ANGELO NERO
Ti immaginai soltanto,
e già t'intravidi lungo via,
le ali sperse chissà dove,
e sulla schiena poche dure cicatrici.
Mi cercavi, dicesti.
Mi accorsi di sì.
Svelami il segreto, chiesi,
che tiene avvinti gli occhi al Cielo,
senza vedere nulla mai.
Non è lassu che stanno gli angeli.
Hanno radici spesse, e cuori densi come pece.
Grumi di rimorsi e occhi tersi d'infinito.
Gettati fin dentro il fango, ad imparare,
che per rialzarsi si deve un po' strisciare.
Dimentichi d'amore, così che nulla sia vano,
e infine richiamati,
a risplendere di luce.
E tu risplendi, adesso?
Adesso sì che ti ho incontrato,
amore mio,
tu mi hai riconosciuto.
Salvato.
Illuminato.