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Autore: PrincessintheNorth    27/10/2017    1 recensioni
Prequel di "Family"!
Nel regno del Nord, una principessa e Cavaliere dei Draghi, Katherine, farà conoscenza di Murtagh, il Cavaliere Rosso che si è autoimposto l'esilio ...
In Family abbiamo visto il compimento della loro storia e il loro lieto fine: ma cos'è successo prima?
"-Principessa, per l’amor del cielo … - prese a implorarmi Grasvard. – Spostatevi da lì … non vi rendete conto di chi è?
-È Murtagh figlio di Morzan, ex Cavaliere del Re Nero, erede del ducato di Dras-Leona. – ringhiai. – So benissimo chi è. So anche che è un essere umano come me e come te, a meno che tu non sia un elfo sotto mentite spoglie. È un essere umano ed è vivo per miracolo. Quindi, dato che come me e come te è carne e sangue, gli presteremo le cure che necessita. Sono stata chiara abbastanza?"
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castigo, Eragon, Murtagh, Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Selena/Morzan
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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MURTAGH



Ovviamente.
Quando sia Miranda, che Derek, che Audrey e Alec falliscono, chi è che va mandato in missione diplomatica per tirare fuori Katherine dalla sua camera, dove si era rinchiusa da almeno una settimana?
Ma io, naturalmente!
E quindi, erano almeno quattro ore che ero seduto davanti alla porta di camera sua, aspettando che mi aprisse.
- Katherine …
- Ma ancora sei lì?
- A quanto pare sì.
- Ma te ne vuoi andare?
Che amore di ragazza.
- Veramente vorrei che aprissi la porta.
- Non ho intenzione di farlo.
- Poi l’aria puzza.
- Apro la finestra.
- Non hai fame?
- No.
- Sei lì dentro da giorni, e nessuno ti ha portato cibo o acqua. Starai morendo di fame. Sai, sono avanzate delle costine, da pranzo. Erano la cosa più buona del mondo. Costine in salsa di arancia e frutti di bosco. Costine di maiale, Katherine.
- SMETTILA DI NOMINARMI CERTE COSE!
- Ti piace l’idea, eh? Facciamo così. Tu mi apri, e io ti porto un sacco di costine. E anche una torta. Panna, fragole, lamponi e ribes.
Qualche secondo di silenzio.
- Tanto sono avanzi, non saranno più buoni. – fu la sua risposta. E mi venne voglia di sbattere la testa contro il muro.
Erano quattro ore che trovava argomentazioni, purtroppo sensate, ad ogni cosa che le proponessi. Ogni inganno che avevo provato, sventato.
Esageratamente sveglia ragazzina infame, sbuffai. Se fossimo stati ad Uru’Baen, tu avresti già aperto la porta solo nel sapere che ero io, e a quest’ora saresti già nuda.
Ma siamo a Winterhaal, mi ricordò Castigo allegramente. Con una principessa che sta praticando l’autocommiserazione agonistica e, nonostante ti ami, non lo vuole ammettere, ha il sacro terrore di fidarsi di te ed è estremamente bigotta su corpi nudi e orgasmi.
Non me lo ricordare.
- Katie, ti prego … fa freddo qua fuori …
- E allora vai in camera tua!
- Ma camera tua è più calda.
- Non è vero! Il tubo principale che porta l’acqua calda dalle terme a qui sta dietro al tuo, di muro. Te l’ho già detto.
Voglio morire.
Dovrai restare in vita, se non vuoi che muoia anch’io e fare cento bambini con la tua principessa.
Mettiamo in chiaro le cose: l’aver ammesso che mi piaccia …
Che ne sei innamorato …
Che ne sia innamorato …
Perso, andato, cotto a puntino.
Mi vuoi far finire?!
Va bene.
L’aver ammesso che la ami non vuol dire che la voglia ingravidare seduta stante!
Quindi non sei minimamente attratto dal suo corpo?!
Provare desiderio e volerci fare dei figli sono due cose estremamente diverse! Proprio due opposti!
- E se ti facessi preparare delle costine sul momento?
- Tanto non ho fame.
- E se ti dicessi che ho il tuo braccialetto?
- Ce l’ho su adesso, quindi ti direi che stai dicendo delle stupidaggini.
Potrei avere ogni ragazza di tutto il continente, grazie al mio nome e al mio aspetto. Perché dovevo innamorarmi di te al punto che non riesco a pensare alle altre, Katherine-maledetta-Shepherd?!
Perché se potessi scegliere, prenderesti una popolana o una principessa?
Dipende da com’è lei. E purtroppo, lei è perfetta.
- SE NON APRI LA PORTA LA BUTTO GIU! – gridai a quel punto, sfinito. – Non è possibile che tu sia lì dentro da giorni! Devi uscire! Non ce la faccio più, Katherine!
Silenzio.
- Allora fatti gli affari tuoi.
Pensava davvero che non capissi che stava cercando di allontanarmi da sé. Perché aveva paura, non di me, ma di ciò che sapeva, inconsciamente, provavo per lei.
Quell’essere l’aveva ridotta al punto di avere il terrore di essere amata.
In quel momento, passò Audrey, che alzò gli occhi al cielo nel vedere che ancora Katherine non era uscita.
- Adesso uso le maniere forti. – sbuffò.
- Cosa …
Iniziò a urlare dal dolore, e mi ci volle un attimo per rendermi conto che faceva finta.
- Oddio! Oddio! Katie! Katherine, aiuto!
Appena apre, entra. Corri come un dannato e entra, mi sussurrò alla mente.
Com’era prevedibile, Katherine spalancò la porta, e seguendo il suggerimento di Audrey entrai al volo.
Mi resi conto solo quando chiusi la porta che, nell’entrare, l’avevo spintonata e mandata a terra.
Di sedere.
- Porco cane … - si lamentò mentre l’aiutavo a rialzarsi. – Lasciami! So fare da sola!
- Va bene, calmati però …
- Esci subito! – protestò. – Non sono presentabile.
-Una Katherine messa così, non l’avevo mai vista.
Doveva essere appena uscita dal bagno, perché indossava un accappatoio, aveva i capelli bagnati e il viso completamente struccato.
Era più bella, così. Senza niente a nascondere i dettagli del suo … viso.
​Nel complesso, capii che, ogni volta che avrei provato a pensare ad una ragazza sensuale, quella sarebbe stata la prima immagine che mi sarebbe venuta in mente. 
- ESCI!
- No.
- Scusa?!
- Tanto non sei nuda.
Beh, praticamente lo era, dato che quel misero telo non copriva molto …
- Ti ho detto di uscire.
Solo a quel punto mi resi conto che era davvero a disagio.
Beh, come minimo. Era una ragazza, oltretutto con un passato poco bello.
- Okay. Adesso esco. Tu fai con calma. Poi, quando te la senti, e quando vuoi, uscirai. Va bene?
Annuì, e a quel punto me ne andai, chiudendomi la porta alle spalle, aspettandola lì fuori.
Ero stato un idiota.
Sapevo che lei aveva dei problemi seri a fidarsi delle persone. Sapevo che aveva gli atti di Grasvard alle spalle.
E sapevo che odiava le insistenze.
In quattro ore ero riuscito a fare tutto ciò che non dovevo.
A quel punto, provò Audrey.
- Katie?
Ci volle un po’, ma alla fine Audrey riuscì, senza inganni o spinte, ad entrare.
Avrei dato non so cosa per avere la stessa fortuna.
Pensai di restare lì ulteriormente, di sentire cosa dicevano, ma cambiai idea.
Avevo già oltrepassato il limite e violato la sua privacy, quel giorno.
Perciò, feci cinque passi ed andai nelle mie stanze.
Non feci nemmeno in tempo a sedermi, che bussarono.
Mi trovai di fronte Derek.
- Maestà …
- Ti ho già detto che non mi consumi il nome, ragazzo. – disse con un mezzo sorriso. – Posso entrare?
- È casa vostra …
Entrò, per poi chiudersi la porta alle spalle.
- Bene. Dobbiamo parlare di parecchie cose.
Sapeva.
Sapeva che avevo baciato Katherine.
Sapeva che amavo sua figlia.
Era giunta la mia ora.
- Ho bisogno del tuo aiuto.
Okay.
Quello era inaspettato.
- In che senso?
- Katherine, ti sarai reso conto, è in estremo pericolo. Ci si può fidare di pochissime persone, e tu sei tra quelle.
- Lei non si fida di me.
- Non importa ciò che pensa lei. Importa ciò che penso io, e io mi fido di te, Murtagh.
Nessuno mi aveva mai detto quelle parole.
E la sensazione che mi diedero fu bellissima.
Capii in quel momento, che avevo davvero trovato una casa. Delle persone che mi volevano bene. Delle persone che si fidavano di me.
- Grasvard ha radunato un esercito. Vuole marciare su casa mia. Non ho abbastanza uomini per impedirglielo.
  Ma tu sì.
  Tuo padre aveva un esercito personale, che disarmò dopo la Ribellione. I Leoni. La maggior parte di loro sono morti, è chiaro, ma lui ti ha lasciato la sua terra, i suoi soldi e il suo nome, che porta autorità. Per proteggere la mia famiglia, per proteggere la mia Katherine, ho bisogno che tu vada a Dras-Leona e ricostituisca l’Armata dei Leoni. Non posso darti terre o soldi in cambio, li ho già impegnati con Grasvard per proteggere Katie … ma posso darti la mia benedizione.

Non poteva essere vero.
Stava sorridendo.
Quale padre sorride mentre dice una cosa del genere?!
- Mi ci è voluto molto tempo per accettare la cosa. Ma non posso negare la realtà, e voglio che lei sia felice. Hai dimostrato di essere estremamente affidabile e degno di fiducia. Sai che per me sei come un nipote. E so che tra te e mia figlia non c’è solo amicizia. Io credo che tu sia l’uomo giusto per lei, e lei lo sa, sebbene faccia fatica ad ammetterlo. Ma è fatta così. Soprattutto adesso, è come una bestiola ferita, devi darle tempo perché si avvicini.
Salvala.
Va a Dras-Leona, torna con un esercito, e avrai il mio permesso di corteggiare Katherine.
   
 
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