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Autore: Vanessa1995    30/10/2017    1 recensioni
Ned Stark, dopo la fine della ribellione, torna a casa con una bambina e sua madre.
Anni dopo Theon e Robb chiedono ad Emily di scegliere uno dei due, ma questa non vuole scegliere tra di loro e passa una notte con entrambi.
Poco dopo il corteo reale arriva a Grande Inverno ed Emily deve partire con loro, ma otto mesi dopo la ragazza dà alla luce una bambina, la cui nascita rischia di far crollare il regno nel caos.
Genere: Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cersei Lannister, Jaime Lannister, Robb Stark, Sansa Stark, Theon Greyjoy
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Entrò nella stanza e si guardò attorno: il letto a baldacchino, la culla, i mobili, un tavolo e una finestra, la cui luce andava dritta sulla culla. Si avvicinò ad essa e guardò il neonato all'interno che dormiva a pancia in su, con il suo visetto paffuto, quelle belle guanciotte rosee e il nasino. Dormiva sereno, del tutto ignaro di cosa lo aspettasse. I frutti dell'inganno erano tutti così carini e teneri? Quei capelli morbidi e dorati lo facevano sembrare un principe delle canzoni, ma suo padre non salvava le principesse dai mostri. Lui buttava i bambini giù dalle torri. Non importava, perché il piccolo Aegon sarebbe stato diverso, per nulla simile a suo padre.
Aprì gli occhi, destandosi dal sogno. Passò una mano sul viso e si strofinò gli occhi. In casi come quelli detestava essere il Corvo a Tre Occhi. Non era giusto intromettersi nella vita altrui, seppure senza volerlo, e desiderava ardentemente vivere la sua vita in piena serenità. Consapevole che non avrebbe più preso sonno, scese dal letto e si sistemò sopra alla sua sedia a rotelle. Uscì poi fuori dalla sua camera, incamminandosi lungo il corridoio. Avrebbe dovuto parlare chiaramente con Emily, sarebbe stata la cosa migliore da fare e la giovane sarebbe stata attenta. Immerso nei suoi pensieri neppure si accorse di essere arrivato in prossimità della stanza di Emily e fissò a lungo la porta indeciso sul da farsi. Svegliarla gli pareva una pessima idea, in quanto dubitava che avrebbe gradito essere destata in piena notte. Decise quindi di tornare a letto, convinto che fosse la cosa migliore da fare.

Il giorno dopo

La mattina seguente intendeva discutere con Emily, ma la giovane non era nella sua stanza e si mise alla sua ricerca. La trovò nella sala grande del castello, seduta al tavolo principale in compagnia di Daenerys, Jon, Jaime, Tyrion, il piccolo Robert e Arya. In quanto re era l'unico dei bambini a non essere partito e non c'era stato modo di convincerlo. Daenerys alla fine aveva concordato che fosse meglio che restasse per via della sua pozione. Più difficile fu, invece, convincere la madre a farlo rimanere.
« Buongiorno. » li salutò, raggiungendoli al tavolo. Emily lo accolse con un sorriso radiante, al contrario del resto del gruppo, che rimase con un'espressione fredda sul volto.
« L'arrivo dei Non-morti e degli Estranei è previsto a breve. Io e la principessa Emily andremo al Sud. » disse Jaime appena si fu sistemato vicino a Jon. Lo guardò con gli occhi spalancati.
« Come al Sud? » chiese infatti. Se avesse avuto qualcosa in bocca gli sarebbe andata di traverso. Lo Sterminatore di Re si voltò verso di lui.
« Speriamo di riuscire a far ragionare Cersei. » rispose la rossa alla domanda. Un mese o più da soli? Questa non ci voleva proprio, bisognava che le parlasse urgentemente.
« Partiremo oggi stesso. » pareva esserci una congiura in atto contro di lui e contro di lei. Appariva tranquilla all'idea di stare via diverse settimane con il cognato. Il grado di parentela poteva rappresentare la sua salvezza, forse l'avrebbe fermata, impedendole di combinare qualche cavolata. Il Folletto non sembrava particolarmente eccitato all'idea del loro viaggio insieme e, dal momento che era a conoscenza di quello che sarebbe capitato, non riusciva a dargli tutti i torti.
« Come mai non andate con Tyrion? » domandò all'improvviso, dopo che un servitore gli ebbe sistemato delle salsicce nel piatto.
« Perché io sono il gemello di Cersei, la conosco meglio, e Tyrion è il Primo Cavaliere della Regina. » rispose con indifferenza Jaime.
« Ce la caveremo. » esclamò serenamente la ragazza, intenta a mangiare della frutta. Solo lei e la Madre dei draghi la stavano mangiando. Jon, invece, non sembrava proprio aver toccato il proprio piatto e restava in silenzio. Dalla partenza di Sansa mangiava poco ed era sempre taciturno. Il neo-Re del Nord gradiva la carne e la gustava con un'espressione allegra sul viso. Un altro musone era Tyrion, ma anche Bran. Difficile dire cosa provassero e pensassero Daenerys e Arya.
« Torneremo tra circa due mesi, forse. » disse incerta la ragazza. « Piccolino. » aggiunse con tono mieloso rivolgendosi al figlio, che si era sporcato la bocca con la carne.
« Fate attenzione. » si raccomandò con tono serio il nano.
« State tranquillo, non ci accadrà nulla di male, e poi sarò al sicuro con uno dei migliori spadaccini del regno. » rispose. Il marito non appariva tanto convinto e ne aveva tutte le ragioni.
« Non vi preoccupate, fratello. La proteggerò al costo della vita. » promise Jaime. Le sue parole non ottennero l'effetto sperato e il nano tirò un sospiro, scuotendo il capo.
« Sarà meglio, siccome se le verrà torto un solo capello vi trasformerò in un rogo umano. » esclamò Dany, puntandogli contro il coltello e fissandolo con sguardo assassino.
« State tranquilla. » invece Bran non lo era per nulla e neanche la pretendente al Trono di Spade, a quanto pareva, e Tyrion. Da parte sua il primo preferì restare in silenzio, determinato a discutere con Alicia dopo la colazione, prima che partisse per Approdo del Re.

Qualche ora dopo

Il grosso zaino era aperto sul letto e la padrona stava mettendo al suo interno la roba che le sarebbe servita durante il viaggio. Alcuni vestiti e altre cose erano sparse sul letto e stava tenendo in mano un abito, quando udì bussare alla porta.
« Ho quasi finito i bagagli! » strillò, pensando che si trattasse del suo compagno di viaggio. La porta si aprì, rivelando invece la figura di Bran. Lo guardò sorpresa e sorrise. « Pensavo fosse Jaime, scusate. » disse, riponendo l'abito nello zaino.
« A proposito di Jaime, non fidatevi di lui. » consigliò e lei lo fissò stupefatta, con gli occhi spalancati.
« Come mai? » domandò sbigottita. « Stiamo parlando di mio cognato, sicuramente non avrà alcuna intenzione di farmi del male. » osservò.
« No, o almeno non esattamente. Intende solo usarvi. » scosse la testa in completo disaccordo.
« Ma no, figuratevi. » esclamò infatti, per nulla convinta. « Non mi farebbe mai del male. » continuò decisa. Lo Stark alzò gli occhi al cielo.
« Se lo dite voi... Buon viaggio. » se non voleva ascoltarlo erano affari suoi, avrebbe pagato le conseguenze delle sue azioni. Negli ultimi mesi quei due erano stati spesso insiemi da soli e sembrava essere nato un bel legame tra di loro. Di che natura fosse era difficile a dirsi, tuttavia era chiaro che avesse carpito la sua fiducia. Se solo lei l'avesse ascoltato invece di fare di testa sua... Parlare con Jaime sarebbe stato inutile e forse pure con Tyrion e gli altri.

Quella sera

La locanda si trovava poco distante dalla strada principale per Approdo del Re. Il locale era piccolo e accogliente, oltre che caldo grazie ai due camini presenti, dove scoppiettavano dei bei fuochi. Alicia si sedette in uno dei pochi tavoli liberi, in un angolo della stanza, e aspettò il ritorno di Jaime che era andato a chiedere per la stanza. Viaggiavano da soli e Daenerys non si era opposta a questo, come la donna si aspettava. La bionda credeva che il leone fosse abbastanza in gamba con la spada per poterla custodire e proteggere.
Non sapeva esattamente quanto dovette attendere, però nel frattempo si era fatta portare del vino e del cinghiale arrosto. Per correttezza voleva aspettare il suo arrivo prima di consumare il cibo. Giunse da lei con un'espressione seria, quasi mortificata.
« Qualcosa non va? » chiese preoccupata, temendo il peggio. Si sedette dinanzi a lei, prima di proferire parola.
« C'è solo una stanza libera e ci toccherà condividerla. » spiegò. La rossa scoppiò a ridere e si coprì la bocca con la mano. « Cosa ci trovate da ridere? » chiese confuso.
« La vostra faccia: pare che abbiate visto un fantasma. Non facciamone un dramma, è solo una notte. » esclamò tranquilla e gli strinse il polso con la mano. « Senza contare che con voi sono al sicuro e posso stare serena, in quanto non mi salterete addosso. » continuò. Gli tornarono alla mente le parole di Cersei. Avrebbe potuto approfittare della situazione per sedurla. Gli mancava terribilmente la sua gemella e in fondo l'idea di andare a letto con la ragazza lo ispirava.
« Naturalmente. » rispose, non proprio sicuro di voler tradire la sua fiducia. Mangiarono in silenzio e poi salirono in camera. Qualcuno aveva provveduto ad accendere il fuoco e il letto matrimoniale era semplice, senza fronzoli. Il Lannister si sedette sul lato destro e la sua compagna su quello sinistro. Rimasero un attimo in silenzio, voltandosi le spalle.
« Vi cambiate prima voi o io? » domandò Emily, voltandosi verso lo Sterminatore di Re, che si drizzò in piedi.
« Prima voi. Esco un momento. Chiamatemi quando avete finito. » uscì fuori dalla camera, si appoggiò con la schiena contro il muro e incrociò le braccia ad altezza del petto, in attesa.
« Potete entrare. » non se lo fece ripetere due volte ed entrò. Si era coricata e le coperte e pellicce le arrivavano fino alle spalle. Era decisamente meglio così, almeno si sarebbe risparmiato eventuali tentazioni. Prima non aveva notato un paravento in un angolo e ne approfittò per cambiarsi dietro di esso. Infine si mise a letto.
« Sembriamo una coppia imbarazzata durante la prima notte di nozze. » disse.
« Forse un po', però io non sono imbarazzato. » rispose, sebbene provasse una sensazione di disagio nel ritrovarsi in una tale situazione.
« Se lo dite voi. » commentò, trattenendo a stento un sorriso divertito. « Vi manca vostra sorella? » la guardò. Aveva i capelli sciolti, sparpagliati sulla schiena e sulle spalle.
« Sì. » rispose. Di bugie in questi mesi ne aveva dette tante e quando possibile preferiva essere sincero. « Ora sarà meglio dormire. Domani ci aspetta un lungo viaggio. » chissà quando avrebbero ritrovato un altro posto bello e comodo come quello.
« Buonanotte. » augurò e si girò, voltandogli nuovamente la schiena. Lui fece altrettanto.

La mattina dopo

Quando il giorno seguente si svegliò, Jaime scoprì con suo grande stupore che Alicia non era nel letto. Dopo un momento di smarrimento, venne colto dal panico. Daenerys gli avrebbe dato fuoco se le fosse accaduto qualcosa. Rammentava bene la sua minaccia ed era sicuro che facesse sul serio. Si alzò dal letto, desideroso di ritrovarla in fretta, e scese al piano di sotto. Provò un forte sollievo vedendola seduta ad un tavolo. La raggiunse di corsa, sedendosi vicino alla rossa, che gli sorrise.
« Buongiorno. Mi sono svegliata prima e ho preferito lasciarvi dormire. » il leone era abituato a viaggiare e non riposarsi, a differenza sua.
« Ho paura che siate voi quella più bisognosa di riposo. » notò, prendendo un pezzo di pane da un cestino sul tavolo. Gli diede un morso e ringraziò gli Dei di avere ancora i denti sani e forti, siccome era duro come la pietra.
« Mi state per caso lanciando una sfida? Ho viaggiato per mesi in compagnia di vostro fratello, perciò penso di potercela fare. » rispose determinata. L’altro sorrise divertito.
« Vedremo. » rispose. Pagarono e se ne andarono per continuare il loro viaggio.

Qualche ora dopo

Il sole era tramontato da poco sopra il bosco. Si fermarono in una piccola radura, vicino ad alcune rocce di discrete dimensioni. Il biondo si occupò di procurare la legna per il fuoco e la giovane preparò i loro giacigli per la notte.
« Il fuoco è acceso. » annunciò in seguito Jaime, dopo aver trafficato per diverso tempo con la legna, in modo da poter accendere il fuoco. La fanciulla era seduta sui sacchi a pelo. Prima di unirsi a lei, mise la carne sul fuoco in modo che cuocesse. Mangiarono in silenzio e, dopo aver parlato per qualche minuto, si coricarono nei sacchi a pelo. Tuttavia, nonostante il fuoco, faceva ancora troppo freddo.
« Riscaldiamoci a vicenda. » propose la donna. Il suo sacco era abbastanza grande per ospitare entrambi.
« Va bene. » acconsentì, sistemandosi accanto a lei. In breve tempo di addormentarono l’uno accanto all'altra, con solo il cielo stellato a fare loro da tetto.
   
 
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