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Autore: PrincessMiyu    24/12/2017    2 recensioni
Un incontro dettato dalla totale casualità, lascerà in Kagome ed Inuyasha un segno indelebile.
Due ragazzi dal carattere diverso, ma accomunati dalla grande passione per i film d’autore, che li porterà a scoprire che in comune non hanno solamente l’amore per le opere cinematografiche.
Un amore cercato, bramato, a tratti non corrisposto e anche sofferto, sono gli elementi perfetti di una storia d’amore meravigliosa che può essere migliore di qualsiasi film.
È davvero possibile che una pioggia di petali di ciliegio, possa far capovolgere completamente i mondi di due persone?
Ecco a voi la long di “At the beginning with you”!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo, Miroku/Sango
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 19: I wish you were here.
 
Pov Inuyasha
 
Mentre sono sul divano a fare zapping, annoiato come mai prima d’ora, penso a tutto quello che è successo: la morte di mia nonna, il fatto che abbia pensato di andare a vivere con Kikyo e poi la sparizione di Kagome. Sono tre giorni che provo a chiamarla e non mi risponde, o meglio, rifiuta le mie chiamate, e con tutta franchezza non me la sono sentita di andare a casa sua.
Chissà cosa diavolo l’è preso!
Il campanello mi distoglie completamente dai miei pensieri, così mi alzo per andare ad aprire la porta. Davanti a me trovo proprio l’oggetto dei miei pensieri.
- Ciao Kagome. – la saluto sorpreso, ma felice.
- Scusami se sono sparita, ma avevo bisogno di riflettere. –
- Su cosa? – non so perché saperlo mi rende decisamente nervoso.
- Posso entrare? Ci vediamo un film. – mi guarda con degli occhi che non ho mai visto e hanno un non so che di sensuale che non mi dispiace affatto.
Siamo seduti sul divano e mentre ho il telecomando, Kagome cerca di togliermelo dalle mani.
- Ma che fai? –
- Dai voglio scegliere io il film. Non lo scelgo mai. –
- Ma sentila! Non lo scegli mai? Ma se decidi sempre tu. –
Mi divincolo in modo da non farmi portar via il telecomando quando, ad un tratto, mentre Kagome si ritrova in ginocchio sul divano, me la ritrovo completamente attaccata addosso.
Non posso fare a meno di deglutire e smettiamo di ridere, ci perdiamo totalmente l’uno negli occhi dell’altro e poi il mio sguardo scende, inevitabilmente, sulle sue labbra perfette che mi hanno sempre fatto sospirare.
Non credo che stavolta riuscirò a trattenermi.
Sarà il più grande errore della mia vita, ma non posso più sottrarmi, così, d’impeto, azzero la distanza che c’è tra noi e unisco la mia bocca con la sua.
Kami! Sono dolcissime e morbide come le ho sempre immaginate.
Come ho fatto a trattenermi per tutto questo tempo? Non mi sono mai sentito così.
Voglio di più, molto di più, ma ho paura che Kagome non voglia. Cerco di staccarmi, ma sento che schiude la bocca e finalmente risponde al bacio.
Mi sento in paradiso in questo momento e appena sento le braccia di Kagome avvolgermi il collo, perdo tutto il mio autocontrollo e la stendo completamente sul divano.
Lascio le labbra per baciarle il collo con una foga che non credevo di avere. La sento ansimare mentre accarezzo quel corpo meraviglioso e questo mi fa impazzire ancora di più.
- Non hai idea di quante volte ho desiderato farlo. – affermo tra un bacio e l’altro.
- Oh Inuyasha. – ansima con un filo di voce che mi fa perdere la testa.
- Kagome mi fai impazzire. Ti voglio. –
- Inu-chan, ma perché mi chiami Kagome? –
Mi pietrifico all’istante appena sento quella voce che, purtroppo, riconosco. Mi stacco tremante e vedo che sotto di me c’è Kikyo e non Kagome.
Come posso essermi sbagliato? Non è possibile!
- Inuyasha, davvero provi questo per me? – sento all’improvviso la voce di Kagome dietro di me che mi guarda con aria quasi disgustata. – Credevo che noi due fossimo solo amici. Poi tu hai scelto Kikyo, come posso competere io? –
No, non è vero. Io stavo baciando te. Volevo te. Desideravo te.
Perché è andata a finire così?
- No Kagome, ti prego ascolta. Non è come credi. – la supplico, ma sembra che non mi dia retta.
Ma che sta succedendo?
Ad un tratto, mi accorgo che non mi trovo più nel mio appartamento, ma in una stanza completamente buia anche se riesco a vedere chiaramente Kagome.
- Mi spiace Inuyasha, ma non posso. Non voglio vederti mai più. – dice quelle poche parole che mi fanno male più di mille pugnalate messe insieme. Si volta dall’altra parte e si allontana da me. – Addio Inuyasha. -
- No! Ti prego Kagome... aspetta! - urlo con tutto il fiato che ho in corpo. Provo ad inseguirla, ma mi sento bloccato come se qualcuno mi stesse trattenendo. Mi giro e vedo che Kikyo mi ha letteralmente incatenato.
- Tu sei roba mia Inu-chan. Fattene una ragione. – mi dice con un ghigno decisamente divertito e cattivo.
- Roba tua? Ma vai al diavolo tu e le tue manie di possessione. Mi sono rotto di te. Lasciami andare. – controbatto facendo di tutto per liberarmi, ma senza successo. Non ho altra scelta che urlare a squarciagola fino a quando non si gira.
- Kagome non andare! Non vivo senza di te, ti prego! Kagome! KAGOME! –
 
 
 
 
 
 
 
 
Mi sveglio di soprassalto completamente sudato e con il cuore che non smette di battere.
Era solo un sogno!
Accidenti, sembrava così reale.
Mi sento così vuoto senza di lei. Mi manca da morire e non so come fare.
Sono così disperato che la sogno la notte… e che sogni!
Mi alzo dal letto e mi dirigo verso il bagno per farmi una doccia fredda, molto fredda. Dopo essermi fatto una buona tazza di caffè non mi sono ancora ripreso, anzi sembra che mi senta sempre peggio.
Prendo la chitarra, cosa che non facevo da tempo, e inizio a suonare la prima canzone che mi viene in mente.
 
 
Quindi tu pensi di saper distinguere il paradiso dall'inferno e
I cieli azzurri dal dolore.
Sai distinguere un campo verde da una fredda rotaia d'acciaio?
Un sorriso da un pretesto?
Pensi di saperli distinguere?
 
Ti hanno portato a barattare i tuoi eroi per dei fantasmi?
Ceneri calde con gli alberi? Aria calda con brezza fresca?
Un freddo benessere con un cambiamento? E hai scambiato
Un ruolo di comparsa nella guerra con il ruolo da protagonista in una gabbia?
 
Come vorrei, come vorrei che fossi qui
Siamo solo due anime sperdute che nuotano in una boccia di pesci
Anno dopo anno
Corriamo sullo stesso vecchio terreno. E cosa abbiamo trovato?
Le solite vecchie paure
Vorrei che fossi qui
 
Canto Wish you were here dei Pink Floyd, finché mi rendo conto che qualcuno è appena entrato nel mio appartamento.
- Dovete togliervi questa brutta abitudine di entrare così. – guardo il mio amico con sorriso sarcastico.
- Ho bussato, ma non mi hai sentito. – dice Miroku che mi guarda con sguardo compassionevole, come se fossi un cane bastonato. – Allora, chi vorresti fosse qui? – continua.
- Come? – chiedo come appena sceso dalle nuvole.
- L’ultima volta che ti ho visto prendere la chitarra in mano è stato quando ti sei laureato e hai praticamente stroppiato “We are the champions” dei Queen. Eri la felicità fatta persona quel giorno; ti vedo ora e posso assicurarti che nei tuoi occhi c’è solo tanta tristezza, perciò ti rifaccio la domanda: chi vorresti fosse qui? –
- Kagome non risponde alle mie chiamate e non ho la più pallida idea di dove sia, se sta bene, sta male. Vorrei solo capire il perché. – rispondo rassegnato.
Miroku si avvicina e si siede accanto a me.
- Per una volta mi vuoi ascoltare senza che tu mi dica che sto vaneggiando? –
Non ho la forza di controbattere quindi sarà meglio che questa volta ascolti sul serio.
Annuisco solamente così Miroku può proseguire.
- Ora come ora, pensi sul serio che sia Kagome quella che non ti sta facendo vedere chiaro? Sei ancora convinto che sia lei quella che ti sta offuscando la realtà? –
- Non so più niente. – affermo rassegnato.
- Ed è per questo che hai deciso di andare a vivere con Kikyo? Perché non sai niente? –
Non riesco a rispondere perché nemmeno io so che mi sia passato per il cervello quando ho parlato di questa mia “epifania” a Kagome.
In realtà lo so, ero talmente arrabbiato e deluso che non ho ragionato più. Non so perché, ma volevo provocarla, addirittura volevo che si arrabbiasse e mi desse dell’idiota per questa decisione.
E invece…
Miroku non sopportando il mio mutismo decide di proseguire.
- Inuyasha, hai solo paura, ma ora basta! Non sei più un ragazzino. Con Kikyo è stato un errore, fattene una ragione. Tutti sbagliamo, tante coppie si lasciano, anche quelle che stanno insieme da anni e anni. Non fartene una colpa per esserti innamorato di una persona mentre stavi con un’altra. È successo a tuo fratello, perché non poteva succedere a te? –
- Non è così. – rispondo secco.
- E com’è allora? Ti stai di nuovo chiudendo a riccio nel tuo insensato senso di colpa. Inuyasha svegliati! Perché non vuoi ammetterlo? È davvero Kikyo a bloccarti? Ti prego, almeno in questo, sii sincero. –
- È normale che debba pensare a Kikyo, sennò il problema non si poneva, ti pare? –
- Ok! Ti rifaccio la domanda e spero in una risposta un po’ meno idiota. Perché diavolo non lo ammetti? –
- Perché non posso farlo. –
- Oh Kami! Inuyasha quella non è una risposta. Perché non potresti? –
- Perché non so nemmeno io che diavolo provo! Non so che cos’è. Non so perché mi senta in questo modo. Se fosse tutto fumo negli occhi? Se non fosse reale? Cosa ci guadagnerei? -
- Sei proprio un idiota. Con Kagome sei te stesso, sei la persona più felice del mondo; invece Kikyo è solo il tuo burattinaio. Te ne rendi conto, vero? Adesso guardami negli occhi e dimmi: Miroku amo Kikyo e per Kagome non provo nulla. Abbi le palle di dirmelo! – mi incita a guardarlo negli occhi.
- Ma che vai sparando, perché dovrei dire una cosa del genere? –
- Se è la verità non dovresti avere problemi. –
Mi ammutolisco completamente, non ce la faccio a dirgli quello che mi ha chiesto, perché so che in fondo al mio cuore quella non è la verità, ma non posso permettermi di cedere… non è giusto.
- Sei un vigliacco Inuyasha. Il tuo terrore in questo momento è tutt’altro. Tu sai cosa provi per Kagome, lo sai sin troppo bene, ma hai talmente tanta paura di perderla sia come compagna sia come amica, che ti stai autoinfliggendo questa pena assurda per rispetto di una persona che per te non l’ha mai avuto. Mi dici cosa c’è di strano? Tu e Kagome siete sempre stati molto uniti, potevi metterlo in conto che ti saresti innamorato di lei. –
- Che diavolo di discorso è? Allora se fosse come dici tu, mi sarei dovuto innamorare di Rin, anzi sarebbe stato pure più plausibile visto che la conosco da una vita. –
- Ma di Rin tu non ti sei innamorato a prima vista, di Kagome invece sì! Mi ricordo il modo in cui la guardavi la prima volta che vi ho presentati al locale. –
In realtà quella era la seconda volta! Ma evitiamo di dirglielo.
- Che c’è, ora mi vuoi propinare la storia del colpo di fulmine? Piantala con queste stronzate da teenager. –
- Ah! Vuoi una stronzata meno da teenager? Ti accontento subito! Tra la tue paure più grandi c’è anche il fatto che pensi che per lei provi solo attrazione fisica mista ad un desiderio irrefrenabile di averla; ma fattelo dire da uno che ne capisce: se fosse stata solo una gran voglia di scopartela, l’avresti già fatto con o senza Kikyo. Perché, amico mio, la carne è debole specialmente per uno che aveva la sua notte di “fuoco” una volta la settimana. –
- Non è come dici tu, perché lo sai che in tre anni non ho toccato nessuna donna. E non è che non ne sentissi la mancanza. –
- Perché nessuna ti ha colpito come Kagome, e poi sei un bravo fidanzato. E ti dirò di più! Sono più che certo che tu non lo faccia con la tua fidanzata da un bel pezzo. –
- Che cosa ti dà tutta questa certezza? –
- Ti conosco! E se vuoi ti dico anche da quando. La butto lì: non hai più voglia di farlo con Kikyo da quando stavi per baciare Kagome mentre dormiva. E facendo un paio di conti, occhio e croce, tu non giaci con una donna da ben due mesi. Accidenti, per essere fidanzato è davvero tanto tempo. Mi chiedo come mai Kikyo non se ne sia accorta. – sostiene ironico.
Mi ammutolisco nuovamente a questa sua affermazione. Ma come diavolo ha fatto? È così evidente?
- Mi sa tanto che ho fatto centro! Allora vuoi altre delucidazioni? O ti ostini ancora a non capire? –
Anche se fosse come dice lui, come potrei fare questo a Kagome, siamo solo amici per lei, non potremmo essere nulla di più.
- Miroku non… – cerco di dire qualunque cosa, ma le parole mi muoiono in bocca.
- Ah ok! Quindi se per te non è nulla, allora non ti seccherà sapere che si sta frequentando con un tipo, giusto? –
- Come? – chiedo quasi terrorizzato.
- Si sta frequentando con un suo nuovo collega e, molto probabilmente, non ti risponde perché non vuole essere disturbata. Perciò è un bene che sia solo un’amica, le saresti solo d’intralcio. –
Il mondo mi crolla completamente addosso. Sta frequentando qualcuno? Che significa? Chi è questo tizio? Ma scherziamo?
Guardo il mio amico con paura, ma allo stesso tempo furioso.
- Questa è bella! Dici di non provare nulla per Kagome, ma hai il terrore che lei stia con un altro. – mi provoca facendomi ancora più innervosire.
- Non ho mai detto di non provare nulla. – mi faccio sfuggire senza pensarci.
- Oh ma davvero? Non l’avrei mai detto. – afferma con tono sarcastico. – Beh, fatti passare questa insana gelosia e vedi di fare pace col cervello. –
- Non sono geloso. Ho solo paura che la nostra amicizia venga compromessa da questo tizio venuto da chissà dove. – spiego abbastanza infastidito.
- Questo mi sembra un vero e proprio attacco di gelosia, ma fai un po’ come ti pare. Credi a quello che vuoi e continua a pensare che sia solo amicizia, tanto secondo te lei nemmeno ti guarda, vero? –
Perché mi sento così… svuotato… completamente svuotato?
Una coltellata farebbe meno male, questo è poco ma sicuro. Ho solo voglia di urlare e spaccare tutto.
- Noto che hai perso il dono della parola. Comunque non farti venire strane idee. Vuoi stare con Kikyo? Fallo, ma togliti dalla testa Kagome se davvero t’importa di lei. Di certo non ha bisogno che il suo “amico” – simula le virgolette con le dita – sia geloso per una scusa talmente stupida come quella che mi hai appena detto. –
- Perché ti ostini a dirmi di essere sincero sui miei sentimenti, però a condizione di restare lontano da Kagome? Perché vuoi che ci separiamo? A che gioco stai giocando? –
- Non è più gioco, amico. E vedo che forse la lampadina ti si è accesa se mi hai fatto questa domanda. –
Detto ciò, abbasso lo sguardo come se fossi stato sconfitto. Mi si stanno confondendo ancora di più le idee. Altro che lampadina!
- Voglio restare da solo. – lo prego non staccando gli occhi dal pavimento.
Sento Miroku che sorride come se sapesse quello che avrei detto. Questo è il rischio di avere un migliore amico che conosce ogni singolo lato del tuo carattere.
- Ti lascio allora. – si alza dal divano per dirigersi verso l’uscita, ma ad un certo punto lo sento fermarsi. – Ehi! – mi chiama incitandomi ad alzare lo sguardo – Tu credi che tra me e Sango sia sempre stato facile? Pensi che io o lei non abbiamo avuto paura? Non conoscerai bene Sango, ma conosci alla perfezione me. Sei partito che ero uno che saltava da un letto all’altro e al tuo ritorno hai trovato uno che ha una ragazza fissa a cui non potrei essere più che fedele. Sango non ha avuto storie meravigliose e l’ultima persona di cui si poteva fidare era proprio un libertino come me. Ma ci siamo trovati e ci siamo innamorati, prendendoci tutti i rischi che ne avrebbe comportato. Credi che tu sia l’unico ad avere paura? Se davvero vuoi una cosa devi prenderla, perché se aspetti potrebbe essere troppo tardi. Pensaci! – conclude, lasciando il mio appartamento.
Rimango solo con i miei pensieri e sinceramente non credevo che mi sarei sentito così devastato. E pensare che ho scelto io di intraprendere quella strada. Ho scelto io di non credere che tutto quello che sentivo fosse reale, ma per quanto mi sforzi sembra che tutto quello che ho fatto finora non sia servito a nulla, ma abbia solo peggiorato la situazione.
Ho fatto davvero di tutto per non perderla, ma cosa ho risolto? Mi sono solo creato un labirinto dal quale non riesco più nemmeno io ad uscirne. Come posso essere arrivato a questo punto?
Mi maledico per quello che sto pensando ormai da mesi: per Kikyo non provo più nulla o almeno quello che credevo di provare. Avessi provato per Kikyo anche solo una minuscola parte di quello che provo per Kagome, molto probabilmente qualcosa sarebbe stata diversa. Come anche sarebbe stato diverso se Kagome fosse stata più schietta nei confronti di Kikyo.
Non ho mai capito cosa lei realmente pensasse e quando avevo bisogno di un suo consiglio, su di lei non potevo contare; dovevo sempre sorbirmi la classica frase “fai quel che ti senti di fare”, ma perché diavolo devo fare quello che mi sento quando in realtà non sento assolutamente nulla? Non saperlo, ha fatto in modo che io fossi in qualche modo bloccato.
Scocciato, prendo il telecomando in mano e accendo la tv. Per fortuna è già sintonizzato sul canale del cinema.
No, non ci posso credere! Ma mi prendete in giro?
Stanno trasmettendo “Harry ti presento Sally” e non una scena qualunque, ma la classica delle classiche:
 
Harry: Ti amo quando hai freddo e fuori ci sono 30 gradi. Ti amo quando ci metti un'ora a ordinare un sandwich. Amo la ruga che ti viene qui quando mi guardi come se fossi pazzo. Mi piace che dopo una giornata passata con te sento ancora il tuo profumo sui miei golf, e sono felice che tu sia l'ultima persona con cui chiacchiero prima di addormentarmi la sera. E non è perché mi sento solo, e non è perché è la notte di capodanno. Sono venuto stasera perché quando ti accorgi che vuoi passare il resto della vita con qualcuno, vuoi che il resto della vita cominci il più presto possibile.
 
 
Possibile che pure i film debbano tormentarmi?
Di getto spengo il televisore perché dopo questa non voglio più sentire nulla. Mi alzo e mi avvicino al frigo dove è attaccata la famosa foto mia e di Kagome. Appena la stacco dal frigo e la tengo tra le mani continuando a fissarla come se ne fossi ipnotizzato, incomincio a fare una sorta di viaggio nel tempo, rivedendo tutti i momenti passati con lei, cercando di guardarla con occhi diversi, quelli con cui non ho mai voluto vederla.
Ripenso alla prima volta che l’ho vista al parco, ho creduto davvero di non aver mai visto ragazza più bella di lei e le ho anche fatto una foto per non dimenticarmela. Ricordo ancora come per pura casualità ci siamo incontrati la sera stessa e come sia stato bello poter parlare con lei anche se non ci conoscevamo. Per come si è presa cura di me in un modo che nessuno ha mai fatto senza che neanche glielo chiedessi. Ricordo in Germania, sicuramente è stata la settimana più bella della mia vita, dove sono riuscito a vedere cosa c’è in fondo al cuore di Kagome e ancora una volta avrei voluto stringerla a me; non avrei voluto nessun altro. Ancora, penso ad ogni suo sorriso, ad ogni sua parola, ad ogni suo gesto, che mi hanno lasciato un segno indelebile che ormai fa parte di me. Ripenso ad ogni brivido che provavo solo standole vicino, ad ogni sensazione che mi spingeva sempre più verso di lei. Ripenso al suo sguardo, il quale ho sempre avuto la presunzione che fosse solo per me e questo non faceva altro che confortarmi e placarmi l’anima, come quando mi ha trovato dopo la notizia di mia nonna; solo con la sua presenza e dolcezza sono riuscito ad affrontare quella sofferenza che credevo incolmabile, stando semplicemente tra le sue braccia, ma non riesco a dimenticare la grande delusione e tristezza che ho provato mentre mi evitava, proprio quando avevo più bisogno di lei. Mi ha fatto così male che non c’ho pensato due volte a parlarle della convivenza con Kikyo, come se volessi farle un dispetto. Però, per quanto mi abbia fatto male, i momenti passati con lei forse sono gli unici dove veramente mi sentivo bene, felice, sereno… vivo.
E ora saranno solo vani ricordi, poiché lei adesso sarà impegnata con qualcuno che non sarò io. Si innamorerà lasciandomi solo ed io non credo di potercela fare, non voglio separarmi da lei, non voglio che tutto questo finisca, ma soprattutto… non voglio che stia con nessun altro.
Sono uno stupido!
Ripenso alle parole della nonna quando andai a casa sua quest’estate: Cerca di non fare cose stupide. Non fare in modo che lei diventi il tuo “come sarebbe potuto essere”.
E come era prevedibile, adesso sono solo in cucina a deprimermi su una foto, ripensando ai momenti più belli della mia vita e rimuginando sul fatto che forse tutto quello che ho provato finora non era frutto della mia immaginazione, ma erano emozioni vere che ho nascosto per paura che tutto fosse effimero e che avrei potuto perdere in una folata di vento se solo avessi ceduto a quelle sensazioni.
In cuor mio l’ho sempre saputo. Devo solo dirlo, non posso andare avanti così.
Dillo Inuyasha!
- Mi sono innamorato di Kagome! – esclamo a voce alta come se mi volessi liberare di un macigno. Senza accorgermene mi è entrata così dentro l’anima da diventare una parte di me. Rido da solo come un matto per scaricare la tensione, ma davvero mi sento più libero dell’aria. Sono arrivato a questa conclusione e non posso fare a meno di sentirmi bene anche se molto triste. Ormai è troppo tardi, non posso rovinarle la vita dicendo di amarla solo per alleggerirmi la coscienza. Non posso essere così egoista! Adesso lei frequenta un altro e non posso farci niente, poi rovinerebbe la nostra amicizia. Credo che quello di stanotte sia stato un sogno premonitore, non posso permettermi di perdere ciò che ho di più caro e bello. Lasciarla andare sarà il mio unico gesto d’amore per lei. Ora c’è da sistemare la questione di Kikyo. A questo punto un paio di paroline gliele dovrò dire. Il fatto che io ami Kagome, di certo, non porterà come finale me e lei insieme per sempre felici e contenti che corriamo verso il tramonto, ma non posso stare con Kikyo, ora non più.
Mi squilla il telefono e, per un attimo, ho sperato che fosse Kagome, ma ovviamente non è lei.
Parli del diavolo!
- Sì, Kikyo, dimmi. – rispondo in maniera molto fredda.
- Ah beh, ormai sempre di pessimo umore ti becco. –
- Ho le mie ragioni. Senti dobbiamo parlare. –
- Ci vediamo domani, no? Come avevo deciso. – mi dice euforica.
- Non possiamo farlo oggi? –
- Lo sai che non mi è possibile. Per caso sei impaziente?
- È una cosa importante. Comunque se non puoi, allora a domani.  – chiudo direttamente senza darle il tempo di salutare.
Non sono dell’umore per tutti questi convenevoli.
Avrò una giornata intera per pensare e starmene da solo, aspettando che arrivi domani.
 
 
Pov Kagome
 
Mi sono ridotta proprio male ieri sera. Ha ragione Sango, cosa diavolo mi è saltato in mente? Meno male che non le ho accennato che stavo per farmi abbordare dal primo cretino che ho incontrato. Dovrei ingraziare Eri e Ayumi per avermi soccorso, se non ci fossero state loro, avrei fatto la cazzata più grande della mia vita.
Ho la testa che mi scoppia, per fortuna che Sango mi ha detto quella compressa, altrimenti non so a che livelli starei.
Accidenti! Per fortuna che nel mio momento da macchina della verità non mi sono lasciata sfuggire che Kikyo mi ha “gentilmente” invitato a sparire dalla vita di Inuyasha. Già oggi sembrava strana e se glielo avessi detto avrebbe iniziato una caccia alle streghe (o meglio, alla strega) che sarebbe rimasta nella storia. Non che mi sarebbe dispiaciuto, ma non voglio vedere cosa quella serpe è capace di fare, ne ho già avuto un assaggio.
Sono giorni che non mi faccio sentire e lui non smette di cercarmi. Non voglio sentire più niente.
Inuyasha ti prego, smettila! Non hai idea quanto mi stia costando tutto questo.
Voglio rinchiudermi in casa fino a quando non mi riprendo. Visto che nemmeno l’alcol è servito per poter dimenticare, a questo punto è meglio rimanere a casa e magari aspettare che un meteorite o il motore di un aereo mi si schianti addosso mentre dormo. Fa un po’ “Donnie Darko”, e queste manie suicide di certo non sono da me, ma mi sento davvero come se qualcosa mi avesse schiacciato. Ma devo andare avanti, lo devo fare per me. Non posso essere un corpo senz’anima per il resto della mia vita.
Mentre mi trovo in posizione fetale sul divano a piangermi addosso sento bussare alla porta.
Oh mamma! E se fosse lui? Che faccio? Che gli dico? Non ce la faccio ad affrontarlo ora.
Il bussare continua fino a quando chi c’è dietro alla porta non inizia a parlare - “Kagome ci sei? Sono la mamma!”- Mi avvicino di scatto alla porta per aprirle.
- Ciao mamma! –
- Ciao tesoro! Come mai c’hai messo tanto ad aprire? – dice, mentre la faccio accomodare in sala da pranzo.
- Non aspettavo visite. Pensavo fosse qualche venditore porta a porta. – invento su due piedi.
- Se lo dici tu! – risponde, non molto convinta della mia spiegazione. Mi scruta attentamente mentre preparo il thè e alla fine decide di riprendere la parola – Come sta la famiglia di Inuyasha? –
- Sono ancora molto scossi. Al funerale li ho visti distrutti. –
- E tu? –
- E io cosa? –
- Come stai? – mi chiede quasi con severità.
- Bene. – dico secca. Appena verso il thè nelle due tazze ricomincio a parlare. – Mamma, posso chiederti una cosa? –
- Dimmi. –
- Come hai fatto a disinnamorarti di papà? –
- Non mi aspettavo da te una domanda del genere. Credevo più plausibile che mi volessi fare una ramanzina sui valori della famiglia, su come io sia stata una pessima moglie. –
- Non ho mai pensato nulla del genere. Non sono io a doverti giudicare. Tutti sbagliamo nella vita, a volte riesci a rimediare e altre no. La mia domanda era seria: come si fa a non amare più una persona? –
- Semplicemente non si può. L’amore finisce, è vero, ma non puoi deciderlo certo tu quando smettere di amare una persona. Il dolore è atroce, a volte difficile da sopportare, ma il tempo guarisce ogni ferita. –
Rimango in silenzio dopo le parole di mia madre e fisso intensamente la mia tazza di thè, con la speranza che qualcuno o qualcosa mi dia qualche risposta.
Ad un certo punto, mia madre si alza facendomi distogliere dai miei pensieri e la vedo avvicinarsi alle foto che ho sul mobile. E guarda caso che foto ha scelto di prendere? Quella mia e di Inuyasha durante la festa aziendale.
- Formate proprio una bella coppia. – esordisce mia madre continuando a fissare la foto.
- Smettila di dire sciocchezze! – scatto irritata.
- Non sono sciocchezze, dico solo la verità. Poi devi spiegarmi perché ancora non glielo hai detto. –
- Che cosa avrei dovuto dirgli? –
- Che sei innamorata di lui. –
- È fidanzato. Non credo che serva altro per non dirglielo. –
- Non lo neghi allora. –
- Che lo nego a fare? Tanto per quel che vale! –
- Mah! Io dico che Inuyasha sia pazzo di te. E non uscirtene con la scusa che è fidanzato, perché questo non ha mai impedito a nessuno di innamorarsi di un’altra persona. Tuo padre lo sa bene! – conclude acidamente.
- Mamma! – la riprendo con fermezza.
- Scusa, scusa! Quello che ti voglio dire è che non sempre stare con una persona vuole dire amarla. L’amore ha talmente tante facce che per un certo istante può sembrare vero, ma basta incontrare la persona giusta per capire cosa realmente il cuore vuole. –
- Fidati, non è questo il caso. È molto più complicato. –
- E cosa non lo è? – mi sorride per poi darmi un bacio sulla guancia. Mi guarda dolcemente e continua – Tutto passa. Anche questa passerà! –
Con le lacrime che nuovamente prendono il sopravvento, mi fiondo tra le braccia di mia madre.
- Grazie. –
- Di nulla, tesoro. Ti voglio bene. –
- Anch’io. –
Dopo qualche minuto mia madre lascia il mio appartamento e resto nuovamente sola con i miei pensieri.
Dovrei sentirmi meglio, ma perché è così dannatamente difficile?
 
 
 
“L’amore fugge come un’ombra l’amore reale che l’insegue, inseguendo chi lo fugge, fuggendo chi insegue.”
Avrò letto e riletto quella frase di Shakespeare almeno un migliaio di volte, ma senza mai capirne davvero il significato. Mi sono sempre chiesta chi fosse così scemo da inseguire un amore che mai gli sarebbe appartenuto e che mai sarebbe stato ricambiato.
Chi l’avrebbe mai detto che, tra tutti, la scema in questione sarei stata proprio io?
 
Sono ancora qui a guardare il soffitto, con gli occhi pieni di lacrime a cercare di sforzarmi e convincermi che tutto quello che sto provando sia sbagliato, e che un amore non corrisposto è solo un modo come un altro per autopunirsi, ma più ci provo e più la mia mente ritorna alla prima volta che ho incrociato il suo sguardo.
Non lo sento ormai da quattro giorni. L’ultima volta che l’ho visto mi aveva confessato di voler chiedere a Kikyo di andare a vivere insieme. Come al solito non ho avuto il coraggio di dirgli nulla, ma stavolta la mia reazione è stata completamente diversa. Sono scappata e da allora non ho avuto più la forza né di vederlo né di sentirlo, rifiutando tutte le sue chiamate. So che non è un comportamento di cui andare fiera, ma in questo momento ho il cuore in frantumi e non credo che riuscirò a recuperarne tutti i pezzi.
Aver avuto l’amicizia di Inuyasha è stata la cosa più bella che mi sia mai capitata, ma se avessi saputo che innamorarmene mi avrebbe fatto sentire così, forse ci avrei pensato due volte. Però, col senno di poi, credo che anche se tornassi indietro altre mille volte, avrei sempre scelto Inuyasha.
Aveva proprio ragione Sango: “Chi di spada ferisce di spada perisce”.
Sento il campanello suonare, distogliendomi dai miei pensieri e con fatica vado ad aprire.
 
 
 
 
Angolino svago
 
 
Ciao a tutti voi *^* CE L’ABBIAMO FATTAAAAA
Santo Inuyasha finalmente ce l’ha fatta tra un po’ piango anch’io xD nemmeno io lo sopportavo più ahahahahahahha
Questo è l’ultimo capitolo dell’anno <3 spero di averlo chiuso bene e che vi sia piaciuto *^*
Continuo a dirvi grazie per tutto il supporto e per recensisce e legge ogni volta… i miei ringraziamenti non sono mai abbastanza.
Vi auguro di passare un felice Natale con i vostri famigliari e amici in salute e in allegria <3
Ci si becca all’anno nuovo con un nuovo capitolo intitolato “Ora lo so!” *^*
Alla prossima.
Un abbraccio e Buon Natale a tutti :*
PrincessMiyu
                                                                                                  
 
   
 
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