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Autore: Ely_Pommy    24/12/2017    1 recensioni
Come la vita famigliare o la malattia può diventare una favola?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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UNA STORIA QUOTIDIANA
Ciao Emma
-Ciao Sofia!
-Come è andata la scuola oggi?
-Bene, la maestra mi ha chiesto di scrivere una storia, ma non so come fare.
-Se vuoi posso raccontartene una io così puoi prendere spunto.
-Sì, dai!
-D'accordo allora...
Non molto tempo fa c'era un castello.
In esso abitavano due principessine,  i loro genitori: il re e la regina, e i loro nonni.
Come ogni giorno, la principessina maggiore si alzò all'alba.
I doveri regali e gli studi l'attendevano, ma prima di adempiere ad essi voleva porre i suoi omaggi alla regina madre: sua nonna.
In gioventù la sovrana aveva fatto molto, aveva svolto molte faccende impegnative, aveva viaggiato molto per l'intero regno ed era uscita a testa alta anche dai peggiori periodi di crisi.
Nonostante fosse donna caparbia e infaticabile, aveva un cuore d'oro: la sua famiglia e i suoi sudditi la adoravano.
Non faceva mai mancare nulla a chi ne aveva bisogno e per far del bene dava anche ciò che apparteneva alla famiglia.
Essa aveva tre figli: una femmina e due maschi.
La maggiore dei tre le aveva dato a distanza di 12 anni due nipoti, la prima delle quali aveva con lei un rapporto strettissimo.
La principessina trovò la nonna già sveglia, in attesa, seduta sul suo trono.
Il suo aspetto era, come sempre austero.
Poteva sembrare assente, ma i suoi occhi palesavano una vigile attenzione a tutto ciò che succedeva nel palazzo e nei terreni limitrofi.
Sovente si faceva accompagnare dalla sua dama presso le grandi vetrate del castello, con lo scopo di osservare attentamente lo svilupparsi della vita e della giornata al di fuori di esse.
In quel momento, quando la principessina fece capolino nella sala del trono, lo sguardo della saggia regina si posò su di lei.
La sovrana aveva cresciuto personalmente quella sua discendente e non mancava mai di dimostrarle la sua particolare benevolenza con i suoi cenni di sorriso: molto rari con gli altri membri della corte.
Come di rito fu la nipote a parlare.
La ragazza raccontò il suo timore per la giornata che le si sarebbe prospettata.
I maestri di corte erano molto esigenti e lei non voleva deludere la madre, sempre immersa nei suoi mille mila doveri; cercava  quindi conforto presso la nonna.
La principessina riportò inoltre i suoi diverbi con i genitori e il suo sconforto.
La regina, senza fiatare, le fece intendere che le avrebbe dato il suo appoggio e che i suoi pensieri sarebbero stati rivolti verso la sua preziosa nipote.
Nel frattempo fece sì che fosse servita la colazione che, di rito, veniva consumata sotto i suoi occhi dal regale marito, dalla giovane regina e dalla principessa.
Il genero della regina, invece, partiva presto dal castello per adempiere ai doveri del giorno.
Quando la regina fu rimasta col marito e la sua fedele dama, ella esigette essere accompagnata per le sale del palazzo, in modo da controllare ogni che ogni cosa fosse impeccabile.
La regina era una donna precisa, controllava sempre l'ora e nessuna lettera o comunicazione poteva passare o essere consegnata senza che lei ne sapesse il contenuto.
Essa era ancora una donna molto amata e molti parenti e popolani la salutavano e andavano a visitarla, anche se non tutti comprendevano il suo essere donna di poche parole.
La sovrana, nonostante qualche difficoltà continuava a farsi capire e a impartire ordini con autorevolezza, ma il suo cuore era sempre buono, non mancava mai a nessuno di rispetto, faceva in modo che a nessuno mancasse nulla, confortava chiunque ne avesse bisogno e si preoccupava di ricevere notizie se qualcuno dei suoi famigliari non faceva ritorno al palazzo per tempo.
Le cose che amava di più erano farsi raccontare le giornate dei suoi parenti, ricordare il passato e osservare i ritratti di famiglia.
-Sofia che brava questa regina! Mi ricorda qualcuno
-Sai, non hai tutti i torti. Uh sono le quattro. Scendiamo da nonna!
Ciao mamma, ciao nonna!
-Ehi! Ciao! Aspettate che sposto la nonna dalla carrozzina al divano.
Ecco fatto...vedi se riesci a farti salutare
-Ciao nonna! Che bello quando sorridi!
-Nonna, Sofia mi ha raccontato di una regina che ti assomiglia
   
 
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