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Autore: Saigo il SenzaVolto    17/12/2017    3 recensioni
AU, CROSSOVER.
Sequel de 'Il Pianto del Cuore'
Era una serata come tutte le altre, quando improvvisamente Naruto, assieme a Hinata, Sakura e Sasuke si ritrovò in un luogo sconosciuto senza ricordare nulla. Ma loro non sono i soli ad essere finiti lì. Direttamente dall’oltretomba infatti, anche i genitori di Sasuke e quelli di Naruto fanno la loro comparsa, insieme a due personaggi provenienti dal futuro: Sarada Uchiha e Boruto Uzumaki.
Quest'ultimo, inoltre, molto diverso dalle aspettative di tutti!
Tra dispute familiari, passati dolorosi e comportamenti inaspettati, per i nostri eroi non sarà facile andare d'accordo. Ma tutti loro dovranno riuscire ad unirsi insieme per superare molte difficoltà, poiché una grave minaccia rischia di distruggere il loro mondo.
E loro sono gli unici in grado di fermarla!
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Boruto Uzumaki, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sarada Uchiha, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: Cross-over, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
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PREMESSA: alcuni personaggi ed eventi di questa storia potrebbero essere diversi rispetto all’opera originale! Dipende tutto dalla mia immaginazione!

 
Attack On Titan Fight Theme
(Attack on Titan)
 
Die Erde dröhnt und wird rot,
Die Leute erinnern sich an diese Tragödie.

Ist das der Zerstörer oder der Schöpfer?

Mit der Glut des Hasses schwenken wir die
Schwerter!

Ist das unser Schicksal oder unser
Wille?

Wir werden kämpfen, bis dieser heiße Wind unsere Flügel nimmt!

Was finden wir jenseits dieses Horizontes?
La terra ruggisce e diventa rossa,
La gente ricorda questa Tragedia.

È questo il Distruttore, oppure è il Creatore?

Con le fiamme ardenti dell’odio brandiamo le nostre spade!

È questo il nostro Fato, oppure è la nostra Volontà?

Continueremo a combattere, finché le nostre ali verranno distrutte dal vento cocente!

Che cosa troveremo oltre quest’Orizzonte?
 
 

Volontà di Fuoco


2 ore dopo gli eventi del capitolo precedente.


Il Kyuubi si schiantò a terra con un tonfo fragoroso. Una gigantesca nuvola di fumo si alzò dal suolo verso il cielo nel punto dello schianto, mentre tutta la montagna tremò con forza fino alla base.

‘D-Dannato mostro,’ gemette Kurama con dolore, rimettendosi faticosamente in piedi. ‘Quel drago non vuole saperne di cedere!’

Naruto strinse i denti, frustrato e furioso. “Così non funziona! Dobbiamo trovare un modo per metterlo alle strette!”

La Volpe ringhiò ferocemente. ‘È inutile! Il suo potere è troppo grande! Non riusciremo mai a sopraffarlo del tutto di questo passo!’

Il giovane serrò la mandibola con così tanta forza che sentì i muscoli dolere. La frustrazione e la rabbia lo inondarono come un fiume.

Avevano tentato di tutto, letteralmente tutto contro quel drago. Attacchi combinati, finte, trappole e ninjutsu. Ma niente di tutto questo aveva funzionato. Niente di tutto questo aveva avuto effetto. Persino Kurama non riusciva a sopraffare la forza fisica di quel mostro volante.

E, oramai, il Potere delle Sei vie che l’Eremita aveva concesso a lui e Sasuke si era esaurito. Naruto era tornato ad essere avvolto nella modalità chakra della Volpe di sempre, rendendolo incapace di volare, mentre il Rinnegan di Sasuke era diventato di nuovo uno Sharingan.

“Di questo passo,” pensò tra sé Naruto con rabbia. “Finiremo tutti col perdere le forze!”

Appena un secondo dopo che egli ebbe finito di pensare ciò, Minato si materializzò immediatamente vicino al biondo, cogliendolo di sorpresa per un attimo.

“Naruto! Stai bene?” domandò l’Hokage con un tono preoccupato.

Il ragazzo annuì. “Sto bene!” rispose subito, fissando il cielo. “Ma quel maledetto drago è indistruttibile! Lo abbiamo attaccato con ogni singola tecnica combinata e ogni tipo di attacco che conoscevamo, ma niente ha funzionato!”

Minato spostò lo sguardo a sua volta sul cielo, fissando con impotenza e rabbia lo scontro che stava avvenendo lassù in alto tra le nuvole.
 

Vrangr ruggì un potente urlo di guerra, evitando un colpo di spada da parte del Susanoo di Sasuke avvitando il proprio corpo di lato e battendo le ali per allontanarsi da lì.

L’essere viola urlò a sua volta per la rabbia, sbattendo anch’esso le ali e riprendendo ad inseguire l’avversario, mentre le sue mani si univano a formare sigilli complicati. Poi, portandosi la mano destra sul volto, la creatura eterea soffiò dalla bocca una serie di proiettili infuocati, scagliandoli addosso al drago.

Ma Vrangr non si lasciò ingannare, cominciando a volare con foga e decisione in tutte le direzioni, abbassandosi, salendo di quota ed avvitando il corpo per evitare tutti i proiettili con facilità.

“Tch!” esclamò mentalmente Sasuke. “Come diavolo fa quel bestione enorme ad essere così agile e veloce?”

Il drago fece per voltarsi e caricare contro il ragazzo corvino, ma fu improvvisamente costretto a salire più in alto nel cielo per evitare una gigantesca lancia rosso fuoco scagliata contro di lui dal nulla. La lancia sibilò nel cielo come una saetta infuocata, sfrecciando tra le nuvole con una velocità impressionante per poi esplodere con una fragorosa esplosione gialla.

Il Susanoo di Sarada comparve tra le nuvole con un ruggito metallico, brandendo una seconda lancia nella mano sinistra. Appena lo vide, Vrangr gli caricò addosso con tutto il corpo, schiantandosi addosso all’essere etereo con un boato.

Drago e Susanoo lottarono avvinghiati nel cielo con pugni, graffi e morsi. Il rettile graffiò e morse con forza la spalla dell’essere arancione, fracassandogli l’armatura coi denti e serrando la mandibola con un suono secco. Il Susanoo urlò di dolore.

Hakkemisutsuko!” (Palmo Mistico) fece una voce dall’interno del bestione di energia all’improvviso.

Un improvviso getto d’aria solida dura come un muro di cemento investì la figura del drago, colpendolo in pieno e scagliandolo lontano dal Susanoo con rapidità e prepotenza. Vrangr ruggì dalla sorpresa, battendo le ali con forza per riuscire a riprendere il controllo del volo.

Dall’interno del Susanoo, Sarada tirò un sospiro di sollievo.

“Grazie, Hinata.” disse con un tono privo di emozione. “Mi hai salvata.”

La Hyuuga la guardò di sbieco, facendo un cenno col capo. “Di nulla.” si limitò a rispondere.

Un solo sguardo sul suo volto bastava a farle capire quanto l’Uchiha stesse soffrendo in quel momento. Hinata sentì una fitta di dolore al cuore nel vedere quello sguardo. Sarada non era più la stessa persona di prima. La sua faccia era improvvisamente mutata in una maschera priva di emozione, i suoi occhi rossi freddi e crudeli come non lo erano mai stati prima d’ora. Nessun segno di emozione che non fossero la rabbia e l’odio trapelavano dalla sua faccia.

La Hyuuga non poté fare a meno che sentirsi immensamente dispiaciuta per la ragazza accanto a lei. La morte improvvisa ed immediata di Boruto l’aveva letteralmente trasformata in una macchina da guerra.

Sarada stava agendo sempre più impulsivamente nella battaglia, e Hinata non aveva potuto fare a meno di rendersene conto. Attaccava con più enfasi e si difendeva molto meno, restando spesso scoperta per tentare mosse azzardate ed offrendo così al drago più opportunità per saltarle addosso e colpirla.

Era come se stesse attaccando non solo per uccidere il drago, ma anche per lasciarsi uccidere a sua volta.

Poi, di colpo, la realizzazione colpì Hinata in testa come un mattone. In un secondo, lei comprese quello che stava accadendo. Lo vide riflesso nello Sharingan della sua compagna.

La ragazza sgranò gli occhi.

Sarada voleva morire. Voleva sacrificarsi a sua volta contro il drago. Voleva seguire Boruto nell’oscurità. Era intenzionata a perdere la vita nella battaglia, perché aveva perso l’unico sprazzo di felicità che le era rimasto in questo mondo.

Sarada Uchiha voleva morire per raggiungere Boruto.

Hinata sentì le lacrime formarsi nei suoi occhi. Riusciva a comprendere appieno quello che la sua compagna stava provando in quel momento. Anche lei avrebbe probabilmente fatto la stessa cosa se Naruto fosse morto (Supplicò mentalmente qualsiasi divinità in cielo ed in terra per fare in modo che una cosa del genere non accadesse mai).

Ma Sarada non era l’unica che stava soffrendo. La morte di Boruto, in un certo senso, aveva afflitto tutti quanti nel gruppo.

Naruto era sempre determinato a vincere, ma Hinata riusciva chiaramente a vedere il dolore nei suoi occhi. Riusciva chiaramente a vedere il modo in cui il ricordo di ciò che era successo poco fa continuasse a tormentarlo e a distrarlo. Lo conosceva troppo bene per non riuscire a notare il suo dolore.

Gli altri due maggiormente afflitti da questo stesso pensiero erano Minato e Kushina. I due adulti non lo davano a vedere come Naruto, ma anche loro erano profondamente addolorati dalla perdita del nipote. Kushina aveva letteralmente pianto lacrime di disperazione alla vista di ciò che era successo a Boruto. Entrambi erano stati costretti a perdere la loro famiglia due volte di fila. La prima volta con Naruto, nel giorno dell’attacco del Kyuubi, e adesso infine con Boruto. Nessuno poteva restare impassibile dopo un’esperienza simile.

Persino Sakura e Sasuke erano cambiati dopo la morte del Nukenin. Entrambi erano diventati più seri e freddi, e avevano smesso di collaborare in gruppo assieme agli altri.

Mikoto e Fugaku apparivano invece molto più preoccupati che mai rispetto agli altri dopo quell’orribile avvenimento. Boruto era il più forte del gruppo, e senza di lui le loro speranze di vittoria erano quasi pari a zero. Non riuscivano a trovare un barlume di speranza in quella situazione disperata.

Hinata resistette all’impulso di piangere. Anche lei aveva perso qualcosa dentro di sé appena aveva visto il biondo morire con i suoi occhi. Aveva percepito un dolore che non si sarebbe mai aspettata di provare. Un dolore acuto ed intenso che ti attanagliava le viscere e che ti faceva versare lacrime senza che tu te ne rendessi conto.

Nell’ultimo periodo era riuscita ad avvicinarsi un po’ di più a Boruto. Era riuscita a conoscerlo, a chiedergli finalmente scusa e a parlare con lui. Era arrivata persino al punto di farsi abbracciare dal giovane senza che se lo fosse aspettato. In un certo senso, sentiva che Boruto aveva cominciato a farsi lentamente spazio nel suo cuore, anche se i loro rapporti non erano mai stati ottimali.

E adesso era tutto finito. Adesso, il suo futuro figlio era morto.

Ma, per quanto tutti loro stessero soffrendo, nessuno poteva comprendere appieno ciò che provava Sarada.

Certo, Hinata e Naruto avevano perso il loro futuro figlio, ma la giovane Uchiha aveva perso la persona che amava. Aveva perso la persona con cui voleva passare il resto della sua vita, con cui voleva avere dei figli e con cui voleva invecchiare insieme. Nessuno di loro poteva comprendere appieno il suo dolore.

Hinata strinse i pugni, tentando invano di distogliere dalla mente quei pensieri. Adesso non era il momento di piangere. Non poteva permettersi di distrarsi. Avevano ancora un obiettivo da raggiungere. La missione non era ancora terminata.

Il Susanoo di Sarada sfrecciò con forza nel cielo, sempre più in alto.

La giovane Uchiha accumulò improvvisamente una grande quantità di energia nell’occhio destro, chiudendo le palpebre ed osservando il drago con lo sguardo omicida e carico di rabbia dell’occhio sinistro.

“È giunto il momento di farla finita!” ruggì mentalmente con odio. “Adesso te la vedrai con la mia tecnica più potente!”

Vrangr discese in picchiata verso di lei, ruggendo a pieni polmoni e spalancando le fauci per inondarla di fiamme. Ma la ragazza non si mosse, continuando ad accumulare chakra nell’occhio chiuso.

Un rivolo di sangue cremisi le colò sulla guancia. Un dolore pulsante le pervase la testa. Il dolore nel suo corpo si unì all’energia accumulata, rendendola sempre più potente, più concentrata.

E poi, rilasciando tutto l’odio e la rabbia nel suo cuore, la ragazza attivò la tecnica che risiedeva nel suo occhio destro, spalancandolo di scatto.

ENTON: Taiyosakebi!” (Pianto del Sole) esclamò mentalmente con un urlo di guerra.

Un forte suono acuto si sentì nell’aria all’improvviso appena la giovane attivò la tecnica, ed il cielo stesso sembrò pulsare di energia per un istante.

Vrangr si arrestò di botto appena i suoi sensi lo allertarono di un pericolo, osservandosi attorno con sospetto.

E poi, all’improvviso, scoppiò letteralmente l’inferno.

Le nuvole nel cielo si squarciarono improvvisamente, mostrando finalmente i primi raggi di luce oltre la coltre di nubi. Vrangr si voltò di scatto verso l’alto, sgranando gli occhi per lo stupore.

Una misteriosa e gigantesca pioggia di fuoco si era improvvisamente formata attorno a lui, e stava letteralmente piovendo contro di sé da tutte le direzioni. Un getto rapido e scattante di proiettili di fuoco rossi stava scendendo addosso a lui con forza e rapidità disumane da tutte le direzioni, da sopra, da sotto e dai lati, pronto ad incenerirlo senza pietà. Era come se fosse stato improvvisamente rinchiuso all’interno di una sfera invisibile di energia che sputava fiamme, incapace di evitarle.

Il drago non ebbe il tempo neanche di ammiccare.

La raffica di fuoco lo colpì senza pietà con forza e precisione, investendolo completamente in una marea di esplosioni continue e potenti. Vrangr ruggì di dolore, incapace di fare nulla. Ma la pioggia di fuoco non accennava a terminare, e per ogni colpo che andava a segno, c’erano sempre più fiamme che continuavano a formarsi e a discendere verso di lui in picchiata per colpirlo. La tecnica continuò a durare per alcune decine di secondi, generando poi una serie di esplosioni gigantesche che si susseguivano a raffica e che impedivano al nemico di muoversi.

Hinata rimase di sasso, guardando la tecnica usata da Sarada con sconvolgimento e stupore. Anche Naruto assieme ai suoi genitori osservò la scena dal basso con incredulità.

All’interno del Susanoo viola, Sakura e Sasuke sgranarono gli occhi, osservando con stupore ciò che stava accadendo davanti a loro.

“Dunque è questa la tecnica oculare segreta di Sarada!” realizzò con interesse Sasuke. “L’avversario viene circondato da una sfera di energia che continua a scagliargli addosso proiettili di fuoco illimitati che continuano a generarsi ogni secondo! È una tecnica micidiale! Sembra che abbia ereditato il mio controllo della Fiamma!”

Sakura era allibita. “Non ho mai visto una cosa simile!” esclamò tra sé. “Che tecnica oculare è mai quella?”

Il boato delle continue esplosioni continuò a riecheggiare con forza nel cielo, fino a quando, dopo alcuni secondi, la tecnica cessò e la pioggia di fuoco fu interrotta.

Sarada crollò in ginocchio all’interno del suo Susanoo, respirando affannosamente e poggiando una mano sul suo occhio destro che continuava a versare sangue. Hinata si avvicinò subito a lei.

“Sarada!” esclamò, allarmata. “Stai bene?”

L’Uchiha annuì debolmente, continuando ad ansimare. “S-Sto bene! Questa tecnica richiede un consumo enorme di chakra, quindi sono soltanto indebolita dallo svuotamento improvviso delle mie riserve. Posso continuare a-“

Non riuscì neanche a terminare la frase che subito il suo Susanoo cominciò a dissolversi nel nulla, divenendo dapprima scheletrico e subito dopo scomparendo nel nulla.

Hinata afferrò Sarada con le braccia, gridando per lo spavento appena le due ragazze presero a precipitare nel vuoto. La giovane Uchiha strinse i denti, sconvolta.

“Sarada!” urlarono Sasuke e Sakura appena videro le due ragazze precipitare dal cielo.

Tentarono di intervenire, ma non ce ne fu bisogno. Minato teletrasportò all’istante entrambe le giovani a terra grazie al Marchio lasciato su di loro, facendole atterrare sane e salve sul suolo. Fugaku e Mikoto si portarono subito da loro, pronti a soccorrerle.

“C-Che spavento…” balbettò la Hyuuga, scioccata ma illesa.

Minato sospirò. “Non essere così impulsiva Sarada!” le intimò subito dopo, fissandola con uno sguardo serio. “Se non ci fossi stato io, tu ed Hinata sareste potute morire! Non puoi sprecare chakra in modo così avventato!”

La ragazza non rispose, lo sguardo puntato a terra con gli occhi semiaperti privi di emozione.

Naruto alzò la testa in alto, vedendo il Susanoo di Sasuke che atterrò accanto a loro con un tonfo.

“Ha funzionato?” domandò Kushina seriamente, osservando la nuvola di fumo generata dalle esplosioni di prima.

Sarada annuì lentamente. “La mia tecnica lo ha colpito di sicuro, non ho dubbi.” rispose lentamente, la sua voce bassa e stanca. “Ma non so dire se abbia avuto effetto o meno.”

Tutti gli otto compagni alzarono lo sguardo al cielo, i loro occhi puntati con intensità nel punto dove si trovava il drago. Dopo alcuni secondi carichi di tensione, il fumo si diradò completamente, permettendo a tutti di vedere cosa c’era all’interno.

Naruto e gli altri sgranarono gli occhi.

Vrangr era sempre lì, il suo corpo completamente illeso ed il suo sguardo feroce puntato verso di loro, i denti snudati in un crudele ghigno di scherno.

“Credevate davvero di esservi liberati di me?” ruggì con forza nell’aria. “Patetici umani! Nessuno può liberarsi di me! Non esiste nessuno in grado di potermi ferire! Io sono l’essere più forte dell’universo!”

“N-Non può essere!” esclamò Sakura, completamente sconvolta. “Non lo ha nemmeno scalfito!”

Fugaku sentì un rivolo di sudore colargli dalla fronte. “Come può quel mostro essere così forte?” sibilò con rabbia. “Nessuno dei nostri attacchi ha effetto su di lui!”

Vrangr emise una lugubre risata, mostrando i denti. “I vostri tentativi di uccidermi sono patetici ed inutili! I vostri colpi non mi scalfiscono neanche! Le vostre spade non possono toccarmi! Le vostre fiamme mi fanno solo il solletico! Non c’è nulla che potete fare contro di me!”

Poi però, Naruto sgranò improvvisamente gli occhi, sconvolto.

“Q-Questo è…”

Il drago batté una volta le ali, sollevandosi leggermente in alto per poi tuffarsi in picchiata contro di loro con le fauci spalancate.

“E ADESSO È GIUNTA PER TUTTI VOI L’ORA DI MORIRE!” ruggì con forza, precipitando verso il suolo, pronto ad ucciderli tutti.

Minato s’irrigidì. Sarada sgranò gli occhi. Sasuke assunse una posa di difesa col Susanoo. Naruto rimase a bocca aperta. Hinata si portò le mani alla bocca, terrorizzata.

Ma Vrangr non riuscì mai a raggiungerli. Tutto ciò che i gli otto ninja sentirono subito dopo fu un ruggito fragoroso ed un tonfo pesante ed immenso.
 
RWAAAAAAR!
 
Vrangr sentì improvvisamente una fitta lancinante di dolore al fianco destro, ma non fece in tempo a voltarsi che subito qualcosa di duro ed incredibilmente potente lo colpì in faccia con una potenza mostruosamente micidiale che lui non si sarebbe mai e poi mai aspettato, facendolo tentennare dal dolore.

Precipitò verso il basso con un ruggito senza poter riprendere il controllo del suo corpo a causa del dolore, crollando a terra pesantemente con un boato immenso, frantumando roccia, pietra e facendo tremare tutte le montagne. Un gigantesco polverone si innalzò nel cielo nel punto dello schianto, seguito dal rumore sommesso e profondo del ringhio del drago.

Naruto e tutti gli altri rimasero completamente sconvolti a causa di quello che avevano visto. Nessuno di loro si mosse, nessuno riuscì a parlare o fare qualcosa. Tutti continuarono a fissare con gli occhi e le bocche spalancate dallo stupore e dallo shock quella misteriosa creatura comparsa così all’improvviso.

Nessuno riuscì a proferire una singola parola. Nessuno riuscì a dire nulla.

“Q-Q-Quello… Quello è…” esclamò mentalmente Naruto, allibito e scioccato come tutti gli altri.

Dinanzi a tutti loro, intento a volare nel cielo con maestosità e vigore, era comparso un altro drago.
 
 



“C-Cosa diavolo è… quello?” riuscì a dire lentamente Mikoto dopo alcuni secondi di silenzio glaciale. La sua voce era contemporaneamente spaventata, confusa, allibita e sconvolta.

Minato osservò la creatura nel cielo con gli occhi sgranati. “Un drago!” esclamò, completamente perso. “Quello è un altro drago!”

“Da dove è saltato fuori?” disse Sasuke, scioccato. “Perché è comparso così all’improvviso? Cosa diavolo succede?”

Non avevano mai visto una creatura simile prima d’ora. Il suo aspetto era simile a quello di Vrangr, ma il corpo e le dimensioni erano completamente diversi.

Rispetto al drago nero, esso presentava una forma allungata, quasi serpentina, ed il suo corpo raggiungeva la lunghezza complessiva di almeno venti metri o forse più. Aveva quattro piccole zampe artigliate, due anteriori e due posteriori, di dimensioni ridotte rispetto a quelle di Vrangr. Due possenti ali si stagliavano dal suo dorso, ciascuna di almeno cinque metri di dimensioni.

Tutto il suo corpo era completamente etereo e trasparente come quello di Kurama, ma il suo aspetto era quasi liquido, come se fosse composto interamente da acqua, ed era di un colore blu intenso con sfaccettature che variavano di diverse tonalità di azzurro in base alla luce che rifletteva su di esso. Il dorso era interamente provvisto di una serie di spuntoni acuminati che attraversavano il drago dalla testa alla coda.

La testa poi era veramente inquietante. Era grossa, sottile ed appuntita, con una lunga serie di denti affilati che spuntavano fuori. I suoi occhi erano sottili e fosforescenti, di un colore blu elettrico che sembrava quasi generare elettricità pura col suo solo sguardo. Le ali e le zampe inoltre erano circondate da raffiche sottili di vento che ruotavano attorno al drago con costanza e ritmicità.

Il drago alzò la testa al cielo e ruggì la sua ira, emettendo un ruggito metallico e potente come un tuono, mentre un fulmine improvviso si scagliò nel cielo dietro di lui. Una raffica di vento si generò dalle sue fauci, mentre l’acqua che scorreva nel suo corpo prese a muoversi con forza, quasi come se fosse viva.

Naruto e gli altri rimasero senza fiato di fronte a quello spettacolo. Non riuscivano a crederci. Non riuscivano a credere ai loro occhi.

Una tempesta.

Quell’essere che stavano vedendo coi loro occhi, quel drago dinanzi a loro sembrava quasi essere l’incarnazione stessa della parola tempesta. Acqua, vento e fulmine che si univano insieme a formare una creatura mostruosa e potente, in grado di sbaragliare qualsiasi cosa dinanzi a sé.

Il corpo di Naruto prese a tremare dopo alcuni secondi di sconvolgimento totale. Le sue mani presero a muoversi incessantemente appena il giovane percepì l’energia di quella creatura.

Non era un’energia malvagia e disgustosa come quella di Vrangr. Il chakra di quel drago era completamente diverso. Era tortuoso e agitato come il vento, scattante e freddo come il fulmine, eppure era anche calmo e piacevole come il mare. Era di colore azzurro, proprio come il suo corpo, ed impregnava l’aria con un a sensazione di agitazione e movimento. Sembrava quasi che l’energia stessa di quel drago non riuscisse a trovare pace, restando sempre in movimento attorno a sé.

Ma la più grande differenza che c’era tra quell’energia e quella di Vrangr era la sua composizione.

Se l’energia di Vrangr poteva definirsi come l’odio puro ed incarnato, allora quella emessa dal drago blu era la rabbia incarnata. Era composta principalmente da rabbia, furia e ferocia. Una rabbia talmente intensa che avrebbe fatto impallidire qualsiasi cosa dinanzi a sé. Un feroce disgusto ed astio per tutto ciò che osava opporsi al suo volere. Ma non solo.

Vi erano anche diverse sfaccettature di varie emozioni al suo interno oltre che alla rabbia. C’erano tracce di sensazioni come la calma, l’amore, il desiderio, la felicità e soprattutto la determinazione.

Una smisurata ed indomabile determinazione bruciava all’interno di quell’energia come fuoco. Una passione ed una decisone talmente forti da sembrare indistruttibili dinanzi a qualunque minaccia. Un’ardente determinazione capace di compiere qualsiasi cosa pur di raggiungere il proprio obiettivo.

In sostanza, l’energia di quel misterioso drago era meno malevola rispetto a quella di Vrangr, ma decisamente più intensa e ardente. Aveva l’aspetto di un fuoco indomabile. Di una passione incontenibile. Di un traguardo agognato da sempre.

Un’energia incredibilmente simile a quella che aveva anche-

Naruto scosse la testa di scatto, tentando di distogliere la mente da quei pensieri. Non era la stessa cosa. Non poteva essere la stessa cosa. Non aveva alcun senso.

Kushina si accorse immediatamente della sua inaspettata reazione, e si voltò di scatto verso di lui, preoccupata.

“Naruto!” esclamò la donna, tesa e sconvolta. “Cosa ti succede? Che cos’hai?”

Tutti si voltarono verso di lui.

Il biondo scosse la testa, incapace di credere a quello che stava percependo grazie a Kurama. Dentro di sé, anche la Volpe rimase sconvolta ed in silenzio, tentando di analizzare quello che stava percependo coi suoi sensi.

“N-Non è possibile! Non può essere!” fu tutto ciò che riuscì a pensare il biondo.

“Ohi tonto!” lo richiamò ancora Sasuke, il suo volto pieno di tensione e spavento. “Si può sapere cosa succede? Cosa ti è preso questa volta?”

Naruto non rispose. Non poteva rispondere.

Sentì una lacrima calda colargli sulla guancia inspiegabilmente. Sentì il cuore cominciare a battere all’impazzata. Un barlume di speranza gli nacque inspiegabilmente nel cuore alla possibilità che quell’energia che stava sentendo fosse davvero-

NO!

Per quanto ci avesse sperato per un istante, non poteva essere la stessa cosa. Non riusciva crederci. Non POTEVA crederci. Quell’energia non poteva essere la stessa. Non era possibile, non era logicamente fattibile.

Eppure la sua mente gli stava urlando con forza il contrario. I suoi sensi gli stavano praticamente gridando ciò che lui contemporaneamente sperava e negava di voler sentire.

Tutto quello che stava sentendo attorno a sé gli stava urlando proprio ciò che lui in quel momento non riusciva ad accettare.

Quel chakra non poteva essere il suo!

Prima che potesse riscuotersi dai suoi pensieri, Naruto vide Vrangr rialzarsi da terra con uno scatto feroce, alzando la testa al cielo e ruggendo dalla rabbia e dalla sete di vendetta nei confronti di quell’altro drago che lo aveva colpito prima. La montagna tremò sotto il peso della sua furia, l’aria si fece densa e vischiosa a causa della sua energia orripilante e malvagia.

Il drago nero scattò in avanti con le zampe, correndo per circa dieci metri prima di effettuare un balzo in aria e librarsi di nuovo nel cielo, ringhiando con forza e decisione contro il suo nuovo avversario ed ignorando del tutto gli otto ninja rimasti a terra.

Per tutta risposta, il drago blu ruggì a sua volta con forza, avvitando il corpo lungo e sottile fino a formare delle spirali e discendendo verso l’avversario serpeggiando nell’aria.

Naruto e gli altri osservarono la scena da lontano con gli occhi sgranati. Hinata attivò il Byakugan.

E poi, all’improvviso, la ragazza trattenne il fiato.

“Boruto!” 
 

Drago e drago si schiantarono l’un l’altro, ruggendo e ringhiando. Vrangr azzannò coi denti il collo del nemico, sferrandogli poi una zampata alle ali. Ma il drago blu non si lasciò intimorire, avvolgendo tutto il proprio corpo attorno a quello immenso del rettile nero, bloccandogli anche la zampa prima che potesse colpirlo.

Vrangr ruggì di dolore sotto la stretta possente dell’avversario, gemendo e scuotendosi nel tentativo di liberarsi dalla presa. Il drago blu azzannò a sua volta il suo collo coi denti, facendogli sfuggire un ruggito acuto ed intenso di dolore.

Ma il Divoratore di mondi non si arrese, usando tutta l’energia che aveva in corpo per strattonarsi fuori dalla presa con un colpo di ali potentissimo che lo fece scivolare via dalla spirale mortale che lo aveva bloccato prima.

Il drago nero si votò verso l’avversario, ringhiando ferocemente.

“Tu!” ruggì con odio e rabbia, osservando la figura di colui che era immerso all’interno del corpo del drago blu. “Come puoi essere vivo? Ti avevo ucciso!”

All’interno del corpo del drago, Boruto ghignò con ferocia, unendo le mani insieme per accumulare sempre più energia.

“Hai la memoria corta, schifoso drago?” ribatté con sarcasmo, fissando col Jougan il gigantesco mostro. “Avevo detto che sarei stato io ad ucciderti, ricordi? Sto solo mantenendo fede alle mie parole!”

Vrangr ringhiò sommessamente. “Cosa diavolo hai fatto?” domandò ancora con furia, osservando il drago etereo che lo avvolgeva completamente. “Come osi mutare la tua energia in forma di drago in mia presenza? Noi draghi siamo gli esseri più potenti dell’universo! La tua patetica imitazione è un insulto alla mia specie!”

Con suo sommo stupore, Boruto scoppiò a ridere appena finì di parlare. Il suono delle sue risate acute riecheggiò per alcuni secondi nel cielo, mentre il drago continuava a fissarlo con uno sguardo rabbioso e disgustato.

“Ti sbagli di grosso, drago!” rispose il guerriero con un tono serio appena si fu calmato. “Non ho affatto mutato il mio chakra in questa forma. Quella che tu vedi è la rappresentazione concreta del mio animo, la manifestazione fisica del mio essere nella sua interezza! La mia anima rappresentata nella sua vera forma!”

Vrangr sgranò gli occhi.

Il sorriso di Boruto si allargò. “Vedo che lo hai capito da solo!” riprese a dire subito. “La mia anima nella sua interezza ha assunto questa forma senza che io lo volessi! Questo lascia spazio ad una sola conclusione!”

Il Divoratore di mondi snudò i denti.

“In altre parole,” dichiarò infine il biondo, fissando l’avversario con determinazione e sicurezza. “Io possiedo lo spirito indomabile di un drago!”

“Impossibile!” ruggì subito dopo Vrangr, rabbioso. “Un patetico cucciolo d’uomo come te non potrebbe mai possedere l’animo di uno di noi! Una cosa del genere non è possibile! Voi umani siete solo una specie debole e patetica, destinata a perire sotto la supremazia dei più forti! Non esiste nessun umano capace di possedere lo spirito di un drago!”

Boruto ghignò. “Eppure io sono qui davanti a te!” disse di nuovo con sarcasmo. “Ed oggi ti dimostrerò che noi umani non siamo affatto una razza debole e patetica come tu credi!”

Poi, il suo ghigno divenne ferale, la sua espressione si fece crudele e spietata. I suoi occhi si aggrottarono, pieni di ferocia e brama di uccidere.

“E LO FARÒ ELIMINANDOTI UNA VOLTA PER TUTTE DA QUESTO MONDO!” dichiarò con ferocia e determinazione.

Senza aggiungere altro, il drago blu ruggì tutta la sua ira, scagliandosi addosso all’avversario con potenza. Vrangr ringhiò, accettando la sfida e caricando a sua volta contro la bestia eterea.
 
 
Minato, Kushina e gli altri si voltarono di scatto verso Hinata, i loro occhi sgranati all’inverosimile.

“Hinata!” esclamò Sarada, sconvolta ed incredula. “C-Cos’hai appena detto?”

La ragazza continuava a fissare il cielo coi suoi pallidi occhi bianchi, il suo volto pieno di shock, confusione, sollievo ed incredulità.

“Boruto!” disse di nuovo la Hyuuga, il suo tono più forte. “Boruto si trova all’interno di quel misterioso drago apparso dal nulla! Quel drago è fatto completamente con la sua energia!”

Naruto crollò in ginocchio, un sorriso incredulo e sincero stampato in faccia.

“Lo sapevo!” mormorò con un tono colmo di sollievo e gioia. “Lo sapevo! Era davvero la sua energia quella che avevo percepito prima! Non me lo stavo immaginando!”

Sakura si voltò leggermente verso il cielo, fissando con incredulità il drago blu che serpeggiava in alto dinanzi a Vrangr.

“Ma com’è possibile?” esclamò la giovane, incapace di comprendere. “Boruto era stato colpito in pieno dall’attacco del drago! Come ha fatto a sopravvivere?”

Sarada sentì un profondo senso di gioia invaderle il cuore appena realizzò quello che stava succedendo. Una lacrima le colò sulla guancia, mentre un sorriso ricolmo di felicità e stupore le contornò le labbra.

Boruto era vivo.

Non riusciva a crederci. Era come se un sogno, un miracolo si fosse avverato dinanzi ai suoi occhi. Il suo amico d’infanzia era vivo. Non era stato ucciso dal drago. Era ancora vivo. Era ancora qui con lei.

“Grazie al cielo!” ringraziò mentalmente, cercando di arrestare le lacrime. “Grazie al cielo! Sei vivo, Bolt!”

Gli occhi di Fugaku si ridussero a due fessure. C’era qualcosa che non quadrava in tutta questa faccenda. “Ma se Boruto è davvero sopravvissuto,” cominciò a dire, il suo tono freddo e glacialmente serio. “Allora perché si trova all’interno del corpo di quel drago? Cosa significa tutto questo?”

Tutti si ammutolirono all’istante. Quella era davvero una bella domanda. Tuttavia nessuno di loro sapeva come rispondere. Non avevano idea di quello che fosse successo. E, a pensarci bene, le domande senza risposta erano molte.

Come aveva fatto Boruto a sopravvivere? Cosa gli era successo? Perché adesso si trovava all’interno di un drago volante?

“Cosa diavolo sta succedendo?” esclamò mentalmente Naruto, incapace di comprendere cosa fosse accaduto al suo futuro figlio all’improvviso.

La voce di Kurama nella sua testa lo fece riscuotere dai suoi pensieri.

‘Credo di aver capito cos’abbia fatto quel moccioso.’ disse improvvisamente la Volpe, il suo tono serio e calmo.

Naruto, nella sua mente, si voltò di scatto verso il suo amico Bijuu. “Huh?”

Il Kyuubi lo fissò col suo sguardo indecifrabile. ‘Pensaci bene, Naruto!’ tentò di farlo ragionare il Demone. ‘Quel ragazzino sarebbe dovuto essere morto! Eppure, dopo appena due ore dal suo decesso, è comparso misteriosamente nel cielo, avvolto da una cappa di energia a forma di drago simile in tutto e per tutto alla modalità Bijuu che anche io e te siamo in grado di utilizzare!’

Il biondo sgranò gli occhi dopo alcuni secondi di riflessione. “Stai dicendo che è riuscito in un qualche modo a ricevere del chakra da qualcuno?”

‘Più che da qualcuno,’ lo corresse Kurama. ‘Io credo che lo abbia ricevuto da qualcosa!’

Naruto rimase a bocca aperta appena comprese cosa fosse successo.

Ma qualcuno lo batté sul tempo. Infatti, prima che Naruto potesse dire a tutti la sua scoperta, anche il Quarto Hokage raggiunse la stessa conclusione nello stesso istante, parlando per primo e battendolo sul tempo.

“Ha attivato il Potere del Risveglio!” esclamò Minato, basito. “Boruto è riuscito ad attivare il Potere dei manufatti!”

Tutti gli altri sette ninja si voltarono verso l’Hokage.

“COSA?!” urlò Kushina, estremamente sconvolta e con gli occhi puntati sui due draghi che volavano nel cielo.

Sarada rifletté un instante. “In effetti la cosa ha senso!” disse dopo un attimo di silenzio. “Questo spiegherebbe la misteriosa comparsa del drago!”

“Ma com’è possibile?” esclamò Sasuke dopo di lei, confuso. “Boruto non aveva idea di come usare quel Potere fino a qualche ora fa! E adesso è riuscito ad evocare un drago? La cosa non ha senso!”

Minato annuì. “Eppure è l’unica spiegazione logica che abbiamo al momento,” disse a tutti lentamente. “Non abbiamo modo di sapere la verità fino a quando non sarà lui stesso a rivelarcela.”

Il silenzio tornò a regnare tra tutti i presenti, i quali ripresero a fissare dal basso i due giganteschi rettili nel cielo che avevano cominciato a scontrarsi a vicenda con morsi e graffi, udendo i loro spaventosi ruggiti di rabbia.

“Ma se Boruto ha davvero attivato i manufatti,” disse improvvisamente Kushina, senza distogliere lo sguardo dai due mostri che lottavano con ferocia. “Allora cos’ è quel drago che ha evocato?”

Naruto sorrise. “Semplice!” rispose con un misto di gioia e orgoglio. “Quella è la sua Volontà di Fuoco!”



 

Note dell'autore!!!

Salve a tutti gente! Come promesso, ecco a voi il nuovo capitolo. Spero vi sia piaciuto almeno un pò. 
-4 capitoli al finale! CI siamo quasii

La situazione si fa sempre più complessa e confusa. Ci sono ancora molte domande a cui non abbiamo risposta. Tipo: Cosa è successo a Boruto? Come ha fatto a sopravvivere? Ma soprattutto, perchè quel tipo adesso si trova dentro il corpo di un drago? Ha attivato davero il Potere dei manufatti? Come ci è riuscito?
Per rispondere a queste domande dovrete attendere domani mattina, perchè il prossimo capitolo uscirà lunedì 18 dicembre!

Ringrazio in anticipo tutti coloro che leggeranno e soprattutto quelli che commenteranno o mi faranno sapere le loro opinioni. A prestissimo! ;)
   
 
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