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Autore: Kifuru    10/10/2017    1 recensioni
Salve a tutti, ho sempre pensato che la storia di questo manga fosse veramente incredibile, ma allo stesso tempo avrei voluto vedere delle maggiori considerazioni per alcuni personaggi. In particolare ho sempre apprezzato tanto Crilin e anche la sua storia con Diciotto è, a mio parere, geniale. Per questo vorrei dedicare una storia a loro. Un grazie anticipato per chi leggerà.
Genere: Azione, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 18, Altri, Crilin | Coppie: 18/Crilin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 15


Ombre e artigli.



Un silenzio innaturale dominava la foresta, interamente e perennemente immersa nelle tenebre. Diciotto proseguiva imperterrita il  cammino fra una fittissima vegetazione e tra alberi di un'altezza assolutamente sconosciuta sulla Terra.

A parte i suoi circuiti, il suo istinto, alimentato dalle tecniche di concentrazione, che aveva imparato da Crilin, l'aveva messa in guardia molte volte da un imminente e oscuro pericolo, fin da quando aveva fatto il suo ingresso in quella foresta, dove non sembrava esserci alcun segno di vita. In quasi due ore di continua marcia, la bellissima bionda non aveva incontrato nessuna specie di animale.

 Tuttavia lei era consapevole  di non essere sola e del fatto di essere costantemente osservata da presenze ostili, ancora sconosciute, ma reali.

Il viaggio proseguiva molto lento per i suoi gusti, ma tutte le volte che aveva provato a volare,  una forza misteriosa, simile a quella che l'aveva attaccata durante la caduta lungo il pozzo, le impediva di levitare  o per meglio dire lasciava alla guerriera solo la possibilità di compiere grandi balzi, ma non di lasciarla volare normalmente.

 Sembrava che essa volesse impedirle di uscire a tutti costi dalla fitta rete di alberi, grazie al volo, probabilmente allo scopo di costringerla in un cammino lento e pericoloso.

< < Pazzesco > > pensò lei < < Questo mondo costringe i visitatori a giocare secondo le sue regole e sono convinta di non aver visto ancora niente > >.

Come spesso le capitava in quei momenti, il suo pensiero andò a Gohan. La separazione dal giovane Saiyan era stato il primo vero colpo subito nella loro missione.

 Sperava di ritrovarlo, ma non riusciva a percepire la sua forza ed era certa che anche questo fatto fosse merito del nemico oscuro e sconosciuto, che li minacciava. Diciotto non poteva sapere se tutti quei fenomeni inspiegabili fossero causati dallo strano personaggio incappucciato, che aveva incontrato fuori il mauseleo o se invece ci fosse qualcun altro a minacciarli. Le informazioni erano poche e scarse.

Erano costretti a muoversi da soli e la cyborg non poteva proprio immaginare, data la forte imprevidibilità del luogo, le prove che il giovane Saiyan avrebbe dovuto affrontare.

< < Di certo i suoi avversari non avranno vita facile, come non l'avranno con me chiunque oserà sbarrarmi la strada > > disse ad alta voce, con un'espressione, che manifestava una furia selvaggia, sperando che i suoi osservatori la vedessero, in modo da cominciare a tremare, chiunque essi fossero.

Tuttavia, anche se era sicura delle proprie forze, Diciotto aveva un altro nemico da battere: il tempo. Più rimaneva in quello strano mondo, maggiori diventavano le sofferenze del suo amato e il solo pensiero bastava per mozzarle il respiro.

 Ogni volta che cercava di immaginare le condizioni di salute del suo Crilin, il panico rischiava di soffocarla e lei doveva disperatamente rimanere lucida nella sua missione.

Per altre tre ore consecutive, la bella cyborg proseguì la sua marcia. I sentieri della foresta non la condussero verso nessuna meta precisa e la ragazza cominciò seriamente a pensare di aver continuato a camminare inutilmente, forse girando intorno e tornando addirittura al punto di partenza. Di nuovo la sua rabbia stava per prendere il sopravvento su di lei e grande, in quel momento, era la sua voglia di distruggere tutto, soprattutto quella foresta rivoltante.

I suoi propositi di distruzione vennero bruscamente interrotti da una segnalazione più forte dei suoi circuiti. I suoi osservatori erano numerosi e molto vicino a lei. Analizzando la situazione, Diciotto si chiese se era il caso di attaccare lei per prima, anticipando qualsiasi mossa e forse un tempo avrebbe fatto così.

 Invece, alla fine decise  che attaccare senza conoscere la pericolosità dell'avversario era poco saggio.

Finse di non essersi accorta di nulla e continuò la marcia tranquillamente, non modificando minimamente l'andatura. Fu così che evitò facilmente il primo attacco.

Un'ombra minacciosa cercò di sorprenderla alle spalle, ma la ragazza si spostò velocemente alla sua destra. Non ebbe la possibilità di vedere il suo assalitore. Proprio come un' ombra, esso si era dileguato.
 
Di nuovo, Diciotto attivò la sua vista potenziata e vide distintamente fra gli alti alberi molte ombre spostarsi velocemente da un ramo all'altro.

 Giravano intorno a lei, creando un cerchio mortale, ma la cyborg rimaneva ferma nella sua posizione in attesa.

< < Cercheranno di attaccarmi da più lati > >.

Lo sguardo della bellissima donna era inespressivo e glaciale. Strinse ancora di più il nodo della fascia da combattimento, legata intorno alla vita. Le ombre non lasciavano alcun rumore dei loro spostamenti, ma Diciotto era in grado di distinguere strani versi, provenire da quelle creature.

< < Di certo non sono esseri normali > > pensò, mentre si impegnava a non mostrare alcun punto debole nella sua posizione di difesa.

Un'ombra provò a sorprenderla alla sua sinistra, ma questa volta Diciotto non si limitò a schivare.

 Anticipando la creatura, la colpì con un poderoso calcio, scagliando il mostro contro il tronco di un grosso albero, spaccandolo decisamente in due.

 Di nuovo, non potè vedere il reale aspetto di quelle creature. Aveva colpito il mostro così velocemente, da non aver potuto notare i lineamenti del suo corpo, nemmeno con la sua vista potenziata.

< < Almeno finalmente sono riuscita a colpire qualcosa > > disse ad alta voce, sorridendo selvaggiamente.

Le creature continuavano a spostarsi senza sosta e non era chiaro se finalmente avessero compreso la pericolosità della loro preda, ma forse qualcosa percepirono, poichè il successivo attacco venne portato contemporaneamente da due mostri.

Attaccarono frontalmente la bella cyborg, la quale, fulminea, scagliò una potente onda d'energia contro uno degli assalitori. Diciotto non potè accertare la buona riuscita del suo attacco, dato che il secondo mostro proseguì il suo slancio e questa volta, grazie ad uno strano movimento di braccio, che confuse la ragazza, riuscì a colpirla.

La compagna di Crilin era sicura di essere riuscita a evitare il pericolo, ma venne ferita lievemente al braccio sinistro. Dalla ferita, capì che il mostro l'aveva attaccata con dei piccoli coltelli affilati. A causa del buio, della confusione e della straordinaria velocità di quelle creature, Diciotto non era stata in grado di accertare la reale natura di ciò che l'aveva ferita. Ebbe, infatti, soltanto il tempo di notare il chiaro luccichio delle lame.

Di nuovo, le ombre tornarono nel loro circolo di morte ed essi sembravano attendere pazientemente il momento più appropriato per tornare all'assalto.

< < Maledetti! > > sibilò la bionda. Di certo ella ribolliva di rabbia, ma non aveva per nulla perso il proprio sangue freddo. Dentro di lei era sicura. Non sarebbero state quelle strane creature a fermarla.

Il terzo attacco arrivò puntuale, quando lei tentò di cambiare posizione. Questa volta si trattò di un assalto vero e proprio. La assalirono da ogni lato e per ben due minuti consecutivi, la donna si limitò a schivare i colpi, anche se non sempre riuscì nel suo intento. 

Altri brutti tagli lacerarono il suo corpo. Alcuni nelle gambe, un altro molto profondo sull'addome e infine alcune artigliate ferirono persino il suo splendido viso e ciò scatenò la sua immensa collera.

 Comprese che i mostri la stavano chiudendo in una morsa pericolosa, Diciotto si concentrò al massimo e in pochi istanti liberò dal suo corpo, con un urlo selvaggio,  una terribile quantità di energia, disintegrando molti alberi e creando un immenso cratere sotto di lei.

Era sicura che molte creature erano state spazzate via, ma era altrettanto certa di non aver ancora avuto completamente ragione di loro. Con sorpresa, la cyborg si rese conto che avrebbe voluto un'esplosione molto più potente di quella che aveva causato, anche se aveva ugualmente seminato morte fra gli esseri ancora dal volto sconosciuto.

Nel combattimento violento che si era svolto, Diciotto non si accorse di essere stata colpita ancora una volta e a causa di questo, insieme a tutte le altre ferite subite, il suo orgoglio di guerriera teoricamente invincibile era profondamente ferito. Un lungo artiglio era rimasto conficcato sulla sua carne, all'altezza del gomito destro. Senza lasciare alcun lamento per il dolore, la bellissima donna si strappò l'artiglio affilato dal braccio, che immediatamente iniziò a perdere una preoccupante quantità di sangue.

Approfittando del momento di tregua, la ragazza bloccò l'emorragia, strappando una parte della camicia, che usò poi per coprire la ferita.

 Raccolse il piccolo e affilato artiglio e analizzandolo vide chiaramente che era fatto di metallo.

< < Non sono parti naturali di un corpo. Quei mostriciattoli combattono armati di questi artigli e sono anche in grado di scagliarli da lunghe distanze. Altrimenti non mi spiego come abbiano fatto a conficcarmi questo coso > > constatò freddamente la bionda a bassa voce.

Sperava che gli artigli non fossero avvelenati, ma era anche vero che il diabolico dottore aveva sicuramente installato all'interno del suo corpo molti meccanismi di difesa, capaci anche di annullare gli effetti devastanti del veleno.

Diciotto salì sul ramo di un grosso albero e vide gli ultimi effetti della sua potenza. Un fumo nerastro invadeva l'ampia vegetazione della foresta e detriti di alberi e rocce  precipitavano dal cielo inesorabilmente verso terra. Rimase qualche minuto in attesa, fino a quando decise che era meglio continuare, anche se di certo l'avrebbero di nuovo attaccata.

La bella cyborg iniziò a saltare velocemente fra i rami. Trascorse poco tempo e accanto a lei,  ricomparvero le ombre, le quali, terribilmente veloci, seguivano lo stesso percorso aereo della donna e braccavano la loro preda, incuranti delle perdite appena subite.

 Con un terribile ruggito, un mostro tentò di aggredirla in volo, ma la bionda, scattante, lo colpì in pieno con una tremenda gomitata, centrandolo in una parte del corpo che doveva essere la tempia in un normale essere umano.

 Anche se non riusciva ancora a vedere chiaramente l'aspetto di quegli esseri, la guerriera aveva distintamente percepito la completa distruzione del cranio del nemico.

Diciotto abbattè altri nemici durante la corsa e lo fece con rabbia e freddezza al tempo stesso. Sapeva di non poter fare altrimenti ed era assolutamente sicura del fatto di essere nel giusto.

 Con i suoi micidiali pugni  o con i gomiti oppure con i piccoli raggi di energia, che sparava dalle dita, per trapassare i corpi dei nemici, la compagna di Crilin ridusse fortemente il numero dei propri inseguitori, i quali, ciò nonostante, non sembravano voler terminare il folle inseguimento.

< < Non avete scampo, brutti mostriciattoli > > ruggì la donna, mentre disintegrava due esseri con una forte ondata di energia violacea, che sparò dal palmo della sua mano destra.

Dalle informazioni provenienti dai suoi circuiti, Diciotto contò ancora una decina di inseguitori, ma non escluse la presenza di altri mostri nelle vicinanze. Aveva ormai accertato il fatto di poter sconfiggere ogni nemico con un solo colpo e per questo elaborò la sua strategia.

Fingendo di voler continuare la sua corsa, l'implacabile guerriera fermò bruscamente la sua avanzata contro il tronco di uno dei maestosi alberi e appoggiando entrambi i piedi su di esso e controllando diligentemente la propria forza e velocità, si diede lo slancio, con estrema grazia, scaraventandosi contro i nemici, ancora intenti a seguirla.

L'iniziativa della bionda prese completamente alla sprovvista gli strani esseri, i quali per la prima volta erano loro a subire un attacco diretto. 

Con entrambe le braccia aperte, Diciotto fermò violentemente il volo di due mostri. Questi ultimi furono scaraventati in basso, trascinati dalla forza inarrestabile della bionda, che accompagnò la loro caduta con la sua presa mortale sui colli delle creature, stretti nelle braccia potenti della donna. I due mostri vennero scaraventati con estrema violenza sulla terra ferma.

Finalmente, Diciotto ebbe la possibilità di vedere il volto del nemico e ne rimase disgustata. Come aveva infatti ipotizzato, si trattavano di orribili creature. Avevano una statura media e la loro pelle era putrida, piena di macchie. Portavano vestiti logori e inoltre, la ragazza potè  constatare chiaramente la natura di ciò che l'aveva ferita molte volte. Quegli strani esseri, infatti, indossavano dei guanti di metallo, ai quali erano stati ben piantati i famosi artigli, che avevano lacerato più volte la carne della ragazza.

Tuttavia, era la loro faccia a descrivere chiaramente le loro orribili sembianze. Il naso adunco, capelli lordi di uno strano liquido verde, gli occhi gialli e colmi di odio e infine i denti aguzzi e arrossati dal loro stesso sangue o da quello di altre vittime. Tale miscuglio di cose rendeva quelle creature degli esseri effettivamente spaventosi.

La sensazione di disgusto nel vedere il reale aspetto di quei demoni fu di breve durata. Diciotto ritrovò subito la propria compostezza e dato che i due, stesi a terra, erano feriti gravemente, probabilmente con tutte le ossa rotte, si concentrò sugli avversari rimanenti.

I demoni scesero a terra e ormai, ben convinti della forza della donna, avevano optato per l'unica tattica rimasta, ossia  quella di sfruttare il loro numero. Attaccarono tutti insieme e mentre un mostro tentò con il proprio guanto mortale di lacerare dall'alto il viso della guerriera,  un altro provò a infilzarle lo stomaco.

 Diciotto  reagì con freddezza. L'espressione del suo viso angelico era determinato e feroce al tempo stesso.

Bloccò facilmente il polso del demone, che cercava di colpirla dall'alto e nel frattempo con un rapidissimo e violento calcio volante, spezzò il collo del secondo, prima che quest'ultimo potesse provare qualsiasi mossa.

La presa sul braccio dell'altro costrinse il demone in ginocchio e mentre Diciotto fissava gli altri nemici rimanenti, senza mollare la sua vittima, frantumò le ossa della creatura all'altezza del gomito. L'essere, rotolandosi a terra, emetteva strani e orribili gemiti di dolore.

I demoni provarono ancora ad attaccare, ma altre violente ondate di energia violacea bloccarono qualsiasi loro tentativo. Il fumo, provocato dalla potenza artificiale della ragazza, invase buona parte della zona e le creature davano l'impressione di essere fortemente disiorientate. Cercarono invano la loro preda, ormai diventata carnefice, apparentemente sparita nel nulla e non si accorsero nemmeno della caduta di un loro compagno, trapassato da dietro da un'implacabile ombra bionda.

Ormai ne erano rimasti cinque e mentre si spostava rapidamente fra la vegetazione, Diciotto calcolò la posizione ideale, per scagliare il suo ultimo e decisivo attacco.

Si posizionò alla loro destra, per avere maggiori possibilità di finire la lotta con un unico colpo. 

Era la prima volta che utilizzava quell'attacco in un vero scontro, ma era certa di avere tutte le carte in regola per eguagliare, se non superare l'inventore della tecnica, che si apprestava ad utilizzare.

< < Vi farò vedere qualcosa di speciale, mostriciattoli e posso garantire che non sarà per niente piacevole > > disse la ragazza freddamente, richiamando l'attenzione dei demoni, i quali si girarono subito verso di lei, emettendo i loro terribili versi.

Essi si avvicinavano lentamente alla mortale nemica, che rimaneva quasi interamente nascosta nell'oscurità della foresta. All'improvviso, i mostri si fermarono bruscamente, sorpresi da uno strano fenomeno, che si stava verificando davanti a loro.

Il braccio destro della donna era completamente disteso verso l'alto, mentre il palmo della sua mano era aperto verso il cielo. Passarono alcuni istanti, prima che la bellissima cyborg creò sulla sua mano una piccola palla di energia lucente.

Davanti agli occhi meravigliati delle creature, l'energia  divenne sempre più grande e quando raggiunse le dimensioni di una sfera, grande come un macigno di media misura, Diciotto ne modificò la forma, trasformandola in un cerchio, in una sorta di disco, che girava continuamente su sè stesso, intorno alla candida mano della donna, sempre distesa verso il cielo.

Forse per lo spettacolo affascinante e inquietante al tempo stesso, i mostri restarono immobile a fissare le mosse della guerriera.

< < Vi presento una delle migliori tecniche del mio uomo. Se l'avesse utilizzata lui, forse qualcuno di voi si sarebbe salvato, ma oggi non avete proprio fortuna. Vi darò l'ultima possibilità di lasciarmi in pace, altrimenti non avrò pietà per voi > >.

Diciotto parlò con ferma decisione, mentre il mortale disco era pronto per essere lanciato. 

Durante i loro allenamenti, Crilin le aveva insegnato quella strana tecnica, chiamata Kienzan, anche per ripagarla delle tante cose, in cui lei l'aveva enormemente aiutato nell'arte del combattimento. La cyborg imparò in fretta e in breve tempo la perfezionò.

La sua potenza di androide rendeva il colpo molto più temibile rispetto a quello originale. La donna era in grado di controllare il disco molto meglio del suo amato e inoltre l'attacco era molto più potente e continuo. Solo un guerriero di notevole livello avrebbe potuto annientare la lama di energia, una volta scagliata.

 Le creature, probabilmente risvegliate dalle parole minacciose della cyborg, attaccarono rabbiosamente la nemica. Una grande quantità di lame volanti venne scagliata contro la ragazza, che continuava a far girare sopra di lei il mortale disco dorato.

Con un balzo, Diciotto evitò il pericolo, anche se alcuni, tra gli artigli volanti, la ferirono ancora, anche se superficialmente. Nonostante il suo salto, la donna non perse minimamente il controllo del cerchio e con la sua enorme velocità trovò facilmente il posto, dal quale poteva metter fine a quella assurda lotta.

Si appostò sopra il ramo più alto di quei grossi alberi, che dominavano la foresta oscura. Lanciò un ultimo sguardo glaciale ai mostri sotto di lei, prima di agire.

< < KIENZANNN!!!! > > ruggì selvaggiamente, mentre, con un fluido movimento del braccio destro, scagliò il terribile cerchio di energia.

La rotazione del colpo produceva un inquietante rumore, quasi metallico. Seguendo una traiettoria ben precisa, il cerchio di energia piombò dall'alto verso il basso sul gruppo di mostri.

 Il corpo di un primo demone venne orribilmente tagliato in due. Dopo averlo fatto, il cerchio sprofondò sotto terra. Solitamente il Kienzan aveva vita breve e si disintegrava al momento di forti impatti, ma il disco di Diciotto rimase assolutamente integro ed era pronto a colpire di nuovo. Inoltre lei era in grado di controllarlo facilmente con la forza dei suoi circuiti.

Con le dita, la bionda definiva il tragitto del cerchio. Lo fece uscire dal terreno con violenza e velocità. Un altro mostro venne annientato. I restanti demoni, localizzata la posizione della nemica, provarono a salire verso di lei, ma il disco volante li seguiva inesorabilmente e così, proprio mentre balzavano verso l'alto, un altro di loro venne fatalmente trapassato.

Dopo la fine del loro compagno, i due sopravvissuti si dispersero, sparendo nel buio della foresta. Muovendo le dita della mano sinistra con movimenti veloci, impercettibili, la compagna di Crilin fece tornare la mortale arma al punto di partenza, ossia sopra la sua mano destra.

Mantenne la tecnica del suo uomo attivata. Era consapevole che i due mostri rimanenti non si fossero definitivamente ritirati dallo scontro.

 Volevano colpirla  e volevano farlo alle sue spalle con i loro dannati artigli.
 
L'espressione della cyborg si fece ancora più feroce. Non sopportava il modo di combattere di quelle creature.

Con il cerchio di energia in constante movimento, la ragazza scese a terra. Rimase immobile a fissare il nulla davanti a sè. La foresta non mostrava la minima presenza di vita e l'unico suono udibile era quello prodotto dalla tecnica del Kienzan.

Questa volta, ormai abituata agli attacchi furtivi di quegli strani nemici, Diciotto sentì in anticipo il sibilo delle lame e agì di conseguenza. Si spostò di lato con grazia e mentre lo faceva scagliò di nuovo il disco verso una zona cespugliosa poco distante. Era certa che uno dei suoi obiettivi si trovasse proprio in quel punto e il successivo gutturale urlo di rabbia e dolore le diede ragione.

Durante quella frazione di secondo, l'ultimo demone ne aveva approfittato per sorprendere la ragazza alle spalle. Potè farlo solo parzialmente, poichè quest'ultima si girò di scatto verso la minaccia e bloccò il guanto metallico con una presa potente della sua mano destra. Prima che l'artiglio libero potesse colpire, Diciotto stordì la creatura con una testata. Represse un'ondata di vomito, quando l'alito fetido della creatura raggiunse il suo olfatto.

Dolorante per il colpo subito, l'ultimo nemico non riuscì ad attaccare e rimase bloccato nella presa della sua avversaria. Diciotto richiamò ancora una volta il disco dorato e lo indirizzò in una folle corsa proprio contro sè stessa.

 La cyborg, incurante della minaccia che si avvicinava inesorabile verso di lei, rimase immobile nella sua posizione, afferrando anche il braccio artigliato libero del suo nemico. Bloccato, il mostro ruggì come un dannato per liberarsi, ma tutti i suoi sforzi furono inutili.

Sembrava ormai inevitabile il fatto che i due sarebbero stati trapassati insieme dal disco, ma all'ultimo istante Diciotto scomparì nel nulla e finalmente il demone tornò ad essere libero e fu l'unico bersaglio del Kienzan, che lo decapitò con estrema precisione. Il cerchio rotante continuò ad andare avanti, tagliando qualsiasi cosa nel suo cammino, fino a quando la cyborg alzò un dito, sparando un piccolo raggio violaceo, che disintegrò il Kienzan micidiale.

< < Meglio non rivelare eccessivamente la mia presenza > > pensò lei.

Diciotto estrasse un altro artiglio conficcato sullo stomaco, emettendo un leggero gemito di dolore.

 Finalmente diede uno sguardo al campo di battaglia. Aveva combattuto e non aveva potuto evitare di uccidere, ma l'aveva fatto in modo molto diverso da come si sarebbe aspettato il dottor Gero e quel pensiero la rendeva felice ed pronta a proseguire.

Diciotto non si sentiva più un cyborg, una macchina o un mostro. Adesso era lei che combatteva i veri mostri.

< < Tu sei solo una donna a tutti gli effetti. Una splendida persona, che ho avuto la fortuna di incontrare, conoscere e amare > >.

Sorrise apertamente, mentre ripensava a quelle dolci parole. 

E' vero, era una donna, ma lei voleva esserlo a fianco del suo Crilin.



Per questo motivo l'umana, chiamata solo da pochi con il nome di Lazuli, riprese coraggiosamente il suo cammino lungo la foresta oscura della Terra dell'Eterna Notte.




FINE DEL CAPITOLO.


  
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