Libri > Percy Jackson
Ricorda la storia  |      
Autore: mari05    21/10/2017    1 recensioni
Partecipante al contest "la macchina di Zeus ha un buco in una gomma e noi l'aggiusteremo con le recensioni!"
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nico di Angelo
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

Gli era rimasto solo lo scheletro

 
Nome autore: mari05
Titolo della storia: Gli era rimasto solo lo scheletro
Numero capitoli:1
Genere:
Malinconico, Introspettivo
Rating:giallo
Coppia genitore/figlio scelta: Nico/Ade
Tempo della storia: dopo il sangue dell’Olimpo e le sfide di Apollo
Nota d’autore: consiglio di leggere questa ff ascoltando la canzone “Nico’s Lullaby-Soldatino” di Paola Bennet, perché rende molto di più.
Grazie <3
 
 
 
 
Close your eyes…
 
Chiudi gli occhi, Nico. Ti prego, chiudi gli occhi.
Nico mosse un passo incerto verso di lei, la luce che lo illuminava e che lo accecava.
Chiuse gli occhi.
 
I know what you see…
 
Nico, non avere paura. Sono qui. Sono ancora qui.
Le mani del Figlio di Ade tremavano. Come poteva?
 
Dai, Nico. Sono sempre io, Bianca. Ce la puoi fare.
The darkness is high…


Il cuore di Nico sembrò farsi di piombo.
Non ti preoccupare, Nico, continua.
Le lacrime rigavano le guance del Figlio di Ade.
Strinse le mani contro il petto. No, non doveva farle uscire. Le emozioni dovevano rimanere lì, celate e nascoste.
 
And you're in ten feet deep…
 
Nico si sentì sprofondare. Ora anche le gambe, ora anche le gambe erano diventate di pietra.
La luce si affievolì sempre di più.
Combatti, Nico, combatti!
Ce la puoi fare, sei forte, sei grande, non hai bisogno di me per risalire.
 
But we’ve survived,
 
No, no che non lo sono, Bianca!
Non sono più come mi conoscevi, ora faccio paura, sul serio, vattene.


More terrible monster than sleep…
 
Fa più paura se sei solo. Forza, rialzati, corri verso di me. Sei forte, Nico.
No, non ce la poteva fare.
Nico gridò, tentò di risalire, ma niente… l’oscurità, quel suo amico che si era rivelato un mostro, lo afferrava, lo tirava, lo spezzava.
Come aveva potuto credere di essere parte di quello?
And you know I will be here…
 
Lo sai Nico, lo sai che sarei voluta essere lì con te, ma non posso, non potevo e non potrò. Dovrai cavartela, piccolo, e so che ce la farai.
 
…to tell you to breathe
 
I polmoni di Nico esplosero.
Non c’era aria, le tenebre lo stavano prosciugando.
Ti prego, ti prego, Bianca, aiutami, non ce la faccio da solo!
 
Lo spirito di Bianca si avvicinò e gli illuminò il cammino quando il Figlio di Ade riuscì a mettere piede a terra.
 
Sei il mio piccolo soldatino,
Nico.
Fattelo dire, sono fiera di te. Continua,
piccolo, ce la puoi fare anche senza di me.


La luce era abbagliante e Nico dovette aprire gli occhi, per liberarsi di quel bianco accecante che gli accecava il sogno.
Davanti a lui c’era Percy, sapeva che era lui, ma avrebbe voluto che non lo fosse perché stava piangendo, sì, Percy stava piangendo.


La ragione per cui vivo, Nico.
 Chiudi gli occhi, se vuoi vedermi.
Sono davanti a te.


Li chiuderò, Bianca. Li sto chiudendo, vedi? Ma ti prego, aiutami a scappare, non voglio riaprire gli occhi!
 
Bianca si allontanò.
Ti prego, no, non farlo!
 
Non ti scordar di me…
 
No! Bianca, torna qui!
 
Io veglierò su di te, Nico. Sarò sempre là
dentro, se vuoi parlarmi,
basta che tu chiuda gli occhi. Io ci sarò.
 
Le lacrime continuavano a sgorgare, Basta, Basta lacrime.
Bianca, non andartene… io… io farò il bravo, ma non voglio affrontare quello che sta davanti a me.  Aiutami, è questo quello che dovrebbe fare una sorella maggiore, no?
No?
 
The last choice of all that you meet
 
Bianca se n’era andata. Ma Nico no, era ancora lì.
Non sapeva cosa fare, come avrebbe potuto liberarsene?


Aprì gli occhi.
 
Stumbling lost
 
Ma davanti a lui non c’era il figlio di Poseidone. Se l’avesse saputo, Nico li avrebbe tenuti chiusi.
 
Oh, no! Bianca, lui no! Lui non vuole parlare con me, vuole distruggermi, è lui la fonte delle mie tenebre.
 
It’s the cost.
 
Nicholas, è questo il prezzo che devi pagare. Mi sei rimasto solo tu. Ascoltami.
 
Nico si tappò le orecchie. Dove sei, Bianca? Mi avresti aiutato, avevi detto!
 
Of rulling those 'neath you feet
 
Impara a camminare da solo, Nicholas. Vieni con me, parla con me. Ce la puoi fare.
 
Paths you've crossed,
 and trust you're
 trying to keep
 
Lo so, Nicholas, lo so che è difficile. Ma ce la stai facendo, capisci? Stai diventando grande, e io non potrò non essere più fiero di te. La fiducia, il tuo passato…
 
You're exhausted
 
Sì, lo so, sei stanco. Ma vieni, lasciati avvicinare.
Nico si ritrasse.
Richiuse gli occhi, ma quell’immagine, Ade, era ancora davanti a lui.
Non puoi sfuggirmi, piccolo. Lo sai che io sarò sempre una parte di te.
A Nico mancò il fiato.
Allora dov’è Bianca?
 
Listening for a voice that can't speak
 
Sei riuscito ad aprirti finalmente. Anche se speravo non con un figlio di
 
Ma Nico, mio caro, tu sarai sempre il mio soldatino,
colui che mi è rimasto accanto.
Lo so che non sono stato un bravo padre, che spesso ti senti solo, ma per favore,
per favore, ascoltami!
 
No, Nico non voleva sentire. Nico richiuse gli occhi, davanti a lui si era materializzata Bianca, la voce strozzata, le lacrime agli occhi.
La ragione ho vissuto…
Nico si tappò le orecchie. Tutti e due, Ade e Bianca, erano davanti a lui, e cercavano di farlo ragionare.


Nicholas, non sei solo.
Nicholas, ascoltaci.
Siamo qui per te.
 
Bianca gli si avvicinò, sapendo che Nico non poteva ritrarsi al suo tocco quasi materno.
Gli sfiorò la guancia umida per via delle lacrime, gli baciò la fronte e sorrise.
Nico continuava a tremare.
Mi mancherai.
Il figlio di Ade gridò, gridò così forte che sia Ade che Bianca dovettero coprirsi le orecchie.
Possibile che il ragazzo fosse così testardo da darsi ancora la colpa?
 
Nico non poteva farcela.
Non poteva affrontare quello che entrambi, sia Bianca che suo padre, volevano fargli affrontare.
Suo padre e sua sorella svanirono.
E lui aprì gli occhi.
 
Nico era davanti a lui, gli occhi ricolmi di lacrime. Aveva le mani rosse per il sangue e le guance bagnate dal pianto. Continuava a scuoterlo, cercando di farlo tornare in vita.
Davanti al figlio di Ade giaceva morto il figlio di Poseidone, la maglietta zuppa e impregnata di sangue e sudore, gli occhi vuoti, l’armatura rotta e la spada, la sua fidata Anaklusmos, in mano.
Nico premeva sul suo petto, tentando di dargli un po’ più di tempo.
“Ti prego, ti prego…” sussurrava, la testa a pochi centimetri da quella di Percy, i capelli corvini che si univano.
Cercò in tutti i modi di farlo respirare, avrebbe pregato chiunque, perfino quel bastardo di suo padre, se gli fosse avanzato un po’ di fiato.
“Percy, Percy…” mormorò Nico, e, vedendo che lui ovviamente non rispondeva, gridò “Andiamo, Percy! Ti stanno aspettando! Ti prego…”
Il suo gridò sfumò in un lungo gemito, che Nico non si ricordò di aver interrotto fino a quando non si ritrovò accanto al figlio di Poseidone, in lacrime.
Avvicinò la sua mano alla sua, e sentì che era gelida.
Non era un buon segno.
Si accostò a lui, e, con quel poco di fiato che gli rimaneva, sussurrò nel suo orecchio: “Ti amo, Percy.”
Finalmente l’aveva detto.
Il figlio di Ade sperava che Percy si sarebbe svegliato sentendo quelle parole, ma non fu così. Non si ricordò neanche di aver chiuso gli occhi quando ad un certo punto li riaprì.
Si strofinò le mani e si alzò, camminando avanti e indietro davanti al corpo senza vita del ragazzo che amava.
Nella sua testa immaginava come l’avrebbe presa Annabeth, probabilmente l’avrebbe ucciso, a tutti i ragazzi al Campo Mezzosangue, a Poseidone, a Grover, e…
Miei dèi. Cosa avrebbe detto la signora Jackson?
No, non avrebbe permesso tutto questo.
“Dèi! Cavolo, cavolo, cavolo…”
Strinse i pugni, e gridò, gridò di rabbia, fino a quando non dovette premersi le mani sul collo per far uscire un suono.
 
Doveva fare qualcosa.
Doveva.
Con un impeto di rabbia e coraggio, il Figlio di Ade si caricò il figlio di Poseidone sulla spalla, sapendo che non sarebbe riuscito a camminare per più di un chilometro.
E così fu.
Camminò, camminò, fino a quando non scorse in lontananza le tende dell’accampamento provvisorio del Campo.
Il primo che lo notò fu Connor.
Il figlio di Ermes stava per annunciare a tutti che erano tornati, il sorriso stampato sulle labbra, fino a quando non vide cosa stava trasportando Nico.
Una maschera d’orrore comparve sul viso di Connor, che si precipitò, accompagnato dal fratello Travis, a vedere.
Non appena Nico si rese conto di ciò che stava succedendo, crollò a terra.
Si coprì gli occhi con le mani, cercando di scomparire.
Diamine, papà, fammi scomparire.


“Cos’è successo?” chiese Travis, appoggiando una mano sulla spalla del semidio.
Nico riprese a tremare fortemente, e davanti a lui si piazzarono le figure luminescenti di Ade e Bianca.
Non ebbe il coraggio di dirlo.
 
Qualcuno urlò.
Annabeth si precipitò verso il figlio di Poseidone, le lacrime che le scorrevano lungo le guance.
“No, no!” gridò, stringendo i pugni.
Si inginocchiò affianco a lui, mentre i gemelli Stoll la guardavano con compassione.
Poco dopo arrivarono gli altri.
Uno dopo l’altro, i semidei si coprirono gli occhi e la bocca con le mani.
“Cos’è successo?” disse qualcuno, ma Nico non rispose.
Fino a quando non si ritrovò scosso da braccia possenti, Nico non ebbe il coraggio di dirlo.
 
Che codardo.
 
Jason continuava a scuoterlo, Nico a piangere, anzi, tutto il Campo ora piangeva.
“Cosa diamine è successo, Nico?” Gridò, colpendolo.
Nico si coprì gli occhi con le mani.
“Lascialo stare, Jason” singhiozzò Annabeth, gli occhi gonfi ridotti a due fessure arrabbiate.
La ragazza tremava di rabbia.
Jason si spostò.
La figlia di Atena lanciò un ultimo sguardo al suo ragazzo che giaceva ancora a terra, poi si alzò e si diresse verso il figlio di Ade.
Si inginocchiò davanti a lui, che continuava a proteggersi, innalzando barriere protettive per non far entrare nessuno.
“Cosa. È. Successo.” Sillabò secca lei.
I semidei tacevano.
“L’ho ucciso.” Singhiozzò Nico.
Annabeth non resse. Si accasciò a terra, dove esalò i suoi ultimi respiri.
 
Siamo ancora nella tua testa, Nico.
Non ignorarci.
Siamo qui perché qualsiasi cosa farai, che sia mangiare, combattere o baciare qualcuno,
noi saremo lì, a vederti.
Non vederla come una punizione, anzi,
vedilo come… come un aiuto.
Sappi che sto bene, qui, dentro il tuo cervello.
Anche se non mi piace molto tutto il dolore che vedo.
Pure papà e qui, ma di tanto in tanto va di nuovo negli Inferi per gestire la situazione o per riparare qualche pasticcio.
 
Nico tremò.
Non se ne sarebbero mai andati.
Sotto gli occhi di tutti, sotto lo sguardo severo di Chirone e dei ragazzi del campo, Nico si alzò, gettò un’occhiata a Percy e alla sua amata, e camminò, camminò fino a quando non raggiunse il tanto agognato mondo dei morti.


Finalmente, grazie papà.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: mari05