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Autore: PrincessMiyu    04/12/2017    2 recensioni
Un incontro dettato dalla totale casualità, lascerà in Kagome ed Inuyasha un segno indelebile.
Due ragazzi dal carattere diverso, ma accomunati dalla grande passione per i film d’autore, che li porterà a scoprire che in comune non hanno solamente l’amore per le opere cinematografiche.
Un amore cercato, bramato, a tratti non corrisposto e anche sofferto, sono gli elementi perfetti di una storia d’amore meravigliosa che può essere migliore di qualsiasi film.
È davvero possibile che una pioggia di petali di ciliegio, possa far capovolgere completamente i mondi di due persone?
Ecco a voi la long di “At the beginning with you”!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo, Miroku/Sango
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 18: Un triste addio (2° parte)
 
 
Pov Inuyasha
 
 
Mi sono dovuto allontanare un attimo con mio zio per risolvere qualche questione burocratica insieme a Sesshomaru. Possibile che nemmeno ad una veglia funebre si possa stare tranquilli?
Tra un discorso e l’altro, ripenso ancora al comportamento strano di Kikyo.
Cos’è che ha detto? “Kagome cara”? Da quando fa tutte queste moine, specialmente ad un’altra donna? Se poi questa si chiama Kagome, la cosa mi fa insospettire.
Finito di leggere e firmare varie scartoffie, rientro in casa. Forse riesco ad avere un po’ più di tranquillità e magari cerco di stare un po’ di più con i miei genitori.
Mentre sto rientrando, intravedo Kagome che non sembra abbia una bella cera. Cerco di chiamarla, ma lei mi vede e in maniera inaspettata si volta andandosene via.
Ma mi ha ignorato? Che diavolo l’è preso? La veglia ancora non è finita!
Sorpreso da questo strano comportamento, raggiungo Sango e Miroku che sono poco distanti.
- Ragazzi, sapete dov’è Kagome? –
- È appena andata via. Credo che non si sentisse molto bene. – spiega Sango.
- Non mi ha avvisato. L’ho intravista e sembrava che stesse scappando. –
- Ma no! Non ti avrà sicuramente visto. –
Sì certo! Mi ha visto e come, appena ha incrociato il mio sguardo è fuggita.
- Va be’! Vado a raggiungere i miei. –
Lascio i miei amici e non sono ancora del tutto convinto di quello che mi ha detto Sango.
Che cosa le passa per la testa? Questa cosa mi irrequieta parecchio.
- Inu-chan! – mi chiama ad un tratto Kikyo che si avvinghia a me come una cozza.
- Kikyo, ma un po’ di contegno. –
- Uff! Sei il mio fidanzato, no? Lo capiranno. –
- Sì, ma sono io a sentirmi a disagio. Ti ricordo che mia nonna è morta. – dico parecchio stizzito cercando di scostarla e poi decido di chiederle che cos’era quell’uscita di prima – Piuttosto, come mai tutta questa gentilezza nei confronti di Kagome? –
- È una tua amica che è venuta per sostenerti. Non dovevo essere gentile? –
- Non ho detto questo, non capivo solo questa tua improvvisa gentilezza. –
- Mi ferisci così, ma a proposito dov’è? –
Prima la chiama cara, ora mi chiede dov’è. Ma ha bevuto?
- Se n’è andata. – rispondo secco e forse si è anche notata la nota acida, ma se devo essere onesto non mi aspettavo che se ne andasse così senza nemmeno salutarmi.
Ci siamo sempre detti tutto e ci siamo promessi che non ci saremmo più allontanati come successe mesi fa. Ho paura che si allontani da me e che adesso sia solo l’inizio. Se dovessi perderla non so che farei. Proprio ora che… No no Inuyasha! Non pensarci, ha detto che ci sarà sempre e le devo credere.
Dopo qualche minuto arriva il sacerdote buddista per iniziare la cerimonia e così tutti gli invitati si accomodano in casa.
 
 
Per il funerale abbiamo fatto tutto secondo i desideri della nonna, una cerimonia molto semplice nel tempio ad Hakone.
Ancora non sono riuscito a realizzare per bene la situazione, vedo mio padre e mio fratello che stanno gestendo la cosa in maniera completamente diversa dalla mia. Capisco che in queste circostanze non c’è un comportamento giusto o sbagliato e bisogna fare solo quello che ci si sente di fare, ma guardandoli mi sento in difetto e un po’ li invidio per come stanno reagendo. Forse so come stanno riuscendo ad affrontare un dolore così grande, perché al loro fianco ci sono mia madre e Rin che sono i loro punti di riferimento. Non pensare la stessa cosa di Kikyo fa male e lo è ancora di più quando non cerco questo tipo di sostegno da lei. Solo quando mi trovavo tra le braccia di Kagome, sapevo di trovare un appiglio e che su di lei posso sempre contare… almeno così credevo fino a ieri.
Non l’ho né vista e né sentita, nemmeno per sapere come stavo e non posso nascondere che la cosa mi abbia fatto male, però Rin mi ha detto che al funerale ci sarà e avrò occasione di parlarle; magari mi faccio anche spiegare il perché è scappata in quella maniera.
Mi chiedo ancora perché non sia arrivata, il rito sta per iniziare.
 
Pov Kagome
 
Non arriverò ad Hakone troppo presto, ho chiesto nuovamente la cortesia a Sango di prestarmi la macchina, per poter andar via appena la funzione finisce.
Non è nella mia indole comportarmi in questa maniera, ma le parole di Kikyo mi rimbombano ancora nella testa come un mantra che non ha nessuna intenzione di smettere. Non pensavo di essere così debole. Credevo di essere una ragazza forte che affrontava tutte le situazioni di petto e invece, da quando ho scoperto di essere innamorata di Inuyasha, ho imparato ad avere anche questo lato fragile.
L’idea di essere stata messa fuorigioco dalle macchinazioni di Kikyo, mi fa salire una rabbia che non riesco a controllare, ma allo stesso tempo non posso permettermi di cedere, perché se è stata capace di arrivare a tanto solo per un capriccio, non riesco ad immaginare cosa farà ad Inuyasha se farò di testa mia. A me può fare quel che vuole, ma se dovesse fare qualcosa a lui non riuscirei a sopportarlo.
Parto da casa in modo tale da arrivare a cerimonia quasi iniziata, così da non dover affrontare Inuyasha. È la cosa più brutta che potessi fare, soprattutto in un’occasione del genere ed è per questo che non ho smesso di piangere da quando sono uscita dalla villa ieri. Devo solo tenere duro e sono sicura che tutto questo passerà, almeno per Inuyasha, non di certo per me.
Giunta a destinazione, come da programma, il rito è iniziato da poco e decido di rimanere un po’ a distanza per non farmi notare. Vedo Inuyasha vicino ai suoi genitori e accanto a Kikyo.
Se mi avesse tirato uno schiaffo mi avrebbe fatto meno male.
La cerimonia funebre prosegue e noto che Inuyasha si guarda un po’ intorno come per cercare qualcuno. Che stia cercando me?
Appena i nostri sguardi di incrociano, il cuore mi si stringe come in una morsa, ma devo assolutamente far in modo che non si noti la mia agitazione. Così lo saluto con un piccolo cenno con la mano e gli sorrido, vedo che anche lui ricambia con un sorriso come se fosse sollevato.
Peccato solo che quella a non essere sollevata sono proprio io.
Oh Inuyasha! Come vorrei gridare al mondo intero quanto ti amo. Come vorrei starti accanto in questo difficile momento come avevo promesso a tua nonna. Sono sicura che se mi vedesse ora mi odierebbe. Non riesco a trattenere le lacrime e inizio a piangere ripensando a tutto quanto, penso di non essere mai stata così male e sbagliata come in questi due giorni, vorrei schiaffeggiarmi da sola. Mi faccio forza e mi avvicino all’altare per accendere l’incenso.
Prego, per far sì che vegli sempre su Inuyasha e possa perdonarmi per non aver mantenuto la promessa.
 
Il rito giunge al termine, dopo aver lasciato i fiori sulla bara, scappo verso il cortile del tempio in modo da non farmi vedere, non subito almeno. Alla fine non posso andarmene adesso, almeno fino alla cremazione devo restare, e poi la principessa sul pisello mi ha dato la concessione di restare qui, sfruttiamola.
Sono immersa nei miei brutti pensieri, quando dietro di me arriva Sango.
- Kagome, allora eri qui. Hanno chiuso la bara. – mi informa, annuisco solamente senza spostare lo sguardo - Tutto bene? – chiede ancora la mia amica.
- No! – rispondo e continuando a fissare un punto non preciso e continuo a parlare – L’avevo conosciuta, sai? Una volta andai a casa sua insieme ad Inuyasha, era così dolce e mi ha trattato come se fossi sua nipote senza nemmeno conoscermi. –
- Miroku mi diceva che Kaede è sempre stata un’attenta osservatrice, era raro che si sbagliasse nei confronti di una persona. –
- C’è una cosa, però, che non ho mai detto, nemmeno ad Inuyasha. La rividi un po’ di mesi fa. Ci incontrammo per puro caso e mi chiese se volevo farle compagnia per una passeggiata, e accettai. Parlammo per un tempo infinito e mi raccontò di come aveva conosciuto il marito, del lavoro, di quando era bambino Inuyasha. È stato uno dei pomeriggi più belli della vita mia. Poi mi disse una cosa che mi destabilizzò un po’. Lei aveva capito tutto… prima di me. –
- Cosa? –
- Mi disse che quando non ci sarebbe stata più, Inuyasha sarebbe stato quello che avrebbe sofferto più di tutti. Mi fece promettere che gli sarei stata vicina ed io risposi che non doveva assolutamente pensare ad una cosa del genere. Concluse dicendomi che avrebbe avuto bisogno di me quando sarebbe successo, così le promisi che gli sarei stata accanto. Mi rivolse un sorriso così splendido e sereno che non potrei mai dimenticare. –
- Oh Kagome! Ti prego non fare così. –
Non riesco a frenare le lacrime.
- Adesso mi sento come se la stessi deludendo perché non sto mantenendo la promessa, ma non posso stargli vicino come vorrei. C’è già lei. E io che cosa sono? Niente! –
- Ma che diavolo stai dicendo? Inuyasha ha bisogno di te, era preoccupato quando sei sparita ieri. E poi che cosa significa che non puoi? Che cosa è successo? –
Non mi va di raccontarle quello che Kikyo mi ha detto, più che altro non capirebbe e sicuramente mi inciterebbe a dire tutto ad Inuyasha, mettendo Kikyo alle corde.
- Ti ricordi quando mi dicesti che l’amore ti fa provare sensazioni uniche, capaci di farti arrivare alla felicità più sconfinata, ma anche la sofferenza più totale? – accenno a quello che mi disse lei mesi e mesi fa, quando compativo tutti coloro che rincorrevano un amore impossibile.
- Sì. –
- È vero questo, ma quando l’amore è corrisposto. Quando non lo è, la sofferenza si moltiplica per compensare la felicità che non c’è. Se è davvero questo l’amore che ho sempre protetto e decantato come un qualcosa di prezioso, posso dire che mi sono completamente sbagliata perché… fa davvero schifo. – mi allontano scoppiando in lacrime perché non riesco più a reggere questo peso. Voglio addormentarmi e risvegliarmi quando non sarò più innamorata di Inuyasha, anche se implicherebbe non svegliarsi mai più.
 
Pov Inuyasha
 
Non posso crederci. Dobbiamo seguire il carro funebre ed è di nuovo sparita, ma cosa cavolo le sta prendendo?
È arrivata in ritardo al rito, si è messa in fondo lontana da tutti, mi ha solo accennato un saluto e ora di nuovo sparisce? Non voglio pensare che mi abbia raccontato una balla quando mi ha detto che ci sarebbe stata lei. Stranamente mi è più vicina Kikyo, so che questo dovrebbe farmi piacere, ma ho bisogno di Kagome. Non so che significa, ma ora come ora, non voglio saperlo e neppure mi interessa, voglio solo che lei stia accanto.
Non me ne voglia Kikyo, ma è così!
La cerco in lungo e in largo, ma pare che non si voglia far trovare. Più non la trovo più mi innervosisco.
Kikyo mi rimane attaccata come una sanguisuga, però non la considero nemmeno. Non so se lo abbia notato, ma dopo un po’ noto che si stacca e si allontana.
Dopo minuti interminabili finalmente trovo Kagome che parla con i miei genitori ed è affettuosa come sempre.
- Kagome! – mi avvicino interrompendo la loro conversazione.
- Ehm… ciao Inuyasha! – saluta titubante.
Ha gli occhi rossi e gonfi. Ha pianto.
- Che fine hai fatto? Non ci siamo visti proprio. –
- Ero qui a parlare con i tuoi genitori. – risponde per nulla sincera, ormai la conosco come le mie tasche e credo che anche i miei si siano accorti che ha cambiato atteggiamento.
- Ragazzi, vi lasciamo; tra un po’ inizia il corteo. –
- Va bene. –
Rimaniamo soli e la sua agitazione aumenta. Ma che cos’ha?
- Tutto bene? Sei arrivata in ritardo. –
- Sì, scusami. Non mi sono svegliata in tempo. – si scusa in maniera molto fredda – Inuyasha, devo andare via dopo la cremazione, non posso trattenermi. –
- Cosa? Come andare via? Ma se non siamo riusciti a fare una conversazione di più di dieci parole messe in croce. Che diavolo ti prende? – le afferro il polso, parlandole con tono abbastanza duro.
Non sono mai stato così con lei, infatti rimane sorpresa dalla mia reazione.
Mi fissa incredula e si stacca dalla mia presa in maniera violenta.
- Non mi prende niente, ti ho detto solo che devo andare via. Cosa prende a te, piuttosto. C’è Kikyo, stai con lei. –
Dopo queste parole si allontana e io rimango immobile e interdetto.
Non avrei mai pensato che quelle parole mi avrebbero fatto così male.
Ci spostiamo tutti verso l’uscita perché dobbiamo incamminarci verso il luogo della cremazione, e lì vedo una cosa che trasforma il mio dolore in rabbia.
Kagome è accanto a mio fratello e lo saluta in maniera molto più affettuosa e calorosa rispetto a me. Non sono mai stato geloso di mio fratello ed è sicuramente stupido esserlo, ma perché ha questo atteggiamento con lui e con me no? A questa scena non riesco a fare a meno di stringere i pugni e farmi sopraffare dal rancore.
Hai ragione, Kagome! C’è Kikyo che mi sta accanto e mi basterà solo lei. Anzi, sai che c’è…
- Amico, tutto bene? – arriva Miroku ad interrompere i miei pensieri.
- Va! – rispondo atono – Miroku, stavo pensando una cosa. – mi fermo un attimo senza staccare gli occhi da Kagome che fa tutta la carina con qualsiasi altro essere umano.
- A cosa? –
- Credo proprio che chiederò a Kikyo di venire a vivere con me. – dichiaro in modo molto alterato.
- Stai scherzando spero? –
- Perché dovrei? Ci stavo già pensando e considerando le circostanze mi sono convinto. –
- Che stai dicendo? Inuyasha sei ancora sconvolto per la morte di Kaede. Ti prego, non fare scelte stupide. –
- Mi dite sempre che faccio solo cose stupide e che va bene così. Ora che fai ritratti solo perché si tratta di Kikyo? Quando invece si tratta di Kagome è tutto giusto. –
- Amico, ma che ti prende? Hai litigato con Kagome? –
- No. Ho solo fatto due più due. – mi calmo un po’ e cerco di tranquillizzare anche Miroku che sembra gli stia per venire un infarto – Comunque è solo un’idea, che però voglio prendere in considerazione. –
Prima che possa dirmi altro, mi allontano da Miroku e mi avvicino verso Kagome.
Stavolta deve ascoltarmi!
- Scusate se vi disturbo. – interrompo mio fratello e Kagome con tono quasi infastidito. - Kagome, puoi venire un attimo? – chiedo, ma dal tono lo faccio sembrare più un ordine che una domanda. Kagome annuisce rassegnata e mi segue appena fuori dal tempio.
- Cosa vuoi dirmi? –
- Visto che non ti trattieni, ti volevo chiedere se più tardi o domani mattina ci potevamo vedere per un caffè. Ho bisogno di parlarti di una cosa importante. –
- Appena ti liberi ci vediamo, va bene? – afferma glaciale.
- Al chiosco. A più tardi. – rispondo con altrettanta freddezza.
Così dicendo, Kagome abbassa lo sguardo e se ne va senza accennarmi né un saluto né niente.
Non credevo che potesse fare così male, essere ignorato dall’unica persona su cui credevi di poter contare. Spero che stando da soli, riusciremo a parlare e magari farmi dire del suo comportamento.
Purtroppo non riesco ad essere per troppo tempo arrabbiato con lei, la troppa paura di perderla supera qualsiasi cosa, anche la rabbia.
 
La cerimonia finisce e, dopo aver portato l’urna di mia nonna al cimitero accanto alla lapide di mio nonno, raggiungo Kagome al chiosco. Vedo che lei che è arrivata prima di me e ha uno sguardo perso nel vuoto come se la sua anima fosse stata prosciugata. Forse sono stato duro con lei, ma è stata una reazione dovuta al suo comportamento. Se c’è bisogno che debba fare un passo indietro, per lei sono disposto a farlo.
- Ciao Kagome! È molto che aspetti? – solleva lo sguardo e mi fa cenno di “no” col capo.
Ecco ora non parla! Non iniziamo bene.
- Di cosa mi volevi parlare? –
Ora che la guardo negli occhi, mi rendo conto che sono completamente spenti. Non è la Kagome che conosco.
- Prima mi puoi dire che cos’hai? Sei strana, puoi parlarmi se c’è qualcosa che ti turba. –
- Ma non ho niente. –
- Se sei arrabbiata per come mi sono comportato prima, ti chiedo scusa. Ma cerca di capire che la situazione non è delle migliori e vederti reagire in quel modo mi ha spiazzato. –
- Non c’è bisogno che ti scusi. È complicato! –
- Cosa? –
Si ammutolisce alla mia domanda e mi fa capire che c’è davvero qualcosa che non va e che non vuole dirmi. Perché?
- Che volevi dirmi? – chiede nuovamente sviando per l’ennesima volta alla mia domanda.
È così? Allora…
- Ho intenzione di chiedere a Kikyo di vivere con me. – rivelo con una leggera aria di sfida.
Se non reagisce a questa cosa, significa che tutto quello che credevo e quello che, forse, stavo iniziando a provare, andrà tutto per aria.
La vedo quasi in panico a questa mia rivelazione, forse è la volta buona che sputa il rospo. Può anche incazzarsi con me e darmi dell’idiota, ma preferisco questo che alla classica frase:
“Fai quello che ti senti di fare”
- Fai quello che ti senti di fare. –
Dà voce al mio pensiero e non posso essere che deluso.
Non ci posso credere che l’abbia detto… di nuovo.
Questo vuol dire che mi sono solo illuso che poteva esserci qualcosa di più. Ho fatto proprio bene a non credere a queste sensazioni che provavo.
Se solo avessi preso in considerazione l’ipotesi di amare Kagome, avrei solo avuto una terribile batosta. Anche se fa ugualmente male… troppo male.
Le parole mi muoiono in gola, quando vedo lei alzarsi di scatto.
- Scusami Inuyasha, ma ho un impegno. Devo scappare! –
- Vuoi che ti accompagni? –
- No no. È vicino. Scusami ancora. –
- Allora ci sentiamo? –
Annuisce debolmente e scappa via lasciandomi solo. Rimango al tavolo ancora per qualche minuto per riflettere, ma non riesco a capacitarmi del suo comportamento.
Che situazione assurda! Non capisco il mio atteggiamento figuriamoci se capisco quello di Kagome.
Chissà, forse sto sbagliando tutto!
Prendo il cellulare e scorro tra le vecchie immagini finché mi trovo davanti la foto che le scattai mentre stava dormendo sul divano. Chi si scorda di quel giorno? Mi era davvero partito il cervello, però quant’è bella. Potrei stare ore a guardare questa foto.
Con un gesto molto spontaneo, imposto l’immagine come schermata di blocco. Sospiro rassegnato, perché credevo che mi sarei sentito meglio, invece ho il timore che andrà sempre peggio.
 
 
Pov Kagome
 
Corro come una pazza per arrivare il prima possibile a casa. Ripeto a me stessa che non devo piangere e che se è andata a finire in questa maniera è anche colpa mia.
Mi sto comportando di merda, non volevo dire ad Inuyasha la vera indole della sua fidanzata proprio per non farmi odiare e ora che sto facendo?
Avevo promesso che gli sarei stata vicina in qualsiasi situazione, anche se ne avessi sofferto, , ma questo è troppo. Come posso accettare questa convivenza? Quanto avrei voluto urlare e dirgli tutto, ma non avrei concluso nulla.
Tornata a casa, lascio borsa e cappotto in malo modo trascinandomi verso il divano. Mi stendo a pancia in su e scoppio a piangere mettendomi le mani sopra agli occhi.
Non faccio altro che piangere da mesi; non si esauriscono mai le lacrime?
Sento il mio cellulare squillare e appena lo prendo leggo il nome di Inuyasha sul display, rifiuto la telefonata.
Non ce la faccio… non più!
Sono stata forte finora, ho sopportato qualsiasi cosa, persino le cattiverie e minacce di quella stronza, ma ora sapere che vivranno insieme non posso proprio sopportarlo.
Inuyasha continua a telefonarmi e mandarmi messaggi, ma non rispondo né a uno né all’altro. Abbasso la suoneria così da non poter sentire più nulla, appena ho un po’ di silenzio sento la stanchezza e il bruciore degli occhi sopraffarmi e così mi addormento sul divano senza accorgermene.
 
Un paio di giorni dopo, speravo che l’umore sarebbe stato migliore, ma in realtà mi sento sempre peggio. Inuyasha continua a chiamare ed io ad ignorarlo, non ha idea di quanto mi stia costando tutto questo. Non sentire, vedere, evitare l’uomo che amo più di me stessa, mi sta provocando un male mentale e fisico che non ho mai provato in vita mia.
Ho preso dei giorni di permesso per via del lutto, ma non so se è stata una buona idea anche se non credevo che le cose sarebbero andate in questo modo. Almeno a lavoro mi sarei distratta di più e sarebbe stato molto più semplice ignorare il telefono.
Ormai il danno è fatto, nel caso continuo a lavorare in casa.
La giornata passa un po’ così, tra doccia, pulizie, lavoro e altro fino a quando non vedo nuovamente il cellulare illuminarsi.
Possibile che sia ancora Inuyasha? Guardo il display e leggo che è Ayumi.
- Ayumi? –
- Kagome ciao! Come stai? Sango mi ha detto che avete avuto un lutto.
- Ehm… sì! Comunque sto bene, più o meno. –
- Ci tenevi molto a questa persona che è venuta a mancare? –
- Diciamo di sì. –
- Mi spiace molto. Senti che ne dici di una serata solo ragazze? Io ed Eri volevamo andare in un locale, vuoi venire?
- D’accordo, distrarmi mi farà bene. –
- Allora dai, ti veniamo a prendere alle 21, ok? –
- Perfetto! A dopo Ayumi. –
Forse uscire un po’ mi farà bene.
 
Riattaccato con la mia amica e ricontrollo nuovamente i messaggi. Inuyasha non ha smesso di scrivermi e telefonarmi. Perché sta insistendo così? È vero che non mi sto comportando da persona matura e per nulla da amica, ma forse così si stancherà di me e potrà vivere la sua convivenza in pace.
Ma sono davvero sicura di volere tutto questo? Ovviamente no!
 
Arriva sera e le mie amiche mi vengono a prendere per andare in questo locale. Sango non è voluta venire perché non si sentiva molto bene e non voleva lasciare solo Miroku.
Siamo sedute al tavolo e iniziamo con alcuni giri di cicchetti, ma a me sembra non bastare, infatti butto giù un cicchetto dietro l’altro e, senza nemmeno accorgermene, sono tutta su di giri.
- Eri! Dai shu, bevi un altro bicchiere con me! – incoraggio la mia amica a farmi compagnia.
- Kagome non ti sembra di aver bevuto troppo? –
- No! Ma che dici. Guarda! – mi alzo dal tavolo e mi mantengo in piedi con una gamba sola.
Continuo a bere senza fermarmi e ignorando completamente quello che dicono le mie amiche, per questo decidono di non farmi ordinare più niente. Così, non contenta, senza farmi notare vado al bancone per prendere un altro drink.
Mentre bevo tutta allegra, qualcuno si avvina a me.
- Ciao splendore! –
- Ciao! –
- Ti offro qualcosa da bere? –
- Già fatto, grazie! –
- Lo sai che sei bellissima? Ti piacerebbe passare un po’ di tempo con me? –
- Guarda ti dico di shi, sholo se ti possho chiamare Inuyasha. –
Si avvicina in modo malizioso e iniziando ad allungare le mani.
- Per te mi farei chiamare in qualsiasi modo tu voglia. –
Sta cominciando ad accarezzarmi la gamba con molta nonchalance. Mi dà fastidio, ma non me ne importa assolutamente niente, anche se è una botta e via, se serve a farmi dimenticare almeno per un po’, va bene.
Quando prendo la decisione di seguire il mio “cavaliere” sento afferrarmi il braccio.
- Kagome, ma sei impazzita? – mi urla Eri.
- Ehi tu, vedi di girare a largo. Non vedi che è ubriaca? – interviene anche Ayumi.
- E va bene. Ma datevi una calmata, sembrate due zitellone acide. Non ho fatto niente. – si difende il ragazzo.
- Non ti prendo a calci nel culo solo perché la mia amica ha più bisogno. – continua la mia “salvatrice”.
Mi appoggio ad Eri che continua la sua ramanzina anche fuori dal locale.
- Kagome, ma che ti prende? Da quando ti ubriachi così? Non ti riconosco più! –
- Uffa! Eri sei pesante. Sono grande e vaccinata. Se mi voglio ubriacare mi ubriaco, se voglio divertirmi mi diverto, se mi voglio shcopare uno che mi abborda in un locale me lo shcopo. -  
- Kagome ma che hai? Neanche avessi avuto una delusione d’amore! – cerca di ironizzare Ayumi, non sapendo di averci preso in pieno.
- Voglio andare via e voglio shtare da shola! – dico, dopo aver esitato un po’ prima di parlare.
- Non ti lasciamo andare in queste condizioni. –
- Lo farete invece. –
Ho abbastanza lucidità per chiamare un taxi e salirci sopra, senza però la minima idea di dove andare. Il tizio più me lo chiede e più non riesco a concentrarmi. Così decido di farmi portare nell’unico luogo in cui mi sento di dover andare.
Arrivata a destinazione inizio a bussare a ripetizione e incomincio ad urlare.
- Aprimi! Ho bishogno di te. Ti prego! –
Continuo a bussare finché la porta, finalmente, non si apre.
- Kagome, ma cosa ci fai qui? –
 
 
 
 
Angolino svago
 
 
 
Ciao bella gente *^*
E abbiamo concluso pure questa parte… non c’è nulla da fare, quando ci si avvicina alla soluzione c’è sempre qualcuno che ti rompe i benamati “gioielli di famiglia” e che cos’è xD
Comunque consolatevi… è questione di poco. Più passa il tempo e più sono io stessa che mi dico “Ma quanto ca*** ci sto mettendo?” so problemi seri! xD
A parte gli scherzi siamo davvero agli sgoccioli… ormai è palese al mondo intero così sti due provano l’uno per l’altra, solo che una sta in posizione fetale a piangere in un angolino per colpa di una “scopa in culo” e l’altro crede che farebbe un delitto contro l’umanità se dicesse di amare Kagome… ma sti giovani! xD
Continuo ancora una volta a ringraziarvi… siete sempre tanti che leggono questa storia e persone che mi sostengono. Davvero grazie per le belle parole che mi rivolgete e per il supporto, mi commuovo sempre quando vedo tutto questo affetto da parte vostra.
Un saluto grande e come sempre vi aspetto con il prossimo capitolo (che vi anticipo sarà un po’ speciale <3) intitolato “È davvero la fine?”
Un abbraccio. 
:*
Princess Miyu
   
 
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