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Autore: ThorinOakenshield    24/10/2017    4 recensioni
"Improvvisamente avverto un rumore alle mie spalle, un suono molto simile alla pietra che viene intagliata.
Il mio cuore fa un salto, esattamente come me. Quando mi volto, noto che si sta formando una scritta sulla parete della grotta, e la paura in me aumenta sempre di più: nessuno sta incidendo la roccia, sono assolutamente sola in questo luogo misterioso, deve trattarsi per forza di un fantasma."
Seguito di 'Just a dream?' Lo si può leggere e comprendere anche senza aver letto la mia vecchia fanfiction.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Compagnia di Thorin Scudodiquercia, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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L’incoronazione

I miei amici sono indaffaratissimi: Erebor non è messa particolarmente bene, urge di una bella sistemata.
Fortunatamente i tredici nani non sono soli, infatti vengono aiutati molto dai loro alleati dei Colli Ferrosi, dalla gente di Pontelagolungo e dagli elfi di Bosco Atro.
In men che non si dica, la Montagna Solitaria tornerà come nuova, esattamente come Dale, visto che questi instancabili lavoratori si stanno dando da fare pure tra le rovine della vecchia città.
Thorin non è da meno, pure lui sta lavorando sodo per sistemare tutti i danni che ha causato quella bestia ignobile di Smaug. Dà ordini a destra e a manca, come se fosse un superiore che dirige i lavori in un cantiere.
Mi avvicino a Scudodiquercia quasi saltellando, tenendo le mani dietro alla schiena, con i miei soliti modi infantili.
“Quello mettetelo là, a quel masso ci penseremo dopo” ordina a dei nani con la sua solita voce profonda, maschile e sensuale, quella voce che non mi stancherei mai di ascoltare.
“Thorin” lo chiamo toccandogli la spalla con un dito.
Quando si volta a guardarmi, assumo l’espressione più dolce e innocente che riesco a fare.
Il nano incrocia le braccia sul petto e fa un mezzo sorriso, probabilmente divertito dai miei consueti modi bamineschi.
“Non sarai ancora arrabbiato con me per via dell’abito… vero?” gli chiedo facendomi piccola piccola sotto ai suoi occhi, cercando di intenerirlo con il mio sguardo contrito e con il mio atteggiamento di soggezione.
Il mio piano deve aver funzionato, dal momento che Thorin ha emesso una breve risata, non sembra affatto arrabbiato.
Continuo a guardarlo con aria innocente, cercando di non mettermi a ridere rovinando tutto.
“Come faccio a sgridarti, quando mi guardi in quel modo?” Proprio come ha fatto con Kili, mette una mano dietro alla mia nuca, in modo tale da essere fronte contro fronte.
Ora il mio sguardo muta, da furbo e peperino diviene estasiato, mentre io rimango letteralmente senza fiato. Credo che tutta questa vicinanza con il bel nano non smetterà mai di sortire quest’effetto su di me, nemmeno quando saremo sposati e avremo il primo figlio.
“Vieni con me, devo mostrarti una cosa.” Detto questo, mi prende per mano e mi conduce su per le scale.
La curiosità si fa viva in me.

Thorin Scudodiquercia continua a tenermi per mano, conducendomi verso chissà dove.
Non stiamo facendo altro che salire scale su scale, non ce la faccio più, non vedo l’ora di giungere a destinazione. Probabilmente adesso ci troviamo in cima alla Montagna Solitaria.
Quando finalmente questa tortura finisce, ci ritroviamo davanti a una porta.
“Ci tengo a mostrarti la mia casa, quella dove sono vissuto con la mia famiglia” mi spiega Thorin dopo essersi voltato verso di me. “Quella dove vivremo insieme, se tu lo vorrai” aggiunge con un sorriso.
“E me lo chiedi?” Per poco non mi metto a piangere dalla gioia, sorridendo. “Certo che lo voglio!”

L’interno della casa è ben arredato e abbastanza grande, si vede che è appartenuto a una famiglia reale.
Appena entri ti ritrovi davanti altre scale, probabilmente conducono alle camere da letto. Mentre a sinistra si trova una porta, dietro alla quale scommetto che si trova la cucina.
Procedendo verso destra ti ritrovi nella sala da pranzo, è immensa, al centro si trova un lungo tavolo in legno, vi sono candele dappertutto, in alto sfavilla un elegante lampadario, mentre in fondo, isolato, vi sono un caminetto e una comoda poltrona.
Il tutto è in pietra, sia il pavimento che il muro, ma riesce ugualmente a infonderti calore e a farti sentire a casa.
“Seguimi.” Ancora una volta, Thorin mi prende per mano, guidandomi verso le scale.

Il nano mi ha condotta in quella che dev’essere stata la sua camera da letto. Anch’essa è ampia, ma non esageratamente come la sala da pranzo.
Il letto è grande abbastanza da accogliere sia il suo corpo che il mio. Accanto c’è una specie di scrivania in legno in coppia con una sedia, mentre appesa al muro vi è la mappa della Terra di Mezzo.
Anche questa camera ha non poche candele, in modo da riuscire a dare calore e luce a quest’ambiente altrimenti freddo e oscuro.
Se guardi a sinistra vedi un grande armadio di legno, mentre a destra un altro camino, dinanzi al quale vi sono un tappeto e una poltrona rossa.
Il muro è tappezzato di armi e mappe che illustrano l’interno della Montagna Solitaria, l’esterno e le terre ad essa adiacenti, mentre per terra vi è un immenso tappeto.
“Ti piace?” Thorin mi molla la mano e va avanti, spalanca un po’ le braccia, come a voler indicare tutto l’ambiente circostante. “Questa era la mia stanza prima che Smaug occupasse Erebor.”
Avanzo guardandomi intorno a bocca aperta. “Sì, molto.” Ho sempre amato le stanze medievali, infatti qui nella Terra di Mezzo mi trovo benissimo.
“Non appena saremo sposati, questa sarà la stanza che condivideremo, questa sarà la stanza in cui giaceremo insieme.” Il nano prende le mie piccole mani tra le sue grandi e forti. “Se tu lo vorrai.”
A queste parole non posso fare a meno di sorridere. I miei occhi si stanno riempendo di lacrime di gioia. “Un momento, mi stai dicendo che mi chiederai di spo...”
“Non appena le cose si saranno sistemate, sì” mi interrompe Thorin, deciso. “Ti chiederò la mano.”
Il mio sorriso si allarga, non piangere sta diventando sempre più difficile. Improvvisamente mi slancio verso di lui cingendogli il collo con le braccia. Subito dopo circondo la sua vita con le mie gambe, mentre egli non ci pensa un secondo e mi stringe a sé.
“E io sarò pronta a dire di sì.” Chiudo gli occhi tenendomi stretta a lui, come se volessi impedire a chiunque o a qualsiasi cosa di separarci, persino alla più impetuosa delle tempeste.
“Comunque questa sera ci sarà la mia incoronazione.” All’improvviso Thorin mi poggia per terra. “E gradirei che indossassi un altro abito, non questo che hai rubato.” La sua espressione torna severa come sempre.
Metto le mani dietro alla schiena e ridacchio con aria innocente.
“Chiederò a Dwalin di accompagnarti nella camera di Gwarka, sceglierai tu cosa indossare.”
Veramente mi lascerebbe indossare un’altra volta un abito che era appartenuto alla sua amata perita tra le fiamme? E poi mi ha lasciata davvero sorpresa la disinvoltura con cui l’ha nominata, una volta non parlava di lei o la nominava con così tanta leggerezza.

Siccome Erebor è immensa e il mio senso dell’orientamento non è invidiabile, mi sono fatta accompagnare da Dwalin nella casa di Gwarka.
Thorin aveva da fare con le riparazioni della Montagna Solitaria, quindi non ha potuto accompagnarmi.
“Ti aspetto qui.” Dwalin si ferma dinanzi alla porta. Il suo sguardo è malinconico, così come il suo tono, probabilmente non ha la forza di rimettere piede nella casa in cui viveva la sua cara amica.
Sono matura abbastanza da comprenderlo, infatti non lo costringo a seguirmi.
Fortunatamente questa dimora non è grande come quella di Thorin, quindi ci metto un attimo a trovare la camera da letto della mezza nana.
La prima cosa che faccio non appena la trovo, è dirigermi verso l’armadio. Quando lo apro, il primo abito che noto, è uno lungo, semplice e di colore rosso.
Chinando lo sguardo noto delle ballerine rossicce decorate con delle pietre, le quali vanno a creare dei motivi floreali.
Sorrido. Credo proprio di aver trovato cosa indossare per l'incoronazione.

La sera, per fortuna, non è tardata a venire.
I miei amici si sono tutti lavati, profumati, pettinati e vestiti per bene.
Mentre io, oltre all’abito rosso e alle scarpe di Gwarka, dalla camera ho fregato pure un bel nastro dello stesso colore del vestito, con il quale legarmi disordinatamente i capelli.
I nani dei Colli Ferrosi si trovano tutti intorno a me, Thorin, Bilbo, Gandalf e gli altri dodici membri della compagnia.
Lo stregone posa con riverenza la corona sul capo di Thorin, mentre egli rimane fermo con le braccia dietro alla schiena, la testa alta e lo sguardo fiero.
Io, Fili e Kili ci guardiamo sorridendo emozionati. Tutti noi sappiamo da quanto tempo Thorin ha aspettato questo momento, tutti noi sappiamo quanto ha dovuto faticare per riuscire ad ottenere tutto questo.
Ora finalmente la bestia è morta e la corona può tornare a brillare sul capo del suo legittimo erede.
“Lunga vita al re!” Non appena Thorin Scudodiquercia si volta verso di noi con la corona sulla testa, Balin alza la spada verso l’alto.
Ben presto viene imitato dagli altri membri della compagnia.
“Lunga vita al re!” I nani dei Colli Ferrosi sfoderano le loro armi e le alzano in aria, esattamente come hanno fatto Balin e gli altri.
Thorin Scudodiquercia china leggermente il capo. Non appena lo rialza mi concede un mezzo sorriso, quel mezzo sorriso che amo alla follia.
Non posso fare a meno di sorridere, tenendo il mio sguardo incollato al suo.

Alla festa dell’incoronazione sono stati invitanti anche gli elfi silvani e gli Uomini del Lago.
I nani non si smentiscono mai e anche in quest’occasione sono energici e pieni di vita. Molti suonano i flauti, altri i violini e, altri ancora, la fisarmonica, mentre i restanti danzano allegramente con le nane.
Fili e Kili stanno ballando insieme facendo finta di essere una coppia, mentre io li guardo ridendo.
All’improvviso mi sento afferrare per il polso.
In men che non si dica mi ritrovo davanti il bellissimo volto di Thorin, mentre egli tiene le sue grandi e forti mani strette intorno a me.
“Mi concede il piacere di questo ballo, madamigella?”
Ricambio il sorriso. “Ma ovviamente, mio signore.”
Mi sistemo come Thorin mi ha insegnato, dopodiché prendiamo a ballare guardandoci negli occhi, mescolandoci con le altre coppie.
La situazione non è il massimo della romanticheria, dal momento che questa musica è più esplosiva e festosa piuttosto che dolce e lenta, in più ci sono Fili e Kili che continuano a fare gli sciocchi e a ridere tutto il tempo.
Ma non me ne importa niente, almeno così ci si diverte.
E poi gli occhi di Thorin sono puntati nei miei, le sue mani sono su di me, cosa potrei chiedere di più?

L’Antro di Lucri:

Amori miei, mi scuso per il ritardo, ma purtroppo ero stanchissima per via del teatro e dell’università, non avevo proprio voglia di scrivere T.T
Comunque ci tenevo a spendere un due parole nelle note, visto che non tutti hanno letto la vecchia fanfiction: prima dell’arrivo di Smaug Thorin aveva un’amata di nome Gwarka, che poi è morta a causa del drago.
In Just a dream Thorin era restio a lasciarsi andare con Glenys proprio per via di questo suo amore perduto. In un capitolo, in un momento di follia, Thorin fece indossare a Glenys gli abiti di Gwarka, cercando di farla somigliare a quest’ultima. Dunque la protagonista ha praticamente lo stesso fisico della vecchia fiamma di Thorin, quindi i suoi vestiti le stanno.
Bene, credo di aver detto tutto.
Ci sentiamo, belli! :D
Non vi prometto che sarò puntuale, ma ci proverò.
Un bacio

Lucri

   
 
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