avvertì la punta della lingua di lui, il calore che stava crescendo dentro il suo corpo sembrò farsi incandescente. Mentre le loro lingue danzavano, lei gli si fece più vicina e posò le mani dietro la sua testa per attirarlo ulteriormente, mentre con l'altra mano iniziò a giocare col suo codino.
Sentendo la sua lingua sulla propria, Ranma perse il poco controllo che gli era rimasto e l'avvolse tra le braccia, premendola contro di sé più che poteva, ma ancora non sembrava abbastanza. Le mani erano unite sulla parte bassa della schiena, con la sinistra iniziò a salire finché non sentì la sua pelle liscia e morbida lasciata libera dal vestito, e gemette di nuovo. Era rimasto assolutamente affascinato da quella visione sensuale per tutta la sera e sentire la sua pelle calda sotto le dita senza alcuna barriera scatenò un incendio che partì dal suo ventre, mentre il sangue si fece strada verso la parte bassa del suo corpo.
Lei gemette appena quando sentì improvvisamente qualcosa di duro fra loro e istintivamente vi si strofinò contro. Subito, una sensazione formicolante mai avvertita prima si accese nella parte inferiore del suo corpo, facendole stringere le gambe. Aveva la schiacciante necessità di sfregare le cosce l'una contro l'altra mentre si contorceva contro di lui, tentando di avvicinarsi il più possibile. In qualche modo, schiacciata così contro di lui, non sembrava comunque abbastanza. Avvertì il proprio sesso iniziare a pulsare bisognoso e le sue mutandine si inumidirono. Per la prima volta in vita sua, capì cosa significava per davvero volere qualcuno.
Ranma desiderava continuare, tenendola addosso a sé. Era l'esperienza più gradevole della sua vita e sapeva che avrebbe potuto soltanto migliorare. Con la mano destra si era spostato dal suo fianco fino a toccare leggermente il suo seno. Capendo che forse si era spinto troppo oltre, fece per ritrarsi ma lei lo sorprese avanzando contro il suo tocco e lui afferrò tutto il seno nella mano. Rimase fermo per un momento prima di cominciare a massaggiare lievemente, sentendo la sua morbida pelle con i polpastrelli. Amava la sensazione piena del suo seno tra le mani e i suoi lievi gemiti di piacere erano quanto di più eccitante avesse mai sentito, era come se stessero accarezzando il suo ego maschile. 
Lei pensò di esplodere. Non aveva mai pensato di poter ricevere un tale piacere fisico. Le sue mani erano larghe e callose, pensava sarebbero state ruvide ma non fu così. Lui era così cauto e lei si ritrovò ad amare il modo con cui le sue dita si muovevano sulla propria pelle. Il suo corpo fu scosso da brividi per come le sue mani la stringevano fermamente. Era sempre stato bravo con quelle mani e si domandò come altro potesse usarle su di lei. Improvvisamente, desiderò di più. Voleva che la smettessa di essere così cauto. Voleva sapere quale piacere le avrebbe dato se avesse strappato quanto rimaneva del suo autocontrollo.
Dal canto di Ranma, nemmeno nei suoi sogni più selvaggi aveva immaginato di baciare Akane così. Non solo lei gli consentiva di toccarla ma era così disponibile fra le sue braccia. Mentre continuava a strofinarsi contro la sua virilità, capì tuttavia, nell'anticamera del suo cervello, che stavano facendo troppo e troppo velocemente. Non avrebbe mai voluto che lei si pentisse di quanto stavano facendo solo perché si erano lasciati trasportare dal momento. Si consentì un altro momento per godersi la sensazione di lei che gli si sfregava contro, della sua pelle contro una mano, del suo seno sodo nell'altra, mentre continuava a esplorare la sua bocca. Gli ci volle tutta quanta la sua forza per ritrarsi ma sapeva che era la cosa giusta da fare. Abbassò lo sguardo e vide i suoi occhi chiusi, le sue lunghe ciglia appoggiate sulle guance e le sue labbra gonfie per il bacio. Respirava a fatica, tentando di recuperare fiato. Quando batté le palpebre, lui la vide leggermente annebbiata e il suo ego s'ingrossò al pensiero di essere stato lui a renderla così. Si domandò se il suo aspetto sarebbe stato quello quando fosse stata stesa sotto di lui. Ansimante dal desiderio, le guance accese per il piacere. Le gambe intorno a lui, le unghie sulla sua schiena. I loro corpi bollenti e sudati mentre si contorcevano per il piacere mentre lui si spingeva dentro di lei, ancora e ancora. Lei che gridava il suo nome.
L'immagine fu così erotica che quasi perse la risolutezza. Non voleva fare altro che attirarla di nuovo a sé e trasformare quella fantasia in realtà. Invece, appoggiò la fronte sulla sua tentando di placarsi. Akane fece un altro respiro e chiuse gli occhi. Le ci volle un momento per chiedersi perché Ranma si fosse allontanato ma comprese che era necessario. In nome del cielo, erano ancora sul gradino dell'entrata di casa! Quando i loro respiri si calmarono, disse in un sussurro, "Io vado..." ma risultò ancora incapace di formulare un pensiero coerente, mentre indicava vagamente la porta a far capire che sarebbe entrata.
"Ok...arrivo tra un secondo" replicò lui con una voce roca che lei non aveva mai sentito. Quella voce fece tremare il suo corpo già eccitato e desiderò disperatamente catturarlo in un altro bacio. Invece, annuì scioccamente prima di girarsi. Mettendo la mano sulla manopola, la girò e tirò ma non si aprì. Confusa, tentò un altro paio di volte prima di rendersi conto di dover spingere. Riuscendo finalmente ad aprirla, si voltò, imbarazzata per l'errore, volendo vedere se Ranma stesse ridendo, ma lo trovò a sorridere con aria stupefatta. Gli inviò un sorriso mentre avanzava, urtando con la spalla contro lo stipite. Sentendosi ora totalmente mortificata, si affrettò e chiuse la porta dietro di sé. Si avviò per il corridoio ma decise invece di appoggiarsi alla porta. Sollevò una mano a toccarsi la bocca sorridente, ricordandosi la sensazione delle sue labbra decise e del suo sapore inebriante. 
Dall'altro lato della porta, Ranma vi aveva posato il capo. Avrebbe trovato i problemi di Akane con la porta divertenti ma stava facendo fatica a stare in piedi. Inoltre, l'effetto che aveva su di lei era adorabile. Le sue gambe erano di gelatina e ora capiva sul serio cosa significava quando le ginocchia tremavano. Aveva desiderato baciare Akane per così tanto tempo – fin da quando si stavano allenando per la competizione di pattinaggio e lei lo aveva sfidato a baciarla – e l'attesa era stata completamente ripagata. Quel bacio era stata la cosa più bella che potesse osare di sognare. Il suo unico rimpianto era che avrebbe dovuto muoversi prima.

 

*anche 'seguipersone', è quel fascio di luce che segue il ballerino/cantante/attore sul palcoscenico. 
**il famoso attacco di Hinako.

  
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