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Autore: daliakate    01/11/2017    1 recensioni
Sequel di Dalia di luna
Genere: Fantasy, Horror, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                                Il bene e il male

  

Dalia era con il sedere a terra, non solo in senso letterale ma anche figurato. Si fissarono senza proferire parola. Una manciata di secondi che sembrarono un’eternità.

“Vattene” sibilò lei, le faceva male l’orgoglio e l’anima.

Ricorda bene ciò che ti ho detto, e non fare altre cazzate”. 

Si rimise in piedi senza replicare. In cuor suo si aspettava che lui le tendesse  la mano per aiutarla , che stupida che era.

Ormai era crepuscolo e la cucina diventava sempre più buia, come i loro cuori.

Improvvisamente un battere forte alla porta li riporto’ alla realtà.

Senza pensarci su Riccardo vi si diresse.

Erano arrivate rogne , ne era più che certo.

Il sindaco D’ombra era di colorito cinereo , strano per un cardiopatico . Quello strano pensiero accarezzò la mente di Riccardo . 

Dietro c’era Aldo e Ada visibilmente agitati, e un mucchio di altri guardiani.

che succede ? “

D’Ambra stava per dar fiato ai suoi pensieri quando Ada vi si parò davanti,

 “ti prego lupo, non dargli ascolto , ti prego !” .

Era disorientato.

Dalia deve venire al confine “.  Fece funesto il sindaco, nel frattempo Ada 

Lo implorava con gli occhi.

Perché?”

“Perché si “.

Dalia che fino ad allora era rimasta nella penombra del soggiorno, passo’ oltre Riccardo.

“ vengo “.  Fece lei tranquilla.

“ nooo “ . Urlò in lacrime Ada prendendo le mani della nipote, Aldo era alle spalle della moglie e gliele stringeva.

per favore Riccardo, non devi permetterlo !”  .

Ada era talmente disperata da chiamarlo per nome invece che lupo.

Come la capiva....era una situazione impossibile e per la prima volta in vita sua non sapeva come gestire le cose.

Era stato crudele e feroce nei confronti di Dalia, ma avrebbe preferito morire cento volte piuttosto che vederle torcere un capello.

Nonni , andrà bene “ gli sorrise.

“ Dalia “ fece lui “ non permetterò che ti accada nulla “

“ Non sono più un tuo problema”. Lo sfidò con lo sguardo e passò oltre.

 Come una strana processione con Dalia, il sindaco e i nonni in testa, mezzo paese si diresse sulla statale.

La statale era la linea di confine tra il borgo e il resto del mondo. Emersero dagli alberi, nel frattempo sia i raminghi di Dalia , che i lupi soldato del consiglio  , si erano uniti al gruppo.

Intanto la notte fredda era calata.

La scena aveva un che di irreale : sulla linea di mezzadria c’era Isabella . Indossava un cappotto nero avvitato che le arrivava al polpaccio, e ai piedi le sue adorate loubotine. Impeccabile ed elegante nel mezzo di una fottuta guerra.

Al suo fianco c’era Filippo Mastrangelo... il padre di Dalia. Tenuto a braccio da due mercenari della pharma.

Era stato pestato a dovere , ma era sveglio.

Riccardo strinse i pugni , sbiancando le nocche.

Dalia era il ritratto del padre, magri e slanciati con lineamenti gentili e occhi chiarissimi.

Se non fosse stato per i lividi e il naso rotto si sarebbe detto un bel uomo.

D’istinto afferrò il braccio di lei bloccandola.

Era alle sue spalle , le parlò all’orecchio.

Qualsiasi cosa ti dica , non devi scendere sulla strada, ne va della tua vita”.

Lei si girò per potergli parlare guardandolo in faccia.

È mio padre e io farò di tutto per salvarlo” 

Lui gli afferrò di nuovo il viso tra le mani, ma questa volta era un gesto di supplica.

non permetterò che vi accada nulla”.

Nel frattempo Isabella osservava dal centro della strada la scena. Aveva di fronte a se i suoi genitori , lupi raminghi e lupi soldati .intorno decine di mercenari e Osvaldo Nitra. Eppure in quel momento per lei esistevano solo Riccardo e Dalia, lui che la toccava e i loro sguardi complici. Dalle viscere

L’odio si mescolava alla gelosia, facendola vibrare d’ira. Le regole erano regole però, solo se Dalia avesse messo piede su strada sarebbe stata sua .

Riccardo , mi rivolgo a te “ temporeggiò qualche istante Per potersi godere l’espressione d’impotenza di lui. “Sei la più alta carica in rappresentanza dei lupi qui presenti” .

Lui cercò gli sguardi di Ada e Aldo in cerca di un tacito consenso per prendere in mano la situazione, nel frattempo teneva stretto il braccio di Dalia. Con molta apprensione la sentiva fremere d’impazienza.

Taglia corto” 

“Propongo uno scambio e nessuno si farà male”.

“Figlia ti prego sii ragionevole.” Aldo passo’ oltre Riccardo e con un piede quasi sull’asfalto. I mercenari della Pharma imbracciarono i fucili, pronti Ad agire , al che un basso ringhio,il potente coro dei lupi fece vibrare L’ aria.

Riccardo fulmineo lasciò la presa dal braccio di lei e afferro’ il vecchio da dietro . “  pazzo , ti uccideranno. Quella puttana sadica non è tua figlia “.

Isabella sorrise soddisfatta senza proferire parola e solo allora Riccardo comprese che L’irreparabile era avvenuto .

Il piede di Dalia era sull’asfalto.

Eccomi sono tua !” .

   
 
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