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Autore: jarmione    27/10/2017    1 recensioni
[crossover]
[crossover][crossover][crossover]Che cosa accadrebbe se la città di Storybrooke fosse popolata da altre storie e non da quelle che noi tutti conosciamo?
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Personaggi inseriti:
X-men -> Logan, Young Charles, Young Eric
Supercar -> Devon, Michael, Bonnie, KITT, Amy (mia OC)
Thor -> Loki
Doctor Who -> Eleventh, Clara
Dalton -> Joe, Jack, William, Averell, Evelyn (mia OC)
Adventure Time -> Simon/Re Ghiaccio, Marceline
Sherlock BBC -> Sherlock, Watson
Labyrinth -> Jareth, Sarah
Genere: Avventura, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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“Sei tu John Wolf?” Domandò Amy abbassando la spada

“Conosco il signor Mind” rispose “ti basti questo”

Amy la prese come una conferma, anche se già lo detestava.

Rimise la spada nella fodera e continuò a seguirlo.

Il signor Wolf si avvicinò alla parete e fece scattare una leva, che illuminò l’intera galleria.

Raggiunsero una cavità più ampia, dove c’erano degli attrezzi e un carrello da minatore posto su dei binari, che si inoltravano in un altra galleria più lunga.

“Perché siamo qui?”

“Le domande le faccio io” la fermò John “e voglio risposte chiare” parlava senza guardarla.

Ad Amy dava fastidio non essere guardata in faccia.

Parlava con una persona mica con un muro!

“Dimmi perché Aaron ti ha mandato da me”

“Perché ho avuto problemi con il sindaco”

John scosse la testa “Risposta sbagliata”

“Se sai già la risposta perché chiedi?”

“Non so la risposta ma so che non mi manda la gente perché questi hanno problemi con il sindaco” puntualizzò

Amy sospiró “M serve aiuto per catturare Dracula”

John sembró trattenere il respiro e alzò finalmente lo sguardo verso Amy.

Avevo lo sguardo infuriato e sembrava trapelare anche terrore.

“Vattene”

“Prego?”

“Mi hai sentito” tagliò corto John, alzandosi e prendendo il piccone per continuare a lavorare.

“Scherzi?!” Sbottó lei “sono qui da quasi due giorni, ho fatto dividere una famiglia senza accorgermene, ho litigato con il sindaco dicendogli che avrei catturato Dracula per avere i miei documenti, ho perso la mia famiglia, sto per avere un esaurimento e tu mi dici di andarmene!?”

John non sembrava minimamente scandalizzato da quell’uscita e si limitò a sbuffare.

“Se mi hanno mandato da te significherà pure qualcosa!”

“Significa che ti stai imbarcando in una missione suicida ed io non intendo parteciparvi” rispose John “sei una ragazzina, dovresti essere a scuola perciò smamma”

Amy aveva il sangue che le ribolliva nelle vene.

L’istinto era quello di tirargli un pugno, ma aveva abbastanza educazione da non mettersi più di tanto contro qualcuno più grande di lei.

Specie se per grande non si intendeva solo di età ma anche di massa muscolare.

John aveva gli addominali e i muscoli ben visibili.

Cento chili circa di forza c’erano, lei né pesava a malapena cinquantadue vestita.

Suo padre era convinto di avere una figlia  anoressica, prima di rendersi conto che mangiava anche i tavoli se fossero stati commestibili.

Voleva andarsene e rinunciare ai documenti, tanto Mina era con Lowell e non poteva capitarle niente.

Se ne sarebbe andata.

Rimase immobile quando John, finito di usare il piccone, prese ciò che aveva scavato riponendolo nel carrello.

Aveva le mani che mostravano cicatrici all’altezza delle nocche.

Tre per ognuna, totale sei cicatrici.

Erano ben distinte, abbastanza rosse da essere visibili ad occhio nudo, senza contare che erano in una posizione molto esposta.

Sembrava che gliele avesse fatto qualcuno con artigli.

A quel punto le venne un flash.

“Come ti sei fatto quelle?”

John si fermò ancora, per alcuni istanti.

Strinse le mani a pugno e poi sospiró, ricominciando a lavorare “Non sono affari tuoi”

“È stato Dracula, vero?”

“Se sai già la risposta perché chiedi?”

“Non so la risposta ma so che certe cose non puoi essertele formate da solo”

John sorrise appena “Touchè”

Amy sentiva di aver raggiunto un pezzo del suo scopo.

“Mi aiuterai?” nessuna risposta “per favore...ho solo venti ore di tempo prima di dover lasciare la città, se non catturo Dracula saranno guai per molte persone”

Ma anche lì, John non disse nulla.

“Hai interesse quanto me per prenderlo” continuò Amy “io ho i miei motivi e tu i tuoi, non voglio saperli, posso solo...posso solo dirti che se non dovessi riuscire a catturarlo e ti faccio perdere tempo hai tutto il diritto di arrabbiarti e denunciarmi alle autorità per...per quello che vuoi”

Convincente come un giullare di corte, ma se serviva a convincerlo era disposta a tutto.

John sospiró, stava pensando.

Era positivo?

Lo sperava vivamente.

Pochi istanti dopo, l’uomo prese il piccone e se lo mise in spalla “Forza muoviti”

Amy sorrise grata.

Allora Aaron l’aveva indirizzata bene.

Se ne usciva intera avrebbe fatto un monumento sia a Mind che a John.

In silenzio, si inoltrò nella foresta ma...l’unica cosa che riusciva a sentire erano i suoi passi.

Si voltò, John non la stava seguendo.

“Se ti dicessi che hai iniziato malamente, mi ascolteresti?”

Amy sbuffó e torno indietro.

“Non sono amante delle regole ma dobbiamo stabilirne alcune”

“Un enorme lupo si aggira per la foresta e tu vuoi stabilire regole?” Domandò Amy

Lui la ignoró “Prima di tutto mai girare senza un arma” mostró il piccone ben saldo in mano, facendo capire ad Amy di estrarre la spada.

“In secondo luogo” proseguì John “hai mai dato la caccia ad un animale?”

Amy scosse la testa

“Vai a caccia di animali e non sai come si fa?” John sorrise sarcastico “hai già perso in partenza ragazzina”

“Smettila di chiamarmi ragazzina!” Sbottó lei “ho un nome ed è Amy!”

“Ed hai anche poco cervello” puntualizzó “mi stupisce che Aaron non ti abbia preso in cura”

Amy si infuriò ulteriormente e prese la spada, cercando di attaccarlo.

Lui si difese con il piccone e lei cadde a terra.

John fu dietro di lei in un secondo e le strinse il collo, obbligandola a lasciar cadere la spada per tentare di liberarsi dalla morsa.

“Se ti metti a discutere ti distrai e se ti distrai sei morta” sussurrò al suo orecchio, per poi spingerla via e lasciandole riprendere fiato “non cedere alle provocazioni o esse ti sommergeranno”

Allungó la mano e l’aiuto a rialzarsi.

Amy ebbe l’istinto di rispondere ma non lo fece.

Capì che John voleva metterla alla prova e lei aveva fallito.

Forse era meglio ascoltarlo.

“Se vuoi trovare un predatore, devi pensare come un predatore”

“Per te è facile” commentò lei “la forma di un bestione ce l’hai” per tutta risposta, ricevette il manico del piccone in testa.

“Un predatore non perde tempo in commenti stupidi” l’ammonì “un vero predatore segue il vento”

Amy lo guardò interrogativo

“Prima devi essere brava ad orientarti e, una volta che sei in grado di farlo, potrai seguire il vento”

Amy sospiró e guardò il cielo.

Era nuvoloso e il sole coperto.

Era difficile orientarsi ma, grazie agli insegnamenti di KITT, riuscì a barcamenarsi.

“Da dove arriva il vento?”

Amy cercò di ascoltare, come le era stato detto.

Dalle sue labbra un mormorio... “Vento dall’est”

John non disse nulla, sorrise appena...o forse neanche quello.

Era difficile distinguere la bocca sotto quella barba folta.

Sempre senza parlare, John andò proprio nella direzione da cui proveniva il vento.

“Perché vai di la?”

“I predatori vanno contro vento perché così riescono a prendere la loro vittima” disse “Se vuoi catturare Dracula devi andare contro vento”

“Ma non so come si fa a sentire l’odore!”

Stavolta lui sorrise sul serio “No, ma lui sentirà il tuo e ne sarà attirato”

“Prego!?” Domandò sbalordita, prima di finirgli addosso.

John si era fermato.

“Che succede?”

“Shhh” la zittì lui “non è lontano”

“Come fai a saperlo?”

Lui rimase immobile e si guardava attorno, con tanto di piccone in mano

“Sei sopra ad un suo ricordo”

Amy salto indietro, emettendo un urletto schifato.

Era finita esattamente su una... “Merda!”

“Avrei evitato certe parole ma hai azzeccato”

Amy sbuffó esasperata.

Quel John era odioso e, se tutto andava per il meglio, gliel’avrebbe fatta pagare.

Venne distolta dai pensieri omicidi quando usi dei rametti spezzarsi.

Si riparò dietro John, evitando il ricordino di poco prima.

Dietro ad alcuni alberi, non tanto distanti, una figura nera avanzava lentamente.

Amy riuscì a distinguerla dopo alcuni istanti.

Era lo stesso lupo del giorno prima.

Aveva persino la bandana rossa al collo.

Non si riusciva o nemmeno a vedere gli occhi, talmente erano scuri.

La cosa non duró a lungo.

Quando John prese il piccone, puntandoglielo contro, gli occhi del lupo sembrava che cambiassero colore.

Tendevano al rosso, pareva quasi finto.

Ma il lupo non attaccava.

A volte emetteva dei suoni gutturali, dei ringhi.

Eppur non sembrava intenzionato a combattere e nemmeno a farsi catturare.

Amy aveva uno strano presentimento misto ad una sensazione di sollievo.

Come poteva sentirsi sollevata se stava per combattere contro un lupo selvatico?

Superò John, con l’intenzione di avvicinarsi.

“Che stai facendo!?” La bloccó lui per un braccio, ottenendo un ringhio da parte del lupo.

Non smetteva di osservarli.

Era curioso.

“Non sembra che voglia farci del male”

“Non puoi saperlo”

“Un lupo con un foulard rosso non mi sembra selvaggio” disse Amy “qualcuno glielo ha messo e lo tiene anche pulito, guarda” glielo indicò “non ha una macchia e non ha il pelo sporco è...lucido”

John sembró quasi scioccato da quella rivelazione.

Non si aspettava certe osservazioni da parte di una ragazzina.

Amy approfittò di quell’attimo di distrazione e si liberò dalla presa.

Si avvicinò a piccoli passi verso il lupo, che rimaneva immobile e la osservava.

Man mano che andava avanti, Amy notò ance che quell’animale non era come tutti gli altri.

Oltre a sembrare addomesticato, non aveva dimensione umane anzi, aveva le dimensioni DI un umano.

Sembrava alto quasi quanto lei.

Questo la fece rabbrividire ma non si perse d’animo e continuò, finché non gli fu vicino quel tanto che bastava da poter sia toccarlo che scappare.

Si guardarono negli occhi.

Amy confermo il suo stato di animale domestico.

Provó ad allungare una mano

“Ragazzina fermati!” La fermò John, senza avvicinarsi.

“Non vuole farci del male!” Lo tranquillizzó lei “guarda”

Lentamente, la ragazza riuscì a raggiungere la testa del lupo, che la chinò per permetterle di accarezzarlo.

John rimase senza parole.

Dracula sembrava quasi reclamare affetto e carezze.

John tentò di avvicinarsi e, quando arrivò dietro ad Amy, ottenne un ringhio da parte del lupo.

Non voleva che si avvicinasse e lo obbligò ad indietreggiare.

“Gli sto già simpatica” rise lei

“Va al diavolo ragazzina!”

Lei si sentiva soddisfatta.

Avere qualcuno dalla sua parte era un traguardo e, in fondo, considerava il comportamento di Dracula come una vendetta su John.

Poco dopo, il lupo richiamò l’attenzione di Amy e tentò di farle capire che doveva seguirlo.

“Lo seguiamo?”

“Ci porterà nella sua tana” mormorò John “ci farà fuori”

“Mettiamola così, se vuole portarci nella sua tana per mangiarci, uno di noi due potrà scappare, mentre l’altro viene sbranato, per avvisare chi di dovere dove sta la tana del famigerato Dracula”

“Tu sei pazza”

“Me lo dicono tutti” alzò le spalle, mentre seguiva il lupo.

Amy pensó che il nome era azzeccato.

Nero, foulard rosso grosso come una tovaglia, canini ben pronunciati che avrebbe fatto invidia a Maddy, insomma un perfetto Dracula.

Si aspettava di vederlo trasformarsi in vampiro.

Dracula li condusse fino ad una radura, dove vi era una casetta in legno abbandonata.

Doveva essere il rifugio per i boscaioli e i cacciatori, ormai in disuso.

Il lupo lì condusse fino alla scaletta, che portava sotto il terrazzino, salendo e dando dei colpetti alla porta.

“Sta...bussando?”

“E la cosa mi piace sempre di meno” borbottó John.

Rimasero che in attesa.

La porta si aprì qualche istante dopo, di scatto.

Amy, che aveva rimesso via la spada mentre seguivano Dracula, afferro l’elsa e si tenne pronta, stessa cosa John.

Apparve un uomo.

Alto, molto magro da sembrare scheletrico e con i capelli ricci neri e spettinati.

Un impermeabile nero lo copriva fino alle ginocchia e una sciarpa blu e grigia gli avvolgeva il collo.

L’unica cosa che Amy riuscì a constatare, in un attimo di “distrazione” era che tutti gli uomini conosciuti in quella città, esclusi suo padre e suo zio, erano molto affascinanti.

Anche John e i fratelli di Mina avevano un loro perché.

“Bravo ragazzo!” Disse rivolto a Dracula “sapevo che l’avresti trovata” e rientrò.

Dracula fece lo stesso e, automaticamente, anche gli altri due.

La casa era effettivamente abbandonata.

L’unica cosa che sembrava darle vita, era il camino.

Vi era un bel tepore e il fuoco caldo si espandeva per tutta la stanza dando un senso di accoglienza migliore.

L’uomo con l’impermeabile prese una scodella piena di acqua e la mise a terra, in modo che Dracula potesse bere.

John fece mettere Amy dietro di lui per sicurezza “Chi diavolo sei?”

“Sean Hale” rispose lui “consulente investigativo, assunto per risolvere casi e, credetemi, sono molto bravo a farlo e sono qui per risolvere un caso già risolto e credetemi è una cosa frustrante”

Parló a raffica e aveva l’aria di essere il classico saputello.

“E che cosa vuoi?”

“Voglio lei” indicò Amy, come se fosse una cosa ovvia “e dato che lei è la soluzione direi caso chiuso”

“Un momento” continuò John “lei non è la soluzione di niente e di nessuno”

“Direi di sì visto che lei mi aiuterà a risolvere anche i tuoi problemi”

“Adesso mi sto incazzando” puntó il piccone ma Amy lo afferrò per un braccio cercando di fermarlo.

“Fermati!” Esclamò “e comunque non potete parlare di me come se non ci fossi!” Si mise davanti a John e fisso dritto negli occhi Sean “non sono un caso, non sono una soluzione ma soprattutto non permetto a nessuno di decidere per me!”

Dracula, che aveva finito di bere, si era avvicinato ad Amy e con il muso richiamava la sua attenzione e sembrava quasi implorarla.

“Non ascolteresti almeno lui?” Domandò Sean, riferito a Dracula.

“Mi prendi in giro?”

“Andiamo Amy” John le fece cenno di uscire “non perdiamo tempo con questo bastardo”

“Neanche se avessi informazioni sulla tua famiglia?”

Amy si bloccò.

Sean aveva attirato la sua attenzione.

“Non sei sola vecchia mia” disse “per quanto detesto ammettere che non capisco ancora il significato della frase che sto per dire, posso solo confermarti che qualcuno che...ricorda...c’è”

“Cambia spacciatore” borbottó John

“Tu sai cosa sto dicendo, vero Amelia?”

Amy rabbrividì, voltandosi a guardarlo “Ma non riesco a ricordarmi di te”

“Nemmeno io è da quanto ne so nemmeno tu mi conosci quindi non sono io uno che...ricorda...” si avvicinò a Dracula “lui però ricorda...si ricorda di te”

Amy non riuscì a capire.

Parlava di ricordi, di famiglia, quindi sapeva che i suoi genitori si erano scordati di lei...o comunque gli era stato detto da qualcuno che, pare, sappia qualcosa.

Ma perché Dracula?

Perché lui ricorda lei?

Cosa...?

Amy sentì un battito mancarle, il respiro fermarsi alcuni istanti.

Dracula...foulard rosso...occhi che sembrano diventare rossi quando si arrabbia.

Pelo lucido e curato.

“Ma...”

“Che succede ragazzina?” Si preoccupó John 

Ad Amy scese una lacrima e un sorriso si formò sulle sue labbra.

“Sei...sei davvero tu?”

Il lupo sembro capirla e...annuì.

Amy si lascio andare e lo strinse “KITT!”

 

 

Salve a tutti!

 

SEAN HALE: Sherlock Holmes

DRACULA: KITT

  
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