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Autore: jarmione    31/10/2017    1 recensioni
[crossover]
[crossover][crossover][crossover]Che cosa accadrebbe se la città di Storybrooke fosse popolata da altre storie e non da quelle che noi tutti conosciamo?
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Personaggi inseriti:
X-men -> Logan, Young Charles, Young Eric
Supercar -> Devon, Michael, Bonnie, KITT, Amy (mia OC)
Thor -> Loki
Doctor Who -> Eleventh, Clara
Dalton -> Joe, Jack, William, Averell, Evelyn (mia OC)
Adventure Time -> Simon/Re Ghiaccio, Marceline
Sherlock BBC -> Sherlock, Watson
Labyrinth -> Jareth, Sarah
Genere: Avventura, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Scusate se è breve! 

 

 

Amy restó aggrappata al collo di KITT per dei secondi infiniti.

Non le era difficile dato che era alto quasi quanto lei.

Il suo amico, il suo unico amico.

L’unico e solo KITT.

“Pensavo di aver perduto anche te” mormorò con la faccia affondata nel suo pelo folto, che giuro odorasse di lucido per macchine.

Lui teneva il muso ben stretto a lei, come a volerla proteggere, come fa un padre con i suoi figli.

Sean li osservava sorridendo, un po’ per la soddisfazione e un po’ perché aveva risolto metà del caso affidatogli.

John, dal canto suo, era rimasto talmente sbalordito da non capirci più niente.

“Conosci quel mostro?”

Amy si staccò da KITT e annuì, senza distogliere lo sguardo dal suo amico.

Aveva paura che se si fosse voltata lo avrebbe visto sparire.

“Di quello che vuoi ma tu hai qualche rotella fuori posto ragazzina”

KITT si infuriò e ringhiò contro John mentre i suoi occhi, come previsto, divennero rossi.

“Sta buono micetto” 

Amy lo fulminó e accarezzò KITT per farlo calmare.

“Avrò anche le rotelle fuori posto” disse rivolta a John “ma...non aveva idea che Dracula fosse KITT”

“KITT?”

“È complicato da spiegare”

John sbuffó “Dimmi solo una cosa ragazzina, questo...KITT” Marcó bene il nome “è davvero un mostro e farà del male?”

Amy vide i pugni di John stringersi e le nocche diventare bianche per lo sforzo.

Era pronto ad attaccare e di sicuro pensava alle cicatrici che aveva.

Scosse la testa “Posso assicurarti che nn farà del male a nessuno...”

John annuì e sul suo volto, per quel che si vedeva, si formò un sorriso sarcastico

“Molto bene” si rimise il piccone in spalla “ti saluto”

Ed uscì a grandi passi

“John!” Lei lo segui, ignorando Sean che tentava d fermarla “John aspetta”

“Che diavolo vuoi?!” Sbottó lui, voltandosi e facendola sobbalzare “mi hai immischiato in una storia che non ha niente di sensato! Mi chiedi aiuto per catturare un mostro e poi scopro che in realtà è tuo amico e adesso vorresti che io rimanga qui a godermi lo spettacolo?!”

Amy deglutì.

Non sapeva spiegare niente...anche perché non sapeva nulla nemmeno lei.

Come poteva spiegargli che era arrivata fino a quella città grazie ad una nuvola viola che aveva travolto lei e la sua famiglia? E che quest’ultima non si ricorda di lei e che KITT era una macchina e non un animale?

Le sarebbero serviti tre psicologi.

“Io...” ma niente.

Le parole non vennero.

“Addio ragazzina” sibilò a denti stretti, mentre tornava indietro.

E adesso?

Che avrebbe fatto?

Come avrebbe potuto aiutare Mina?

Nn avrebbe mai consegnati KITT al sindaco e non avrebbe permesso a nessuno di portarglielo via.

Se Christopher le aveva dato ascolto, a breve lui e Mina sarebbero usciti dalla città e sarebbero stati salvi.

Lo sperava vivamente.

KITT, nel frattempo, l’aveva raggiunta

“Voglio tornare a casa...”

Ma sapeva anche lei che non c’era nessuna casa, come non c’era niente di normale in tutta la città.

“Amelia” Sean era arrivato anche lui “devi venire con me”

Amy sospiró 

“Dove?”

“Da chi ha le risposte che cerchi”

Un altro sospiro.

Guardò negli occhi KITT, che le fece capire che andava tutto bene e poteva stare tranquilla.

Si fidava di KITT.

Annuì e segui Sean.

Rientrarono nella foresta e camminarono per dieci minuti buoni, prima di raggiungere una cancellata.

Dentro si vedeva un cimitero.

Amy indietreggió di un passo ma KITT la rassicurò e lasció che si aggrappasse a lui.

Sean entrò nel cimitero e raggiunse una cripta.

Anche se si fidava di KITT, aveva comunque paura che potesse accadere qualcosa.

“Che ci facciamo qui?”

“Ti porto da chi potrà davvero aiutarti” facendo forza, aprì la porta in pietra della cripta.

L’interno era buio, non c’era neanche una candela o una finestra.

Ed era anche molto stretto.

Sean si appoggiò alla parete di fondo ed iniziò a bussare in alcuni punti finché non si udì un suono vuoto.

“Ha cambiato di nuovo il mattone di apertura” commentò, mentre la parete iniziò lentamente ad aprirsi.

Come nei film, apparve un passaggio segreto con una rampa di scale che scendeva.

Amy sgranó gli occhi, restando immobile alcuni istanti.

KITT le diede una musata e le fece capire che poteva andare.

“Siamo qui” esclamó Sean una volta giù.

Amy resto ancora più sbalordita appena vide cosa c’era sotto.

Si ritrovó in una stanza con un sacco di...cassetti?

Erano cassetti che si illuminavano di rosso.

Le venne la curiosità di sbirciare il perché, ma KITT la fermò.

Dopo quella stanza c’era un altra porta con un altra stanza ancora.

Una specie di salottino...molto lugubre.

Stavolta, però, c’erano delle candele ad illuminare.

“Molto bene” un uomo, a giudicare dalla voce, girato di spalle se ne stava sul fondo del salottino, vicino a quella che sembrava un ennesima cassettiera, che però non si illuminava.

Sean sospiró e ammiccò ad Amy, per poi uscire e andarsene via.

Rimasti soli, calo i silenzio...tombale.

Sembrava quasi una presa in giro.

“Ottimo lavoro anche a te KITT” disse l’uomo girandosi.

Amy me rimase abbagliata confermando, per l’ennesima volta, che tutti gli uomini della città era molto affascinanti.

Erano proprio pensieri da ragazzina.

Scosse la testa, non era il momento di pensare a certe cose.

L’uomo sorrise.

Avrà avuto si e no qualche anno in più di Amy, i capelli neri e ondulati fino alle spalle.

Una felpa verde scuro e dei jeans neri.

Magro quasi quanto Sean.

“Ciao Amelia” salutó allargando le braccia.

“Ciao...” mormorò “ci conosciamo?”

L’uomo sorrise ancora, quasi divertito.

“No” rispose “ma io conosco te e conosco tutte le persone di questa città...con i loro veri nomi, ovviamente”

Amy si guardò con KITT.

Anche se non poteva parlare, riusciva a farle capire che andava tutto bene e che poteva chiedere quello che voleva.

“Chi sei tu?”

“Io mi chiamo Loki Laufeyson” rispose “sono colui che viene considerato da voi il Dio degli inganni” precisò.

Amy non capiva, però ammise di conoscere una storia riguardo agli dei mitologici.

Loki non era un nome nuovo.

“Ma non siamo qui per parlare di me” continuò “tu stai cercando la tua famiglia, o meglio...vuoi riunirla, giusto?”

“Come fai a...?”

“So molte più cose di quanto immagini cara Amelia” rispose con somma calma, quasi glaciale “io conosco i segreti della città e dei suoi abitanti, compresi quelli del sindaco”

Solo a quel punto, Amy si ricordò perché stava cercando Dracula...cioè KITT.

“Dannazione!” Si battè una mano sulla fronte “mi ero scordata che dovevo...”

“Portare Dracula su un piatto d’argento al sindaco per avere i documenti” continuò la frase Loki per lei.

“Che devo fare adesso?”

“Innanzitutto hai ancora alcune ore a disposizione” precisó Loki “potrai fare tutto con calma domani mattina”

“E come?”

“Ogni cosa a suo tempo” iniziò a frugare nei cassetti dietro di lui “io direi...di iniziare a scoprire come riunire la tua famiglia e aiutare i tuoi amici...non credi?” Le mostró un enorme libro.

La copertina era in cuoio marrone con la scritta dorata.

“Once upon a time”

Lo porse ad Amy e si sedette su una panchina, adibita a divano.

“Un libro di favole?”

“Le vostre favole” Loki aprì la prima pagina, dove la prima figura che vide fu quella del sindaco.

Le vennero i brividi.

“Che cosa dovrei farne? Usarlo come Roma contro il sindaco?”

“Sempre meglio che quella spada” indicò la fodera sul fianco di Amy.

Sempre convinta che peggio non poteva andare, sospiró.

“Adesso scoprirai molti più segreti di quanti immagini, mia cara” e il sorriso di Loki divenne quasi maligno.

 

 

Hola!

Sorpresa! Amy iniziava a farmi pena e quindi ho pensato che darle qualcuno che ricorda come lei (e nel prossimo capitolo dirò il perché) fosse d’obbligo.

Dopotutto...ventiquattr’ore e mezzo travolgenti le ha avuto, diamole supporto XD

 

Nomi usati

Devo proprio dirlo?? Ahahah

  
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