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Autore: krystarka    04/12/2017    6 recensioni
Grifondoro ama cacciare draghi e Corvonero odia curare le sue ustioni... Tassorosso ama la sua bellezza e Serpeverde odia che qualcuno invada la sua privacy...
Potranno gli spiriti dei Fondatori riportare la pace in una Hogwarts piena di studenti che si odiano?
Salazar/Tosca - Draco/Harry
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Luna Lovegood, Salazar Serpeverde, Tassorosso | Coppie: Draco/Harry
Note: Nonsense, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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La guerra era finita ma la nuova Preside aveva comunque molte preoccupazioni: la scuola era stata in parte ricostruita ma, nonostante l'aiuto di molti, non era l'integrità della struttura il solo problema.
Dopo una lunga riunione tra i professori si era subito resa chiara la necessità di assumere nuovo personale e trovare così tanti insegnanti, tutti in una volta, non sarebbe stato facile.
Il punto però non era nemmeno quello.
No, il vero nocciolo della questione era che la Preside aveva deciso di non tenere conto dell'intero anno precedente.
Tutti avrebbero ripetuto l'anno e questo avrebbe fatto sì che le classi dei primi anni sarebbero state davvero affollate, e che quelle del sesto e settimo avrebbero avuto un numero di studenti maggiorenni molto superiore al normale.
Ecco il vero problema: ragazzi di diciassette e diciotto anni che, solo pochi mesi prima, avevano preso parte a una guerra. Su entrambi i fronti.
C’erano studenti, con amici e famigliari morti. Erano solo ragazzini arrabbiati e sconvolti, poco più che bambini, con la vendetta nel cuore.
La Preside guardò il cappello parlante e, con un sospiro, se lo poggiò sul capo in cerca di soluzioni.
 
La Sala Grande era più gremita del solito, anche se molto più silenziosa, e lo smistamento era stato ben poco allegro.
Nonostante diversi professori si fossero offerti di fare dei turni di controllo anche sull'Espresso per Hogwarts, i primi scontri tra gli studenti erano già avvenuti e adesso in molti si lanciavano sguardi di puro odio.
La Preside, finito lo smistamento, tenne in mano il Cappello Parlante e tornò al suo posto al centro della tavola alta ma non si sedette, invece cominciò il discorso per il quale si era accuratamente preparata:
 
Benvenuti a tutti,
Eccoci a un nuovo anno a Hogwarts.
So che questo sarà un anno difficile perché, nonostante gli avvertimenti del Cappello Parlante, la nostra scuola è stata divisa, lacerata.
Voglio ricordare a tutti che questa scuola è stata creata da quattro persone, due maghi e due streghe, che hanno collaborato tra loro per costruire un luogo che fosse sicuro e accogliente, per tutti.
I nostri Fondatori, per quanto diversi tra loro, hanno sempre fatto del loro meglio per questa scuola.
Credo che oggi, più che mai, abbiamo tutti bisogno di ricordarlo, perché voi non siete studenti di Corvonero, Tassorosso, Serpeverde o Grifondoro.
Voi siete studenti di Hogwarts.
Per questo motivo, questa sera, sarà eseguito un incantesimo che è prerogativa dei soli Presidi di questa scuola, e che può essere effettuato solo in caso di estrema necessità.
Ho meditato a lungo se eseguire questo incanto, che serve a ripristinare i veri valori di ogni Casa e ridare unità alla scuola ma ora, davanti ai vostri volti tesi, arrabbiati o disperati, mi rendo conto che è necessario, ora più che mai.
I nostri Fondatori, alla loro morte, si sono legati interamente alla scuola e possono essere evocati per aiutarci.
Tramite il Cappello Parlante i loro spiriti potranno possedere quattro persone per l'intero anno scolastico, scegliendo tra i presenti quelli che ne incarnano meglio gli ideali.
Ovviamente non vogliamo costringere nessuno a essere posseduto da uno spirito, quindi chiunque non si voglia sottoporre a questa prova è pregato di uscire ora dalla Sala Grande.
 
Durante il discorso diversi professori si erano alzati e adesso stavano passando tra i tavoli.
Molti studenti erano piuttosto confusi ma quelli che si alzarono furono davvero pochi e quasi tutti dei primi anni.
Quando gli spostamenti furono finiti e i bisbigli di nuovo cessati, la Preside continuò:
 
Alzatevi tutti in piedi ora, per favore.
Il Cappello Parlante farà il resto.
 
La Preside batté la bacchetta sul Cappello Parlante e questo cominciò a levitare sopra la Sala, ripassando avanti e indietro.
Molti volti si alzarono e un certo chiacchiericcio agitò gli studenti.
 
Ron diede una gomitata a Harry, che guardava il cappello con la fronte aggrottata:
"Scommetto che sceglierà te. In chi altri vuoi che s'incarni, Godric Grifondoro?"
Harry si girò versò l'amico, scuro in volto.
"Spero non me. Mi sembra una cosa che... attira fin troppa attenzione, ed io ne ho già a sufficienza." Rispose scocciato mentre Hermione, al loro fianco, cercava di spiegare che questo incantesimo era stato eseguito solo tre volte, di cui l'ultima trecento anni prima ma che, per qualche strano motivo, in ‘Storia di Hogwarts' c'erano ben pochi dettagli su quello che i Fondatori avevano fatto per ricostruire l'unità della scuola.
 
Al tavolo di Serpeverde gli occhi di Draco Malfoy erano fissi su quel maledetto straccio.
Lui era un perfetto Serpeverde e lo sapeva, lo era per nascita, lo era fino all'osso. Non avrebbe mai sopportato di vedere qualcun altro posseduto dallo spirito di Salazar Serpeverde in persona!
Lui era l'unico che poteva incarnare...
Il Cappello, che ora era proprio sopra di lui, scese lentamente sul suo capo e il silenzio pervase la Sala.
Quando l'antico artefatto lasciò il capo di Draco Malfoy, gli studenti non fecero quasi in tempo a reagire, perché il cappello scattò velocissimo per posarsi sulla testa di Luna Lovegood.
 
Ron ridacchiò.
"Be' questo era prevedibile. Malfoy. Figurati se non era lui l'erede di Serpeverde! L’ho sempre detto io!"
Hermione, al suo fianco, aggiunse:
"Anche Luna a modo suo era prevedibile... è strana ma la sua intelligenza non è in discussione... e se gli spiriti scelgono in base alle caratteristiche..."
La ragazza si azzittì quando il cappello cadde rapido sul capo di Harry, in piedi al suo fianco, solo per risollevarsi ancora una volta e scattare verso Neville Paciock.
 
Ron osservò il suo amico, in piedi al suo fianco con gli occhi spalancati e la bocca semiaperta. Non sembrava propriamente presente e non volle disturbarlo, pensando che comunque non sarebbe stata una buona idea distrarre lo spirito di Godric Grifondoro in persona, quindi si girò verso Hermione:
"Quindi, alla fine, Neville avrebbe dovuto essere un Tass..."
Le parole della Preside riecheggiarono forti nella sala:
 
Benvenuti Fondatori.
Vi prego, venite a occupare il vostro posto al tavolo.
 
I quattro studenti su cui era ricaduto il cappello si avviarono verso i seggi che la Preside indicava e che erano parati con i colori delle case. Sembravano assenti e non parlarono con nessuno mentre si avvicinavano al tavolo alto e prendevano posto.
Ci fu un attimo d'incertezza quando gli studenti si resero conto che c'era qualcosa di sbagliato nella disposizione dei posti a sedere, poi Neville Paciock si alzò in piedi:
 
Buonasera studenti di Hogwarts, io sono Godric Grifondoro.
 
Harry Potter si alzò subito dopo:
 
Buonasera studenti di Hogwarts, io sono Salazar Serpeverde.
 
Il tavolo di Serpeverde rumoreggiò ma si azzittì quando Draco Malfoy si alzò:
 
Buonasera studenti di Hogwarts, io sono Tosca Tassorosso.
 
Ci fu un momento di silenzio, seguito da bisbigli che sembravano piccole risatine isteriche, poi toccò a Luna Lovegood:
 
Buonasera studenti di Hogwarts, io sono Priscilla Corvonero.
 
I Fondatori si sedettero e la Sala esplose in sussurri concitati.
 
***
 
La Sala Comune di Serpeverde era tutto meno che tranquilla. Il loro Fondatore aveva scelto di prendere le sembianze di Harry Potter.
Molti ricordavano che Potter era un rettilofono e sapevano anche che doveva essere potente, poiché aveva sconfitto il Signore Oscuro, ma erano comunque agitati e ansiosi.
Erano tutti radunati nella Sala Comune, in attesa che il loro Fondatore li raggiungesse per parlare personalmente con loro dopo la necessaria riunione con la Preside e con il personale.
L'agitazione era solo leggermente attenuata dalle battutine che giravano su Draco Malfoy, perché molti già immaginavano la faccia che avrebbe avuto il compagno alla fine dell'anno, una volta terminata la possessione, scoprendo che aveva passato così tanti mesi a fare da ospite a... una Tassorosso!
I minuti passavano e il muro di accesso alla Sala Comune non si apriva.
Molti si muovevano incerti e agitati finché Blaise Zabini non prese in mano la situazione:
"Io esco. Vado a vedere... posso accoglierlo e fargli strada. Forse non si ricorda dove siamo, o forse nel tempo la disposizione è cambiata."
Disse aprendo il muro e fermandosi a metà di un passo, ghiacciato.
Harry Potter era lì, a pochi passi dall'ingresso, ma non stava di certo guardando lui, tutto intento a spingere contro il muro Draco Malfoy.
Per un infinitesimo di secondo Zabini immaginò che fosse in atto un duello, e tante grazie all'unità tra le case, poi il ragazzo realizzò meglio e fece un passo indietro richiudendo il muro, rosso in viso.
"Cre... credo che qui fuori ci sia fin troppa unità, tra le Case..." sussurrò più che altro tra sé e sé, anche se in molti lo sentirono.
Il muro si aprì di nuovo e Harry Potter entrò insieme a Draco Malfoy.
Il silenzio fu assoluto e, mentre Potter non si mosse, limitandosi a scrutare tutti in silenzio, Malfoy prese ad aggirarsi tra di loro prima di avvicinarsi di nuovo a Potter e scandire, con voce morbida ma perfettamente udibile:
"Se ti trovo nel letto della sciacquetta," disse indicando Astoria Greengrass "tu sei morto, Sal."
Poi, teatralmente, uscì a testa alta com’era entrato.
Gli studenti erano ancora immobili ma Potter parve riprendere a respirare e, di colpo, si girò verso Astoria:
"Tu, girami sempre ad almeno dieci metri! E voi? Che cosa fate qui impalati? Perché ci sono tutti questi dipinti in questa Sala Comune? Non c'è più diritto a un po' di privacy, da queste parti? Cominciate a staccarli e a buttarli in corridoio. Subito."
Il tono era stato perentorio e tutti si misero a eseguire mentre Salazar Serpeverde si accomodava su una grossa poltrona, vicino al camino.
 
La torre di Grifondoro risuonava di urla e grida e Hermione Granger era stanca.
Godric Grifondoro ci aveva messo un attimo, appena sorpassata la Signora Grassa, a mettere in chiaro che loro erano la Casa più divertente!
Erano apparse Burrobirre, cibo e anche molti alcolici e in molti avevano aderito ai festeggiamenti in maniera fin troppo allegra.
Poteva anche essere il corpo di Neville Paciock, quello che stava ospitando Godric Grifondoro, ma di sicuro nessuno dubitava che a muoverlo fosse il Fondatore, perché il tranquillo Neville non si sarebbe mai e poi mai comportato in quel modo!
La festa stava arrivando a un livello che Hermione considerava incontrollabile e, sebbene lei avesse chiaramente dimostrato tutta la sua disapprovazione per quel comportamento irresponsabile e infantile, Ron era al fianco di Neville e si stava ubriacando, ballando a tratti con Dean.
La mezzanotte era passata da un pezzo e Hermione decise che era ora di far intervenire i professori.
Uscì dal ritratto della Signora Grassa solo per ritrovarsi davanti Luna, che adesso aveva uno sguardo molto poco distratto e davvero furioso ed era seguita a ruota da un folto gruppo di Corvonero.
"Il cretino sta festeggiando?" Chiese glaciale e Hermione annuì seria, scostandosi per far entrare la Fondatrice.
Si sentì un colpo molto forte e all'improvviso tutta la torre di Grifondoro si girò verso la figura di Luna Lovegood che, senza dire nulla, si diresse verso Godric Grifondoro, adesso immerso con la faccia in una grossa torta, e lo afferrò per un orecchio sollevandolo di peso.
Lo tenne così, senza mollarlo, mentre il silenzio calava sui festaioli, e scandì con voce perentoria:
"A letto. Tutti."
I ragazzi cominciarono a sciamare via ma Hermione e i Corvonero, ancora sulla porta, fecero in tempo a sentirla dire:
"Se domani non ti alzi in orario, vengo qua e ti prendo a calci nel culo. Chiaro?"
Con occhi appannati Neville Paciock rispose, balbettando:
"Sccììì Sci... Sci...gnora."
 
Draco Malfoy entrò altero nella Sala Comune di Tassorosso e abbandonò i modi aristocratici per sorridere con calore a tutti, prima di dire:
"Allora, a Grifondoro staranno festeggiando, a Serpeverde staranno facendo qualcosa di stupido per garantire la loro privacy e a Corvonero staranno studiando. Noi siamo migliori e sappiamo di aver bisogno di un buon numero di ore di sonno. Quindi, prima di dormire, c'è qualcuno che sa fare un buon incantesimo per allungare questo pasticcio che ho in testa e farmi arrivare i capelli a una lunghezza dignitosa per una signora?"
Hannah Abbott si fece avanti timida e il corpo di Draco Malfoy si sedette, sorridendo solare:
"Fai quello che puoi. Peggiorare non possono di certo!" Disse scompigliandosi la massa di capelli platino con una mano e strappando diverse risatine a molti studenti, che mai avevano visto Malfoy con capelli meno che perfetti.
Hanna si avvicinò e cominciò a lanciare qualche piccolo incantesimo di crescita, mentre Tosca Tassorosso trasfigurava un vaso in uno specchio e si metteva a osservare il lavoro d'incanto della studentessa con aria critica.
 
Già dalla colazione la giornata si annunciò problematica.
Salazar era entrato nella Sala Grande e si era seduto in mezzo agli studenti, sorridendo sornione a tutti e cominciando a servirsi la colazione, come se nulla fosse.
Anche Priscilla era già al tavolo di Corvonero e chiacchierava amabilmente con gli studenti, anche se lanciava continue occhiate al tavolo di Grifondoro, dove i pochi studenti presenti sembravano cercare di evitare i suoi sguardi con imbarazzato silenzio.
L'arrivo di Tosca nella Sala scatenò un picco di mormorii e una valanga di occhiate curiose.
Un'algida bellezza dai lunghissimi capelli dorati, inguainata in un abito rosa antico con un corsetto minuscolo, incedeva flessuosa e affascinante.
Il bustino era così stretto che faceva sollevavano due curve di carne morbida e soda, bianca come il latte, che avrebbero potuto passare per un piccolo seno.
Le labbra erano bistrate di un rosso scuro, sanguigno e sensuale, e sembravano più grandi anche se non troppo, mentre gli occhi erano circondati da ciglia innaturalmente lunghe.
Se non fosse stato fin troppo chiaro a tutti che quello era il corpo di Draco Malfoy, metà dei ragazzi presenti si sarebbe messa a strisciare ai suoi piedi, sicuri che fosse una Veela.
Tosca Tassorosso ignorò il tavolo della sua Casa e si avvicinò sorridendo al tavolo di Serpeverde, mentre Salazar squadrava le spalle e inchiodava gli occhi sul piatto, fingendo indifferenza.
L'apparizione si fermò alle spalle di Serpeverde e si chinò leggiadra sulla sua spalla, soffiandogli piano in un orecchio:
"Hai fatto il bravo stanotte, tesoro?"
Salazar sollevò gli occhi e la fissò, la fronte corrugata, infastidito:
"Tosca, siamo qui da mezza giornata, smettila di dare spettacolo!"
La Fondatrice ignorò le sue parole:
"Oh, povero amore, già così irritabile di prima mattina! Più tardi mi occuperò io di farti rilassare." Disse abbastanza forte da essere sentita da tutti, prima di soffermarsi a mordicchiare il lodo dell'orecchio di Salazar, che sembrò immobilizzarsi fino a quando non la sentì allontanarsi.
Gli studenti intorno avevano distolto lo sguardo, imbarazzati, e adesso cercavano in ogni modo di non fissare il loro Fondatore finché Theodore Nott, in un raro momento di coraggio, non disse:
"Immagino sarebbe meno strano se almeno avesse posseduto una ragazza..."
Salazar si girò a scrutarlo interrogativo:
"Come, scusa?” Chiese con la fronte aggrottata e Nott, dopo un momento, rispose lentamente:
"Be'... ecco, insomma... immagino sia strano che sembri una donna, sapendo che è un ragazzo..." Disse arrossendo visibilmente, senza riuscire a finire il pensiero.
Salazar lo scrutò torvo e chiese, scandendo le parole:
"Non capisco. Per quale motivo credi che Tonio Tassorosso avrebbe dovuto possedere una donna?"
Il tavolo ammutolì per un attimo e, sui volti di tutti, si diffuse un senso di confusione finché Pansy Parkinson, dubbiosa, mormorò:
"Credevo che la Fondatrice di Tassorosso fosse Tosca... una strega..."
Salazar aprì la bocca pieno di stupore e, dopo un attimo, chiese con urgenza:
"Aspetta... voi tutti credete che sia una donna? Tonio?"
Gli studenti si guardarono tra loro, sempre più imbarazzati, e Daphne Greengrass rispose:
"I ritratti... gli scritti... tutti dicono Tosca, non Tonio... e sembra sempre una donna... no?" Chiese incerta.
Salazar sembrò innervosito:
"Mi state dicendo che è davvero riuscito a fare sparire qualunque prova del fatto che è un uomo? Tutto?"
Lesse le chiare risposte sui loro volti e, dopo essersi passato una mano esasperata sul viso, disse piccato:
"Alla faccia del revisionismo storico!"
Zabini si era leggermente ripreso e chiese, curioso:
"Quindi è sempre stata un uomo? Voglio dire... sembravate..." Avrebbe voluto dire ‘intimi', dopo che la sera prima aveva visto il suo Fondatore in effusioni tutt'altro che caste con il... la... oh Merlino! La frase rimase interrotta.
"Ma certo che è sempre stato un uomo! Uno orribilmente appiccicoso, come tutti i suoi studenti! La chiama fedeltà ma è solo un modo gentile per dire che mi ha incastrato!"
 
La tirata del fondatore fu interrotta dall'arrivo di Godric, passo pesante e occhiaie profonde, che dopo un attimo d'indecisione, e uno sguardo al tavolo di Corvonero, si appressò a Salazar e si lasciò cadere di fianco a lui, mormorando piano:
"Pozione... prego..."
Serpeverde non si scompose, estrasse una fiaschetta dalla tasca e la versò nel bicchiere davanti a Grifondoro, commentando acido:
"Sei un cretino senza cervello! Perché non ti sei limitato a uno dei tuoi soliti giochi scemi? Non ci sono più draghi da cacciare? Sirene da sedurre?"
Godric bevve la pozione tutta d'un fiato e immediatamente si rianimò:
"Oh, una bella caccia al drago! Questa sì che è un'idea, Sal! Vieni?"
Salazar lo guardò con superiorità:
"Non esiste che tu riesca a coinvolgermi in una caccia al drago, nemmeno per..."
La voce di Priscilla lo interruppe:
"Io e Tosca pensavamo di dare un ballo per tutta la scuola, questa sera. Non è un'idea meravigliosa?"
Salazar rispose rapido:
"Oh, ci piacerebbe tantissimo ma purtroppo io e Godric siamo già organizzati per una caccia al drago e sai come vanno queste cose... si torna sempre tardi!"
Godric ghignò felice e Priscilla gli diede un forte scappellotto dietro la nuca:
"Cretino! Ti avevo detto di piantarla con i draghi! Se torni tutto ustionato, come l'ultima volta, ti lascio così!"
Godric si portò la mano al punto colpito e ribatté indignato:
"Hey! Non sono un cretino! Solo non a tutti interessa passare la vita tra quattro mura e libri ammuffiti! Vero Sal?"
"C-certo!" Rispose solidale Serpeverde e Corvonero assottigliò gli occhi, astuta.
"Quindi, visto che sei d'accordo con lui, non ci sono problemi se dico a Tosca di ripulire lo scantinato, mentre siete via."
Serpeverde sussultò:
"Lo scantinato non si tocca!"
"Ah no?" Chiese Tosca arrivandogli alle spalle, la bacchetta che gli batteva dolcemente sulla sua spalla.
Salazar si girò con una luce assassina negli occhi:
"La mia Camera dei Segreti è off limits, per te!"
Tosca sbuffò:
"Seee... È uno scantinato ammuffito e sarebbe proprio ora che facessimo un po' di pulizia, lì sotto!"
"Ci tengo le mie cose!" Rispose Salazar querulo e Godric ghignò solidale:
"Un uomo ha bisogno dei suoi spazi! Tu, Tonio, dovresti saperlo!"
Tassorosso gli lanciò un bicchiere di succo di zucca in faccia ma lo fece in maniera molto signorile:
"Non mi chiamare in quel modo, bifolco!"
Serpeverde afferrò il polso di Tosca con uno scatto fulmineo.
"Buona tesoro, buona. Godric parla sempre a sproposito, lo sai!"
Tassorosso incrociò le braccia al petto e imbronciò le labbra:
"Tieni al guinzaglio quel marito decerebrato che ti ritrovi, Priscilla, o giuro che te lo affatturo!"
Corvonero si adombrò:
"Almeno mio marito non trova scuse ridicole per non partecipare a un innocente ballo solo perché non sa ballare!"
Tosca si erse in tutta la sua considerevole altezza, tacchi a stiletto compresi.
"Come, come? Sal, non esiste che tu non venga al ballo!" Poi, dopo un attimo, aggiunse verso l'altra donna: "E poi Sal balla benissimo!"
Serpeverde sollevò le mani con espressione innocente:
"Ma io e Godric pensavamo..."
"... che il ballo fosse un'idea fantastica!" Finì per lui Grifondoro.
La discussione si concluse e i Fondatori si lasciarono per tornare ognuno al proprio tavolo, mentre gli studenti avevano scoperto in fretta che, il soffitto della Sala Grande, era improvvisamente diventato molto più interessante che non approfondire la conoscenza con i propri Fondatori.
 
Quell'anno scolastico non ci fu nessun genere di tensione tra le Case, poiché tutti gli studenti erano costantemente impegnati a cercare di evitare i loro Fondatori che, ignorando l'appartenenza di ognuno, erano ben convinti di voler dare spettacolo in ogni dove.
Tosca Tassorosso e Salazar Serpeverde potevano essere visti amoreggiare in ogni angolo, oppure bisticciare animatamente, e riuscivano a fare entrambe le cose senza nessun pudore.
Godric Grifondoro era costantemente alla ricerca di seguaci, per ingaggiare un combattimento o avviare una festa, sempre seguito da vicino da Priscilla Corvonero, pronta a riportare all'ordine quanti fossero stati così imbecilli da seguire le idee pazzesche di suo marito e studiando per lui, e per loro, umilianti punizioni per il divertimento di tutti gli altri.
 
Dopo un anno a osservarli, Hermione Granger aggiunse di suo pugno alcune righe alla sua copia di ‘Storia di Hogwarts’.
 
Il vero mistero della fondazione di Hogwarts è come essa sia potuta sopravvivere non ai secoli, bensì ai suoi Fondatori.
Anche i tratti che storicamente sono stati associali alle Case, sono stati nel tempo del tutto travisati.
Il coraggio impavido di Grifondoro è in realtà solo stupidità infantile, anche se è innegabile che la costanza con cui esso continua assiduamente a provare, e riprovare a mettersi nei guai, sia un tratto che è sempre rimasto nei Grifondoro. In fin dei conti deve esserci anche una vera nota di coraggio, dovendo affrontare costantemente le umilianti punizioni che Priscilla Corvonero, ingegnosamente, inventa per lui.
La Fondatrice di Corvonero è davvero molto intelligente, anche se forse alla pari con Tosca o Tonio Tassorosso. L'unica diversità è che Tosca dissimula l'intelligenza sotto una patina di blanda vacuità, mentre Priscilla la sbandiera ai quattro venti con gusto, spesso facendola pesare al suo stupido marito.
La fondatrice di Tassorosso è davvero enormemente fedele e davvero molto costante e laboriosa, solo che la sua fedeltà va tutta a se stessa e al suo corpo, cui dedica costanti e laboriose sedute che servono solo a migliorare il suo aspetto. Quella che dimostra invece al suo compagno Salazar non è fedeltà, ma una possessività ai limiti della follia, mentre la proverbiale astuzia di Serpeverde è tutta intesa a sopravvivere a una vita insieme a Tosca o Tonio Tassorosso.
Dopo attenta osservazione posso senza ombra di dubbio dire che i tramiti, scelti dai Fondatori, sono stati del tutto adeguati:
Luna Lovegood incarna da sempre un ingegno volto al divertimento, Neville Paciock è cocciuto e testardo, Harry Potter è un sopravvissuto e Draco Malfoy un vanesio senza speranza.
 
  
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