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Autore: Yugi95    22/10/2017    2 recensioni
Raccolta di brevi one-shot dedicate ai “cattivi” affrontanti da Ladybug e Chat Noir. In particolare le storie si focalizzeranno su un breve e significativo momento della vita di questi personaggi. Alcuni di questi episodi avverranno poco tempo dopo l’attacco dell’Akuma; altri, invece, si andranno a collocare anche decine di anni prima; pochi, infine, avranno luogo nel momento esatto in cui Papillon libererà la pericolosa Akuma di turno. Ovviamente il tutto sarà affrontato da un punto di vista più maturo e coscienzioso rispetto al cartone. Lo scopo della raccolta è quello di focalizzare l’attenzione sul lato umano degli akumizzati; di capirne la psicologia; di conoscerne difetti e debolezze che li hanno portati ad essere facile preda di Papillon. Numerosi saranno i collegamenti con la serie e i riferimenti alle diverse avventure vissute da Ladybug e Chat Noir. Nonostante ciò, i capitoli non saranno interconnessi da un’unica trama di fondo, ma avranno la funzione di porre l’accento su determinati eventi, persone, problematiche e paure.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chloè, Juleka, Nathanaël, Sabrina, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo IV - Il gemello
 
Papillon era lì, in ginocchio sul freddo pavimento del suo covo. Le braccia a penzoloni erano piene di lividi e tagli grondanti sangue, che si raccoglieva in piccole pozze vermiglie. La testa era china, mentre nei suoi occhi l’ardore della battaglia aveva lasciato spazio alla tristezza e al risentimento. Ladybug e Chat Noir erano dinanzi a lui, esausti e gravemente feriti… sui loro volti provati era impressa un’espressione di soddisfazione velata da una nota di biasimo. I due osservarono il nemico, ormai sconfitto e privo di forze, per alcuni istanti; poi la ragazza, tenendo la mano destra sul fianco dolorante, barcollò verso Papillon e, stendendo il braccio sinistro in avanti, afferrò la sua maschera grigia tirandola via. 
«N-n-no… non può essere» balbettò Chat Noir reggendosi a fatica sul suo bastone - «Non puoi essere stato tu!».
Lo stupore e lo sconforto si dipinsero sul pallido volto del ragazzo, mentre una lacrima solitaria gli rigava la guancia sporca di sangue e sudore. Allo stesso modo Ladybug fu sconcertata nel trovarsi dinanzi proprio lui… nel trovarsi dinanzi Gabriel Agreste. Una miriade di pensieri, dubbi e domande si accavallarono nella mente di Marinette; tuttavia la ragazza era fin troppo stanca per poter trovare da sola una risposta. Di conseguenza, dopo aver preso un profondo respiro, deglutì e si rivolse al padre di Adrien:
«Perché?! Perché ha fatto questo?».
Papillon alzò lentamente il capo. Le labbra, increspate in un sorriso maniacale, erano pronte a dischiudersi rivelando le oscure intenzioni dell’uomo… il suo tremendo segreto. In quello stesso istante, però, una botola, posta ad alcuni metri di distanza, si spalancò rumorosamente. I tre si voltarono istintivamente alla loro destra, giusto in tempo per vedere una figura longilinea venir fuori da quell’angusto passaggio. Lo sconosciuto, avvolto dall’opprimente oscurità che aleggiava in quel luogo, fece un paio di passi in avanti posizionandosi dinanzi la grande finestra circolare del covo. Non appena il suo viso fu illuminato dalla debole luce, che penetrava dal vetro opaco, Ladybug e Chat Noir sussultarono, mentre le loro bocche si spalancavano in preda allo stupore.
«Si può sapere cosa diamine state facendo qui?!» esclamò il nuovo arrivato con un tono di voce a metà tra il disprezzo e l’indifferenza.
«M-m-ma… ma lei… cioè lui…» boccheggiò la ragazza dai cappelli corvini spostando rapidamente lo sguardo dal Gabriel inginocchiato ai suoi piedi al… al Gabriel che le aveva appena rivolto la parola.
«Signor Agreste, cosa ci fa in questo posto?!» sibilò, confuso, Chat Noir.
«Ci vivo!» replicò l’altro in maniera seccata - «Questa è la soffitta della mia villa».
Soltanto in quel momento il giovane Agreste si rese conto delle montagne di scatoloni, alte fino al soffitto, presenti in quel luogo e recanti la scritta “Proprietà di Gabriel Agreste!”. Adrien fissò inebetito quelle cataste, domandandosi come avesse fatto a non riconoscere la sua stessa abitazione, mentre s’infiltrava all’interno del covo di Papillon.
«Mi scusi…» sospirò Marinette, cercando di far quadrare i suoi pensieri - «Se lei è Gabriel Agreste, questo qui chi è?!».
A quel punto l’eroina di Parigi indicò Papillon, il quale sembrava essere una specie di clone del padre di Adrien… quasi un suo gemello. Il Signor Agreste, allora, mettendo le mani dietro la schiena, si avvicinò silenziosamente al nemico giurato della città. Indugiò per diversi istanti su viso tumefatto dell’uomo, che continuava a mantenere un’espressione sprezzante; finché non sibilò:
«Questo è… è il mio gemello malvagio, Ambrogio Agreste».
«Mi meraviglio che tu ti sia ricordato di me» ringhiò Ambrogio, mentre Ladybug e Chat Noir si scambiavano rapide occhiate alquanto confuse.
«Come potrei dimenticarmi di te» replicò, tristemente, l’altro - «Mi prendevi in giro e mi facevi i dispetti. Rubavi tutti i rocchetti di cotone in modo tale che non potessi cucire i vestiti per la mamma. Le tue malefatte le hanno spezzato il cuore».
«Tu sei sempre stato il suo preferito. A Natale e ai compleanni ricevevi i regali più belli».
«Era naturale: io mi comportavo bene a differenza tua».
«Ecco» esclamò, improvvisamente, Ladybug trascinandosi la gamba dolorante - «Credetemi… non vorrei interrompere questa amorevole riunione familiare, ma io e il mio collega ci meritiamo delle risposte».
«Esatto! Perché ha fatto tutto questo (zio che non ho mai conosciuto e di cui mi è sempre stata tenuta segreta l’esistenza)?» aggiunse Chat ormai in preda ad una crisi esistenziale.
Papillon ghignò maleficamente; poi si rivolse ai tre:
«È semplice: volevo vendetta, vendetta contro mio fratello. Erano anni che tramavo alle sue spalle, anni passati a mettere a punto il più geniale e malvagio dei piani. Un piano così cattivo che mi avrebbe reso il più malvagio tra i gemelli malvagi. Una trovata così meschina che Joffrey Baratheon a confronto sarebbe sembrato un agnellino. Ero sul punto di metterlo in pratica, niente e nessuno mi avrebbe fermato… …quando… quando mi resi conto di aver perso l’unico mazzo di chiavi che avevo per rigargli la macchina. Frustrato e amareggiato per il mio fallimento, mi ritrovai a vagare per un isolato prato alla periferia di Parigi. Fu lì, fu lì che la incontrai: una strana farfalla viola che leggeva un libro pesante come un mattone. Quel giorno divenni Papillon e trovai la mia nuova ragione di vita: elaborare un piano ancora più malvagio e complesso del precedente».
«Cioè?!» lo interruppe, bruscamente, Marinette, guadagnandosi un’occhiataccia da parte del Signor Agreste e di suo figlio.
«Far credere agli abitanti di Parigi, ai Francesi, al mondo intero e… e perfino ad ipotetici spettatori (qualora le nostre vite non fossero altro che il risultato dell’elaborata fantasia di un uomo con la barba, poi diventata un cartone animato per bambini di età compresa tra i 10 e i 14 anni) che Gabriel Agreste fosse le Papillon. Tutti avrebbero pensato che mio fratello volesse impossessarsi del Miraculous del gatto e della coccinella per riportare indietro sua moglie Zoe (di cui sono segretamente innamorato e con la quale ho una figlia di nome Chloé… data in adozione perché troppo malvagia, anche più di me). Ho creato schiere di Akumatizzati per mettere in cattiva luce Gabriel; mi sono fatto inquadrare sempre quando lui non era presente in modo tale da rafforzare la mia teoria; ho sfruttato il suo maniacale interesse per anelli ed orecchini; avevo anche segretamente stabilito il mio covo in casa sua, affinché la gente pensasse che fosse lui le Papillon. Così… quando tutta Parigi si sarebbe rivoltata contro di lui, io avrei avuto la mia vendetta e, soprattutto, sarei potuto restare con la mia adorata Zoe, mentre questa nelle vesti di Pixie Girl salva la gente di non so quale città».
«Beh… il tuo piano è fallito e adesso dovrai rispondere per le tue malefatte» tagliò corto il Signor Agreste incrociando le braccia, mentre Chat Noir e Ladybug stentavano a credere a quelle assurdità.
Fu così che Ambrogio Agreste fu arrestato dalla polizia di Parigi e condannato per i crimini commessi. Ladybug e Chat Noir, invece, continuarono ad essere i paladini della città sebbene non ci fosse più nessuno da combattere. Gabriel, infine, andò in cerca di sua moglie Zoe e, una volta che l’ebbe trovata, le consegnò un’istanza di divorzio per aver avuto una tresca con suo fratello.
 
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Note dell’autore: Buonsalve a tutti!!! Sinceramente non so proprio cosa dirvi in queste note, anche perché non mi sarei mai aspettato di avere il coraggio per pubblicare questa storia XD. Storia nata in seguito all’uscita dell’ultimo trailer della seconda stagione del cartone (quello dove si vedeva Le Collector nell’ufficio di Le Papillon) per commemorare la prematura scomparsa di Ambrogio. Per chi non lo sapesse Ambrogio è il nome che il fandom italiano ha affibbiato al fantomatico “gemello cattivo” di Gabriel Agreste, ovvero (secondo la “frangia degli Ambrogisti) la persona che si celava dietro la maschera di Le Papillon. Ovviamente la teoria si è poi rivelata falsa e il personaggio in questione ha cessato automaticamente di esistere. Il nome Ambrogio (diffusosi ormai a livello interplanetario) è nato per puro caso durante un allegro scambio di messaggi su What’sApp tra me e altri appassionati della serie (compresa una nota autrice di storie su Miraculous… chi vuole capire, capisca ahahahahahahahahahaha). Credo che sulla storia in sé non ho proprio nulla da dire, spero solo vi abbia strappato un sorriso. Beh… io ho finito, vi do appuntamento……………………………. no non è vero, non ho finito ^_^. La “storia” su Ambrogio sarebbe dovuta rimanere relegata nel mio hard disk, se l’ho pubblicata è perché non volvevo saltare l’aggiornamento di oggi della raccolta 😊. Purtroppo non ho avuto tempo di dedicarmi al vero quarto capitolo della fanfiction, per un motivo ben preciso… motivo che scoprirete questa sera. L’unica cosa che posso dirvi al momento è questa: STAY TURNED… MAGIC IS COMIG 😉.
 
Yugi95
 
   
 
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