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Autore: Meramadia94    28/11/2017    2 recensioni
Sarah ha perso i suoi genitori quando era piccola, e da allora ha vissuto con la sua famiglia adottiva, composta da quattro tartarughe ed un topo mutanti, che considera rispettivamente suo padre ed i suoi fratelli. Da allora ha sempre vissuto con loro, sotto terra.
Anno dopo anno, ne sono passati dieci e molte cose sono cambiate. Ed altre ancora ne cambieranno, perché con lo scoccare dei quindici anni dei cinque ninja, inizierà una storia fatta di battaglie, onore, sacrificio, amicizia ed amore in cui spesso saranno proprio loro con la loro intelligenza ed abilità a decidere persino del destino del mondo.
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Nuovo personaggio, Raphael Hamato/ Raffaello
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati pochi giorni dall'attacco di robot che aveva costretto le tartarughe a lasciare il posto che li aveva visti crescere e diventare bravi ninja, e traslocare in quella che sembrava una vecchia stazione metropolitana in disuso.
Era molto più grande e più spaziosa, e questo aveva permesso loro di avere un dojo più grande, una camera da letto per ognuno di loro ( l'unica nota stonata della loro vecchia casa era che dovevano dormire su dei mataressi per terra, l'uno vicino all'altro) e di poter soddisfare qualche piccola '' necessità''.
Michelangelo aveva dotato la stanza più grande di un '' multivisore'' nel quale poteva vedere più film in contemporanea e giocare ai videogiochi.
Raph aveva organizzato un angolo- palestra in cui allenarsi e prendere a calci e pugni il sacco quando sentiva di doversi sfogare prima di fare del male a qualcuno o a sè stesso.
Donatello aveva trasformato una stanza nel suo laboratorio dove poteva lavorare indisturbato e custodire i suoi calcoli, progetti, teorie, resoconti di esperimenti, senza che questi svolazzassero per ogni angolo del rifugio rischiando di essere incautamente usati come tovaglioli... o strofinacci.
Sarah era riuscita a recuperare due scatole porta oggetti da una discarica e tirarle perfettamente a lucido. Il suo intento era di usarle per sistemare i libri che in quegli anni era riuscita a trovare i discariche e condutture.
Sperando che il crollo della loro casa li avesse risparmiati. Lo avrebbe saputo presto. Leonardo e Raffaello avevano preso il nuovo mezzo di trasporto ideato da Don per andare a prendere ciò che era rimasto delle loro cose nel vecchio nascondiglio.
I fari degli abbaglianti annunciarono il loro rientro.
- Ottime notizie Mik.- fece Leo porgendo al minore una scatola - La tua collezione di DVD è intatta.-
- E non solo.- aggiunse Raffaello - Sarah? Vieni, c'è una sorpresa per te.- la bruna non se lo fece ripetere due volte.
Il rosso le mostrò due scatoloni con un sorriso.
La ragazza li aprì e vide i '' tesori'' che in quegli anni aveva custodito con amore ed affetto. I suoi libri.
C'erano tutti, non ne mancava nemmeno uno.
- Non è stato facile recuperarli, ma come vedi ce l'abbiamo fatta.- fece Leo. La ragazza li abbracciò entrambi, quasi minacciando di strangolarli.
- Grazie ragazzi, grazie grazie!!!-
- Ehy, ragazzi!!!- fece Donatello costringendo la sorellina a mollare la presa - venite.-
I tre raggiunsero i due fratelli ed il padre davanti al multivisore messo insieme da Michelangelo. Il telegiornale si stava occupando di un servizio su una delle più brillanti menti della città e forse del mondo, il dottor Baxter Stockman, scienziato nonchè direttore generale della Stocktroncis, l'azienda leader delle nuove tecnologie.
'' E' con grande onore che vi presento la soluzione per il problema più grande di questa città: l'aumento inarrestabile dei topi.''- aveva detto il direttore generale, un uomo di mezz'età, di colore, occhialuto e con un camice -'' da oggi non sarà più un problema grazie alla mia ultima invenzione. Vi presento... l'acchiappatopi Stocktronics.''- nel dir così aveva sollevato un telo.
Le tartarughe, Sarah e Splinter impallidirono a quella vista. Si trattava proprio di uno di quegli aggeggi che avevano distrutto la loro casa.
- Beh...- fece Donatello - Adesso almeno, sappiamo che cosa sono.-
Magra consolazione.
- E secondo lui quei cosi...- fece Sarah storcendo il naso indicando la testa dell'acchiappa-topi che Donatello teneva in mano - sarebbe qualcosa di utile all'umanità?- a parte il fatto che a lei sembravano ancora dei polli di latta, non riusciva a capire come si faceva a spacciare dei robot in grado di divorarsi una casa in meno di pochi minuti per qualcosa di utile alla comunità.
- Certo, chi non ha mai scritto a Babbo Natale chiedendo un acchiappa-topi mangia tutto come animaletto da compagnia?- fece Michelangelo - cani e gatti sono superati, gente...-
Nel frattempo, Raffaello colto da un attacco di rabbia dopo essere riuscito a dare un nome ed una faccia all'individuo reo di aver distrutto la loro casa, aveva estratto un sai conficcandolo nel televisore puntanto alla faccia di Stockman.
- Al diavolo cosa ne pensa lui!!!- urlò il rosso - Andiamo e prendiamolo a calci nel sedere, e già che ci siamo distruggiamogli casa...-
- Dai, Raffaello, adesso calmati.- fece Sarah circondadogli un braccio con le sue-
Il rosso la guardò male - Sciocchezze!!! Quel tizio ci ha fatto crollare la casa sulla testa e tu lo difendi pure?!?-
- Pronto?- lo rimbeccò la ragazza - Di sicuro ha costruito quei cosi per un motivo diverso da quello che dice in giro, ma ti faccio notare che è uno scienziato affermato e rispettato da tutti. Ed è probabile che se vede quattro tartarughe alte un metro e cinquanta, che parlano e combattono, parecchi gli crederanno e si aprirà la stagione di caccia alla tartaruga e al topo.-
- Tua sorella ha perfettamente ragione, Raffaello.- fece Splinter ammonendo il figlio più ribelle con un colpo di bastone sulla testa, pur attento a non fargli troppo male - La tua ultima avventura in superficie è stata un fallimento totale. Non puoi rischiare di farti vedere da altri umani.
Soprattutto da quelli che vantano una certa influenza.-
Nel frattempo, il professor Stockman aveva deciso di dare una dimostrazione pratica sull'efficienza dei suoi sofisticatissimi Robot. Aveva ordinato alla sua assistente, una bellissima ragazza di circa ventiquattro anni, dagli occhi verdi e splendidi capelli rossi di liberare alcuni topolini in un piccolo labirinto. Poi aveva attivato l'acchiappatopi.
Quello che successe dopo lasciò sconvolti i cinque ninja ed il loro maestro: il robot aveva catturato una di quelle bestiole e l'aveva praticamente divorato vivo.
- Oh Santi Numi...- fece Sarah - Povera bestiolina...-
- Sapete? Oggi come oggi, non mi piacerebbe affatto essere un topo in questa città!!!- fece Mik beccandosi delle occhiatacce volte a ricordargli che tra loro c'era un topo, e che poteva non essere troppo felice di sentir dire che qualcuno avrebbe preferito essere qualsiasi cosa all'infuori di un roditore - Ops... scusa Maestro Splinter.- dopo di chè, il tg passò alle notizie sportive e Donatello spense il televisore.
- Voi che ne pensate?- chiese Michelangelo. Non ebbe bisogno di specificare a cosa si riferisse.
- Che Baxter li ha creati per tutt'altro motivo.- fece Donatello - Ok. Diciamo che ha detto la verità e che vuole eliminare il problema dei roditori... senza offesa per i presenti... perchè allora ne ha sguinzagliato una parte nelle fogne? E soprattutto, perchè li ha fatti così aggressivi? Sono pur sempre delle macchine che non possono pensare con la loro testa e che possono anche guastarsi.-
- E quindi possono anche rivoltarsi contro l'uomo.- fece Leonardo - E se i suoi acchiappatopi si rivoltassero contro chi li ha comprati, si beccherebbe decine di denunce per danni.-
- Ok, e allora a che gli servono dei robot che mangiano qualsiasi cosa, esseri umani compresi?- fece Sarah.
- Non lo so.- fece Don preoccupato- Trama qualcosa. Ha un progetto non troppo pulito in mente... e voglio scoprire cos'è.-
Donatello non si sbagliava. Dopo la conferenza di quel pomeriggio, aveva ricevuto una video-chiamata da parte di quello che lui aveva definito '' un finanziatore molto importante'', il quale si era detto molto deluso dal primo collaudo degli acchiappa-topi e di quanto fosse intollerante riguardo ai fallimenti. Baxter lo aveva rassicurato dicendo che aveva già provveduto ad eliminare i difetti di fabbricazione che il test aveva messo in evidenza, ma quello che non sapeva era che April O'Neil, la sua assistente, non era solo una ragazza bella e con un'ottima preparazione, ma era anche sveglia e dotata di saldi principi morali, la quale non era rimasta affatto convinta dalla scarsa preoccupazione e superficialità con la quale il suo capo aveva trattato la misteriosa scomparsa di buona parte dei robot acchiappa-topi, e che aveva ascoltato buona parte della conversazione tra lui ed il '' finanziatore''.
Ed anche se non aveva ben chiaro di cosa stessero parlando, una cosa l'aveva capita: con tutta probabilità, il genio della scienza che idolatrava ed ammirava, era coinvolto in qualche affare poco pulito. Ragion per cui, aveva deciso di andare a fondo della faccenda. Giusto per essere sicura di non essere alle dipendenze di un criminale.
- ... e con questo...- fece Donatello mettendo a posto l'ultimo pezzo del robot - gli mettiamo fuori uso la mandibola.-
- Bene.- fece Sarah. Dopo la fine degli allenamenti, Michelangelo si era piazzato sul divano di fronte al nuovo multivisore a fare indigestione di DVD, Raffaello pareva aver '' miracolosamente'' e con una certa ritrosia nel crederci da parte di Leo, messo da parte gli istinti omicidi verso Stockman ed era andato a coricarsi, e Donatello si era rinchiuso nel laboratorio per rimettere insieme uno degli acchiappa-topi nella speranza di scoprire qual'era il suo vero utilizzo, con l'aiuto di Sarah - Non sia mai che decida di papparsi anche la nostra nuova casa.... questa specie di gallinaccio metallizzato. Eh si, brutta bestiaccia... ce l'ho proprio con te.-
Donatello rise sommessamente - Stai tranquilla, piccola... stavolta non c'è pericolo. A proposito... ma è vero?-
- Vero cosa?- fece la ragazza.
- Quello che hai detto l'altro ieri... il mondo di sopra non ti manca nemmeno un po'? Non vorresti vedere, vivere quello che c'è là fuori?- ormai aveva quindici anni. E nel linguaggio degli umani, quel periodo significava '' insofferenza e ribellione, saltatemi addosso''. Mano a mano che gli anni passavano, e più quel periodo si avvicinava èiù loro iniziavano a temere ed aspettarsi che la sorellina iniziasse a disobbedire, chiedere i permessi per uscire, invece niente. Era rimasto tutto immutato.
- Per fare cosa e andare dove? Il mondo mi ha lasciato alle spalle, ed io mi sono lasciata la mia vecchia vita alle spalle. L'unica cosa che mi rimane di quel breve periodo...- nel dir così infiò una mano sotto il maglione per mettere in mostra un ciondolo - è questo qui.-
Un ciondolo d'argendo a forma di rombo con al centro una pietra viola, forse un'ametista. Sarah lo portava al collo quando l'avevano trovata e successivamente avrebbe riferito loro di averlo ricevuto dalla sua mamma, prima di morire. Forse sperava di salvarsi in qualche modo e di ritrovare la figlioletta proprio grazie a quel gingillo, ma il destino era stato molto crudele con i coniugi Huntington.
E con la loro figlia.
- Non te ne separi proprio mai, vero?- fece il fratello.
- Come potrei? E' l'ultimo regalo di mia madre, l'unica prova che mi da la certezza che avevo qualcosa di importante nel mondo di sopra, è il mio portafortuna.- fece la ragazza rigirandoselo tra le dita. Vero, a volte le mancava e rimpiangeva la sua vita precedente, ma durava sempre quasi una frazione di secondo. In fondo, tutto questo l'aveva vissuto per pochissimo tempo, prima che potesse avere dei veri ricordi o di instaurare qualsiasi rapporto.
Inoltre, si diceva che la famiglia erano quelle persone che ti insegnavano a volare... e non era forse quello che Splinter, Leonardo, Raffaello, Donatello e Michelangelo avevano fatto? Splinter sapeva essere un padre comprensivo, a tratti severo, ma premuroso e le aveva insegnato le arti marziali, l'uso del tessen e molte arti che solo le Kunoichi del passato conoscevano.
Leonardo, le aveva insegnato a prendere tutto con calma e riflessività, a pensare prima di agire per evitare situazione spiacevoli.
Raffaello, a non piegare la testa davanti alle ingiustizie e di fare sempre ciò che le sembrava giusto, anche se con mezzi poco '' ortodossi''.
Donatello le aveva dato la conoscenza: le aveva insegnato a leggere, a scrivere ed un sacco di altre cose. Ed aveva rimesso a nuovo un computer solo per lei, donandole così una finestra sul mondo esterno.
E per ultimo, ma non per importanza, Michelangelo che le aveva insegnato che la vita, senza una risata, non era vera vita.
Erano loro la sua famiglia. Tutto quello che aveva e mai avrebbe permesso a qualcuno di strapparla da loro. O di strappare loro a lei.
- Ma la mia famiglia siete e sarete sempre voi.- fece Sarah con un sorriso.
Donatello le sorrise, ed in quel momento vennero distratti da un rumore. L'acchiappa-topi si era messo in piedi.
- Oddio è vivo!!! E' vivo!!!- fece Donatello - Oddio, mi sento tanto il Dottor Frankestein in questo momento...-
'' E allora io sarei Igor?''- pensò Sarah strabuzzando gli occhi.
- Dai, seguiamolo!!!- fece Donatello - Mik, sveglia!!! L'acchiappatopi sta scappando!!!-
L'arancione scattò subito. Fuori dalla tana trovarono Leo e Raph che si stavano azzuffando, che però sospesero la loro discussione nel vedere uno di quei cosi infernali che si muoveva come e quando voleva.
- Ce l'ho fatta, sono riuscito a farlo funzionare!!!-
- Muovetevi, è più veloce di quanto non sembri!!!- li incitò Michelangelo.
- Tra le altre cose.- concluse Sarah.
Dopo una breve discussione, anche Leonardo e Raffaello si unirono alla '' spedizione di ricerca''.
Quel robot non era solo molto veloce, ma aveva anche una passione smoderata per le acrobazie estreme. Non poteva essere diversamente, dato che tra tutte le possibili strade per tornare alla sua casa base, aveva scelto proprio quella che passava sopra un mulinello gigante.
Roba che se cadevano in quel vortice sarebbero finiti come i panni in lavatrice, ma senza mai più tornare indietro.
- Attenti a dove mettete i piedi ragazzi.- si raccomandò Leo. Problema non destinato ad esistere visto che il mostriciattolo aveva iniziato ad arrampicarsi sul muro per infilarsi in uno dei tubi di scarico.
- E' pieno di risorse il topastro!!!- sbottò Donatello.
- Che facciamo adesso, Splinter Junior?- fece Raph con tono di sfottò all'indirizzo dell'azzurro. Sarah pregò che non iniziassero a discutere, perchè non aveva la minima intenzione di mettersi a fare la mediatrice di pace su un tubo situato sopra un mulinello gigante.
- Primo, non chiamarmi così.- si difese il maggiore - Secondo, avete tutti le punte ashiko?- fece il leader estraendo le sue dalla cintura. Si trattava di artigli in acciaio da arrampicata da applicare sulle mani, dall'indice al mignolo.
I fratelli e la sorella annuirono, ed una volta preparatisi iniziarono a scalare la parete per raggiungere il robot e continuare l'inseguimento.
- Dite un po'...- fece l'arancione mentre correva - Come avete fatto a bloccare le mandibole turbo di quel coso? E soprattutto... siamo sicuri che funzionerà?- domandò memore di come avevano ridotto la loro casa e per la fine atroce che avevano riservato a quel povero topolino durante la '' prova pratica''.
- Ah, è assolutamente innocuo.
Quell'esemplare non sarebbe in grado di masticare nemmeno una gomma americana.-
Donatello aveva parlato troppo presto. Il robottino aveva iniziato a mordere e masticare senza il minimo problema alcuni tubi.
- Dicevi, scusa?- fece Raffaello sfottendo il fratellino.
- Ma com'è possibile... lo avevo bloccato, ne sono certo...- fece Don che non si capacitava di aver sbagliato in quel modo.
- Non te la prendere, dai.- fece Sarah mettendogli una mano sulla spalla per confortarlo - forse ha un dispositivo di sicurezza che gli permette di...- ma Donatello non la stava ascoltando. Avevano un problema ben più grave.
- Ragazzi, presto, torniamo indietro...- fece il viola.
- Ma non volevate scoprire chi li ha mandati e perchè?- fece Raph.
- Sì... ma prima che quel coso facesse danni... vedete la conduttura sopra le nostre teste? Bene, v'informo che si tratta di una delle più imponenti e contiene acque sporche.- spiegò Donatello.
- E con questo?- fece Raph.
- Semplice... il nostro simpatico piccolo amico ha tappato gli scarichi ed il tubo grosso sta per scoppiare.-
I suoi fratelli iniziarono a preoccuparsi.
- Quanto tempo abbiamo...?- chiese Leo.
La tubatura aveva iniziato ad incrinarsi e a zampillare spruzzi di acqua marrone maleodorante. Il minore dei mali, vivevano nelle fogne e al cattivo odore ormai erano abituati.
- Non molto!!!- fece Sarah un attimo prima che la tubatura scoppiasse del tutto. Furono travolti da un'ondata d'acqua sporca che li trascinò dalla parte dalla quale provenivano. L'acqua uscì dal tubo da cui erano entrati andando a rigettarsi nel vortice sotto i loro piedi.
- Spero che abbiate una soluzione rapida, o rischiamo davvero di finire su tutti i quotidiani: nella sezione necrologi!!!- fece Sarah con il vortice che si faceva pericolosamente vicino ad ogni secondo che passava.
Fu Donatello ad offrire loro una scappatoia. Riuscì ad agganciare il bastone ad un tubo metallico e vi si aggrappò saldamente.
- Attaccatevi tutti a me!!!- urlò il viola. Non se lo fecero ripetere due volte: a poco a poco si aggrapparono l'uno alle caviglie dell'altro formando una catena.
- Sbaglio...- fece  Raph gemendo di dolore rivolgendosi al fratello minore - o qualcuno non ha tolto le punte ashiko che abbiamo usato per arrampicarci?-
- Sì, e se non lavete fatto anche voi è la nostra salvezza, Raph...- fece Mik iniziando a dondolarsi - seguitemi!!!- e nel dir così si lanciò contro la parete più vicina alla quale aderiva perfettamente proprio grazie agli artigli che aveva ancora alle mani.
Seppur con riluttanza, i fratelli e la sorella lo seguirono, uno dopo l'altra... facendo anche una doccia fuori programma.
- Visto? Non è andata tanto male... dico bene?- fece Mik sorridendo.
- Già... per il momento quel piccolo mostro ci ha solo fatto crollare la casa sulla testa con l'aiuto dei suoi amichetti, e da solo è quasi riuscito a farci fare un lavaggio a 360°... e che sarà mai.- fece Sarah risalendo la parete assieme ai fratelli.
- Giusto. Scherzetti da niente... e quando gli avrò messo le mani addosso, giusto che lo trasformerò in una scatola per sardine!!!- fece Raph guardandosi attorno, smanioso di ritrovare quell'aggeggio.
- Calma... trattieni gli istinti omicidi, Raffaello... ci serve ancora tutto intero.- fece Donatello.
- E voi pensate veramente di riuscire a trovare quel piccolo tritatutto? Chissà dove si sarà cacciato a quest'ora...- fece Mik.
La sorella gli indicò delle tubature prese a morsi.
- Seguiamo le molliche di pane.- suggerì la giovane saltando dall'altra parte.
Non fu facile ritrovare il robot, ma grazie alle numerose '' molliche di pane'' come le aveva definite la più giovane del gruppo, vi riuscirono.
Solo che quando riuscirono a rimettergli gli occhi addosso, i cinque ninja trovarono una sorpresa assai poco gradita: i suoi amici lo avevano raggiunto. Ed erano molto più resistenti agli attacchi rispetto al gruppo che aveva reso impraticabile la loro dimora.
- E sono anche più numerosi... l'avevate notato?- fece il rosso mettendosi in posizione di attacco.
- Posso chiedervi chi vi manda?- fece Michelangelo.
- O almeno perchè al genio del male che vi ha messo insieme, è saltato il ticchio di fare a pezzi la rete fognaria della città di New York?-  aggiunse Sarah.
Diedero inizio alla battaglia e non fu difficile liberarsi di loro una volta capito che per evitare di farsi azzannare se non peggio era sufficente togliere loro la testa. Come il cervello umano era la centrale di comando di ogni corpo vivente, anche il chip di controllo nella loro testa dava loro istruzioni, quindi era sufficente fare in modo che rimanessero senza istruzioni.
Dura vita quella del robot.
Purtroppo vi misero troppo foga in quell'azione difensiva e finirono per distruggere anche l'esemplare che stavano seguendo.
- Bene, la gita finisce qui.- fece Donatello - Andiamocene. Qui ormai non abbiamo più nulla da fare.-
Furono tutti d'accordo con lui.
- E torniamocene a casa con una certa fretta. Se il maestro Splinter se ne accorge, saranno guai sei per tutti.-
Intanto, poco lontano da loro, anche l'assistente di Stockman, April O'Neil aveva i suoi problemi. Come programmato, si era fermata in ufficio con la scusa degli straordinari e magari facendo credere al capo di essere una ragazza affidabile e laboriosa, cosa che le aveva offerto l'occasione di ficcanasare nell'ufficio di questi alla ricerca di prove ed indizi che testimoniassero che era tutto in regola e che il professore non stava commettendo niente di illecito... e nella sua ricerca aveva scoperto un laboratorio sotterraneo dove vi era una sorta di fabbrica di robot Acchiappa-topi.
E tanto era bastato per farle capire che una produzione simile mirava a tutt'altro obiettivo da quello dichiarato. Era stata abbastanza brava da arrivare a tale conclusione, ma non così brava da non farsi scoprire.
Il suo capo l'aveva colta in flagrante e le aveva scatenato contro i robot a cui lei stessa aveva dato il suo contributo.
Era riuscita a fuggire nelle fogne, ma senza sapere dove trovare almeno un tombino per risalire in superficie e con gli acchiappa-topi al suo inseguimento non aveva speranza di salvezza.
- AHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!- l'urlo di April ormai braccata in un vicolo senza uscita spezzò il silenzio.
- Ehy!!!- fece Don- sbaglio o quello era un grido di donna?-
- No, non ti sbagli...- fece Raph - solo che non capisco che ci faccia una donna a passeggio nelle fogne.-
- Proveniva da quel vicolo.- fece Sarah correndo verso il punto da cui provenivano le urla. seguita a ruota dai fratelli.
Arrivarono giusto in tempo per salvare la povera assistente da una fine assai poco dignitosa, oltre ad essere lenta e dolorosa.
- Pure villani quelle bestiacce!!!- sbottò Sarah dando un colpo di ventaglio sulla testa di uno di quei robot - Non sta bene insistere con una signora che non gradisce la vostra compagnia.-
- Bisogna proprio insegnarvi tutto a voi ammassi di farraglia eh?- si associò Raffello distruggendone un altro.
In breve, anche di quel gruppo di robot rimase solo ferraglia. La ragazza, che aveva tenuto gli occhi chiusi per tutto il tempo tentando di non pensare all'atroce destino che le veniva promesso, finalmente li riaprì e vide davanti a sè cinque figure in penombra.
- Oddio...- fece la poverina ancora provata dall'esperienza appena vissuta - oddio, è... è il cielo che vi manda... non so davvero come ringraziarvi... mi avete appena salvato la....-
- Salve!!! Che si dice, tutto bene?- fece Michelangelo mostrandosi alla giovane.
La donna vedendo la tartaruga gigante e soprattutto parlante, svenne.
- Santo Cielo, è svenuta!!!- fece Mik.
- Dalle torto...- fece Sarah avvicinandosi alla ragazza per assicurarsi che non fosse ferita o per lo meno che non lo fosse in maniera grave. Per fortuna, non trovò contusioni, ossa rotte o tagli. Era solo svenuta per la paura - Prima gli acchiappatopi che cercano di ridurla in un macinato di carne, poi vede noi... pure io sverrei al posto suo.-
- Davvero?- fece Raph con il tono di chi stava per fare una battuta - Ed io che pensavo che fosse svenuta per il profumo di Michelangelo... Eau De Merluzzò.-
- Ah. Ah. Ah.- lo rimbeccò Mik - Divertente. Davvero divertente.-
- Ed ora che cosa facciamo?- fece Leo.
- E che vuoi fare...- rispose Donatello - Non vorrai abbandonarla qui. Quasi certamente non conosce le fognature come noi che possiamo ritrovare la strada di casa in qualunque momento.-
- Mi viene anche un altro motivo per cui dovremmo portarla a casa.- fece Sarah - La riconosco. E' l'assistente di laboratorio di Stockman. Secondo me, ci può dire delle cose piuttosto interessanti.- soprattutto considerato che il suo capo aveva tentato di darla in pasto a quelle care (?), e tenere (?) bestiole.
E non certo perchè aveva chiesto un aumento di stipendio o le ferie anticipate.
- E sia... portiamola a casa.- fece Leo. Non sapeva perchè ma aveva come l'impressione che al Maestro Splinter quella storia non sarebbe piaciuta, e mano a mano che si aggiungevano particolari, gli sarebbe piaciuta sempre meno.
- Definiremo il concetto di '' Non voglio che abbandoniate il rifugio e prendiate iniziative senza avermi consultato'', più tardi...- Leonardo non si sbagliava. Il loro maestro/ padre putativo era rimasto molto contrariato di aver trovato il rifugio completamente vuoto, ma si era irritato tanto di più nel vederli tornare con una giovane donna svenuta in braccio a Michelangelo.
- Quello che ora mi piacerebbe sapere è chi è questa sconosciuta e come vi è saltato in mente di portare un umano nel nostro rifugio segreto e che deve restare nascosto al resto del mondo.-
- Non avevamo scelta...- fece Leonardo toccandosi nervosamente la nuca - E' stata aggredita da un gruppo di acchiappa-topi, non potevamo lasciarla in balia di quei mostri...-
- E nemmeno lasciarla dove l'abbiamo trovata.- aggiunse Sarah - che volevi fare, lasciarla vagare nelle fogne per giorni, senza una goccia d'acqua o un' oncia di cibo?-
- No, certo che no... - fece il topo - ma avete pensato a cosa succederà quando aprirà gli occhi e si accorgerà che ha veramente visto delle tartarughe giganti e che non era uno scherzo della paura?- ricordava che Sarah non si era spaventata dieci anni prima. Ma si trattava di una bimba e come molti bambini non aveva paura di ciò che poteva effettivamente costituire un pericolo, ed era più spaventata da cose innocue o che non esistevano, il buio, le streghe, i fantasmi...
Ma la giovane donna  che dormiva sul loro divano era adulta e si sarebbe accorta di non essere finita ad un veglione mascherato. E non avrebbero potuto tenerla con loro, di certo in superficie aveva una famiglia e degli amici che avrebbero sporto denuncia sulla sua scomparsa e prima o poi... anche lasciarla andare una volta ripresasi era un rischio. In fondo, era l'assistente di Stockman, un genio della scienza e della tecnologia, chi e cosa assicurava loro che quella ragazza che sembrava tanto dolce ed ingenua non fosse in realtà un' arrivista pronta a tutto pur di arrivare in alto?
- Intanto, cerchiamo di scoprire cosa sa a riguardo degli acchiappa-topi... al resto penseremo dopo.- fece Donatello.
- Lasciate fare a me, fratelli.- fece Michelangelo - o meglio... a me e al mio invidiabile savoir faire. Le donne non resistono.-
- Wowwowwow, tira il freno a mano e spegni il motore.- fece Raffaello - prima di tutto... di quali donne stiamo parlando?-
- In secondo luogo... e non che io metta in dubbio le tue doti...- fece Sarah - non sarebbe meglio se ci parlassi io? Sono donna e sono umana, è più facile che parli con me che non con voi.-
- No, tranquilla, me la sbrigo da solo.- fece Mik scompigliandole i capelli - stai lì ed ammira il maestro all'opera.-
- Ehm...- fece Sarah scrollandosi di dosso la mano del fratello dalla testa - mi permetto d'insistere... credo di avere più possibilità.-
Mmik finse di pensarci un attimo e poi disse - E va bene. Allora perchè non facciamo una scommessa io e te?-
- Scommessa?- fece Sarah.
- Oh no... oh no...- borbottò Donatello - Fermiamoli, prima che qualcuno rischi di rimetterci seriamente...-
- Sì.
Ti propongo un patto, sorella: la interroghiamo a turno. Chi ottiene il risultato peggiore, offre una pizza all'altro.-  fece Mik tenendo una mano.
La ragazzina non ci pensò due volte ad accettare il guanto di sfida - Affare fatto.-
...
...
...
- Dico io, sei diventata matta, l'odore delle fogne ti ha dato al cervello o cosa?- fece Donatello raggiungendo la sorella in cucina, con gli occhi fuori dalle orbite.
- Già.
Nessuno scommette con Michelangelo, mettendo in palio una pizza, e poi ne esce indenne.- le ricordò Raffaello. Ok, il loro fratello era '' irritante fino all'inverosimile e non sembrava particolarmente sveglio o intelligente... ma se c'era di mezzo la pizza, diventava un esperto in tutto.
- Beh, c'è sempre una prima volta per tutto.- fece Sarah mettendo su la teiera. In fin dei conti, avevano sempre detto e ridetto che mai sarebbero saliti in superifice e pochi giorni prima non solo c'erano saliti ma avevano avuto modo di incontrare alcuni umani particolarmente '' dolci ed espansivi'', quindi perchè lei non avrebbe potuto spuntarla contro Michelangelo, pizza o non pizza? - non preoccupatevi per me ragazzi, non c'è n'è bisogno.- li rassicurò con un sorriso.
...
...
...
- Voi che ne dite?- fece Leonardo - sembra molto sicuro di sè... magari ci preoccupiamo inutilmente.-
- Sì... come io che mi illudevo di poterlo tranquillamente battere in una gara di roller, e Donatello che credeva di fargli le scarpe a scarabeo, vero?- fece Raph - guardiamo in faccia la verità: la nanerottola è spacciata.-
Non avevano che una soluzione: dovevano mettersi in mezzo in quella specie di '' scommessa'' e porre loro le domande alla ragazza al posto dei due contendenti. In tal modo avrebbero fatto perdere una pizza a Michelangelo, ma allo stesso tempo avrebbero evitato un' umilazione alla sorella.
Tutti felici.
Più o meno.
  
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