Ringrazio
anche solo chi legge.
Scritta sentendo: https://www.youtube.com/watch?v=0XMG9dtUYBk.
Fanfiction partecipante alla Yuri e
Yaoi’s Week
indetta da Fairy Piece.
Link:
http://fairypiece-fanfictionimages.forumfree.it/?t=74940760.
Prompt
di Annapis:
13.
Si gela
in metropolitana;
11.
“Chi
dice che non ci si può baciare in metropolitana?”
“Il fatto che se non ti
mantieni finisce che mi cadi addosso”.
Insoliti
genitori
Igneel
si teneva aggrappato alla barra di metallo, si
piegò in avanti facendo ondeggiare i lunghi capelli rossi.
Udiva
il brusio di voci intorno a lui, si guardò
intorno e vide una donna intenta a leggere, un anziano si era
addormentato
appoggiato al finestrino con un rivolo di saliva che gli scivolava
dalla bocca.
Igneel
tornò a guardare il giovane seduto davanti a lui
e si strinse la sciarpa intorno al collo, ghignò mostrando i
canini candidi.
“Come
mai così serioso? Non manca così tanto alla
nostra fermata” lo rassicurò.
Zeref
incrociò le braccia al petto e abbassò lo
sguardo.
“Non
mi piace il fatto che Natsu debba andare ad un
asilo così lontano. Inoltre in questa metropolitana si
gela” borbottò.
“Oh,
Natsu adora quell’asilo. Da quando è iscritto a
‘Fairy
tail’ ha messo su un bel visino roseo e paffutello. Inoltre
si trova bene con
la maestra Anna. Dovresti smetterla di essere sempre così
preoccupato e con la
sciarpa che gli ho fatto io stesso, starà al
caldo” lo rassicurò Igneel.
“Potresti
farne una anche a me! In questi giorni sto
congelando di continuo. Potevano metterlo il riscaldamento in questa
dannata
metropolitana” si lamentò Zeref. Una ciocca di
capelli si alzava nella sua
capigliatura mora.
“Potrei
riscaldarti io, in fondo lo sai che sono
sempre tutto un fuoco” propose Igneel.
Zeref
inarcò un sopracciglio moro.
“Cosa
intendi?” domandò gelido.
“Chi
dice che non ci si può baciare in metropolitana?”
domandò Igneel con voce rauca.
Le
gote pallide e ossute di Zeref si tinsero di un
leggero rosso.
“Il
fatto che se non ti tieni, finisci per cadermi
addosso” disse gelido il più giovane.
Igneel
si piegò in avanti, guardandolo in viso.
“Io
dico di provare” mormorò rauco. Lasciò
andare la
sbarra di metallo e lo baciò di scatto, Zeref chiuse gli
occhi mugolando.
Socchiuse le gambe e l’altro mise il ginocchio tra esse, sul
sedile.
Un
paio di persone tossirono, una di loro ringhiò. Una
donna coprì gli occhi alla figlia e un uomo gli si
avvicinò.
“Fate
ribrezzo, queste cose fatele a casa vostra”
ringhiò quest’ultimo.
Igneel
serrò un pugno e si voltò.
“E
se ti cambiassi i connotati?” ringhiò.
Zeref
si sporse e gli afferrò il braccio muscoloso con
entrambe le mani.
“Non
essere così testa calda. Se sono degl’impiccioni
il problema è loro, tanto ormai non manca tanto, come hai
detto tu. Piuttosto,
non dovevi riscaldarmi?” chiese.
Igneel
schioccò rumorosamente la lingua sul palato e
guardò l’uomo allontanarsi.
Zeref
sospirò e Igneel sbuffò, si tolse la sciarpa e
gliela mise intorno al collo.
“Hai
ragione, già Natsu ha dimostrato di avere un
temperamento pepato, ci manca che gli dia il cattivo esempio.
Però se quel tipo
ti guarda nuovamente in quel modo, gli acceco entrambi gli
occhi” borbottò
Igneel.
Zeref
scosse il capo e ridacchiò.
“Possono
dire e pensare quello che vogliono, io vedo
solo un amante focoso che sta cercando di consolare la persona che ama
e che è
molto premuroso quando la vede quasi ibernata. Ora tieniti, prima di
cadere
davvero” ribatté.
Igneel
riafferrò la sbarra di metallo.
“Come
vedi, io non cado mai” si vantò.