Capitolo 13
“In poche parole pirata, ci sarà un nuovo membro nella tua
ciurma. Diventerai padre!”
Le parole di Regina ci misero
qualche secondo ad attecchire nella testa di Killian,
il quale poco dopo riuscì a dire con voce incredula “Sarò padre? Emma è… Emma
è…”
“incinta?” disse Neve con un sorriso sulle labbra e
portandosi automaticamente le mani al ventre e accarezzarlo.
Regina sorrise e annuì
“I segnali c’erano tutti, ma sembra che nessuno di noi li abbia
collegati a una gravidanza…nemmeno Emma!”
Killian non sapeva cosa dire o pensare.
Aveva fantasticato più volte su come sarebbe stato avere un figlio con la donna
della sua vita, ma non aveva mai tirato fuori il discorso con Emma. Voleva
aspettare che fosse lei a parlarne, così da sapere che lei si sentiva pronta
per un passo del genere e non costretta da un suo desiderio e ora che questo
stava accadendo, si sentiva sopraffatto dalle emozioni, ma allo stesso tempo
spaventato. Non solo perché non sapeva se sarebbe stato in grado di essere un buon
padre, ma perchè la minaccia che incombeva ancora su
di Emma, avrebbe potuto rovinare un momento della loro vita, altrimenti
perfetto.
“Però Killian voglio essere
sincera. Il bambino non è ancora fuori pericolo. Lo stress è un nemico insidioso
per una donna in dolce attesa e i primi mesi il rischio di aborti spontanei è
elevato. Con l’anti salvatore in giro che minaccia tutti noi, Emma in primis…”
disse Regina dispiaciuta senza terminare la frase che si completava da sola.
“Faremo in modo di
proteggere lei e il bambino il più possibile!” disse Killian
stringendo la mano della moglie.
Ma sapeva cosa intendesse Regina. Per quanto fosse alto il
loro desiderio di proteggerla, alla fine Emma avrebbe dovuto vedersela con
quell’essere da sola.
Passarono diverse ore nelle quali Emma continuava a dormire. Killian le si era sdraiato accanto e la osservava, parlando
di tanto in tanto con quello che sarebbe stato suo figlio.
Sorrise, felice all’idea delle cose che avrebbe potuto
insegnargli. Di certo gli avrebbe insegnato tutto quello che sapeva sulla
navigazione. Lo stava facendo anche con Henry, che si era dimostrato più volte
un bravo allievo, ma doveva ammettere che il ragazzo, probabilmente per l’età,
sembrava preferire uscire con Violet, che stare con
lui e sua madre sulla jolly Roger, rispetto a come faceva un tempo.
Non poteva biasimarlo. Era un adolescente ormai, ma doveva
ammettere che gli mancavano quei week end tutti e tre insieme in giro per le
onde dell’oceano.
Improvvisamente un bussare alla porta, lo distolse dai suoi
pensieri e dopo aver dato il permesso di entrare, vide Regina entrare con un
vassoio di cibo, che Neve aveva fatto preparare appositamente per Emma quando
si sarebbe svegliata.
“Ci sono novità?” chiese la donna, posando il vassoio, sul
comodino accanto al letto, dalla parte di Emma e sedersi ai piedi della donna.
Killian scosse la testa “Non ha dato il
minimo cenno di volersi svegliare!”
“Probabilmente il suo corpo ha bisogno di recuperare. Però
sembra che il colorito stia tornando, non mi sorprenderei se da un momento
all’altro si svegliasse!” Regina fece appena in tempo a dire la frase, che un
gemito uscì dalle labbra della salvatrice.
“Emma!” la chiamarono all’unisono.
La videro sbattere gli occhi cercando di orientarsi, dopo di chè si passò una mano sul volto e con voce debole disse “C-Cosa
è s-successo questa volta?” chiese la donna con voce rauca a causa della gola
secca, facendo riferimento al fatto che
ultimamente si ritrovava sempre a letto circondata dalle persone che amava.
“Non ti ricordi love?” chiese Killian,
avvicinando un bicchiere d’acqua alle labbra della salvatrice, che bevve con
foga.
“Uhm…no. Mi sento la testa annebbiata!” disse Emma sincera.
“Sei svenuta durante l’allenamento!” disse semplicemente
Regina.
“Sono vivo da 300 anni e il tempo non mi ha invecchiato, ma
tu Swan, mi hai fatto diventare i capelli bianchi in
un attimo!” disse Killian, baciandole la mano.
Emma accennò a un sorriso, poi si fece seria mentre alcuni
ricordi cominciarono a diventare più chiari, man mano, che si svegliava
“Ricordo delle fitte al basso ventre, poi…del sangue” Emma si mise a sedere di
scatto, ignorando la vertigine che la colse a causa della perdita di sangue, e
si tolse le coperte dalle gambe per vedere se c’era ancora.
“Pensavi che ti avremmo lasciato in quelle condizioni?” Disse
Regina scuotendo la testa, poi facendosi seria domandò “Emma, i sintomi che hai
avuto ultimamente, non ti hanno fatto riflettere?”
Emma la guardò e cominciò a pensare. Si era sentita male ultimamente, ma non le sembrava strano dopo
tutto quello che stava succedendo. Le visioni, il poco dormire e la pressione
che sentiva a causa del nemico, poteva benissimo averle abbassato le difese
immunitarie e essersi presa qualcosa.
“Ho pensato ad un’influenza o un semplice sfogo del mio corpo
che mi diceva di smetterla con tutto questo stress e...”
“e?” Chiese Regina.
“Ho pensato anche a una gravidanza, ma il mio ciclo è
regolare e quando ci sono passata con Henry, non mi sono sentita così, quindi
ho scartato l’idea”. disse Emma sinceramente.
“Emma le gravidanze non sono tutte uguali. Inoltre devi
considerare che quando hai avuto Henry eri molto giovane e magari il tuo corpo
ne ha risentito di meno! L’idea di essere incinta non era poi così sbagliata!”
disse Regina.
Emma sentì il suo cuore perdere un battito. Si morse il
labbro e pensando a quanto era successo, chiese con voce tremante “Il sangue…ho…ho
avuto un aborto spontaneo?”
Regina scosse la testa “Hai rischiato di perdere il bambino,
ma no Emma. Il bambino sta bene!”
Le lacrime velarono gli occhi di Emma, la quale cominciò a
piangere, prima piano, poi più forte e cercò il conforto nel petto di Killian. Non sapeva nemmeno lei spiegarsi il vero motivo
per cui piangeva, paura, sollievo, felicità o altro.
“Ed ecco spiegato la tua emotività degli ultimi giorni!”
disse Regina sorridendo, facendo riferimento agli ormoni della gravidanza.
Killina strinse maggiormente Emma a sé e le
bacio la testa “Ehi love, va tutto bene. Il bambino sta bene, è forte proprio
come la sua mamma!”
“Come posso essere una buona madre, se ho già messo in
pericolo la vita di nostro figlio, molto prima della sua nascita? Avrei dovuto
capirlo e proteggerlo e invece…” disse tremante.
“In realtà io credo che tu l’abbia protetto Emma!” disse
Regina sorprendendo i presenti. Ricordava che quando l’aveva vista tenersi la
pancia, aveva notato la sua mano illuminarsi, ma in quel momento non aveva dato
importanza al fenomeno.
“Forse a livello conscio non avevi realizzato di essere
incinta, ma qualcosa dentro di te già lo sapeva, perché quando hai cominciato a
sentirti male, ti sei curata da sola, guarendo il malessere del bambino e
evitando così che venisse eliminato dal tuo corpo! Questa è l’unica spiegazione
plausibile che mi viene in mente che spieghi come l’aborto si sia fermato.
Killian sorrise e ringraziò Regina per le
sue parole di conforto e tornando a rivolgersi a Emma disse “Vedi? Stai già
facendo un ottimo lavoro!”
Emma accennò un sorriso e preoccupata chiese all’uomo “Tu
stai bene con questo? Non ne abbiamo mai parlato e…”
“Scherzi Swan? Io non potrei essere
più elettrizzato e si…anche spaventato, ma credo sia normale no?” disse infine Killian, baciando la sua amata, la quale ricambiò il bacio,
non tenendo conto della presenza di Regina, la quale dovette tossire per
ricordare la sua presenza.
“Tutta questa faccenda mi ha fatto riflettere Emma!” disse il
sindaco.
“Su cosa?” chiese la donna curiosa.
“Sui tuoi poteri! Da quando hai iniziato ad avere quelle
visioni, hanno cominciato a funzionare o meno, in base al tuo stato d’animo, ma
ho notato una cosa. Quando Neve ha scoccato la sua freccia verso di me, quando
tuo padre è stato ferito, quando Killian ha rischiato
di essere infilzato dalla gabbia che ho creato e quando hai rischiato di
perdere il bambino, sei riuscita a tirare fuori una forza che raramente ho
visto nei tuoi poteri. L’hai fatto anche con la fata nera quando ci aveva
catturati e immobilizzati e con Gideon. È la tua
volontà di proteggere gli altri che ti rende forte Emma. Quando ti senti sotto
pressione e senti che la magia può non funzionare, pensa perché lo stai
facendo, chi vuoi proteggere e non al fatto che puoi fallire. Ora hai anche una
motivazione in più, forse anche la più forte…proteggere tuo figlio!” disse
Regina “Quando in quei momenti hai usato la magia, non hai pensato, hai agito
di istinto ed è questo che è la magia, istinto”.
“Regina ha ragione love. Quando usi i tuoi poteri per cose
semplici, come far sparire il mio uncino non hai problemi. Lo fai e basta!”
disse Killian, spostandole una ciocca di capelli dal
volto e portandoglieli dietro l’orecchio.
“Ma se non riesco a farti sparire l’uncino non succede niente
di grave, mentre se fallisco quando qualcuno è in pericolo, questo ci rimette
la vita. Come faccio a non pensarci?” chiese Emma guardando Regina.
“Probabilmente è la cosa più difficile da imparare, ma sei
già riuscita a farlo Emma. Devi solo pensare a come ti sei sentita in quei
momenti e non farti dominare dalla paura, perché salvare le persone sempre
all’ultimo momento può essere pericoloso!” disse Regina.
Killian guardava Emma preoccupata, la quale
abbassò lo sguardo alle parole del sindaco.
Regina sospirò e disse “D’accordo, verremo a capo anche di
questo!” poi dando un sorriso
rassicurante alla salvatrice aggiunse “Emma…ce la farai!” disse facendo
intendere alla donna, quanta fiducia riponesse in lei.