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Autore: vas_happenin09    15/10/2017    1 recensioni
Zayn è un cantante di fama internazionale, una persona buona, gentile e molto sensibile. Un giorno, grazie ad una lettera, incontrerà Liam, un ragazzo malato che ha espresso il desiderio di incontrare il suo idolo prima che sia troppo tardi. Il destino sarà dalla parte di Liam, o non riuscirà a salvarsi?
è una storia Ziam, se non vi piace il genere non entrate.
Accenni Larry e Nosh.
Potete trovarla anche su wattpad, ho lo stesso nick anche lì.
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Liam si sdraiò sul letto, stanco ma parzialmente felice. Ancora non riusciva a credere di esser stato a casa di Zayn, di aver conosciuto Louis e Niall e di aver scoperto un posto intimo per il cantante. A Liam piaceva l'idea di avere una cosa importante da condividere con il suo idolo, solo lui e Zayn. Iniziò a fantasticare su moro, pensò a tutte quelle frecciatine che gli lanciava Niall. I suoi pensieri furono interrotti da una bambina di sei anni che entrò nella sua stanza, si arrampicò sul letto e si infilò fra le sue braccia.

-ciao fratellone- lo salutò la bambina, socchiudendo gli occhi per godersi a pieno quell'abbraccio.

-ciao Chris, tutto okay?- chiese il ragazzo, stringendo al proprio petto la sorellina piccola. Era forse successo qualcosa? Quando la bambina scosse la testa, Liam decise di farle alzare la testa per poterla guardare.

-cosa c'è che non va?- chiese il castano, portando una mano sotto il suo mento mentre con il pollice e accarezzava una guancia.

-oggi sono tornata a casa e non ti ho trovato.. ho pensato fossi andato via- mormorò la bambina, con una piccola voce piena di tristezza e paura per il fratello. Pensava fosse successo come l'ultima volta: Liam è stato costretto ad andare con urgenza in ospedale e Christina, la sorellina più piccola, quando non lo trovò in casa pianse per tutta la sera.

-no piccola, ero solo uscito con un amico- le sorrise in modo incoraggiate. Si sentì male a pensare al dolore che arrecava alla sorellina di solo sei anni per colpa della sua malattia. Quando sarebbe venuto a mancare, come avrebbe reagito? Non voleva neanche pensarci.

-con Harry?- squittì la bambina. La tristezza lasciò spazio alla felicità.

-no, con un altro amico- rispose il ragazzo, alzando le spalle mentre portava la bambina contro il proprio petto per poterla stringere.

-quando tornerà Harry?-

-non lo so- sospirò piano Liam, lasciando un bacio sulla fronte alla bimba.

-perché non viene più a casa nostra?- continuò a chiedere Chris, troppo curiosa per riuscire a tenere a freno la lingua.

-perché.. è da un po' che non ci vediamo- rispose vago il ragazzo, guadagnandosi un'occhiata ovvia da parte della sorella.

-perché non lo chiami, allora?- Liam alzò un sopracciglio guardandola. Doveva chiamarlo, la bambina aveva ragione.

-vuoi chiamarlo? Va bene!- si allungò per prendere il telefono mentre la bambina lo stordiva con le sue urla di felicità.

-no, con un altro amico- rispose il ragazzo, alzando le spalle mentre portava la bambina contro il proprio petto per poterla stringere.

-quando tornerà Harry?-

-non lo so- sospirò piano Liam, lasciando un bacio sulla fronte alla bimba.

-perché non viene più a casa nostra?- continuò a chiedere Chris, troppo curiosa per riuscire a tenere a freno la lingua.

-perché.. è da un po' che non ci vediamo- rispose vago il ragazzo, guadagnandosi un'occhiata ovvia da parte della sorella.

-perché non lo chiami, allora?- Liam alzò un sopracciglio guardandola. Doveva chiamarlo, la bambina aveva ragione.

-vuoi chiamarlo? Va bene!- si allungò per prendere il telefono mentre la bambina lo stordiva con le sue urla di felicità. Doveva ricordarsi di non far conoscere più i suoi amici alla sua sorellina, così non lo avrebbe più stressato. Anche se era inevitabile che conoscesse Harry, loro due si conoscevano da quando portavano il pannolino e il ricciolo passava più tempo a casa di Liam che a casa sua.

Quando fece partire partire la chiamata e mise il vivavoce, dovette aspettare qualche istante prima che Harry rispondesse con la sua solita voce roca, ma impastata dal sonno.

-pronto?-

-ehm.. ehi Harry- lo salutò Liam, impacciato e mortificato per non essersi fatto sentire per tutti quei mesi.

-Liam?- chiese confuso il ragazzo. Poteva immaginarselo sdraiato nel letto, con i suoi ricci sparsi sul cuscino e un adorabile broncio per aver interrotto il suo dolce pisolino.

-ciao riccio!- squittì la bambina, battendo poi le manine contenta di risentire il ragazzo.

-ciao piccola, come stai?- chiese Harry, sorridendo assonnato mentre si rigirava nelle lenzuola.

-io sto bene, tu invece? Mi manchi tanto, sai? Quando vieni a trovarci?- chiese la bambina, ignorando l'occhiataccia del fratello più grande. Harry e Christina iniziarono a parlare per conto loro, come se Liam non fosse nella stanza e la bambina non stesse usando il suo telefono. Lo ignoravano completamente. Dopo quella che per Liam sembrava un'eternità, disse a Chris che si era fatto tardi e che voleva riposare un po'. Dieci minuti e due schiaffi da parte di Chris dopo, Liam riuscì a riprendere il suo telefono e tra i due ragazzi calò il silenzio. Il clima fra di loro era gelido e Liam si sentì male per questo.

-Harry sei ancora lì?- chiese timidamente il castano, rannicchiandosi contro il cuscino come per cercare sostegno da qualcosa.

-Si, Liam.- rispose solamente il ragazzo, con un tono di voce distaccato.

-ti ho chiamato per dirti una cosa- disse Liam, sospirando lievemente e socchiudendo gli occhi.

Adesso o mai più. pensò il ragazzo.

-che cosa, sentiamo?- disse Harry con un tono sarcastico. Come poteva biasimarlo Liam? Si faceva vivo dopo mesi e pretendeva che le cose fra di loro non si fossero mai rovinate. Perché non erano più amici, no? O forse si?

-alcune persone mi hanno fatto capire che è inutile allontanare i propri amici- iniziò Liam ma fu interrotto dal tono aspro del suo, quasi ex, amico.

-e ti ci sono voluti mesi e qualche coglione per fartelo capire?!- esclamò Harry, sempre più arrabbiato dal comportamento inaccettabile del suo amico. -si può sapere che cazzo è successo? Non hai più risposto ad una mia chiamata o ad un mio messaggio. Quando avevo bisogno di te, non c'eri. Non è così che ci si comporta fra amici- il suo tono di voce era sempre più basso fino a che non si spense a causa di un grosso nodo alla gola. Non voleva più piangere. O almeno non voleva farlo con al telefono la causa delle sue lacrime. Aveva passato intere notti a pensare a Liam, al perché del suo comportamento. Iniziò a pensare che fosse stata colpa sua e si odiò per aver fatto allontanare l'unica persone che teneva a lui, l'unica su cui poteva contare.

-mi dispiace Harry.. ti posso spiegare tutto. Domani puoi fare un salto da me?- chiese il ragazzo, socchiudendo gli occhi pregando che Harry acconsentisse.

-sarò da te fra dieci minuti Liam, voglio chiudere questa storia- rispose il riccio, chiudendo subito dopo la chiamata. Liam si accorse di aver trattenuto il fiato solo quando tornò a respirare, la paura invase il suo corpo. Che significava che voleva chiudere questa storia? Non voleva più vederlo? Non poteva averlo perso davvero! Era il suo Harry.

Si impose di stare calmo e cercò di alzarsi dal letto per sistemare tutti i vestiti sparsi in giro, ma capì che non era una buona idea quando rischiò di cadere in terra per un giramento di testa. Si rimise a letto e avvisò la madre dell'arrivo del ragazzo tramite un SMS. Si sentiva così stanco!

Dopo esattamente dieci minuti, la madre bussò alla porta del ragazzo per avvisarlo dell'arrivo dell'amico, il quale entrò nella stanza subito dopo. La scena che gli si parò davanti gli gelò il sangue. Trovò il suo migliore amico steso sul letto, visibilmente stanco e sofferente. Si avvicinò a lui passandosi una mano fra i ricci ormai cresciuti fin troppo -gli arrivavano alle spalle!- mentre si sedeva sul bordo del letto. Lo osservò in silenzio e notò quanto i suoi occhi fossero cambiati, avevano un colore giallastro e sapeva che non portava nulla di buono.

-ehi..- mormorò sottovoce il ricciolo, poggiando una mano sulla gamba dell'amico.

Dio quanto è dimagrito, pensò Harry.

-ciao- rispose soltanto il castano, la voce roca e bassa. Guardando il suo amico capì che aveva intuito qualcosa e si pentì all'istante di averlo allontanato ingiustamente. Semplicemente non voleva portarlo a fondo con i suoi problemi. Cercava in qualche modo di proteggerlo.

-puoi spiegarmi che succede, Liam?- chiese cautamente il ragazzo. Tutta la sua voglia di urlargli contro era sparita, era rimasta solo una gran paura di perderlo.

-mi dispiace così tanto Haz- mormorò Liam, portandosi le mani sul viso per coprire i propri occhi pieni di lacrime. Quegli occhi di cui si vergognava tanto, quando prima erano il suo vanto.

-pensavo che allontanarti era la cosa migliore da fare per te, non volevo farti stare male- continuò Liam, ormai in lacrime; la voce rotta dai singhiozzi e le guance rigate da mille lacrime. Si vergognava persino di guardare l'amico, aveva paura che non lo avrebbe perdonato.

-Lee calmati e spiegati meglio, perché sarei stato male?- chiese con il tono di voce pieno di dolcezza, non voleva che l'amico stesse male e odiava vederlo piangere. Si allungò prendendogli i polsi per allontanarli dal suo viso, sospirando piano nel vedere le sue guance bagnate e i suoi occhi rossi per il pianto. In quel momento decise che, non importava per quale assurdo motivo lo aveva allontanato e lo aveva fatto stare male, lo avrebbe perdonato. Era disperato e si notava lontano un miglio e stava troppo male per i suoi gusti. Aveva la conferma che non lo aveva sostituito e non si era stancato di lui, ma che ci era stato male.

Quando i singhiozzi di Liam diminuirono, dopo un profondo respiro, decise di vuotare il sacco.

-st-sto per morire Harry- disse tutto d'un fiato. Harry lo guardò aggrottando le sopracciglia, non capendo le parole dell'amico. Magari si sentiva solo male e stava ingigantendo le cose, ma quando Liam continuò a spiegargli il sangue gli si gelò nelle vene.

-il mio fegato non funziona più come dovrebbe- mormorò affranto, guardando poi il proprio piumino sul quale era sdraiato per evitare lo sguardo dell'amico. Harry in quel momento avrebbe voluto buttare tutto in aria, spaccare le sedie presenti nella stanza e buttarne i pezzi fuori dalla finestra per la frustrazione; era così arrabbiato con l'amico per averlo allontanato, per non avergli permesso di stargli accanto in un momento tanto difficile, ma l'unica cosa che fece fu ingoiare il groppo in gola, ricacciare indietro le lacrime e mormorare.

-il dottore che dice?- aveva lo sguardo fisso nel vuoto, non voleva crederci. Stava davvero per perdere il suo migliore amico dopo averlo ritrovato?

-dice che se peggioro ancora, l'unica cosa che mi salverà sarà solo un trapianto- risponde Liam in modo passivo, stringendosi nelle spalle. Quando alzò lo sguardo su Harry si sentì uno stupido e capì in quel momento quanto avesse avuto bisogno di lui in quei mesi.

-non c'è nulla che possiamo fare, quindi?- balbettò il riccio, trattenendo le lacrime. Continuava a ripetersi che doveva rimanere forte per Liam.

-solo pregare- rispose il castano in un sussurro, guardando poi l'amico annuire senza emozioni. Dopo qualche istante di puro silenzio, Harry si sdraiò al fianco di Liam, avvolgendo le braccia intorno al suo corpo fatto solo da ossa e pelle, stringendolo forte cercando di non fargli male o di soffocarlo. Nascose il viso nell'incavo del suo collo respirando il suo dolce odore e si lasciò andare ad un pianto mal trattenuto, pieno di singhiozzi e frasi strozzate come "non voglio perderti" o "non posso crederci".

Dopo più di un'ora passata a piangere contro il collo di Liam, Harry si asciugò le lacrime e accennò un sorriso in direzione dell'amico, mormorando un "ti voglio bene" con tale dolcezza che Liam sentì il cuore mancare un battito.

-anche io, davvero tanto- rispose, stringendosi al corpo del ragazzo. Passarono l'intera serata a raccontarsi di quello che avevano fatto durante quei mesi in cui non si erano visti, risero per le pessime figure fatte dal riccio con un ragazzo di nome Nick. Harry gli confidò che iniziava a piacergli e che non riusciva a dire una frase di senso compiuto senza sembrare un cretino. Liam allora gli chiese se aveva ancora quella cotta colossale per Louis Tomlinson e il ricciolo gli rispose "certo che si, ma non ho mezza possibilità con quel Dio greco più basso di qualche spanna!". Liam scoppiò a ridere così rumorosamente che persino la madre andò a bussare per chiedergli se andasse tutto bene.

-e se ti dicessi che potrei fartelo conoscere?- chiese retoricamente Liam, accennando un sorriso furbo. Harry alzò le sopracciglia guardandolo come se fosse pazzo. Era una battuta quella?

-ti direi di smettere di sognare troppo- rispose il riccio, alzando le spalle. Liam osservò il ragazzo seduto a gambe incrociate davanti a lui e prese quell'affermazione come una sfida. Pensava che stesse scherzando, ovviamente. Si allungò per prendere il telefono dal comodino e cercò nella rubrica il numero di Zayn, sorridendo in direzione del ricciolo. Fece partire la chiamata e mise in viva voce per far sentire anche all'amico.

-pronto?- rispose la voce profonda del moro che fece sorridere come una scolaretta innamorata il castano.

-ehi Zayn! C'è Harry qui con me e sei in viva voce- lo salutò Liam, alzando le sopracciglia soddisfatto alla vista dell'espressione sconcertata dell'amico.

-oh ciao Liam!- rispose entusiasta il cantante con un enorme sorriso sulle labbra. -ciao anche a te Harry, Lee mi ha parlato molto di te- continuò poco dopo il moro.

-ciao Zayn..- balbettò il riccio, preso in contropiede. Liam scoppiò a ridere a causa dell'espressione di Harry. Non si divertiva così da parecchi mesi.

-ti ho chiamato per chiederti se domani ti va di andare a fare un giro con gli altri- disse con nonchalance il castano. Da quando era diventato così audace nei confronti del moro?

-oh mi dispiace Liam, ma domani ho le prove per il concerto di domani sera! Potresti venire ad assistere se vuoi, ci sono anche le due scimmie.- Liam si pietrificò osservando l'amico davanti a lui. Gli aveva proposto di andare ad un suo concerto, gratis per giunta? Lui non era mai andato ad un suo concerto ed era sicuro che sentirlo cantare dal vivo sarebbe stato un pugno nello stomaco e un scarica elettrica che avrebbe fermato per sempre il suo povero e debole cuore. Non riuscì a rispondere per quanto fosse agitato e quando i due sentirono un "Liam?" da parte del moro, dovette rispondere il riccio.

-uhm si Zayn, Liam vorrebbe tanto venire!- disse mentre sventolava una mano davanti agli occhi dell'amico, il quale stava fissando il vuoto da qualche istante.

-dov'è finito Liam?- chiese stranito il cantante, arricciando il naso per il disappunto di non poter salutare per bene il ragazzo.

-oh beh.. è scappato in.. bagno! sai, attacco di diarr..-

-sono ancora qui Zayn, non ascoltare questo idiota!- intervenne subito, dando un calcio al riccio che si tappò la bocca per non strillare come una ragazzina.

-ti scrivo in quale stadio suono domani e come riuscire ad entrare senza essere bloccato dalle guardie- disse il moro per sviare il discorso, cercando con tutto se stesso di non scoppiare a ridere. -non posso venire a prenderti, scusami-

-oh non preoccuparti, chiederò un passaggio a mia madre, o mio cugino. Penso che si divertirà di più lui in mezzo a un branco di ragazzini- finì la frase imitando la voce della madre, facendo ridacchiare sia il riccio che il moro.

-allora ci vediamo domani, Liam- disse infine il cantante. Dal suo tono si poteva capire che stesse sorridendo.

Potrei vomitare. pensò il riccio, alzando gli occhi al cielo mentre guardava il suo amico che sorrideva come un idiota.

-si. Buonanotte Zayn-

-Buonanotte Liam..- rispose il cantante.

-Buonanotte anche a te Zayn!- disse il riccio con finto tono scocciato, facendo ridacchiare l'amico. Dopo che il moro si scusò e gli augurò una buonanotte, chiusero la chiamata e i due amici andarono sotto le coperte, addormentandosi abbracciati, non prima di una bella strigliata da parte di Liam. Come gli era venuto in mente di dirgli che era andato in bagno per un attacco di diarrea?! Che figuraccia..

***

-non capisco perché mi sono fatto trascinare in questa assurda storia!- esclamò Josh, il cugino di Liam.

Stava guidando verso il Wembley Stadium di Londra e non poteva credere di essersi fatto trascinare lì solo per vedere un presunto amico di Liam, una persona famosa a quanto pare. Non ci credeva molto a questa storia ma non poteva resistere agli occhioni dolci del cugino, lo facevano fesso fin da quanto erano piccoli. Avevano solo tre ani di differenza e fin da piccoli andavano molto d'accordo, si vedevano tutti i pomeriggi perché le loro madri non erano solo sorelle ma anche migliori amiche, quindi per loro non era un problema se si vedevano tutti i giorni. Quando Liam iniziò la scuola materna incontrò Harry e Josh, anche se all'inizio un po' geloso del cugino, alla fine lo accettò nel gruppo e la smise di tirare i capelli biondi del ragazzo. Divennero tutti e tre degli ottimi amici e combinarono così tanti guai che i loro genitori non facevano altro che metterli in castigo. Tra di loro non c'erano segreti, infatti sapevano tutti e tre di essere gay e che Josh ci avrebbe provato con Harry se non fosse stato più piccolo di lui e se non lo avesse visto crescere. Sarebbe stato un po' strano per loro e poi non voleva rovinare una simile amicizia per dell'attrazione fisica. Durante gli ultimi mesi Josh e Liam continuarono a sentirsi dal momento che erano cugini e le loro madri erano sorelle, ma evitò di farsi vedere in quello stato. Harry e Josh continuarono ad uscire ma senza affrontare il discorso Liam che metteva il cugino in uno stato di ansia e paura.

-ma chi è di preciso questo tipo?- chiese confuso Josh, girandosi a guardare il cugino.

-è il cantate che hai visto appeso nella mia stanza!- rispose euforico Liam, battendo le mani come un bimbo, dopo essersi sistemato gli occhiali da sole sul naso. Non c'era molto sole ma non sarebbe mai uscito senza quelli a coprirgli gli occhi.

-si ovvio e io mi porto a letto Harry- rispose piccato il ragazzo, alzando gli occhi al cielo per la fervida immaginazione del cugino. Liam si lasciò scappare un verso di disgusto mentre si girò verso i sedili posteriori, dove era seduto il riccio.

-Dio, Harold! Ti scopi mio cugino?!- chiese allibito il castano. Harry lo guardò con gli occhi spalancati, scuotendo la testa così furiosamente che i ricci gli ricaddero sul volto.

-assolutamente no!- disse il riccio.

-era solo un modo per dire che non ci credo, idiota!- disse Josh, sbuffando di nuovo mentre, finalmente, parcheggiava l'auto nel parcheggio fuori lo stadio. Dall'eccitazione del cugina poteva benissimo intuire che c'era qualcosa sotto, ma alla storia del "devo incontrare il mio idolo" non ci credeva nemmeno un po'.

I tre ragazzi scesero dall'auto e andarono in un'entrata secondaria, come raccomandato da Zayn. Sorprendentemente le guardie non fecero storie e portarono subito i tre all'interno dei camerini. Già dal corridoio si sentiva la risata contagiosa del biondo. Liam adorava quel ragazzo per la sua capacità di illuminare l'intera stanza con solo il suo sorriso.

-Liam!- sentì la voce squillante di Louis appena entrò nel camerino, che probabilmente doveva essere di Zayn visto tutte le sue cose sparse in giro. Il castano lo abbracciò subito per salutarlo, arruffandogli i capelli. Dopo un breve saluto ai due, si girò verso i suoi amici.

-questi sono Josh, mio cugino, e Harry, il mio migliore amico- li presentò, trattenendo una risata guardando lo sguardo del riccio su Louis.

Dio, Harry. Riprenditi.

-è un piacere conoscervi ragazzi!- disse Niall, sorridendo calorosamente. Li invitò a sedersi sui divani presenti nella stanza e iniziarono a parlare di tutto e di niente, mentre Liam si chiedeva dove fosse andato Zayn.

***

-Liam, obbligo o verità?- gli chiese Louis, sorridendo con un velo di malizia. Come c'era finito a giocare allo stupido gioco? Sarà stata la noia o la felicità nel vedere Zayn dopo quasi un'ora dal suo arrivo. Dopo qualche ora ci sarebbero state le prove per il concerto della sera e il cantante sarebbe dovuto andare via di nuovo, così propose un gioco divertente e in grado di fargli conoscere quei ragazzi in modo facile e veloce. Queste erano le parole del moro.

O un modo semplice ed innocente per poter baciare Liam. Queste erano le parole di Louis, schietto come sempre. Zayn pregò che Liam non avesse sentito perché non era assolutamente vero! Okay, forse un pochino.

-verità- rispose abbastanza tranquillo. Cosa avrebbe potuto chiedergli di così imbarazzante?

Forse qualsiasi cosa? gli rispose la sua mente.

Louis parve pensare su che domanda fare al castano, ma essendo la prima manche decise di andarci leggero.

-a chi hai dato il primo bacio?- chiese svogliatamente Louis, alzando un sopracciglio guardando il castano, il quale arrossì vistosamente portandosi una mano fra i capelli per tirarli indietro.

-Harry- mormorò in imbarazzo, stringendosi nelle spalle senza guardare l'amico. Non parlarono mai di quel bacio rubato, ci passarono sopra e basta. In fondo erano ancora troppo piccoli. Più o meno.

-Tu hai dato il tuo primo bacio a Harry e non me l'hai mai detto?!- quasi strillò Josh, girandosi a guardarlo sconcertato.

-Io e Harold non abbiamo mai affrontato l'argomento, quindi era inutile parlarne con te!- si difese Liam, girandosi a guardare il riccio in cerca di un supporto contro suo cugino.

-non farne una tragedia Joshua!- lo riprese Harry, alzando gli occhi al soffitto.

-questa non te la perdono, Payno- disse con tono melodrammatico il ragazzo, facendo ridacchiare un po' tutti. Stava un pochino esagerando, secondo Liam. Non poteva di certo dirgli ogni minima cosa.

In tutto questo Zayn rimase in silenzio, studiò il volto di Harry per qualche ragione che il ragazzo non riusciva a capire. Continuava ad osservarlo per capire che effetto gli faceva Liam, ma non ottenne molto. Si vedeva che aveva molto affetto nei confronti del castano, ma non poteva dire che c'era qualcosa di più di una semplice amicizia.

Dovrò marcare il territorio. pensò prima di rendersi conto delle sue stesse parole. Da quando doveva marcare il territorio intorno ad un ragazzo che non conosceva neanche poi così bene? Doveva ammettere che però era un gran bel ragazzo.

-Malik!- si sentì urlare da un Niall divertito ma confuso. Quando si risvegliò dai suoi pensieri con un sussulto degno di nota, si rese conto che tutti lo stavano guardando e che Harry aveva le sopracciglia aggrottate. Beh era normale, lo stava fissando insistentemente senza nessuna ragione.

-Che c'è?!- quasi strillò, cercando di essere il più naturale possibile. Peccato che il suo tono di voce era fin troppo acuto.

-Ti abbiamo chiamato più di tre volte! Tocca a te: obbligo o verità?- chiese il biondino, alzando un sopracciglio e accennando un sorriso furbo. Zayn si morse il labbro prima di rispondere, sapeva che lo avrebbe messo nei guai in entrambi i casi.

-obbligo- rispose a malincuore, preparandosi già a dover baciare qualcuno poiché non riusciva a capire che per tutti lui doveva essere etero. Quando però affrontavano l'argomento, Niall gli diceva che era stupido nascondere ciò che era e che non era giusto mentire ad una ragazza dolce come Patricia. Zayn era d'accordo con lui, semplicemente non poteva essere ciò che era per via del contratto e doveva far finta di amare la sua fidanzata.

-perché non ci mostri un bel balletto?- chiese Niall, scoppiando poi a ridere per l'espressione contrariata del moro. Era comunque sollevato dal fatto che non doveva baciare nessun uomo davanti a tutti.

-io non so ballare!-

-lo so.-

-stronzo-

***

Dopo parecchie ore passate su dei divani a parlare del più e del meno, come per esempio i loro interessi sul calcio, era arrivato il momento di sistemarsi in platea per il concerto tanto atteso di Zayn. Liam era a dir poco elettrizzato e sarebbe potuto scoppiare a piangere da un momento all'altro. Il suo lato da fangirl che urla come se non ci fosse un domande iniziava a prendere il sopravvento. Harry, da bravo migliore amico qual'era, avvolse le braccia intorno al bacino del castano e lo stringe in forte abbraccio.

-cerca di contenerti Lee, hai parlato con Zayn fino a qualche minuto fa- gli sussurrò il riccio all'orecchio, cercando di tranquillizzare l'amico. Liam fece un bel respiro profondo annuendo appena, non voleva farsi vedere dal moro e dai suoi amici in quello stato, non era di certo una ragazzina. Sciolsero l'abbraccio giusto in tempo per vedere le luci abbassarsi e il palco illuminarsi, preannunciando l'arrivo del cantante. Liam, preso dall'emozione, prese una mano del riccio e la strinse forte per tutto il tempo.

Dopo quasi due ore e mezza di concerto, Zayn si ritirò dietro le quinte e i suoi amici lo seguirono subito dopo, tranne Harry e Liam. Il castano, dopo la fine del concerto, si rifugiò fra le braccia del riccio per riprendersi dalla commozione, c'erano delle canzone che lo emozionavano troppo e non riuscì a trattenersi dal versare qualche lacrima. Harry fu be disposto ad aiutare l'amico a calmarsi e dopo avergli asciugato le guance bagnate, gli diede un bacio sulla fronte prima di accompagnarlo dietro le quinte. Le guardie li accompagnarono nel camerino del moro e dopo pochissimo tempo si ritrovarono sulle loro auto, diretti a casa del cantante. Per tutto il viaggio Liam dovette sorbirsi le prese in giro del cugino per via della sua commozione, ma lui non ci fece caso, era troppo occupato a pensare che aveva realizzato uno dei pochi sogni che aveva.

Quando entrarono nei cancelli dell'abitazione del cantante, era già passata la mezzanotte e la madre di Liam lo aveva già chiamato dieci volte per chiedergli come stava procedendo la serata e se si sentiva stanco. Il ragazzo si sentiva veramente molto stanco, ma non lo disse per non farla preoccupare. Una volta entrati in casa si andò a sedere sul divano del moro senza troppe cerimonie, socchiudendo gli occhi per un istante godendosi la sensazione di un leggero riposo. Niall suggerì di portarlo a casa per farlo riposare, ma Liam scosse la testa dicendo di stare alla grande. Inutile dire che nessuno gli credette.

Il castano approfittò per parlare in privato con Zayn, quando Niall e Louis portarono in giro per la casa gli altri due ragazzi. Anche se era casa sua, Zayn preferiva stare con Liam per controllare che stesse bene e che non avesse bisogno di nulla.

-posso confidarti una cosa?- mormorò Liam, girando la testa verso il cantante. Era così stanco e privo di forze che gli sembrava uno sforzo troppo grande anche solo spostare lo sguardo sul ragazzo.

-certo che puoi- annuì il moro, avvicinandosi al castano per sentirlo meglio. O almeno questa era la scusa che si diede.

-quando prima ti ho sentito cantare, ho capito una cosa- fece una pausa, prendendosi il labbro inferiore fra i denti, indeciso se continuare o no. -ho capito che non sono crollato grazie a te e alla tua voce. Ho ascoltato i tuoi CD tutti i santi giorni e mi ripetevo che se me ne andavo non sarei più riuscito ad ascoltarti come meriti.- continuò a parlare, guardando negli occhi il moro per esprimergli tutta la sua riconoscenza. Zayn lo ascoltò e accennò un dolce sorriso, stampando poi un bacio sulla tempia del ragazzo.

-sono felice che tu sia ancora qui- rispose il cantante, appoggiando poi la testa sulla spalla di Liam, cercando di nascondere i suoi occhi lucidi. Doveva smetterla di essere così emotivo. 

 

SALVE!

rieccoci qui con la seconda parte, spero sia di vostro gradimento!
non dimenticate di recendire, è importante per me sapere che ne pensate.
un bacio, alla prossima.

  
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