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Autore: EmilyG66    16/10/2017    2 recensioni
Un innocuo oggetto magico spedisce Tigre indietro nel tempo proprio quando Tai Lung ancora viveva nel palazzo di Giada.
Lei lo odia, lui non proprio e come in tutti i viaggi nel tempo la maestra di kung fu non potrà raccontare ne impedire quello che accadrà nel futuro.
Ritornata a casa nella sua epoca però la leader dei cinque cicloni capirà che qualcosa è cambiato.
I personaggi non appartengono a me ma alla DreamWorks.
Questa fanfiction è ambientata dopo “Kung fu panda”, riprende leggermente “Le mitiche avventure” ed è stata scritta su richiesta di Jekyllandhyde4evah.
Un grandissimo ringraziamento va invece alla mia amica di sito CassieDragon2002 per avermi supportato e aiutato costantemente a rendere migliore la seguente storia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Tai Lung, Tigre
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il leopardo corse a quattro zampe e svoltò a destra non percorrendo più i gradini che portavano al villaggio bensì seguendo un sentiero immerso nel verde e sbucando poi davanti ad una casetta isolata dalle altre.
La maestra a strisce si nascose dietro un cespuglio e attese che il giovane felino entrasse.
Una volta che l’ebbe fatto lei svelta si avvicinò alla porta, visto che dalle finestre oscurate non si poteva vedere niente, e vi si appoggiò drizzando le orecchie.
Il ragazzino stava parlando evidentemente con qualcuno e nonostante la tigre si rimproverasse mentalmente di star tradendo la fiducia che lui aveva riposto in lei e la sua privacy aprì improvvisamente la porta entrando e richiudendosela alle spalle.
Peng si girò subito verso di lei con uno sguardo stupito dipinto in faccia ma non era neanche paragonabile all’espressione sul volto di Tigre quando si rese conto di chi fosse l’altro individuo nella stanza.
Corpo massiccio, pelliccia argentata e macchiata, pantaloni viola con cintura borchiata, occhi d’orati e un sorriso strafottente indimenticabile.
-Tai Lung…- lo chiamò mentre le sue pupille si rimpicciolivano per lo shock.
Il cuore prese a battere con ferocia e tutte le sue emozioni nascoste e assopite riemersero.
-Ciao dolcezza. –ricambiò il saluto il leopardo con la sua voce roca.
-No, non può essere. Tu dovresti stare nel regno dello spirito col maestro Oogway ormai. –si autoconvinse la leader dei cinque cicloni incredula.
Il demone della valle si alzò dalla sedia dov’era seduto e si avvicinò alla ragazza sovrastandola un poco con la sua possente figura.
-Si beh, ho parlato con lui e la vecchia tartaruga pazza mi ha detto che: solo se avessi avuto una buona e onorevole ragione, dopo giorni interi di meditazione perché ero molto arrabbiato quando sono arrivato, sarei potuto tornare indietro. –le rivelò sincero.
-E qual era la tua motivazione? –domandò lei con serietà ma segretamente ansiosa di sapere la risposta.
-Tu. –disse con semplicità il maestro delle mille pergamene.
Lo stomaco della maestra a strisce fece una capriola su se stesso riscaldandosi all’improvviso.
-Come? –chiese falsamente lanciando uno sguardo preoccupato al giovane leopardo che ancora era lì.
-Non fingere, Peng lo sa già. –affermò Tai Lung portandosi le braccia muscolose al petto.
La tigre sgranò gli occhi infuriata e imbarazzata.
-L’hai detto a lui?! –quasi gridò indicando il diretto interessato a meno di un metro da lei.
Aveva fuoco negli occhi e la sua coda era alta e dritta. Tai Lung non poté fare a meno di sorridere.
La sua ragazza non era cambiata neanche un po’.
-Dovevo sapere come stavi, cosa facevi, se mi pensavi…- ammise lui assottigliando di proposito la voce in modo che fosse quasi un sensuale richiamo.
Nella mente di Tigre si incastrarono finalmente tutti i tasselli mancanti degli avvenimenti degli ultimi giorni. La stana ombra che aveva visto, il sentirsi osservata mentre andava a dormire e infine i fiori ricevuti.
-Ecco perché Peng spariva in continuazione, veniva qui a riferirti tutto. –si espresse la leader dei cinque cicloni indignata che il suo ex avesse ingaggiato suo nipote per spiarla.
Il bussare alla porta fece irrigidire i presenti così il felino più giovane aprì appena la finestra per vedere chi fosse.
-È Ling. –disse voltandosi verso lo zio.
-Ti dispiace andare a parlare con lei di fuori per un momento? –gli chiese il leopardo adulto.
-Certo zio. –rispose il ragazzino aprendo la porta e sgusciando fuori.
Una volta che i due maestri rimasero soli uno difronte all’altro e che sentirono le voci della coppia allontanarsi ripresero a parlare.
-Ho pensato a te ogni giorno in prigione e quando le guardie mi hanno riferito che Shifu aveva voltato pagina adottando una tigre ho capito che era destino che ci saremmo rivisti. –le rivelò il demone della valle in tono carezzevole per niente in collera con lei per non avergli rivelato che non fosse il Guerriero Dragone.
Ricordava molto bene Chorh Gom, per vent’anni era marcito lì fra gli scherni delle guardie e le loro angherie sul suo corpo immobile.
-Sì, in uno scontro mortale su di un ponte. –ribadì la maestra a strisce con ironia.
-Beh era già qualcosa. –ammise il maestro delle mille pergamene divertito sollevando appena la zampa dall’altro braccio ancora incrociato e posato contro il petto.
La tigre assottigliò lo sguardo guardandolo negli occhi e Tai Lung fece altrettanto sciogliendo le braccia dalla loro attuale posizione e posando il palmo caldo della mano destra sul il viso della ragazza.
Un fremito la percorse per tutto il corpo ma non si ritrasse, sentiva che stava cadendo di nuovo in un vortice di sentimenti da cui non sarebbe uscita illesa.
-Volevo il tuo amore e la vendetta. Indovina a cosa ho rinunciato per tornare da te? –le chiese retorico il leopardo accarezzandole con il pollice la guancia sinistra.
Tigre si slanciò verso di lui appiattendo le orecchie portando le zampe al suo collo e non resistendo oltre lo baciò.
Cosa ci poteva fare se il suo stupido cuore la spingeva sempre da lui?
Il demone della valle sorrise nel bacio, accarezzò la nuca della leader dei cinque cicloni con una mano mentre quella mancina le scorreva lungo la schiena. Sia le due lingue che le code ritrovarono le gemelle sfregandosi l’una contro l’altra e intrecciandosi.
Un’intensa emozione tornò a riempiere il cuore di entrambi i felini sapendo che non ne avrebbero mai più potuto fare a meno.
Quando si separarono i loro occhi erano languidi, le zampe sul corpo dell’altro bollenti e i respiri corti. Sembrava non essere cambiato nulla dall’ultima volta.
Il maestro delle mille pergamene coinvolse la sua compagna in un lungo abbraccio prima che alla porta bussassero nuovamente. Si erano praticamente dimenticati di ogni cosa.
-Entra Peng. –lo invitò Tai Lung non lasciando andare la maestra a strisce che cominciava a vincolarsi dalla sua presa.
L’uscio si aprì lentamente e il viso di Peng fece capolino con titubanza. Dopo aver visto i due maestri, e avendo capito che tutto ora andava per il verso giusto, il giovane leopardo fece un sorriso gioioso ed entrò assieme ad una sua simile.
-Zio, zia vorrei presentarvi Lin Fa…la mia ragazza –la presentò subito un po’ in imbarazzo e richiudendo la porta dietro le spalle di lei.
“Zia?!” pensò la tigre ancora stretta al demone della valle.
Lin era molto più esile e snella del ragazzino, persino più di Tigre. Aveva due occhi grigi, delle orecchie a punta scure simili a quelle di una volpe e le sue macchie sembravano quadrate anzi che tonde.
-Piacere. –rispose con educazione.
-La tua ragazza? –ripeté la leader dei cinque cicloni sorridendo sotto i baffi.
Prima che Peng potesse spiegare la coetanea gli afferrò una zampa stringendola con affetto nella sua.
-Sì, Peng mi ha salvato la vita. Ha usato il kung fu per proteggermi. –affermò raccontando brevemente del bandito che l’aveva rapita in cambio che il giovane leopardo uccidesse Po.
-Ora che i Kung fu club sono legali per imparare a proteggersi io e Lin volevamo partire e andare in giro per il mondo a crearne degli altri. –spiegò il ragazzino emozionato per quel sogno nel cassetto che non aveva ancora confidato a nessuno.
-Se pensi che questo sia il tuo scopo nella vita e che ti renderà felice dovresti seguirlo. –lo incoraggiò la maestra a strisce.
-Lo farò. –ammise convinto per poi prendere entrambe le mani della sua ragazza tra le proprie –E sono davvero felice solo con Lin. –aggiunse poi guardandola negli occhi.
La giovane sorrise e gli diede un bacio sulla guancia.
-Se hai bisogno vieni pure da me. –lo invitò il maestro delle mille pergamene lasciando andare la tigre.
Peng si allontanò da Lin e suo zio si piegò per mettergli le zampe sulle spalle con fare affettivo.
-Ti troverò qui? –gli chiese il nipote.
Tai Lung si voltò verso Tigre e Peng fece altrettanto puntando entrambi i loro favolosi occhi su di lei in attesa.
-Può darsi. –rispose lei portando le zampe ai fianchi.
Il leopardo adulto le sorrise soddisfatto ritornando dritto e affiancandosi nuovamente alla leader dei cinque cicloni.
-Grazie di tutto zia. –la ringraziò il giovane leopardo.
Non suonava poi tanto male…
-È stato un piacere Peng. Mancherai a tutti al palazzo di Giada. –ammise sincera.
-Puoi salutarli da parte mia e di Lin? Soprattutto il maestro Shifu. –le domandò con un po’ di rammarico.
-Certo. –lo rassicurò con tono dolce la maestra a strisce.
-A presto. –li salutò Lin prendendo la mano del suo ragazzo e uscendo dalla porta.
Il silenzio regnò sovrano per un momento ma il demone della valle lo spezzò.
-E adesso che faremo? –domandò.
-Io tornerò al palazzo di Giada e domani spiegherò tutta questa situazione con calma. –ammise la tigre diplomatica.
-Dirai anche di noi? –la interrogò il maestro delle mille pergamene malizioso.
-Mai! –affermò Tigre guardandolo con ferocia.
Per quanto tenesse a lui anche la sua reputazione contava molto.
Tai Lung non se la prese anzi ridacchiò divertito.
-Sarà difficile nasconderlo ai tuoi amici. –le fece notare.
Lei assottigliò lo sguardo ma lasciò correre, alla fine l’avrebbero comunque scoperto.
-Credo proprio che Shifu ti perdonerà se non tenterai nuovamente di fare fuori il guerriero dragone, maestro delle mille pergamene. –cambiò discorso la leader dei cinque cicloni ricalcando il titolo del leopardo.
-Croce sul cuore. –rispose lui facendone il segno.
La ragazza lo guardò per un attimo con sufficienza poi si avvicinò alla porta con l’intento di uscire da quella casetta e farsi una bella dormita.
-Adesso è meglio che vada. –disse prima che la sua vita venisse circondata da un possente braccio e un respiro caldo le sfiorasse il collo.
-Perché non resti ancora un po’…qui con me? –le chiese il demone della valle dietro di lei con sensualità posando l’arto destro al muro.
La leader dei cinque cicloni avvertì il proprio petto riscaldarsi e il calore del torace del compagno espandersi sulla sua schiena. Non vista sorrise e si girò verso l’amante.
Questo iniziò a fare le fusa in modo accattivante facendo vibrare piacevolmente entrambi i loro corpi.
-Potrei farlo... –rispose semplicemente la maestra a strisce con velata malizia mentre i suoi occhi arancioni sembravano prendere fuoco.
Il maestro delle mille pergamene si impossessò delle sue labbra stringendola con possessivo affetto e i loro cuori cominciarono a palpitare ad un ritmo frenetico.
Fine.
 
  
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