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Autore: stardust94    10/10/2017    1 recensioni
(Pokémon S\M USUM pseudo ritorno delle vecchie generazioni)
Nel mondo esistono molti misteri.
Alcuni legati ad antiche leggende, altri a manufatti magici e altre ancora a Pokémon speciali.
Tutto sta per cambiare per alcuni ragazzi, che provengono da diverse regioni
***
Due giovani esperti di tipo drago e spettro, nati nella città della melodia color lavanda
Una principessa che proviene dalla regione dei draghi di verità, ideali e confine
Un allenatrice rovente come la cima del monte Camino e le fiamme del suo Charizard
Un allenatore freddo e deciso, come il valore della bestia marina
Una allenatrice amante dei fiori e guardiana del tempo
E infine...
Un team spietato, che vuole mettere a soqquadro le regioni.
Raziel, Kain, Astrid, Alexandra, Susan, Hayden e Zero.
Sette allenatori, destinati a salvare tutte le regioni del mondo Pokémon.
Seguiteli in questa nuova, entusiasmante e pericolosa avventura
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Blu, N, Nuovo personaggio, Rosso
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo, Violenza | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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Guai al tempio del Conflitto: la Luce di Alola ( parte 1)

Pov Astrid

Io e Raziel corremmo subito verso il tempio del conflitto.
Non sapevo perché, ma, quando avevano detto che c'erano dei disordini vicino al santuario di Tapu Koko, qualcosa mi aveva fatto scattare come una molla.

Passammo rapidamente attraverso il villaggio di Lili, mentre delle strane nuvole scure si addensavano nel cielo.
Guardandole, mi trasmettevano un'aura ostile, come se fossero un cattivo presagio. 

Solo che, fino ad ora, tutto appariva in ordine. E anche Raziel sembrava essere della stessa idea.

- Non capisco. Alla televisione hanno detto che c'erano dei problemi, ma qua sembra tutto normale. - commentò lui.

Tuttavia sentivo che qualcosa non andava. 

Stavano succedendo cose troppo strane. 
Gli incubi di Raziel e i miei, l'incontro con Iridio alla voliera Mille colori, il suo terribile pokemon chimera.

Non sapevo come tutto questo fosse collegato, ma qualcosa mi diceva che bisognava stare in guardia. 

Mi riscossi da questi pensieri quando giungemmo alla sommità del sentiero Mahalo.
Solo che trovammo qualcuno a bloccarci la strada.

Una ragazza dai lunghi capelli castani intrecciati e gli occhi color ambra era ferma di fronte all'entrata del tempio e ci sbarrava la strada. 
Era vestita con un abito arancione e una cintura azzurra, inoltre sulla guancia aveva un disegno simile ad una fiamma e Accanto a lei c'era un possente Arcanine, un pokemon dall'aspetto a metà tra il canino e il leonino, dalla selvaggia e morbida pelliccia arancione striata di nero.

- Fermi. Nessuno può entrare nel tempio di Tapu Koko. Gli intrusi non sono bene accetti - ci fermò la ragazza.
Non sembrava essere ostile, semplicemente non voleva farci passare.

- Aspetta. Noi abbiamo sentito che c'erano dei problemi e siamo venuti a vedere. Non vogliamo danneggiare il tempio. -  mi giustificai io, sperando di calmarla

Volevo... anzi, dovevo entrare in quel luogo e non mi importava se avrei dovuto inchinarmi per avere il permesso di farlo.

La ragazza ci guardò attentamente.
- Chi siete? Quali sono i vostri nomi? -

- Astrid, sono una performer. - dissi io, deglutendo appena.

- Raziel. Sono un maestro Spettro - rispose il mio amico.

Lei non smetteva di fissarci. 
- Io sono Kala e devo impedire agli intrusi indegni di entrare qui dentro. - si presentò poi.

- E se ti dessimo prova che ne siamo degni? - chiese il mio amico con la sua solita calma.

La castana si mise di fronte a Raziel. 
- Dovreste sconfiggermi in una lotta e dimostrarmi che valete davvero. Ma ti assicuro che non è facile battere Nine -

Il pokemon in questione scosse fieramente la lunga coda, di un arancio più chiaro rispetto al resto del suo pelo, esattamente come quello che creava una criniera leonina attorno alla sua testa.
Era davvero bellissimo.

Raziel sembrava altrettanto impressionato, ma rimase fermo sulla sua idea.
- In questo caso, Kala, io ti sfido ad una lotta. -

Questa richiesta lasciò la guardiana alquanto sconcertata, dato chs lo aveva avvertito, ma sembrava anche curiosa.

Come allenatore, Raziel era decisamente molto più forte della media, quindi immaginai che l'idea di affrontarlo le piacesse.

- Va bene. Sarà una battaglia uno contro uno. Il mio Arcanine contro il tuo miglior pokemon. -

Lui annuì. 
- Ci sto. Vai Gengar - 
disse, facendo uscire il suo starter dalla sfera.

Subito il pokemon Leggenda e il pokemon Ombra si misero in posizione.

- Arcanine, parti subito con Lanciafiamme! - ordinò la ragazza.
Il suo compagno spalancò la bocca e una terribile fiammata si diresse verso Gengar.
Lui, però, fluttuò via rapidamente e si esibì in un attacco Palla ombra che spedì via il suo avversario con un tremendo colpo.
Solo che il pokemon arancione non parve esserne rimasto troppo danneggiato, e centrò il suo rivale con un attacco Rogodenti davvero tremendo.

- Non farti prendere dal panico, Gengar! Utilizza di nuovo Palla ombra e levatelo di dosso. - ordinò Raziel, mantenendo il sangue freddo.
Il suo amico si lanciò subito una sfera di tenebre che stordì per un secondo Arcanine e lo fece allontanare.

- Presto Arcanine, usa Urlorabbia e rendigli pan per focaccia! - ordinò Kala.
Il suo amico annuì e un tremendo ruggito furibondo prese forma dalla sua gola.

- Gengar, Protezione e poi Ombrartigli! - ribattè Raziel.
Subito il suo starter creò uno scudo che lo protesse da quel pericoloso assalto di tipo Buio e poi rivolse i suoi artigli di tenebre verso il suo avversario.

Il pokemon Leggenda fu centrato in pieno e per un attimo sentì subito la testa annebbiata e confusa a causa della botta. 
Tutto si era trasformato in una grossa macchia ondeggiante davanti ai suoi occhi.

- Oh no! Amico mio, riprenditi e utilizza ancora Rogodenti! -
Lui ci provò, ma finì per perdere l'equilibrio e cadere dolorosamente a terra.

- Era quello che volevo! Gengar, attacca ancora con Ombrartigli! - affermò implacabile il corvino.
Il pokemon Ombra lanciò all'istante una potente zampata di ombre viola che travolse il povero pokemon di fuoco.

Lui Provò a reagire, mettendo a segno una mossa Lanciafiamme di tutto rispetto, ma ormai era allo stremo.
I colpi subiti, per quanto lui fosse molto vigoroso, lo stavano debilitando sempre di più e Gengar era veramente un avversario durissimo.

Appariva e scompariva nel terreno, fluttuando rapidissimo e colpendolo con forza.
E vista la potenza fisica inusuale per un pokemon Spettro, il pokemon arancione non avrebbe retto molto.

- Ti prego Arcanine, non devi mollare. - gli disse Kala.
Lui la guardò e si rialzò di nuovo. 

Gengar era davanti ad Arcanine ed era più che pronto alla lotta.

Kala sorrise.
- Forza amico mio, mandalo a terra con Fuocobomba! -

- Gengar, Protezione e poi Ombrartigli di nuovo! -
Un terribile prioettile di fiamme a forma di stella si diresse verso Gengar, mentre lui ergeva una barriera luminosa attorno a se.
Questa neutralizzò completamente l'effetto di Fuocobomba, che il pokemon Ombra disperse senza problemi, prima di riversare un'altra terribile scarica di zampate di tenebre ad una velocità incredibile.

Arcanine, quasi totalmente sfinito, barcollò sotto tutti quei colpi e perse quasi del tutto l'equilibrio.
- Perfetto Gengar. Ora utilizza Palla ombra e terminiamo lo scontro. - ordinò Raziel.

Il suo Pokemon ghignò e lanciò subito una sfera di tenebre che colpì in pieno il povero pokemon Leggenda, facendolo cadere senza forze.

Kala sembrava senza parole davanti alla forza di Raziel, che aveva richiamato il suo Gengar, e pure io ero sbalordita.
Era davvero forte.

La ragazza si avvicinò a noi due con un sorriso luminoso e le mani dietro la schiena

- Sei stato davvero incredibile! In pochi riescono a battere Nine. Ti faccio i miei complimenti - disse

Raziel sembrava felice, perchè sorrideva, ma sentivo dentro di me che qualcosa non andava nel suo animo.
Era come se qualcosa lo tormentasse e lui non riuscisse a dire cosa fosse.

Ci fu un lungo silenzio, ma Alla fine seguimmo la ragazza al interno del santuario.

 
****

Il tempio del conflitto era veramente un luogo magico.
Ogni cosa, dai muri di pietra fino alle piante che vi crescevano dentro, sembrava avere qualcosa di antico e millenario.
Inoltre, intorno a noi vi era una moltitudine di Pokèmon mai visti.

Io e Raziel continuavamo a guardarci in giro, entusiasti e sorpresi, mentre la ragazza ci portava in una sala molto più semplice, dove si trovava una sorta di piccolo altare con una statua simile ad un totem di pietra.

E quella era la parte più importante del tempio, perché era lì che gli allenatori andavano dopo che avevano ricevuto il super cerchio z.
Ma soprattutto era lì che veniva scelto il kahuna di Mele Mele.

Kala ci aveva parlato di tutto questo con grande solennità, ma anche rispetto e fierezza.

Solo che ero ancora un pochino preoccupata per Raziel.
Il suo sguardo era assorto e assente, e io sentivo che qualcosa lo turbava.
Stavo per chiedergli cosa non andasse, ma qualcosa mi bloccò.

Un violento terremoto scosse il tempio di Tapu Koko. 
Mi strinsi istintivamente a Raziel mentre il mio Lucario e il suo Gengar uscivano dalle pokeball. 
Anche Kala aveva chiamato in soccorso il suo Arcanine.
Tutti insieme corremmo fuori e vedemmo degli enormi pokemon simili a serpenti d'acciaio muoversi furiosamente, devastando tutto quello che incontravano.

Guardai i Pokèmon appena comparsi. Erano degli Steelix, ma avevano qualcosa che non andava.
Erano pervasi da una sorta di aura oscura e la loro collera era troppa perfino per la loro specie.

- Accidenti. Cosa è preso a quelli Steelix? -

- Sembrano impazziti - disse Raziel.

- Adesso non importa. Dobbiamo fermarli. Distruggeranno Lili altrimenti. - ribattè Kala.

- Hai ragione. Forza Lucario. Utilizza Forzasfera! - Ordinai io.

Subito la zampa del suo pokemon venne avvolta da luce azzurra e una sfera d'aura colpì lo Steelix più vicino sul muso.

- Perfetto. Ora salta più in alto che puoi e utilizza di nuovo forzasfera a raffica! -
Lucario annuì e saltò verso l'alto, scagliando una pioggia di sfere azzurre e potentissime sui serpenti di roccia metallica. 
Inflisse molti danni, ma non aveva ancora vinto.

Infatti, uno di loro lo spedì a terra con un terribile attacco Codadrago, circondando la coda con una carica di energia draconica, mentre un altro lo morse con un potentissimo attacco Rogodenti, lasciandogli danni molto estesi.
E infine, altri due lo centrarono con un contenporaneo attacco Codacciaio.

- LUCARIOOO! - Urlai spaventata io, quando vidi il mio pokemon accasciarsi a terra.

Corsi subito a soccorrere il mio amico ferito.
Appena lui si tirò un po' su, lo guardai dritto in faccia.

- Lucario, so che sei stanco dopo lo scontro, ma dobbiamo sconfiggere quegli Steelix. Sei pronto? -
Il mio pokemom Aura annuì e si alzò a fatica.
Solo allora i miei amici si accorsero della pietra che brillava al collo di Lucario, quasi identica a quella che io avevo sulla mia collana.
E capirono subito cosa era. Una megapietra.

Io toccai il mio ciondolo e in un attimo un bozzolo di energia luminosa avvolse il mio amico.
Quando Lucario riapparve era leggermente diverso dalla sua forma normale. 
Le orecchie nere erano diventate più lunghe e le punte, così come quelle dei piedi e delle mani, erano diventate rosse; inoltre le mani erano dotate di spuntoni più grandi.
I segni neri sul suo corpo erano molto diversi e avevano assunto una forma di tribale.
Infine, il suo petto era ora coperto da una sorta di corta tunica color crema. 
Il tutto gli dava un'aria più regale e pericolosa.

Io ero pronta. Con MegaLucario al mio fianco non potevo perdere.
- Vai Lucario, utilizza Ossoraffica contro gli Steelix più vicini! -

Lui fece subito apparire un lungo osso di energia ed iniziò a menare dolorosi colpi contro i giganteschi serpenti di roccia metallica.
Loro accusarono il colpo, finendo per terra.
Il mio amico, invece, atterrò con eleganza. 
La megaevoluzione lo aveva reso più veloce e agile, oltre che più forte. 
Ora attaccava e schivava quasi senza un suono e gli impatti inflitti agli Steelix erano veramente terribili.

E una voce lo confermò.
- Caspita. Il tuo Lucario ci sa veramente fare, bellezza. - 
affermò un giovane, sbucando da dietro i pokemon impazziti e sorprendendoci tutti.
Aveva un fisico prestante, coperto in parte da una giacca nera smanicata con il pelo rosso sul cappuccio, anche se non indossava la maglietta. 
Inoltre, portava un paio di jeans neri strappati. 
Gli occhi sono neri dalla pupilla da felino, i capelli sparati in aria e rossi la carnagione pallida, e faceva spiccare la cicatrice a forms di X sulla guancia.

- Tu chi sei? Sei stato tu a ridurre così quei pokemon? - chiesi io un po' titubante, visto il suo aspetto assurdo e il fatto che era in piedi sopra ad uno degli Steelix.

Lui sorrise in modo leggermente arrogante.
- Non sono affari tuoi ragazzina. Tu e il tuo amichetto non dovete impicciarvi nei piani del Team Prisma. Noi porteremo la luce nelle tenebre! -

Io ero più confusa di prima, ma non ebbi modo di indagare più a fondo, perché, ad un gesto del rosso, tutti gli Steelix si gettarono verso MegaLucario.
I serpenti di roccia metallica iniziarono a menare terribili colpi con le loro code corazzate, che purtroppo il mio amico non riuscì a schivare del tutto.

- OH NO! Lucario, presto, colpisci con Forzasfera a raffica! -

Lui mandò le braccia in avanti, ma il colpo che lanciò non fu quello che mi aspettavo.
Un proiettile vorticante di energia draconica viola centrò in pieno uno Steelix, facendolo cadere a terra, privo di sensi.
- Quello era un attacco Dragopulsar! - esclamò Raziel, probabilmente impressionato quanto me.
Ma lo scontro non era finito.

Ad un nuovo cenno del rosso, due dei quattro pokemon rimasti si lanciarono verso Lucario.

Lui saltò rapidissimo e mandò a segno un altro terribile attacco Dragopulsar, che fece cozzare i due serpenti di roccia metallica l'uno contro l'altro, ma loro gli assestarono un doppio attacco Metaltestata.

Il mio amico resse il colpo e ripartì alla carica con una scarica di Forzasfera impressionante, che centrò in pieno il più vicino dei due, facendolo accasciare per terra.
Ma i tre rimasti partirono alla carica tutti insieme e lo colpirono con un dirompente attacco Rogodenti combinato.

Lucario subì moltissimi danni, lo capivo dalle molte scottature leggermente sanguinanti sul suo pelo, ma io sapevo che poteva vincere quella battaglia. 
Lui sembrò quasi captare i miei pensieri, perchè si rigirò in aria e, concentrandosi al massimo, scagliò per la terza volta una terribile Dragopulsar che travolse tutti e tre i pokemon avversari a bruciapelo.
Questo generò un polverone terribile che nascose tutto alla vista.

Io mi gettai ad abbracciare Lucario, contento anche lui, ma la sue espressione vittoriosa diventò presto spaventata.

Mi spinse via con forza, poco prima che la possente coda di uno Steelix si abbattesse su di lui con Potenza inaudita.
Guardai con orrore il mio amico steso a terra, ormai senza più energia.
La megaevoluzione si era sciolta e lui ora rimaneva a terra senza forze.

Guardai in alto. 
L'ultimo degli Steelix aveva avuto la forza necessaria per abbattere Lucario prima di cadere svenuto. 

Il rosso fischiò. - Caspita. Brava ragazzina. Il tuo pokemon è forte. Ma temo che sia K.O. -
Io guardai con rabbia il ragazzo.
- Fai silenzio! - gli intimai con foga.

Come aveva potuto fare questo al mio pokemon? Al mio amico!
Lucario era con me da anni e lui si permetteva di parlare con leggerezza del suo sforzo per proteggere il tempio del conflitto!?

Come se avesse captato i miei pensieri, lui affermò - Ti avevo detto di non intralciarmi, bellezza. E adesso... lasciami lavorare - 

Da una sua pokeball fuoriscì di colpo un altro Steelix. Solo che aveva anche lui qualcosa di strano. Gli occhi erano viola e malvagi e le rocce metalliche che componevano il suo corpo erano tendenti al nero piuttosto che al grigio ferro.

Quel pokemon mi trasmetteva un senso di terrore e infelicità che non riuscivo a spiegarmi.
Sembrava spietato, ma era come se quegli occhi maligni chiedessero pietà.

Io non sapevo che fare. Lucario aveva urgente bisogno di cure, e quindi dovevo assolutamente vincere quella battaglia per aiutarlo, ma non sapevo quante possibilità avessi.

Non ero sicura che Popplio, Sylveon o Rockruff sarebbero stati in grado di reggere uno scontro con un pokemon del genere, ma poi una cosa mi colse di sorpresa.

La pokeball di Popplio appesa alla mia cintura e quella di Rowlet nella borsa di Raziel si aprirono e i nostri starter di Alola ne vennero fuori.

- Popplio, ne sei sicuro? Non so quanto tu possa fare contro quello Steelix - dissi preoccupata, e anche il mio compagno di viaggio sembrava in pensiero per il suo amico gufo.

Ma i loro sguardi ci fecero desistere. Erano pieni di fierezza e determinazione. 
Sguardi battaglieri, di chi è pronto a combattere e vincere.

Io sorrisi raggiante e Raziel ghignò soddisfatto. 
- Bene allora. Vai Popplio! Attacca con Bollaraggio! -
- Rowlet, parti all'attacco con Fendifoglia! -

Subito il mio amico lanciò una scarica di bolle d'acqua contro Steelix, mentre il gufetto usava le affilate foglie tra le sue ali per scagliare terribili fendenti, ma il pokemon Ferroserpe non sembrò particolarmente turbato.

- Accidenti. Rowlet, vai all'attacco con Fogliame! -

Il pokemon Aliderba eseguì, creando un vortice di foglie taglienti contro Steelix, ma io mi aggiunsi.
- Popplio, vai con Pistolacqua! -

Alla raffica di foglie taglienti si aggiunse subito un forte getto d'acqua ad alta pressione. E stavolta l'attacco a buon fine.
Steelix barcollò leggermente, ma si rimise in piedi subito dopo senza particolari problemi.

Il suo allenatore sbuffò addirittura. - Uffa, questo combattimento è una noia. E, Sinceramente, non ho voglia di perdere troppo tempo qui. Meglio levarci questi due dai piedi. -

Solo allora notai una pietra scintillare sul suo polso. Una megapietra come la mia!

Lui la toccò, e il suo Steelix fu subito avvolto da un'aura luminosa e cominciò a cambiare.
La sua corazza divenne ancora più lucida e la mascella, sempre che fosse possibile, si fece molto più prominente e affilata, mentre delle lunghe protuberanze taglienti spuntavano sul davanti.
Sui quattro segmenti che componevano il suo corpo erano cresciuti degli spuntoni di diamante e delle rocce vorticanti avvolgevano il suo corpo serpentino.

Io e Raziel sbarrammo gli occhi. 
Adesso si che eravamo nei pasticci. Contro quel pokemon avevamo ancora meno chance.
Ma io non avevo intenzione di arrendermi senza combattere.

- Popplio, usa di Nuovo Bollaraggio. Lancialo più forte che puoi! -

Il mio amico annuì e con un salto acrobatico cominciò a lanciare tantissime sfere d'acqua, mentre Rowlet, seguendo i comandi di Raziel, colpiva ripetutamente con Fendifoglia.

Ma lo Steelix non sembrava subire danni. Non usava nemmeno mosse per contrattaccare. 
Semplicemente caricava i nostri Starter, che per fortuna erano troppo piccoli e veloci perchè quel pokemon gigante potesse stargli dietro.

Ma era anche vero che non potevamo andare avanti per sempre con quel corri e fuggi.

- Steelix, usa Codacciaio e levateli di torno. - disse il rosso.

Subito il pokemon eseguì, ma io sentivo qualcosa di strano.
Una voce. Una voce flebile e sfumata, ma comunque udibile, provenire da chissà dove.

"Paura. Freddo. Bugie. Crudeltà. Un odio che consuma tutto. Disperazione. Illusione". 
Continuavo a sentire queste parole nella mia testa come un disco rotto. E quella che mi trasmettevano era una sensazione di infelicità profonda.

Una potente fitta di dolore alla testa mi fece quasi perdere l'equilibrio. 

Sentivo una tristezza terribile, una sensazione di abbandono ed inadeguatezza.
Mi sentivo come punta da mille aghi gelati.

Ma poi... 
Una incredibile luce calda e accogliente, paragonabile a quella del sole, entrò nel mio campo visivo e tutto attorno a me si immobilizzò. 
Raziel, Popplio, Rowlet, Steelix e il suo allenatore rimasero come congelati.

Provai a squoterli, ma una nebbia tremendamente fitta avvolse tutto, lasciando visibile solo una stradina ai miei piedi.
- Ma che cosa...? -

Non potevo negare di essere incuriosita da tutta quella situazione, ma non ero nemmeno spaventata. 
Qualcosa mi diceva che non mi sarebbe accaduto niente di male lì.

Dunque, iniziai a seguire la strada che avevo di fronte.

E quando arrivai al suo termine, un uovo scintillante di colori oro e arancio apparve di fronte a me. 
Lo riconoscevo. Era l'uovo che vedevo sempre nei miei sogni.

- Che cosa sta succedendo? Io non capisco - chiesi a me stessa.

- Non preoccuparti, mia prescelta, per ora va tutto bene. Ho solo pensato di bloccare per un attimo la situazione e parlarti come si deve - disse una voce calda e profonda dietro di me.

Io mi girai di scatto e mi ritrovai di fronte la creatura più bella che avessi mai visto.
Somigliava ad un gigantesco leone albino imponente e maestoso. 
Aveva un muso pronunciato con la mandibola gialla, il naso blu-grigio e occhi azzurri e caldi che mi facevano stare bene. 
Sulla sua fronte era presente una parte blu scura come il cielo notturno. 
La sua folta e morbida criniera era divisa in grossi ciuffi, che presentavano punte gialle e strisce arancioni. 
Nel complesso, la criniera dava l'impressione di essere un sole stilizzato. 
Le sue zampe erano muscolose e robuste, ma anche agili e scattanti.

Di fronte a tanta maestosità, mi sentii messa in soggezione, ma anche incredibilmente felice e sorpresa.

- Tu... sei Solgaleo. Non è vero? -

Lui annuì con fierezza.
- Esatto. Io sono uno dei pokemon che difende Alola, insieme a Lunala e ai pokemon Nume locale. E invece tu sei Astrid, progenie dell'eroe della verità di Unima -

Io annuii. E lui riprese

- Sei stata scelta da me per essere il mio araldo, affinché tu possa difendere il mondo in cui vivi. Il potere oscuro che sta per diffondersi qui è al di là della mia forza -

Io feci per parlare, ma uno squarcio si aprì sotto di me e vidi un paesaggio molto strano.

Tutto sembrava una grossa macchia nera, in cui si distinguevano a malapena gli elementi che lo componevano.
Solo una cosa attirava la vista. Una torre altissima e luminosa. Un faro forse.
Solo che notai che la sua luce calda e benevola si stava via via spegnendo.

E ad incombere su essa, stava una creatura veramente strana.

Il suo corpo sembrava essere costituito da cristallo nero; le sproporzionate, lunghe braccia presentavano alle estremità tre grandi artigli. Le sue piccole gambe erano piegate all'indietro; tuttavia, la creatura sembrava levitare, rendendo inutili gli arti inferiori. La testa ed il busto erano ricoperti da grandi spine e al posto della faccia aveva una serie di piccole sagome di tutti i colori. La nuca bianca sfoggiava un simbolo grigio scuro rappresentante una stella.

Quella visione mi fece rabbrividire. Anche se non sapevo perché.

- Quello è Necrozma. È un essere che si nutre di luce. La brama più di qualsiasi altra cosa. E ora la sta rubando completamente da Ultramegalopoli. E io non posso più farci nulla. - affermò Solgaleo, osservando la visione con rammarico.

Stavolta lo squarcio mostrava un luogo molto luminoso e rigoglioso. Era un bellissimo luogo, anche se molto particolare.

Solo che poi Necrozma apparve nel cielo e la visione si tinse di nero.

Io sbarrai gli occhi.
- Ma...Ha un potere enorme! -

- Purtroppo. E ormai non si può più farci nulla. Lui continua a bramare la luce. E nessuno possiede il potere per fermarlo. Almeno... nessuno tra noi protettori. Infatti, spetterà a te e agli altri prescelti proteggere la luce. Oramai siete rimasti solo voi a proteggere il mondo -

Non sapevo che fare. Non ci stavo capendo niente.

Ma poi pensai ai miei amici e ai miei pokemon. Come ho già detto, non avevo capito molto di cosa stesse facendo Necrozoma... O come cavolo si chiama, ma sapevo che poteva verificarsi una catastrofe.
Non volevo che i miei amici e tutti gli abitanti di Alola venissero inghiottiti dalle ombre.
Soprattutto dopo aver sentito le parole di Steelix.

Quindi, con un sospiro, presi la mia decisione.
- Ascolta, Solgaleo, ho deciso di essere il tuo araldo -

Mi parve di vedere un sorriso sul suo volto e subito una luce sfolgorante mi avvolse. 
- Il mio potere adesso ti e concesso, Araldo solare. Usalo per Proteggere la luce di Alola - disse Solgaleo.

Poi, con un poderoso ruggito, mandò in pezzi lo spazio in cui ci trovavamo e io tornai dov'ero prima.
Sul campo di battaglia ad affrontare il MegaSteelix del rosso al fianco di Raziel, Popplio e Rowlet.


Vidi subito che il mio starter e quello del mio amico non avrebbero retto ancora per molto.
Erano pieni di ferite e sembravano sul punto di cedere.

- Ormai è finita. Quei due cuccioli non sono in grado di vincere. Mettetevi l'anima in pace e arrendetevi - disse il rosso di fronte a noi.

Io gli rivolsi un'occhiata di fuoco. 
Invece ne erano capaci. Erano forti come pochi altri e lui dei pokemon così non poteva nemmeno sognarseli.

Loro meritavano di diventare potentissimi.

E, a questo pensiero, sentii una potente luce emergere dalla mia fronte e avvolgermi, prima gettarsi verso Popplio e Rowlet.

Loro ne furono inglobati e i loro corpi iniziarono a mutare di colpo.
Io e Raziel non credevamo ai nostri occhi. 
Si stavano evolvendo contemporaneamente!

Quando i bozzoli di energia si aprirono, due pokemon stupendi ne uscirono fuori.

Dartrix, l'evoluzione di Rowlet, era un Pokémon simile ad un gufo solo molto più grande della sua pre evoluzione. 
Il suo piumaggio, bianco nella parte inferiore del corpo, sul muso e sulle ali, era marrone nella parte superiore del corpo e sulla schiena, da cui partivano due foglie verdi che ricordavanoo le code di un frac. 
Le zampe erano arancioni e presentavano degli artigli molto robusti. Subito sotto il muso, che era a forma di cuore, spiccavano due foglie orizzontali che sembravano simili ad un papillon, mentre il becco era arancione nella parte inferiore e bianco sopra. 
Il muso sopra presentava due ciuffi verdi, di cui il destro era molto più lungo. 
Le ali erano prevalentemente bianche, con due macchie arancioni all'esterno, mentre all'interno vicino al corpo presentavano tre foglie verdi in mezzo alle quali si vedevano due piume arancioni.
Raziel fece un sorriso guardando il suo compagno che si spostava il ciuffo in modo delicato.

Guardai anche io Popplio, che si era trasformato.

La sua evoluzione, Brionne, era un Pokémon simile ad una otaria, esattamente come la forma precedente, ma aveva tratti parecchio femminili e delicati. 
Il suo corpo era prevalentemente azzurro, con le estremità bianche. La coda si divideva in due pinne, che presentavano la punta bianca. Questa caratteristica era condivisa con le due zampe. 
Intorno alla parte centrale del corpo erano visibili delle membrane simili ad un tutù, le due esterne bianche e quella centrale azzurro chiaro. Il muso era tondo e terminava con una punta bianca su cui poggiava il nasino tondo e rosa.

Gli occhi neri con iride rosa avevano lunghe ciglia nere. mentre le orecchie erano costituite da tre palline, la prima del colore del corpo, la seconda azzurro chiaro e l'ultima bianca.

Io e Raziel stavamo per dare loro un ordine, ma entrambi ci precedettero. 
Ancora avvolti dall'energia che li aveva fatti evolvere, partirono all'attacco con delle mosse che io non avevo mai visto.

Dartrix aprì le ali e un gigantesco campo di fiorì crebbe intorno a MegaSteelix, e prima che lui potesse fare alcunché, una gigantesca esplosione dalla forma di un enorme fiore scintillante lp travolse e lo scagliò per terra, proprio di fronte a Brionne.

Il mio pokemon aprì le braccia e subito una gigantesca onda d'acqua travolse tutto, per poi rinchiudere il pokemon Ferroserpe in una gigantesca tromba marina.

E quando questa si interruppe, il pokèmon avversario crollò a terra senza forze, sconfitto e tornato normale.

Io stavo per mettermi ad esultare, quando un enorme botto proveniente da dentro il tempio del conflitto e poi un rumore di roccia sgretolata.

Vidi Kala diventare di colpo pallida come un cencio e precipitarsi dentro il santuario.
Subito io e Raziel la seguimmo.

Lì dentro, vedemmo il rosso che ci aveva sfidati stare in piedi di fronte alle macerie bruciate della statua dedicata a Tapu Koko.

- Come hai osato fare questo?! Quella statua era sacra a Tapu Koko! - urlò la custode.
- Legava la sua lealtà e bontà a quest'isola! Distruggerla significa rinnegarlo! - urlò ancora più forte Kala stirngendo i pugni

Il ragazzo con la cicatrice fece spallucce. 
- Beh, il piano del Team Prisma era questo. E adesso, addio bellezza - 
rispose con un ghigno provocatorio per poi fare uscire uno Skarmory dalla sua pokeball e volare via prima che uno di noi potesse fermarlo.

Ma Kala non sembrava disposta ad arrendersi. 
Tiró fuori un'altra pokeball e un attimo dopo era partita ad un inseguimento a tutta velocità in groppa ad un maestoso Charizard.

Io provai a seguirla, ma poi sentì la testa girare come una trottola.
La terra mi mancò sotto i piedi e tutto fu nero
  
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