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Autore: ladyzaphira    11/10/2017    3 recensioni
Peter Benjamin Parker aveva appena cinque anni quando la sua vita venne completamente stravolta per la SECONDA volta: Prima aveva perso i suoi genitori, morti a seguito di un incidente aereo, poi i suoi zii in circostanze ancora più oscure.
Una rapina finita male aveva detto la polizia, fatto sta che all'orfanotrofio nessuna famiglia aveva mostrato la minima intenzione di adottarlo finché la disattenzione di un custode non perrmise al piccolo Peter di scappare in strada.
Sarà proprio lì, in uno dei tanti vicoli oscuri della grande mela che troverà una nuova famiglia disposta ad accoglierlo ...
... una famiglia speciale che aveva trovato rifugio nelle sue fogne.
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Una sorta di esperimento su cui volevo lavorare da un bel po' di tempo.
Non è ambientata in un universo preciso, perciò prenderò spunto da quasi tutte le serie animate che conosco, sia TMNT (Tmnt 2003 - tmnt 2012) sia spiderman (Spectacular spiderman 2008 - Ultimate spiderman e marvel's spiderman 2017, che è quella in attuale programmazione).
Beh, che altro dire? Buona lettura!! ^^
Genere: Angst, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Raphael Hamato/ Raffaello
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A Teenager Mutant Ninja Superhero'
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Non era esattamente così che aveva immaginato la loro prima uscita in superficie …
 
“… In definitiva è stato un disastro completo”
“Già, e indovina di per colpa di chi?!”
“Raph non ricominciare!!”
“Mi hai infilzato il guscio con le katana!!”
“Sei TU che ti sei messo tra me e il mio avversario!!”
“Erano tutti maledettamente UGUALI, come volevi che facessi a distinguere l’avversario di uno dall’altro?!”
 
Peter si era risvegliato con un doloroso ronzio nella testa, in una stanza che non aveva mai visto prima.
L’ultima cosa che ricordava era che stava combattendo dei tipi dalla pelle curiosamente fredda e coriacea nonché, a quanto pare, totalmente privi di recettori del dolore (per non parlare poi della totale assenza di espressività facciale).
 
Dopo di che …
… il nulla.
 
“Volete smetterla tutti e due?! Il punto della situazione è che quei tizi (o qualunque cosa fossero) sono scappati portandosi via quelle persone”
“Disse quello che teneva in braccio la ragazza per poi farsela soffiare da sotto il naso, eh Donnie??!!”
“Non provarci neanche Raph!! Sarei riuscito a salvare la ragazza … e gli altri che erano con lei, se QUALCUNO non mi avesse colpito in testa con i suoi nunchaku!!”
 
Dopo qualche tentativo andato a vuoto il giovane umano riuscì finalmente a mettersi seduto sul lettino dove era stato adagiato, portandosi una mano sul capo.
I polpastrelli incontrarono una superficie tesa e vagamente morbida, una fasciatura!!
“Accidenti che botta che ho preso …” borbottò, cercando di alzarsi in piedi nonostante le gambe gli tremassero.
Ci riuscì al primo colpo, avanzando di qualche passo con il sostegno del muro fino a raggiungere la porta.
 
“Ma dove cavolo … WOW!!”
 
Peter sbatté le palpebre.
Si trovava all’interno di una vecchia stazione della metropolitana, probabilmente abbandonata da anni a giudicare dalle condizioni.
Come ci era arrivato lì …?
 
“Tanto per cominciare niente di tutto questo sarebbe successo se tu non ti fossi gettato nella mischia senza pensare …!!”
Finalmente sentì la voce di Leonardo in lontananza, proveniente da un corridoio infondo.
 
Peter sì incamminò nella sua direzione, desideroso di sapere come fosse accaduto.
“… Invece hai voluto fare di testa tua, e guarda il risultato!! Non solo ci hanno fatto neri ma Peter a rischiato di rimanere seriamente ferito!!”
 
Si bloccò, a pochi centimetri dall’entrata di una altra stanza, quando si sentì nominare.
 
“Che cosa?! Non è certo colpa mia se voi altri eravate troppo impegnati a colpirvi tra voi per aiutarlo!!”
“Questo cosa centra? Pete non ha bisogno della babysitter!!”
“Contro degli avversari umani sicuramente no, ma avrai notato Mikey che quei tizi tutto erano MENO che umani!!”
“Perché diavolo ne stiamo ancora parlando?! Tanto ormai sono scappati e non li ritroveremo più …!!”
“Avremmo dovuto inseguirli!!”
“Oooh scusami se ho dato la priorità all’incolumità di nostro fratello piuttosto che a quella di tre sconosciuti”
 
Il castano si appoggiò alla superficie del muro con la schiena, sentendosi montare nel petto un soffocante senso di colpa unito ad un’improvvisa vertigine.
-Hanno perso quei criminali per aiutare me- pensò, mordendosi il labbro.
 
“Avremmo potuto dividerci!! Due di noi avrebbero inseguito il camion e due avrebbero portato Pete dal sensei”
“Figli miei …”
“Ci hanno STRACCIATI Donnie, ed eravamo in cinque!! Che possibilità pensi che avreste avuto in due?!”
 
“YAME!!” il maestro Splinter sbatté violentemente la punta del bastone in terra, facendo sussultare tutti e quattro i suoi figli che ammutolirono.
“Adesso basta con questi battibecchi immaturi!! Per quanto mi dispiaccia per quelle persone, la priorità era portare qui Peter e non voglio che mostriate alcun dubbio su questo” riprese più calmo “Non dimenticate mai che qualunque cosa accada, la famiglia ha sempre la priorità”
“Sì maestro Splinter” annuirono gli altri.
 
Chi in modo più o meno convinto, in special modo Donatello che non poteva smettere di pensare allo sguardo terrorizzato di quella povera ragazza dai capelli rossi e …
“… Mi dispiace”
 
Il sussurro di Peter attirò l’attenzione generale verso la porta.
Lì trovarono il ragazzo, appoggiato stancamente lungo lo stipite con sul viso un’espressione dispiaciuta ed amareggiata.
 
“Pete” mormorò Mikey alzandosi in piedi per primo, muovendo qualche passo verso il fratellino.
 
“Peter, figliolo” seguì Splinter, preoccupato “Cosa ci fai in piedi? Hai preso un brutto colpo alla testa, dovresti stare disteso”
“Sensei ha ragione Pete, ti accompagno in camera” si offrì Raphael.
“Mi dispiace” ripeté tuttavia il castano, bloccandolo.
“Per cosa?” domandò Donnie.
“E’ per causa mia che non siete riusciti a salvare quelle persone” disse Peter sempre più cupo “Se non mi fossi fatto cogliere di sorpresa …”
“Non è affatto vero Peter!!” ribatté Leonardo “Abbiamo tutti commesso degli errori, nessuno qui pensa che sia stata colpa tua”
“Per una volta sono d’accordo con fearless” diede man forte il Raph.
“Lo avete detto voi stessi, se non fossi rimasto ferito avreste potuto inseguire il camion dei rapitori” replicò il ragazzo.
“Cosa?! Ma Pete non … da quanto tempo sei lì?” intervenne Donatello, turbato.
 
“Abbastanza da sapere che come al solito mi sono rivelato un peso per il team” sospirò Peter “Mi dispiace, davvero” seguitò poi, prima che gli altri potessero replicare.
Ci fu un breve momento di silenzio, in cui le tartarughe stavano disperatamente cercando qualcosa da dire mentre Splinter si accarezzava la barbetta, senza staccare gli occhi dal suo ultimo figlio.
“Pensandoci, hai ragione sensei” fu proprio il ragazzo a rompere il silenzio alla fine “Ho ancora un po’ di vertigini, credo che tornerò al letto e poi …” si sforzò di sorridere “… magari mi spiegherete che posto è questo”
 
Dopo di che si voltò, ritornando nella piccola camera improvvisata dove si era svegliato.
 
“Pete, aspetta …!!”
 
Troppo tardi, il giovane era già andato.
 
“Complimenti ragazzi, sul serio” sbuffò Mikey sarcastico “Non potevate proprio abbassare i toni, vero?” disse, fissando con una severità inusuale negli occhi cerulei i tre maggiori prima di lasciare la stanza per andare dietro al fratello.
 
Nessuno ebbe cuore di fermarlo.
 
Il leader sospirò pesantemente “Mikey ha ragione, avremo dovuto aspettarci che si sarebbe svegliato a quest’ora”
Il loro fratellino era rimasto incosciente un giorno intero parte della nottata.
“E che sarebbe venuto a cercarci” continuò il rosso, massaggiandosi la testa a disagio.
 
“Eravamo talmente occupati a tirare le somme di quanto successo che non abbiamo pensato a come l’avrebbe presa” concluse Donnie per tutti.
 
Il maestro Splinter sospirò.
Purtroppo sapeva che il suo ultimo figlio si era sempre sentito inferiore rispetto i suoi fratelli.
Da principio fu semplicemente a causa del classico complesso da “ultimo arrivato”, per di più rafforzato dalla situazione particolare da cui proveniva, ma la problematica di quel suo disagio nascosto gli divenne chiara solo in seguito, quando iniziò ad addestrarli tutti e cinque nelle arti marziali.
Dall’alto del loro essere mutanti, Leonardo, Raphael, Michelangelo e Donatello si erano mostrati più rapidi di Peter nell’apprendere le antiche arti del ninjtsu, mentre l’ultimo faceva fatica a star loro dietro.
Fortunatamente Splinter era quel tipo di persona che sapeva quando comportarsi da maestro e quando da padre, senza mai far pesare la cosa a Peter.
 
Al contrario, negli anni a venire fece tutto quanto fu in suo potere per aiutarlo a sviluppare uno stile che fosse tutto suo, accrescendone i punti di forza e smussando quelli deboli.
Le cose migliorarono, accrescendo la sua sicurezza e con essa la complicità con i fratelli adottivi.
 
Tuttavia era in momenti di fragilità come quella che le ombre del dubbio tornavano di nuovo a tormentarlo, risvegliando quell’antica paura secondo cui in sua presenza le cose andassero a finire puntualmente male.
In special modo per le persone a cui il ragazzo teneva.
 
“Cosa facciamo adesso? Non possiamo lasciarlo così” affermò Raph allargando le braccia.
“No, infatti” confermò Splinter “La sua fiducia in sé stesso ha subito un pesante colpo, ed ha creato una crepa” continuò “Una crepa che soltanto voi potete sistemare figli miei”
 
“Ma come?” chiese Donnie.
 
“Penso di sapere io come” propose il ninja dalle doppie katana, lanciando un’occhiata al sensei.
 
Nel frattempo, dall’altra parte di quel nuovo rifugio che il maestro Splinter aveva trovato per puro caso, Mikey era riuscito a raggiungere Peter nella cameretta che avevano preparato (a tempo di record) per lui, prima che questi potesse chiudersi la porta alle spalle.
 
“Ehi Pete, tutto bene?”
 
“Cosa sei venuto a fare Mikey?” replicò il ragazzo sedendosi sul lettino.
Piegò le gambe vicino al petto, circondando le ginocchia con le braccia, e lasciò cadere la schiena contro la parete.
“Secondo te? Mi assicuro che il mio fratellino stia bene” ribatté l’arancione.
“Sto bene, davvero” disse l’altro “Non devi preoccuparti per me, nessuno di voi dovrebbe …”
 
Michelangelo scosse la testa e, senza neanche chiedere il permesso, si sedette accanto a lui “Il fiasco di ieri non è stata colpa tua” decretò, poggiandogli una mano sulla spalla “Come ha detto Leo, avremmo tutti potuto fare di più”
 
“Ma nessuno di voi si sarebbe mai fatto cogliere di sorpresa in modo così stupido” replicò Peter, trattenendo a fatica le lacrime “Undici anni di addestramento ninja, e ancora non faccio altro che combinare disastri Mik”
Affondò il viso tra le braccia per nasconderlo alla vista dell’altro.
A suo parere era già arrivato ad un livello indecente di patetismo senza che Mikey dovesse vederlo pure piangere.
 
“Quando avresti combinato dei disastri? Siamo usciti la prima volta solo ieri”
“A causa mia sono state rapite delle persone, per una volta avrei potuto fare qualcosa di buono … e ho fallito”
“Non hai fallito Pete, hai fatto del tuo meglio”
“Vallo a dire a quella ragazza” sibilò il castano pensando alla ragazza con i capelli biondi “O a quelli che erano con lei”
“Lì ritroveremo”
“Come?!”
“Beh, ancora non lo so ma … ehi!! Leo è l’uomo dei piani, sicuramente penserà a qualcosa lui o magari Donnie”
 
Restarono entrambi in silenzio per un po’, ognuno guardando un punto imprecisato nella stanza.
 
“Non è vero che sei un peso” sussurrò Mikey d’un tratto.
 
Peter si voltò a guardarlo.
Fece per aprire la bocca, di certo per replicare, ma le parole gli morirono in gola quando senti le braccia della tartaruga circondargli le spalle in un abbraccio delicato e forte allo stesso tempo.
Sbatté le palpebre, decisamente preso in contropiede.
 
“Mikey …”
“Non è vero che sei un peso Pete, e sai perché?”
 
Sentì il ragazzo muovere il mento sulla sua spalla, facendo segno di “no”.
 
“Perché da quando Splinter ti ha portato alla tana sei diventato parte di questa famiglia e ti vogliamo un mondo di bene” mormorò al suo orecchio “Insomma, chi è che aiuta sempre Splinter a mettere ordine nel dojo a fine allenamento? Chi è che gioca alla “lotta” con Raph quando gli altri non vogliono? Chi è che si diverte a costruire strani aggeggi con Donnie? Chi è che riesce a tenere compagnia a Leo durante le sue noiosissime meditazioni?” prese a chiedere stringendolo più forte a sé ad ogni domanda “Chi è che ride alle mie battute anche quando so che non fanno ridere? Chi è che accetta di giocare con me ai videogame, pur sapendo di perdere sempre? Chi è che mi sta vicino quando mi sento giù?”
 
“Michelangelo” Peter si staccò.
I grandi occhi verde giada, resi ancora più brillanti dalle lacrime, fissarono quelli azzurri del fratello.
 
L’altro sorrise.
 
“Chi è che non ha esitato a buttarsi in quel vecchio condotto abbandonato delle fogne insieme a tutti gli altri quando ci sono scivolato dentro per sbaglio?”
“Michel- …”
 
“Te lo dico io chi, sei TU” concluse il mutante “Non un peso, ma nostro fratello”
 
A quel punto anche Peter non poté fare a meno di sorridere, passandosi un braccio sugli occhi per asciugarli.
 
“Grazie Mikey …”
 
Un leggero bussare attirò l’attenzione dei due, insieme al cigolio della porta che si apriva.
 
Dall’altra parte fecero capolino tre musi verdi sorridenti, seppur ancora leggermente preoccupati.
“Ehi Pete, tutto a posto?” fu Raph il primo a farsi avanti.
Il castano annuì, visibilmente sollevato e in questo modo anche ai maggiori sembrò come essere sollevati da un peso sul cuore.
“Bene” si fece sentire allora Leo, mettendosi le mani suoi fianchi “Perché se Donnie dà il suo benestare, questa sera uscirai con noi fratellino”
 
Peter inclinò la testa da un alto, perplesso “Per andare dove?”
 
Leonardo ghignò.
“A dimostrarti che sei un membro fondamentale non solo di questa famiglia ma anche di questo team” dichiarò “Splinter mi ha dato il suo consenso: Andiamo a salvare quelle persone!!” 

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Quarto capitolo!! ^^
Da quel che ho visto negli ultimi commenti sembra che ci siano delle "divergenze" sulle eventuali coppie che potrebbero apparire nella storia, e ammetto che ciò mi mette un pochino in ansia XD
Fortunatamente per me, al momento preferisco concentrarmi sul legame fraterno che lega i protagonisti.
Le coppie, se ci saranno, verranno in seguito ...
Pertanto grazie come sempre a Kunoichi_Beast (Eh, sai bene che anch'io adoro la LeoxRaph, ma non so quanto possa essere azzeccata in questo tipo di storia, diciamo che ci penserò ^^) e Marlena_libby (Tranquilla non ho alcuna intenzione di far morire Gwen, tra l'altro a dirla tutta raramente nelle mie storie muore gente, mi limito SOLTANTO a farli penare un POCHINO ... muahahahahah!! XD) 
  
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