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Autore: PrincessintheNorth    19/10/2017    1 recensioni
Prequel di "Family"!
Nel regno del Nord, una principessa e Cavaliere dei Draghi, Katherine, farà conoscenza di Murtagh, il Cavaliere Rosso che si è autoimposto l'esilio ...
In Family abbiamo visto il compimento della loro storia e il loro lieto fine: ma cos'è successo prima?
"-Principessa, per l’amor del cielo … - prese a implorarmi Grasvard. – Spostatevi da lì … non vi rendete conto di chi è?
-È Murtagh figlio di Morzan, ex Cavaliere del Re Nero, erede del ducato di Dras-Leona. – ringhiai. – So benissimo chi è. So anche che è un essere umano come me e come te, a meno che tu non sia un elfo sotto mentite spoglie. È un essere umano ed è vivo per miracolo. Quindi, dato che come me e come te è carne e sangue, gli presteremo le cure che necessita. Sono stata chiara abbastanza?"
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castigo, Eragon, Murtagh, Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Selena/Morzan
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Arrivammo a Northern Harbor, nel centro della cittadina, a cavallo, dato che non c’era spazio per far atterrare i draghi. I vari cittadini che volevano tentare la fortuna si erano già accalcati nella piazza, e venimmo accolti da un applauso generale.
E non riuscivo a smettere di pensare che, dopotutto, Katherine non era affatto male.
In realtà, come Castigo continuava a ricordarmi, avevo pensato fosse bellissima, ma mi era scappato.
Gli è scappato il pensiero, adesso, incredibile, sbuffò il mio drago.
Capita.
Così come capita di innamorarsi.
Che non è il mio caso.
Appena.
Basta, adesso.
Per fortuna stette zitto.
Però era vero.
Oggettivamente, Katherine era una bella ragazza.
I capelli sciolti, sui quali era posta solamente un diadema, l’abito di velluto rosso e oro, il mantello nero bordato di pelliccia bianca. Il viso era truccato pochissimo, e praticamente non si notava.
Va bene.
Va bene, era bellissima.
Ciò non voleva dire che ne fossi innamorato.
Anche sua madre era una donna bellissima, e non ne ero innamorato. Audrey era bellissima, ed era un’amica.
Shay però non era bellissima, mi ritrovai a pensare.
Katherine era più bella.
Sì, ma il corpo di Shay mi attirava di più, no?
No?!
Mi trovai quasi istintivamente a guardare Kate, il suo corpo …
Le perfette proporzioni, la curva che disegnavano il collo e il mento, il rossore naturale sulle guance, il sorriso aperto e felice.
È ovvio che è più bella di una domestica, decisi infine. È una principessa. Ma non vuol dire che ne sia innamorato. È una mia amica.
Nel mentre, eravamo arrivati al centro della piazza, dove una lunga fila di bambini e ragazzini aspettava di mettersi alla prova.
Erano tutti trepidanti, eccitati e preoccupati. Alcuni tremavano letteralmente dall’ansia e dalla paura di essere scelti o non essere scelti, e altri sfogavano l’ansia pavoneggiandosi.
Altri ancora, si stringevano alle mamme e ai papà.
Però tutti andarono in visibilio non appena videro Katherine.
- Ma lei è una vera principessa papà? – sentii una bimba chiedere, indicandola.
- Sì, tesoro.
- Quindi il suo papà è il re?
- Certo.
- Anche io voglio essere una principessa come lei!
- Lo sei già. Sei la principessa della nostra casa. – la rassicurò. Lei fece un gran sorriso e gli stampò un bacio sulla guancia ispida.
Katherine guardò un po’ la folla di bambini, poi scosse la testa. – Non possiamo farla qui, di fronte a tutti. – disse. – Se uno non viene scelto, potrebbe venire preso in giro. Spostiamoci nel palazzo governativo.
- Buona idea.
Con l’aiuto dei soldati, facemmo sì che la fila si spostasse di pochi metri.
Noi entrammo in una saletta, dove aspettare i bambini. Che di certo non si fecero attendere.
Il primo era un ragazzino grosso e borioso, che di sicuro era convinto di essere scelto semplicemente perché aveva quattro muscoli.
Come sospettavo, non venne scelto.
- TANTO E’ INUTILE! – strillò. – SCOMMETTO CHE SONO FINTE!
E se ne andò, sbattendo la porta.
Katherine sospirò, irritata. Io cercai di non inseguirlo e dargli una bella lezione di umiltà ed educazione civile.
- Bulletti. – sbuffò.
Sfortunatamente, quella selezione fu un disastro.
Nessuno venne scelto.
- Oh, dei … - sospirò Katherine. Poi si abbassò verso le uova. – Dovete un po’ adattarvi, però, anche voi. Non siete perfetti nemmeno voi.
- Beh, ci sono gli atri villaggi. – commentai.
Alzò le spalle, poco convinta.
Uscimmo dal palazzo amministrativo, e con mia grande sorpresa la vidi andare nella direzione opposta.
- Il castello è di là. – le ricordai.
Sorrise. Di nuovo, quel maledetto e splendido sorriso.
- Non vado al castello, infatti.
- C’è la festa. – aggiunsi.
- Ben per quello. – ridacchiò, spronando il cavallo.
- E dove vai?
- Al porto. Ho bisogno di schiarirmi un po’ le idee.
- No. Tu vieni alla festa. – la raggiunsi, presi le redini del suo cavallo e le feci cambiare direzione.
- Come ti permetti?! – protestò riprendendosele e cambiando di nuovo direzione. – Solo perché mio padre ti ha chiesto di proteggermi, non vuol dire che tu debba sostituirlo.
- Non ne ho intenzione, è già abbastanza impegnativo farti da babysitter, figurarsi da padre!
Era uno scherzo, ma lo sguardo assassino che mi lanciò mi fece intendere che lei non l’aveva preso come tale.
- Possibile che tu non capisca mai che scherzo?
- Non ho tempo per gli scherzi. – disse. – E poi, per una nella mia posizione, è sempre meglio pensare che sia una vera minaccia. Così faccio tagliare la testa ad un mio probabile nemico.
- Mi stai minacciando?
- Decidi tu.
Il suo sguardo era imperscrutabile.
Poi, una scintilla divertita si accese nei suoi occhi, e scoppiò a ridere.
- Devo ammetterlo, credevo avessi un po’ più d’acume. – rise.
- Tu non sei capace di far vedere che stai scherzando, non sono io che manco di acume. – precisai piccato.
- Certo. - ridacchiò.
- Adesso ci vieni alla festa?
Scosse la testa. – Non ho voglia … - mormorò tornando seria.
- Non è che stare da sola ti farà sentire meglio e più protetta. – osservai.
- Se sono sul mare da sola lui certo non può raggiungermi. – obiettò.
- Quindi cosa fai? Vai a vivere da eremita su una barca?
- Su un vascello. – precisò. – E poi sarebbe solo per una notte.
- Beh, se tu facessi così mi toccherebbe venire con te su quella maledetta barca …
- Vascello. – sospirò alzando gli occhi al cielo.
- Quello che è … e io ho voglia di andare alla festa. Perché ho una fame tremenda e ho partecipato ad abbastanza feste reali da sapere che c’è sempre il mangiare migliore alle feste. Quindi …
- Non ho voglia … - mormorò. – Davvero …
- Facciamo un patto. – le proposi, accendendole lo sguardo. – Tu vieni alla festa, e ti permetto di insegnarmi ad andare per mare.
- Non sai comandare una nave? - mi fissò stupita. 
- Non ancora.
Sapevo che non si sarebbe fatta scappare un’occasione così.
E infatti annuì.
 
 
 
 
Non so perché, ma per quella festa mi preparai meglio del solito.
Forse perché volevo che Katherine partecipasse alla migliore festa di tutte, e di sicuro il vestiario faceva molto.
Il risultato non mi dispiacque.
Elegante, senza troppi fronzoli, pulito.
Perfetto.
Perciò, andai giù, dove la maggior parte degli ospiti era già arrivata e Clorinda stava impazzendo a destra e sinistra.
Aveva fatto un lavoro stupendo, forse più sfarzoso di Uru’Baen. Pietanze squisite, carni, vini, verdure, di tutto.
Sui bicchieri e le stoviglie era impresso lo stemma del Tridente.
La carne più presente era ovviamente pesce, ma c’erano anche maiale, manzo, cavallo e … beh, c’era di tutto.
- Oh, grazie agli dei sei arrivato! Katherine è nei guai. – mi disse Clorinda, agitata. – Non ha nessuno che le faccia da cavaliere … colpa mia, non dovevo organizzarlo per oggi … non è che tu …
- Io cosa? – feci confuso.
- La accompagnerai al ballo?! – disse in fretta.
- Oh …
Per esperienza, sapevo che non si portava una ragazza ad un ballo alla leggera. Specie se era una nobile. Specie se era una principessa.
Portare una ragazza al ballo significava ammettere che non c’era solo amicizia.
- E a lei va bene?
- Lei non lo sa! Mi ascolti quando parlo?
- Va … va bene … ma tra di noi non c'è niente di romantico ...
- Dicono tutti così. Adesso valla a prendere. Su, forza!
Non feci in tempo.
- Sua Altezza Reale, Katherine Mavis del Nord, Principessa di Winterhaal, Comandante della Marina, Principessa di Northern Harbor e Cavaliere di Antares!
Non ebbi parole per dire, o pensare, quanto fosse bella.
   
 
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