Epilogo ~ Veleno
Omnia venenum sunt: nec sine veneno quicquam existit.
Dosis sola facit, ut venenum non fit.
Tutto è veleno, e
nulla esiste senza veleno.
Solo la dose fa in
modo che il veleno non faccia effetto.
[Paracelso]
Alberto, chaperon per
un giorno, attendeva impaziente seduto al posto di guida. Chrysta stava finendo
di caricare le valigie nel bagagliaio magicamente allargato, Logan chiudeva la
porta di Villa Orlando e Trish tentava, senza risultati, di scollarsi da
Adriano. In altre parole, un quadretto coi fiocchi: la partenza era ormai
incombente e improrogabile.
Mattia si
passava distrattamente da una mano all’altra qualcosa che non riuscivo a vedere,
scrutando l’orizzonte da dietro le lenti scure degli occhiali. La buriana della
sera prima aveva scacciato via il maltempo, e Gaeta aveva ricominciato a
brillare.
— Allora, signor
Nardone — esordii, tentando di mantenere un tono spensierato. — Quali sono i
suoi piani per oggi?
— Spiaggia — mi
rispose lui immediatamente. — Mare. Sole. Salsedine. Cocco bello cocco fresco.
Un po’ di tranquillità. — Sospirò. — Penso di meritarmela, almeno per un mese.
— Già. — Mi
concessi un sorrisetto. — Preparati per Idris.
— Lo farò.
Abbassai la
testa, cercando le parole adatte per dirgli addio. No, no: dirgli arrivederci.
— Lorianne.
Rialzai lo
sguardo. — Sì?
Mattia aveva la
stessa espressione che gli avevo visto stampata in faccia quella sera
all’Eneas. La stessa espressione che da allora non era mai più tornata, fino a
quel momento.
Era un misto di
rassegnazione, lontana tristezza, astuta curiosità e un pizzico di lucida
follia. Sentimenti che non avevano ragione di coesistere, ma che in qualche
modo riuscivano ad equilibrarsi e albergare pacificamente in quelle calde iridi
nocciola. Mi sentii attraversare da un’improvvisa, bollente e piacevole vampa
di calore.
— Tieni.
Mi piazzò tra le
braccia tre grossi libri. Riconobbi il primo: era La Biblioteca dei Morti.
Mattia mi
sorrise. — Poi mi dici come sono.
Percepii gli
angoli della bocca sollevarsi di loro spontanea volontà. — Grazie.
— Figurati.
Lo abbracciai
goffamente, intralciata dalla presenza dei volumi, ma lui sembrò non farci
caso. — Buon ritorno, Lorianne. Ci rivediamo a settembre.
Mi staccai a
malincuore, lo salutai con un veloce gesto della mano ed entrai in macchina
costringendomi a non voltarmi indietro.
Pochi minuti
dopo che Alberto mise in moto, però, quando eravamo quasi a tre quarti della
discesa, abbassai il finestrino, mi sporsi fuori con metà del busto e gridai: —
Come facevi a sapere che potevi rivendicare la proprietà di Rita?
Il suono della
risata di Mattia si perse nel vento. — Non lo sapevo.
Risi anch’io,
forte, e gli lanciai un bacio. — Ti adoro, Mattia Nardone!
— E tu non mi
repelli, Lorianne Herondale!
Mi buttai sul
sedile continuando a ridere, e ridevo, e ridevo, e ridevo. Era bello,
bellissimo. Era stupendo.
Quei tre libri
erano stupendi. Mattia era stupendo. E ciò con cui Mattia stava giocherellando,
prima, era stupendo.
Era un
bigliettino, infilato nella quarta di copertina de La Biblioteca dei Morti. Un semplice rettangolo di cartoncino,
bianco con cornice rossa, stampato a lettere piccole e chiare. Assieme ad esso
vennero fuori due chiavi attaccate a un anonimo anello di freddo metallo, ma
ciò che quelle chiavi rappresentavano, assieme a ciò che c’era scritto sul
biglietto, mi scaldò il cuore.
Mattia Nardone, parco Ralph Scott, palazzo
rosso, interno 3 – Alicante, Idris.
E, sul retro, vergato in una calligrafia semplice e
ordinata:
Se Maometto non va dalla Montagna, la
Montagna va da Maometto...
È la seconda volta che prendo l’iniziativa.
Dannazione, ragazza, svegliati. Non sono il tipo da Bella Addormentata nel
Bosco. Sono più il tipo da Malefica.
Mi sei strisciata addosso, vipera. È fiele,
quello che stillano le tue zanne?
Sublime.
Striscia di nuovo al mio fianco, ti prego.
Non smettevo di ridere. Ero isterica; non riuscivo a
fermarmi.
Mattia era un
bastardo. L’apoteosi, la genesi di tutti i bastardi. Uno stronzo coi fiocchi. E
gli stronzi coi fiocchi si meritano una bella punizione.
Be’,
tutto considerato, visto che proprio non poteva farne a meno... avrei
continuato a strisciare al suo fianco ancora per un bel po’ di tempo.