Ringrazio
anche solo chi legge.
★Autore:
Kamy
★Fandom:
Fairy tail.
★ Iniziativa:
Questa storia partecipa al Contest “Mermaid’s
Sea” a
cura di Fanwriter.it!
★ Numero
Parole: 609.
★ Prompt
traccia: 1. Secondo una leggenda, chi mangia carne di sirena
acquisterebbe l’immortalità.
Scritta sentendo: https://www.youtube.com/watch?v=WfluodjOkOk.
Fanfiction partecipante alla Yuri e
Yaoi’s Week
indetta da Fairy Piece.
Link:
http://fairypiece-fanfictionimages.forumfree.it/?t=74940760.
Prompt
di StaroftheEast:
5.
“Il problema non sei tu, sono io”.
“È ovvio che sei tu, pensavi pure
fossi io?”.
Ritrovarsi
Aquarius
indietreggiò, era scossa da tremiti e aveva
una serie di ferite su tutto il corpo, il sangue le scivolava lungo la
coda da
sirena. Strinse al petto il proprio vaso, era scheggiato in
più punti.
“N-non
è possibile” gemette.
L’avversario
dimenò il frustino davanti a sé e
ghignò,
indossava un vestito di pelle nera.
“Adoro
quella tua espressione. Bel faccino, pensavi
davvero che non fossi venuto equipaggiato? Io desidero la tua chiave da
troppi
anni” sibilò.
Lucy
si mise davanti all’altra con le braccia aperte,
i capelli biondi le ondeggiavano intorno al viso e le sferzavano il
viso. Le
sue iridi castane erano liquide e i suoi occhi arrossati, del sangue
sgorgava
dal suo labbro spaccato.
“Non
ti permetterò di farle del male! Lei tornerà con
me!” gridò.
Aquarius
la guardò e fu scossa da una serie di
tremiti.
<
In questo momento mi ricorda così tanto Layla.
Non pensavo che avrei potuto amare nessun’altra come amavo
sua madre >
pensò.
L’avversario
fece una risata fredda e si accarezzò le
chiavi stellari d’argento che portava alla cintola, alcune di
esse erano
marchiate da sigilli demoniaci.
“Tu
non meriti quella chiave. Hai spezzato l’ultima,
mi sembra” sibilò.
Lucy
abbassò il capo, le lacrime le rigarono il viso.
“Non
ti permetterò di portarla via! Tu non la
considereresti nemmeno un essere vivente!” sbraitò
a pieni polmoni, spalancando
la bocca.
L’avversario
gettò indietro la testa e scoppiò a ridere.
“Oh,
ma io non voglio nemmeno tenerla come spirito
stellare, non me ne faccio niente”. Rialzò la
testa e guardò in viso Lucy.
“Sai, c’è una leggenda secondo cui chi
mangia carne di sirena diventa
immortale. Ed io sono convinto di aver trovato l’incanto
perduto di Zeref che
mi permetterà di farlo” disse.
“V-vuole
mangiarmi” biascicò Aquarius,
indietreggiò.
Il suo viso divenne bluastro. “Non posso morire! Io sono
fidanzata” gemette.
<
Per quanti anni ancora dovrò mantenere questa
sceneggiata? Non voglio rimanere sola, non voglio ammettere la mia vera
natura
>. Fissò Lucy. < Io ti amo, come amavo Layla.
Non voglio perderti, non
posso morire prima di essere riuscita a dirtelo. Però, ogni
volta che ci provo,
ti derido perché non hai un fidanzato o ti aggredisco
> pensò.
Lucy
alzò un paio di chiavi d’oro con una mano, mentre
con l’altra estrasse la frusta.
“T’impedirò
di farle del male!” gridò.
***********
“Ancora
mi stupisco che tu sia riuscita a vincere.
Quell’avversario era decisamente più forte di
te” disse Aquarius.
“Non
ce l’avrei fatta senza l’aiuto degli spiriti
stellari” disse Lucy.
“Che
situazione disdicevole, sono davvero ridotta
malissimo. Tutta questa situazione è un disastro”
gemette Aquarius.
“Il
problema non sei tu, sono io. Ho rotto io la chiave
e ho fatto succedere tutto questo” disse Lucy, abbassando il
capo. Si
mordicchiò il labbro, arrossandoselo.
“È
ovvio che sei tu, pensavi pure che potessi essere
io?” domandò Aquarius, voltandosi
dall’altra parte.
Lucy
alzò il capo.
“Però
ti prego. Io ti voglio come amica. In realtà, ti
vorrei come qualcosa di più. In questo periodo di assenza ho
capito che non
posso stare senza di te. Sei sempre stata al mio fianco, mi hai sempre
dato la
forza. Tu per me sei più di uno spirito stellare, sei la
persona di cui mi sono
innamorata.
Non
importa se non potrai mai amarmi, ma resta al mio
fianco, almeno come mia amica!” la implorò.
Aquarius
l’abbracciò, stringendola a sé, Lucy
nascose
il viso nel suo seno e singhiozzò, scoppiando a piangere.
“Oh,
ma quanto sei frignona” borbottò. Le
alzò il capo
e la baciò. “Questo non vuol dire che potrai
chiamarmi quando ti pare e piace,
ho una vita io” brontolò.
“Pro-promesso”
mormorò Lucy.