Libri > Eragon
Segui la storia  |       
Autore: PrincessintheNorth    01/11/2017    1 recensioni
Prequel di "Family"!
Nel regno del Nord, una principessa e Cavaliere dei Draghi, Katherine, farà conoscenza di Murtagh, il Cavaliere Rosso che si è autoimposto l'esilio ...
In Family abbiamo visto il compimento della loro storia e il loro lieto fine: ma cos'è successo prima?
"-Principessa, per l’amor del cielo … - prese a implorarmi Grasvard. – Spostatevi da lì … non vi rendete conto di chi è?
-È Murtagh figlio di Morzan, ex Cavaliere del Re Nero, erede del ducato di Dras-Leona. – ringhiai. – So benissimo chi è. So anche che è un essere umano come me e come te, a meno che tu non sia un elfo sotto mentite spoglie. È un essere umano ed è vivo per miracolo. Quindi, dato che come me e come te è carne e sangue, gli presteremo le cure che necessita. Sono stata chiara abbastanza?"
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castigo, Eragon, Murtagh, Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Selena/Morzan
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
KATHERINE
 
 
 
- A presto, Katie. – sussurrò, con quel suo splendido sorriso. Non quello sornione, non quello annoiato.
Quello dolce.
Quello che faceva di rado.
Eppure, quel sorriso era velato da uno strano presagio, indecifrabile. Mi guardò per un lungo istante, come a volersi imprimere la mia immagine nella mente.
Per poi, sciogliere l’abbraccio e dirigersi rapidamente verso il suo drago, salendoci su e sistemandosi sulla sella.
Sollevò una mano per salutarci, poi spiccò il volo.
Un taglio netto.
E nel vederlo andare via così, sentii il mio cuore aprirsi in due.
Stupida, sai che è temporaneo. Sai che tornerà. È questione di qualche mese.
Ma non riuscivo a spiegarmi la sensazione che provavo. Come se quella fosse stata l’ultima volta in cui l’avevo visto.
Come se mi avesse abbandonata.
- Bene. – fece papà. – Torniamo ai posti di manovra.
E quali posti?
Io un ruolo non ce l’avevo più.
Solo il titolo di Principessa.
- Miranda, Alec, Audrey. Voi resterete qui. – disse tra lo stupore generale. – Coordinerete le attività militari di terra. Quanto a noi, BabyKatherine. – usò quello stupido e tenero soprannome che mi avevano affibbiato da quando ero nata, fregandosene del fatto che adesso fosse April quella con più diritto di esser chiamata Baby. Guarda te se una può trovarsi un soprannome del genere solo perché è nata più piccola degli altri. – Andiamo al Tridente e prepariamo la Marina. Sei d’accordo, Comandante?
Per un lungo momento, rimasi sconvolta.
La punizione era finita.
Mi aveva ridato il mio titolo, il mio ruolo.
Ero di nuovo il Comandante della Marina.
- Assolutamente.
- Ottima cosa. – fece un mezzo sorriso soddisfatto. – Partiremo domani all’al …
- Qualcosa non va. – disse Audrey in quel momento, sbiancando.
- Cosa succede? – le chiese Alec avvicinandosi, preoccupato.
- Non lo so … - mormorò. – Non credevo … facesse così male già da subito …
La mamma le andò accanto, mentre papà mi tirava via per un braccio.
- Ma che stai facendo? – protestai.
- Portala via. – disse ad un soldato, la voce carica di tensione. – Portala in camera sua e controlla che ci resti.
- Cosa sta succedendo?
- Vai.
- PAPA’!
- Andiamo, Principessa.
- TOGLIMI LE MANI DI DOSSO!
Ovviamente, quel maledetto non mi ascoltò, anzi. Serrò la presa sui miei polsi, trascinandomi per mezza Winter Manor e rinchiudendomi in camera.
In lontananza, Audrey gridava di dolore.
 
 
Fu quel giorno che ringraziai di aver fatto scorta di cibo a lunga durata in camera mia, la settimana prima.
Qualunque cosa avesse Audrey, aveva messo in fermento tutto il castello, e io non potevo uscire. Le guardie di fronte alla mia porta avevano incrociato le alabarde, e papà mi aveva messo un incantesimo alla finestra. Tanto per stare tranquillo.
Perciò, nessuno mi portò di che mangiare. Per tutto il santo giorno.
Riuscii a cibarmi grazie alle mie scorte da formica.
E passai il giorno a cercare di farmi passare la paura, truccandomi e struccandomi, cambiando almeno dieci acconciature, provando tutti i vestiti che avevo nell’armadio e abbinandoli a tutti i gioielli che trovavo, leggendo ogni libro che avessi in camera.
Ma l’ansia rimase, annidata al fondo del mio stomaco.
Anche le urla non finivano.
Rimasero l’ansia e la mancanza di Murtagh.
Forse Audrey sarebbe stata meglio se lui fosse stato qui, l’avrebbe curata in un attimo.
Lui, con la sua innata capacità di usare la magia …
Smettila. Tanto è inutile. Non gli piaci nemmeno un po’, semmai ti vede come la sorellina minore, non cercare sofferenza gratuita.
Seee, sorellina, mi prese in giro Antares. Se lui ti vede come una sorellina allora ha una passione per l’incesto irrecuperabile.
Smettila, stupida lucertola.
Castigo mi ha detto che Murtagh ha detto …
Non ho voglia del gossip dragonesco …
Okay, Lady Noia.
Non sono noiosa!
Sì, invece.
Beh, allora potevi schiuderti per qualcun altro, se ti sto così antipatica!
Non so perché le risposi così.
Probabilmente quella sua bonaria presa in giro mi aveva fatta esplodere e tutte le emozioni che provavo gliele avevo riversate addosso.
E infatti, percepii di averla ferita.
Antares … mi dispiace, piccola …
Chiuse la mente, e la vidi spiccare il volo.
A quel punto, il muro che avevo costruito tra ragione e sentimenti crollò definitivamente, e con esso scorsero le lacrime.
Finii seduta sul letto, la vista annebbiata dalle lacrime, cercando inutilmente di dominare quel mare di emozioni che mi stava travolgendo.
Ma non ce la feci. Io, Dominatrice dei Mari, non riuscivo a ricomporre me stessa.
Che patetica figura dovevo sembrare. Quanto patetica mi sentivo io stessa.
Murtagh se n’era andato.
Delle persone sarebbero morte per me.
Audrey stava avendo un parto difficile.
E avevo appena ferito, senza motivo, la mia compagna di cuore e di mente.
Ero solamente un grande e grosso fallimento, che ovviamente nessuno voleva, incapace di relazionarsi con gli altri.
Un completo disastro.
 
 
 
 
 
Non so per quanto rimasi in quello stato.
Solo che stavo ancora singhiozzando, la faccia seppellita nel cuscino, quando sentii la porta cigolare.
Dovrei oliarla.
L’unico pensiero razionale che mi sovvenne, da ore a quella parte.
Riconobbi subito la cadenza del passo: era papà.
Nonostante questo, non riuscii a rialzarmi, nemmeno quando sentii il materasso inclinarsi a destra sotto il peso del suo corpo.
Appoggiò una mano sulla mia schiena, iniziando a coccolarmi con dolcezza.
- Dobbiamo parlare, tesoro.
- NON VOGLIO PARLARE!
- Si tratta di Audrey.
- Come sta?
- Non bene.
- Ma non è morta …
- No, draghetto mio.
- E allora …
Quando lo guardai, e vidi i suoi occhi pieni di lacrime, capii.
- Il piccolo …
- No. Erano due gemelli.
- Erano? Quindi sono …
- No, amore. Solamente uno.
Audrey aveva avuto due bambini. E uno non ce l’aveva fatta.
Il mio nipotino.
A quel punto, le mie lacrime cambiarono ragione di scorrere.
- Vieni qui …
Mi strinse tra le sue braccia, mentre piangevamo insieme la morte di una parte della famiglia.
- Erano un maschio e una femmina. Solo Annabeth è sopravvissuta. – sussurrò. – Lei sta bene ed è sana come un pesce.  Purtroppo, il piccolo non è riuscito a reggere il parto …
Non riuscii a non pensare a come potessero stare Audrey e Alec.
Io mi sentivo malissimo, ed ero solo la zia.
Loro, che erano la mamma e il papà del piccolino?
Non volevo immaginarlo.
Non potevo.
- C’entra lui, vero?
Lentamente, papà annuì.
Non avevo dubbi.
Ci aveva lasciati stare per circa un mese, era ovvio che la pace non sarebbe durata.
- Ho bisogno che mi ascolti, adesso. – sussurrò. – Ho bisogno che tu obbedisca e capisca che lo faccio per il tuo bene. Guarda fin dove si è spinto per indebolirci, ha ucciso il bambino di Alec. Quell’essere non ha morale, non ha limiti. Tu sei quella che vuole, e devo proteggerti …
- Non si può fare niente … ci ha attaccati nella nostra stessa casa … è tutto inutile … ci troverà sempre … 
- No. – disse, serio. – Ascoltami bene, adesso. Ho degli amici al Sud, e ti manderò da loro. Ho contattato l’Imperatrice Nasuada e Re Orrin. È spiacevole dirlo, ma hanno maghi migliori dei nostri. Tu, Audrey, April e Annabeth andrete là.
- Posso aiutarti, non …
- Puoi aiutarmi facendo come ti dico. Una nave salperà tra una settimana per il Surda. Dobbiamo muoverci, perché ci vuole tempo ad arrivare a Northern Harbor.
- Non me ne voglio andare …
Stava piangendo, come me.
- Ti prego, amore mio. Fa la brava.
Prese un respiro profondo, e si alzò.
- Si parte tra un’ora.






---------------------


Ehilà! 
Un piccolo avviso: potrei non riuscire a postare ogni giorno, perché la scuola mi sta impegnando un casino! 
Dato che mi odio quando non riesco a postare (ergo, nemmeno messaggi di avviso riguardo a quando posterò) e mi piacerebbe comunque darvi più spazio nella storia, ditemi se vi piacerebbe la creazione di un gruppo su fb con una recensione!


 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Eragon / Vai alla pagina dell'autore: PrincessintheNorth