13.
La
luce del mattino illuminò il mio viso mentre il dolce suono
della campanella
massaggiava le mie orecchie, accompagnandomi al risveglio.
Mi sentivo leggero, sereno, sollevato. Dopo una notte piena zeppa di
incubi
come quella che avevo trascorso, ritrovarmi nel mio letto a pregustare
la
colazione preparata dalle mani d'oro della mia cara mamma era ancora
più bello
del solito.
Peccato che poi rovinai tutto aprendo gli occhi.
Ero
sul pavimento della cucina dell'orfanotrofio, sdraiato con la schiena
contro la
porta. A qualche centimetro dalla mia faccia c'erano i resti
bruciacchiati
della lettera di Danzou, insieme al fiammifero che avevo acceso per
leggerla.
Mezzanotte...
Mi sentii spingere in avanti.
-Qualcosa blocca la porta!
-Dev'essere Choji. Spingi più forte.
In fretta nascosi i resti della pergamena in un pugno e rotolai da una
parte,
per far entrare Yori e la Signorina Azumi.
-B-buongiorno- le salutai mentre ancora assonnato mi rimettevo in piedi
-m-mi
dispiace, non era mia intenzione dormire qui, è che... il
sonno, sapete, non
sono riuscito a resistere...
-Silenzio.
La Signorina Azumi procedette ad esaminare da cima a fondo la cucina,
infilando
il naso in ogni cassetto e sportello e passando un dito su ogni
superficie, per
poi tornare di fronte a me.
Dopo qualche secondo, mi sorrise.
-Hai fatto un buon lavoro, Choji. Non perfetto, ma l'impegno che ci hai
messo
dimostra che hai capito la lezione, e che ci tieni davvero a vivere da
noi.
Considerati perdonato!
-D-davvero? Allora... Non so cosa dire... Grazie, Signorina Azumi.
La donna mi posò una mano su una spalla con fare materno.
-Provvederò personalmente a dare la bella notizia ai tuoi
fratelli e sorelle,
così che anche loro possano perdonarti subito. Va' pure a
sederti.
Detto questo la Signorina Azumi lasciò la cucina, facendo
entrare nel frattempo
la Signorina Hiromi la quale, dopo avermi salutato come suo solito,
volò in
cantina a prendere gli ingredienti per la colazione.
-Cosa sarebbe quel muso lungo?- mi incalzò Yori, dandomi una
pacca sulla
schiena -non è da tutti riuscire a farsi perdonare dalla
Signorina Azumi così
velocemente, dovresti esserne orgoglioso!
-Dici? ...scusa Yori, ma sono ancora piuttosto intontito dal sonno per
godere
appieno questo trionfo.
-Capisco...
-Yoriii, tesorooo, puoi venire un secondooo?- gridò la
Signorina Hiromi in quel
momento dalla cantina -c'è un piiiccolo problema e mi
servirebbe il tuo aiuto!
-Scendo subito! ...allora fai come ti ha detto la Signorina Azumi,
Choji, e va'
a sederti, ne hai bisogno. Ah, posso riavere il mio grembiule per
favore?
-Quale grembiule... Ah, giusto! Mi ci stavo quasi abituando, eh eh!...
Ecco,
tieni.
E anche Yori sparì al piano di sotto, lasciandomi solo,
immobile come uno
stoccafisso, in balia dei miei pensieri.
Ancora
non riuscivo a crederci. Sapevo già che il consigliere
Danzou non fosse un tipo
accomodante, ma fino all'ultimo avevo sperato che potesse essere
comprensivo...
se non nei miei confronti, almeno in quelli di tutti gli orfani che con
il
Mascheratore non avevano nulla da fare...
E invece, a mezzanotte in punto gli ANBU di pattuglia avrebbero invaso
l'orfanotrofio e sterminato tutti i suoi ospiti senza fare distinzione.
L'assassino a cui davo la caccia sarebbe stato ucciso una volta per
tutte, ma
così anche una cinquantina di vite innocenti. Vite che
dipendevano solo dal sottoscritto.
Mi restano circa diciotto ore per
catturare il Mascheratore, e non mi sono ancora fatto un'idea di chi
possa essere.
Ci sono almeno cinque o sei persone di cui sospetto, ma come faccio a
riesaminarle tutte prima dello scadere del tempo?
Deglutii.
In alternativa, stasera potrei tornare di
nuovo nell'ala ovest e tendere un agguato al Mascheratore, cosa che non
sono
riuscito a fare ieri per colpa del sonnifero... Giusto, il sonnifero,
devo
pensare anche a quello. Stasera a cena non potrò evitarlo,
quindi come potrei
fare per fingere di berlo senza che nessuno se ne accorg... !
Battei
forte il pugno destro sulla mano sinistra. Avevo appena avuto
un’illuminazione
geniale.
Ma
certo, è così semplice! Se il
Mascheratore passa le sue notti a trafficare nell’ala ovest,
significa che
nemmeno lui beve il sonnifero! Quindi mi basterà tenere
d'occhio chi finge di
bere il cosiddetto "digestivo" e avrò scoperto
l'identità del killer!
Che colpo di genio ho avuto! Shikamaru sarebbe orgoglioso di me... !?!
Un rumore fortissimo proveniente dal piano di sotto soffocò
il mio entusiasmo
sul nascere. Mi precipitai in cantina per controllare.
-Signorina
Hiromi! Yori! Vi siete fatte... male...
Le due stavano bene. In compenso, avevano appena rovesciato su un lato
il
barile del digestivo/sonnifero, per far defluire tutto il liquido in
una grata
nel pavimento.
-Ma... Ma che... Ma che state... Ma che state facendo...
-Una fatalità, angioletto mio!- spiegò la
Signorina Hiromi -qualche disattento
per infilare un bicchiere sullo scaffale ha spostato il sacchetto del
caffè,
che poco alla volta si è rovesciato ed è caduto
dritto nel barile! Così com'è,
il digestivo è da buttare!
-...ah.
Mi sentii come se il mondo intero si fosse volutamente spostato da
sotto i miei
piedi per poi crollarmi addosso.
-Piccino mio, non essere triste! Troveremo una soluzione! Yori, puoi
continuare
senza di me un paio di minuti? Vado a informare Azumi, torno subito!
Tenendo la gonna sollevata per correre più in fretta, la
Signorina Hiromi se ne
andò di sopra. Anche se Yori era ancora presente, non
riuscii a trattenermi dal
prendere ripetutamente a testate il muro.
Ecco! Lo! Sapevo! Era! Troppo! Bello!
Avevo! La! Soluzione! A! Portata! Di! Mano! E! Invece! Adesso! Sono!
Di! Nuovo!
Al! Punto! Di!...
-Vuoi smetterla di farti del male, Choji?- mi rimproverò
Yori, tirandomi
indietro –non è una tragedia. Fino a quando non
tornerà il fornitore per un
nuovo ordine, sostituiremo il digestivo con della camomilla
superconcentrata o
qualcosa che abbia lo stesso effetto. Non verrai punito una seconda
volta per
questo, anche perché tecnicamente non è stata
colpa tua. Ricordi, no? Ci siamo
distratti a causa della comparsa di Naoki, dev'essere per quello che...
-Ah, giusto, Naoki!- esclamai all'improvviso, inconsciamente felice di
avere
qualcos'altro a cui pensare -le hai parlato? Hai scoperto qualcosa? Non
l'hai
sgridata troppo, vero?
-Non le ho torto un capello. Dopo esserci svegliate l'ho presa in
disparte e
sono andata a parlare con suo fratello, Nao. Lui è caduto
dalle nuvole, s'è
arrabbiato e l'ha sgridata, dicendole che non deve mai più
cacciarsi nei guai.
-...tutto qui?
-Tutto qui. Nao mi sembrava sinceramente arrabbiato e Naoki non si
dimenticherà
facilmente la lezione, così ho preferito lasciar cadere la
cosa e non dire
nulla alla Signorina Azumi.
Così
Yori non è riuscita a scoprire
nulla. Significa che ci dovrò pensare io...
-Capisco. Meglio così,
allora... Allora io vado.
Ero già con un piede sulle scale, quando pensai che non
potevo uscire senza prima
aver confermato almeno uno dei miei sospetti.
-Senti un po', Yori... Per caso c'era del sonnifero in quel digestivo?
Yori, che si era appena chinata sul barile ormai vuoto per sollevarlo,
lo fece
ricadere con un tonfo.
-Come... Come ti viene in mente?
-Beh, mi è sembrato strano che io sia caduto addormentato un
po' più tardi del
solito, nella stessa sera in cui ho bevuto il digestivo più
tardi del solito...
-È solo una coincidenza.
-Così come mi è sembrato strano che non sia stato
possibile per te svegliare la
piccola Naoki per sgridarla subito...
-Perché è piccola, è ovvio che abbia
il sonno pesante.
-E infine, cos'è che hai detto prima? Che sostituirete il
digestivo con camomilla,
bevanda nota più per far dormire che digerir...
-Ti ho già raccontato abbastanza segreti, Choji. Arrivederci.
Senza
tanti complimenti, Yori mi fece girare su me stesso e con un calcio mi
costrinse a risalire le scale.
Ahio... Mi bastava un sì o un no...
...
Quando feci il mio ingresso in mensa, i bambini e ragazzi che avevano
già preso
posto ai tavoli mi salutarono con un caloroso buongiorno, come se
l'incidente
alle terme non fosse mai avvenuto. Evidentemente la Signorina Azumi si
era
davvero fermata ad informarli prima di tornare nelle sue stanze.
Meno male. Non sarei riuscito a
sopportare un'atmosfera di gelo come quella di ieri. -Ehi...
Ehilà a tutti!
Come va? Avete dormito benOUFF!
Qualcuno che vestiva una felpa spessa e soffocante mi
attanagliò le spalle e mi
scompigliò i capelli, facendomeli finire sugli occhi.
-Siamo noi a doverti chiedere come hai dormito! Che hai fatto, ti sei
sdraiato
nel lavandino? Oppure hai messo insieme tre prosciutti per farne un
materasso?
In tal caso, spero che tu li abbia poi lavati!
-Senti Iwao, lasciami in pace, non sono dell'umore giusto per... Ma?
Levati
i capelli dagli occhi, rimasi di stucco. Rispetto al giorno prima, Iwao
sembrava una persona totalmente diversa: a parte il fatto di non
portare più la
mascherina ma solo un enorme cerotto sul naso, aveva un'espressione
serena,
oserei dire amichevole.
-I-Iwao, ti senti bene?
-Sono al settimo cielo! Temevo che tu avessi ancora la luna storta, ma
poco fa
la Signorina Azumi ci ha detto che hai imparato la lezione e ti sei
dato una
calmata! Questo significa che siamo ancora amici, eh, Choji?
Ancora amici, ma di cosa stava parlando?
-Iwao, senti- dissi a bassa voce -mi dispiace per averti quasi rotto il
naso,
ma se pensi che io riesca a passare sopra a tutte le cose orribili che
hai
detto ieri sei...
-QUESTO SIGNIFICA CHE SIAMO ANCORA AMICI, EH, CHOJI?!
Urlandomi in faccia, Iwao mi attanagliò ancora
più forte. Vedendo che tardavo a
rispondere, mi fece voltare con lui verso il muro così che
nessuno potesse
vederci parlare.
-Mi sembrava di aver sentito dalla Signorina Azumi che tu ti fossi
calmato.
Stava forse dicendo una balla?- mi bisbigliò, sfregandosi i
denti ad ogni
parola. Ecco, ora sì che lo riconoscevo...
-No, è vero. Ho imparato la lezione. Ma...
-Hai già provato sulla tua pelle cosa succede a chi si mette
contro di me, vuoi
fare il bis? Vuoi davvero rimetterti a litigare? Vuoi davvero tornare
in
punizione e rovinare la giornata e l'umore a tutti?
Strinsi i pugni così forte che le braccia mi tremarono fino
alle spalle.
-IWAO, TU NON...- iniziai a gridare, prima che il buon senso mi
aiutasse a
tornare in me.
Quanto avrei voluto dirgli la verità per metterlo in riga!
Quanto avrei voluto
dirgli chi ero veramente! Quanto avrei voluto dirgli che le vite di
tutti gli
orfani, compresa la sua, erano appese a un filo e io ero l'unico che
potesse
proteggerli!
Purtroppo, non avevo altra scelta che continuare la recita.
-...tu non potresti essere più convincente, Iwao. Hai
ragione- sospirai.
-Ooh, vedi che non era difficile? Dai, ora rispondi alla domanda che
t'ho
urlato prima.
-D'accordo. E-ehm... Sì, noi due siamo ancora amici.
Prometto che non cercherò
mai più di darti fastidio. Sei contento adesso?
-Sì...
ma non del tutto, perciò stamattina ti siedi alla mia
sinistra. E fa' un bel
sorriso!
Stringendomi le spalle ancora più forte, Iwao mi costrinse a
voltarmi di nuovo
verso i tavoli e mi scortò fino al posto che aveva scelto
per me, ovvero il
solito bordo della panca su cui stavo a malapena con un gluteo e mezzo.
Non
ci credo, si aspetta davvero che
ci caschi di nuovo?
La colazione, per fortuna, passò molto in fretta. Iwao non
mi punzecchiò
ulteriormente, e anche se l'avesse fatto io non me ne sarei accorto
comunque,
concentrato com'ero a pensare a come sfruttare il tempo che mi restava
per
completare la missione.
Alla fine della colazione, però, mi misi all'erta. Osservai
Yori con la coda
dell'occhio, la vidi avvicinarsi alla campanella... e non appena
iniziò a
suonarla mi alzai di scatto dalla panca, in contemporanea con Iwao e i
suoi
compagni.
-Anche se siamo "ancora amici", questo non significa che mi
lascerò
fregare tanto facilmente dai tuoi scherzi- gli sussurrai, guardandolo
dritto
negli occhi -ormai ti conosco, dovrai inventarti qualcos'altro se
vorrai
tenermi in pugnOUCH!!!
Proprio in quell'istante la panca schizzò verso l'alto e mi
colpì in pieno sul
mento, facendomi vedere le stelle.
-Mi dispiace, colpa mia!- mi gridò il ragazzo seduto sul
bordo opposto della
panca, caduto per terra per lo sbilanciamento.
Ma quasi non lo sentii, sotto le fragorose risate di Iwao.
-Perché perdere tempo a inventare nuovi scherzi? Tanto, le
figuracce te le
cerchi da solo! Bwaaahahahah!
Lo fissai con odio, mentre usciva dalla mensa. Se non avessi avuto le
mani
impegnate a massaggiarmi il mento, probabilmente gli avrei spaccato
tutti i
denti.
Dannazione, dannazione, dannazione!
Riuscirò mai ad avere l'ultima parola... Oh.
Quasi per caso, tra gli ultimi bambini che si erano alzati dai tavoli
notai la
schiena di Isoka.
-Ehi! Isoka!
Lui si girò leggermente, ma non appena incrociò
il suo sguardo col mio lasciò
cadere per terra un tovagliolo di carta e cominciò a correre.
-No! Isoka, torna qui! Devo assolutamente parlarti! Isoka!
Partii all'inseguimento, ma per non travolgere gli altri bambini
dovetti
rallentare subito il passo. Quando arrivai alla porta della mensa,
Isoka era
già sparito.
Sconsolato,
abbassai la testa e cominciai a prendere a calci tutto quello che
trovai per
terra.
Ci mancava anche... questa! Possibile
che... ce l'abbia ancora con me per aver rotto la promessa?
Diedi un calcio anche al tovagliolo che Isoka aveva perso, aprendolo.
Stavo per
cambiare direzione, quando notai che dentro c'era scritto qualcosa. In
fretta,
lo raccattai.
“Vediamoci alle 14:30 sotto l'albero
con
le radici che non toccano terra, lato ovest.” Se Isoka ha
lasciato questo
messaggi per me, allora vuole darmi un'altra possibilità!
...o almeno lo spero.
...
Uscito dalla mensa, per prima cosa corsi nell'atrio per controllare
l'orologio.
Erano le dieci passate.
Non posso più permettermi di stare
con le
mani in mano. Tanto per cominciare dovrei raccogliere altre
informazioni, ma da
chi? Yori mi ha fatto capire che non mi dirà più
una parola sui segreti
dell'orfanotrofio, con Isoka mi incontro più tardi, Nao e
Naoki non so dove siano,
Iwao lasciamolo perdere...
Lo sguardo mi cadde sulla Signorina Hiromi, seduta alla scrivania e
impegnata
nel suo solito lavoro a maglia.
Beh, perché no?
Mi schiarii la voce per bene e mi avvicinai.
-Signorina Hiromi, ha un momento?
-Certo tesorino, chiedimi pure... Angeli del cielo! Che cosa ti
è successo?!?
La donna mi schiaffò entrambe le mani in faccia e la
alzò, per vedere meglio
qualcosa che avevo sul mento.
-Che livido orrendo! Deve bruciarti da morire! Come te lo sei procurato?
-Quale
livido... Ah, dev'essere per la botta con la panca. Non si preoccupi,
mi è già
passato...
-FANDONIE! Ti porto in infermeria!
Fui così trascinato per un polso e senza rendermene conto mi
ritrovai seduto su
un tavolo dell'infermeria con un impacco bollente tenuto incollato da
mille
garze e cerotti.
-Ecco fatto, bimbo mio! Tieni l'impacco per almeno un'ora e soprattutto
non
muoverti da qui per nessun motivo, e vedrai che tornerai come nuovo!
E dopo avermi dato un bacino in fronte la Signorina Hiromi se ne
andò,
lasciandomi da solo.
-Un'ora senza fare niente... Come se non avessi perso già
abbastanza tempo!
Saltai giù dal tavolo e mi strappai di dosso quell'inutile
bendaggio... usando
un po' troppa forza.
-AHIA! Ecco, adesso sì che brucia davvero... Doveva proprio
abbondare con i
cerotti?!
-È vero, la Signorina Hiromi esagera sempre con le cure, ma
è così buona che è
impossibile dirle di no!
-Buona? Io direi travolgente... Un momento. Con chi sto parlando?
-Con me, Choji! Mi vedi?
La voce misteriosa proveniva da un lettino coperto da un lenzuolo,
nascosto in
un angolo dell'infermeria. A una prima occhiata sembrava tutto normale,
ma poi
improvvisamente la persona magrissima che vi era sdraiata sopra si
sfilò di
dosso il lenzuolo con un colpo secco e saltò in piedi.
-Rokuro?!
-Ehilà! Da quanto tempo non ci vediamo, eh?
-Dall'altro ieri. Ma cos'é quella roba?- domandai, puntando
il dito sulla mezza
tonnellata di pomata che aveva in faccia.
-Si nota, eh? La Signorina Hiromi me la spalma ogni giorno. Dice che
grazie ad
essa prima o poi la mia pelle "tornerà normale", ma finora
non ha
funzionato per niente. E sai una cosa? Per me è meglio
così!
-Dici?
-Certo! Insomma- spiegò, mentre immergeva la testa in un
lavandino per lavare
via la pomata -io mi piaccio così come sono! Se mi
trasformassi da un giorno
all'altro, non sarei più capace di riconoscermi allo
specchio! E poi io con
questa faccia ci sono nato, non la cambierei per nessun'altra al mondo!
...dunque è vero ciò che
ha detto Yori.
Rokuro non sa nulla della sua infanzia. Ed è meglio
così... -Sono
assolutamente d'accordo con te! Perché non lo dici anche
alla Signorina Hiromi?
-Te l'ho appena detto, lei è così buona che non
ce la faccio... Non sono
nemmeno mai riuscito a convincerla a lasciarmi andare alle terme con
tutti gli
altri. Per lei, l'acqua di quelle parti è così
calda che farebbe male alla mia
pelle. Non è giusto!
-Una bella sfortuna... È vero, adesso che ci penso non ti ho
visto da nessuna
parte in gita. Quindi non hai potuto assistere al disastro che ho
combinato,
meno male...
-Meno male?! Stai scherzando?!- esclamò Rokuro
all'improvviso, voltandosi di
scatto e spargendo acqua dappertutto -mi sono perso uno spettacolo
fenomenale!
-Eh?
-Non fare finta di nulla! Gli altri non facevano che parlare di te
quando sono
tornati dalla gita! Ho sentito che hai combattuto contro un orco
stragonfio di
muscoli e l'hai messo in fuga a forza di testate sul grugno!
-Cosa?!
-La
Signorina Azumi era talmente orgogliosa che ti ha premiato facendoti
fare per
una sera la parte di Yori!
-Che?!?
-Almeno, questo è ciò che ho sentito mentre
provavo il mio ultimo pezzo alla
batteria. Mi sa che dev’essermi sfuggito qualche dettaglio...
-Ah...
-Comunque a cena non ti ho visto molto felice, Choji. Forse ti
aspettavi un
altro premio?
-Eh,
beh...
La versione di Rokuro dei fatti del giorno prima era talmente assurda e
sballata, che dovetti mordicchiarmi il labbro inferiore per non
scoppiare a
ridere.
Ridere... con tutte le brutte notizie che mi erano piovute addosso, mi
ero
quasi dimenticato cosa volesse dire ridere spensieratamente.
-Ah ah! Hai ragione Rokuro, più o meno è andata
proprio così!- dissi,
mettendomi una mano dietro la testa -mi dispiace che tu non ci sia
stato. Se
dovesse capitarmi tra le mani un altro orco, prometto che te ne
porterò un
pezzo!
-Un p-pezzo? Non ci tengo, ma ti ringrazio lo stesso! ...ehi, visto che
sei
stato impegnatissimo, immagino che tu non abbia ancora dato un'occhiata
alla
mia canzone, o mi sbaglio?
-Ti sbagli eccome! Me la sono letta e riletta, e...
Il sorriso mi si congelò in volto.
-E? Choji, non tenermi sulle spine! Ti è piaciuta o no?
Per la vergogna mi feci piccolo piccolo e presi a giocherellare con le
dita. Mi
parve anche di aver già vissuto quel momento...
-S-sì, mi è piaciuta, m-ma...
-L'hai smarrita?
-Non esattamente. L'ho... L'ho mangiata.
Serrai
gli occhi. Non avevo proprio il coraggio di guardarlo in faccia.
-L’hai
mangiata... Non stai scherzando?
-No,
è tutto vero.
-...figo!
Spalancai
gli occhi. Non ci potevo credere, Rokuro era eccitato come un bambino!
-F-figo?
-Ricordo,
quand’ero piccolo, che quando ho provato a mangiare della
carta la Signorina
Azumi me l’ha fatta sputare e mi ha detto che era dannosa.
Però, se tu ci sei
riuscito e sei ancora vivo per raccontarlo, significa che non
è vero!
Dovevo
ammetterlo, da una parte ero sollevato di sapere che Rokuro non fosse
arrabbiato con me.
Dall’altra,
però, non potevo permettergli di rovinarsi lo stomaco per
colpa mia!
-V-veramente
ha ragione lei. Mangiare la carta fa davvero male, e il mal di pancia
che ho
avuto alle terme te lo può confermare.
-Ah,
peccato... Ma allora scusa, perché l’hai mangiata?
-È...
troppo complicato da spiegare. Non l’ho fatto apposta. Ma mi
dispiace. Ti avevo
promesso di custodirla con cura, e invece... ?
Sorridendo,
Rokuro posò entrambe le mani sulle mie spalle e mi scosse
leggermente.
-Dai,
non è successo nulla! Ti sei mangiato la mia canzone, e
allora? Supaida non fa
che papparsi tutte le mosche che gli porto per fargli conoscere facce
nuove, ma
mica l’ho ripudiato!
-Povere
mosche... Quindi sono perdonato?
Rokuro annuì vigorosamente.
Poi,
di punto in bianco, cambiò totalmente espressione.
-C'è
qualcos'altro che ti preoccupa, Choji- sentenziò, serissimo.
-Mh?
No, è tutto ha post...
-Hai lo stesso sguardo spento che ha Yori da quando i ratti hanno
invaso la
palestra.
-Lo...
stesso sguardo?
Rokuro
annuì di nuovo, e per farmi sentire a mio agio mi diede
qualche leggera pacca
sulle spalle.
-Allora,
che c'è? A me lo puoi dire!
-...
Provai un forte imbarazzo. Per la prima volta da quando la missione era
incominciata, stavo contemplando l'idea di confidarmi con qualcuno.
Esattamente
come Yori si era confidata con me la sera prima, adesso ero io a
desiderare che
qualcuno a me vicino condividesse quello che stavo passando. Purtroppo,
la mia
situazione non me lo permetteva.
-Mi... Mi dispiace- risposi -in effetti c'è qualcosa che mi
turba, ma non posso
dirlo a nessuno, nemmeno a te.
Come mi aspettavo, Rokuro non la prese proprio benissimo. Anzi, mi
voltò le
spalle e iniziò a camminare a testa bassa verso la porta.
-Che buffo- bofonchiò sottovoce -è più
o meno la stessa cosa che mi ha detto
Yori. Io vorrei aiutare, ma se non mi lasciate mai fare nulla come
posso...
Ecco, ho trovato!!!
Ritrovando di colpo l'energia, Rokuro afferrò la prima cosa
che trovò su una
scrivania alla sua sinistra, si girò di scatto e me la porse.
-Ecco, Choji! U-un regalo, p-per te!
Si trattava di un blocco di fogli a quadretti.
-P-puoi farci quello che vuoi! Disegnare scarabocchi, scrivere canzoni,
mangiarne un pezzo alla volta quando senti un buchino allo stomaco...
Insomma,
forse non risolverà il problema di cui non vuoi parlare, ma
spero almeno che
riesca a tirarti su!
Sfogliai il blocco, notando che parecchie pagine erano già
state pasticciate e
strappate da altri bambini. Non era certo un regalo coi fiocchi, anzi
tecnicamente non era nemmeno un regalo visto che apparteneva a tutti...
Però, diamine, era la cosa più vicina al gesto di
conforto di cui avevo
disperatamente bisogno.
-Lo
accetto molto volentieri. Grazie, grazie davvero!
Come
presi il blocco dalle sue mani, gli occhi di Rokuro brillarono.
-S-sono
contento. Dimmi poi se ti è piaciuto, okay? Io sono sempre
nell’aula di musica,
ciao!
E
uscì di corsa dall’infermeria, non prima di
essersi girato per salutarmi ancora
una volta con la mano.
...chi
l'avrebbe detto? Se non avessi
l'urgenza di trovare quello sporco assassino, non mi dispiacerebbe
affatto
l'idea di passare tutto il pomeriggio in sua compagnia. Anche a costo
di farmi
disintegrare i timpani.
Distrattamente, girandomi dall'altra parte, vidi il mio volto riflesso
nello
specchio sul lavandino. Stavo ancora sorridendo.
Yori aveva ragione. In tutto
l'orfanotrofio, Rokuro è l'unica vera fonte di
spensieratezza. In sua
compagnia, sembra che i problemi non esistano affatto. Esattamente
come...
Come...
No, non mi feci prendere dalla nostalgia come l'altra volta. Ma non
riuscii lo
stesso a non pensare alle giornate trascorse a non fare nulla insieme a
Shikamaru.
Shikamaru...
Se lui fosse qui al mio
posto, il caso sarebbe già stato risolto due giorni fa.
Altro che scadenza a
mezzanotte.
Sospirai, lasciandomi cadere all'indietro su una sedia.
Ma io non sono Shikamaru. Io sono Choji.
Questa è la mia missione. E la mia ultima
possibilità di dimostrare che anch’io
valgo qualcosa.
Presi
in prestito una penna da una scrivania, e con la mente ritornai al
giorno in
cui tutto era cominciato. Il giorno in cui Danzou mi aveva convocato
per
assegnarmi la missione che avrebbe deciso per sempre il mio destino.
Che cosa so del Mascheratore? Dunque,
prima di tutto... l'assassino ha tagliato via la pelle dal collo di
quel
bambino, così da rimuovere anche le sue impronte digitali.
Come aveva detto
quel consigliere anziano di cui non ricordo il nome, questo dettaglio
prova che
il Mascheratore è qualcuno che sta
attento ai dettagli. Inoltre, avendo strangolato la sua
vittima a mani
nude, dev'essere ovviamente dotato di una forza fisica
superiore alla norma. Benissimo, e poi?
Man mano che ragionavo, intanto, iniziai a scrivere ogni indizio che mi
tornava
alla mente sul primo foglio del blocco che Rokuro mi aveva regalato.
L'altra consigliera ha detto che sotto le
unghie della vittima avevano trovato tracce d'oro, il che porterebbe a
pensare
che l'assassino porta con sé un
oggetto
dorato. E siamo a tre indizi. Poi mi hanno accennato a
qualcosa riguardo il
senso orario... Ah, certo! Per... fare quello che ha fatto, l'assassino
ha
operato un taglio in senso orario! ...bene, e questo in che modo mi
può essere
utile?
Pensa che ti ripensa, conclusi che l'unico modo di ricavare qualcosa da
quell'informazione era immaginare la scena dal punto di vista del
Mascheratore.
Dovetti appellarmi a tutto il mio sangue freddo per non vomitare al
pensiero.
Così staccai un foglio dal blocco, e ci disegnai sopra un
ovale.
No, così non va. Devo immaginare di
avere
in mano un coltello.
Ne disegnai un altro, sempre in senso orario, ma non notai nulla di
diverso.
...e se provassi a cambiare mano?
Passai la penna dalla mano destra alla sinistra e disegnai un altro
ovale
ancora, confondendo però il senso orario con l'antiorario.
Stavo per
riprovarci, quando capii che non ce n'era più bisogno.
Mi viene più naturale andare in
senso
orario con la mano destra che con la sinistra. Di conseguenza, il
Mascheratore usa la mano destra.
Non posso dire di
esserne sicuro al cento per cento... facciamo all'ottanta!
Aggiunsi anche quell'indizio alla lista.
Per finire, il Mascheratore fa
uso di Pillole del Soldato. Deve
farlo, o rischierebbe di rimanere a corto di chakra sul più
bello e perdere il
suo travestimento. Io ne so qualcosa... Ecco, penso sia tutto.
Misi
da parte la penna e mi concentrai sul piccolo elenco che avevo stilato.
Cinque
indizi. Ora che li rileggo, mi
sembra di ricordare che... !!!
Fui colto da un'improvvisa euforia. Come se il mio corpo si muovesse
per conto
suo, strappai un altro foglio e senza pensarci due volte tracciai con
la penna
una tabella di cinque colonne corrispondenti ai cinque indizi raccolti,
e tante
righe quante erano le persone che avevo conosciuto nell'orfanotrofio.
Quindi,
segnai con una crocetta le caselle in cui la colonna dell'indizio e la
riga
dell'indiziato corrispondente si incrociavano.
Ero eccitatissimo e superconcentrato allo stesso tempo. Non appena
avessi messo
cinque crocette a uno stesso indiziato, avrei avuto la certezza che
quello era
il colpevole.
Era
un po' come giocare a bingo!
Purtroppo, alla fine delle estrazioni, scoprii di aver fatto al massimo un paio di terni. Nessuna delle righe conteneva tutte e cinque le crocette.
Accidenti! Ero convinto di averci preso,
questa volta! Perlomeno adesso ho la certezza che questi due non
possono essere
il Mascheratore, ma gli altri indiziati sono sempre troppi! Se solo...
Se solo
ci fosse un sesto indizio, un qualcosa che quel killer ha in comune con
uno
solo degli indiziati...
Aggiunsi alla tabella una sesta colonna e picchiettai la penna sul
foglio in
attesa che mi venisse in mente qualcosa.
Magari, se ragionassi al contrario...
Pensa, Choji! PENSA! Ciascuno degli indiziati deve avere qualcosa che
lo
differenzi dagli altri e lo accomuni al Mascheratore!
Mi sentivo fumare il cervello, ancora un secondo e probabilmente
sarebbe
esploso. Ero talmente sotto pressione che quasi quasi pensai di seguire
il
consiglio di Rokuro e mangiare anche la carta pur di calmarmi.
Stavo
proprio per farlo.
Quando
trovai la soluzione.
...
...
...
Spazio
dell’Autore
Care lettrici e
cari lettori.
Forse Choji non sarà riuscito a
mettere insieme i pezzi del puzzle, e avrà bisogno di una
soluzione alternativa
per arrivare alla soluzione del caso... ma questo non significa che
l’idea del “bingo”
non sia vincente, anzi!
Cosa significa? Semplicemente che,
arrivati a questo punto della storia, è già
possibile attribuire tutti e cinque
gli indizi raccolti ad uno degli indiziati -ovvero, ogni personaggio a
cui io
abbia dato un nome- e identificare il colpevole prima che ci riesca il
nostro
protagonista (che non essendo perfetto ma poco ci manca ^_^,
si è
lasciato sfuggire qualche dettaglio).
Vi avverto,
però. Sono stato un po’
cattivello (e con cattivello intendo proprio infame :p) nel nascondere
gli
indizi lungo la storia. Mai come in questo caso, è
necessario avere un ottimo
spirito di osservazione e una buona dose di elasticità
mentale.
Se vi sentite
pronti ad accettare la
sfida, buona fortuna :)