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Autore: Emmastory    07/12/2017    4 recensioni
La vita di Rain e del suo gruppo continua, ma purtroppo senza uno dei compagni di viaggio. Sono passati ben quattro anni da quando la povera Samira è morta da eroina sul campo di battaglia, tentando assieme agli amici di eliminare una minaccia ormai conosciuta, ovvero i Ladri. Ora come ora, con la calma che regna sovrana ad Ascantha, nessuno sa cosa sia successo davvero, se la guerra sia finita, o sei ai nostri eroi sia stata concessa una tregua. Sempre uniti e fiduciosi, sono decisi a combattere le loro battaglie, e sperare, con tutte le loro forze, in un nuovo e sereno domani. Come andrà a finire? Scopritelo unendovi di nuovo a loro, nell'ultimo capitolo della saga di Aveiron.
Genere: Avventura, Azione, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Le cronache di Aveiron'
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Le-cronache-di-Aveiron-VII-mod
 
 
Capitolo XXXIX
 
Segni indelebili
 
Troppo stanca per fare altro, avevo iniziato e smesso di scrivere nel bel mezzo della notte, ritrovandomi bloccata in un vero e proprio circolo vizioso, a provare le stesse sensazioni e frustrazioni di un cane che corre in cerchio tentando di mordersi la coda. Cogliendomi di sorpresa, la mia ansia aveva fatto ritorno, e con il buio della notte a spaventarmi, avevo sentito l'impellente e insopprimible bisogno di un abbraccio. Amandomi, Stefan mi aveva tenuta stretta e resa felice, e lentamente, le nostre dolci effusioni si erano intensificate, e avevamo finito per fare l'amore. Un atto più che normale per una coppia sposata, ma che in un periodo del genere, trovavo liberatorio. Forse dirlo è esagerato, ma lo penso davvero. In quei momenti, Stefan ed io siamo insieme, completamente concentrati l'uno sull'altra, non pensiamo ad altro che a quello. Siamo sposati da anni, ci amiamo ancora nonostante tutte le difficoltà che abbiamo dovuto superare nella nostra vita, e per noi è davvero diventato un atto liberatorio. Data la realtà in cui viviamo, quei momenti sono gli unici in cui riusciamo a restare calmi, donandoci l'un l'altra senza alcun remore.  Ad essere sincera, in tutti questi anni i sentimenti del mio Stefan nei miei riguardi sono sempre stati una vera panacea per me e per il mio dolore, per l'ansia che provo e che ho scoperto di provare da quando il sangue di poveri innocenti sporca le strade per colpa di quegli schifosi mostri, che ora, silenziosamente, minacciano di tornare. Sono tesa, e di notte non riesco davvero a smettere di tremare. Le parole di Ava continuano a galleggiarmi in testa come bollicine prossime a scoppiare, e in alcuni casi, l'ansia mi impedisce di muovermi. Da bravo marito qual è, Stefan cerca sempre di motivarmi, e con i tempi che corrono, sono sempre più convinta che lui, assieme ai nostri figli e al loro bensessere, siano l'unica ragione per cui mi sveglio e alzo ogni mattina, lasciando il caldo nido che il mio letto rappresenta. Imitando il padre, anche Aaron fa gli stessi tentativi con Ava, provando in tutti i modi a convincerla che il terreno di anime su cui lei crede di camminare non sia soltanto un regno ormai caduto in rovina, ma un regno che un giorno potrà essere risollevato e riportato al suo splendore originario. Non sappiamo quando, ma nonostante la paura che ci governa, siamo tutti fiduciosi, mossi dalla quasi mistica forza dei nostri stessi sentimenti gli uni per gli altri. Pensandoci, sono felice che abbiamo scelto l'amore e non altre dipendenze come il fumo, la droga o l'alcool, poichè per quanto ne so, in molti l'hanno fatto, ottenendo come unico risultato quello di incontrare prematuramente il nero angelo della morte. Da ormai anni, e quasi senza posa, noi ci prepariamo, alleniamo e lottiamo fino allo stremo delle nostre forze, ma a quanto sembra, non è mai abbastanza. Di questi tempi, sono stanca. Sì, stanca. Mentalmente e fisicamente. Insieme, io e la mia famiglia siamo diventati un vero gruppo di combattenti, e mentre il tempo scorre, e il sole è alto nel cielo, il mattino è arrivato anche qui ad Ascantha, ma ora le strade sono deserte. A quanto sembra, la gente ha di nuovo paura, ma restando in silenzio, non la biasimo. Di recente, non fa che piovere, e anche se ora il sole è sorto e la luce splende, pare farlo senza alcun obiettivo. Continua ad esistere e illuminare il mondo, certo, ma stando al modo in cui ho imparato a osservare le cose, dona luce ad una natura, statica, immobile e quasi morta. In piedi davanti alla finestra, non dico una parola, godendomi semplicemente la compagnia di Stefan e Chance. Uno mi tiene la mano, mentre l'altro è sdraiato sul tappeto del salotto, stanco quasi quanto me e indebolito dagli acciacchi dell'età. Respirando a fondo, chiudo gli occhi, e una voce conosciuta mi distrae. "Andrà tutto bene, Rain. Com'è sempre andata." È Stefan, che mi rassicura come è solito fare. Lo amo, e mi fido di lui, e voltandomi, oso leggermente, coprendo le sue labbra con le mie per un bacio dolce e delicato. Nel farlo, gli stringo la mano, sentendomi finalmente di nuovo sicura nonostante quelli che vedo come segni indelebili del loro ritorno, che presto sconvolgerà di nuovo la calma delle nostre vite, già incrinata da una moltitudine di sentimenti negativi, la cui colpa è imputabile soltanto a Loro. Torneranno, e lo sappiamo bene, ma fino ad allora ci prepareremo al meglio. Adesso la paura ci blocca, ma non lasceremo che lo faccia in eterno. Quella dei mostri che conosciamo come Ladri è una minaccia che grava su di noi e sull'intero regno da troppo tempo, simile a una malattia mortale, che va assolutamente debellata. Ora come ora, mi viene davvero da piangere, ma stringendo i denti, resisto. Non posso lasciarmi andare, non dopo tutti gli anni passati a lottare per ciò che credo sia giusto. Quei vili vermi stanno di nuovo cercando di sfiancarci, ma non ci riusciranno. Possono provare, e sono liberi di farlo, ma il mio istinto da guerriera mi parla, e ora, con questi pensieri scolpiti nella mente, nel cuore e nell'animo, mi sento di nuovo forte. Mi fido di me stessa e del mio gruppo, e sono pronta. Pronta a mettermi in gioco e lottare ancora, come ho sempre fatto per anni, fino ad ora.
   
 
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