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Autore: BellatrixWolf    25/12/2017    1 recensioni
Raccolta di brevi oneshot a tema SwanQueen. Si accettano prompt! Mandatemi un messaggio se ne avete.
Avvisi e prompt sono all'inizio di ogni capitolo.
Genere: Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Regina Mills
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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NdA: Buon Natale! Ecco la seconda oneshot della raccolta, questa volta in tema natalizio, e incredibilmente per tempo. Enjoy~
Prompt: Natale
Avvisi: /
Fuori fa freddo, nevica, ma l'aria della sera è illuminata da mille luci colorate che si alternano.

«Henry, no.» Un paio di occhioni verdi ed un broncio stanno fissando Regina, che risponde testardamente incrociando le braccia. «Sono le dieci, non puoi ancora aprire i regali.»

«Beh, da qualche parte nel mondo è passata la mezzanotte!» Rispose il ragazzino, adocchiando i pacchi colorati sotto all'albero. Dalla cucina arriva una risata, e la mora deve sforzarsi di non lasciarsi contagiare e mantenere lo sguardo severo.

«Non nel Maine, qui sono ancora le dieci. Quindi, dovrai aspettare.»

Henry fa per rispondere, ma Emma arriva in salotto tenendo un vassoio con tre tazze fumanti. «Suvvia, ragazzino. Un po' di cioccolata calda, un po' di chiacchiere in famiglia, e vedi che mezzanotte arriverà subito.»

«È una bugia e lo sai.»

«Quindi non vuoi la cioccolata calda? Va bene, ci smezzeremo la tua tazza, vero 'Gina?» La bionda lancia un'occhiata complice a Regina, che annuisce.

«Non vale!» Il ragazzino, seduto sul tappeto, si alza e corre a prendere la propria tazza, prima di sistemarsi nuovamente a terra. «Mi ricatti sempre.»

«Certo, sono tua madre.» Risponde Emma, ed è il turno di Regina di ridacchiare. Henry sbuffa e posa accanto a sé la tazza, ancora bollente, per guardare Emma sedersi sul divano accanto a Regina e porgerle la propria cioccolata calda.

«Ma, come hai convinto Mamma a decorare così l'albero?» Chiede dopo qualche attimo, e lei ridacchia, appoggiandosi allo schienale del divano.

«Beh...»

 

Avevano passato un'intera serata a discutere su come addobbare l'albero di Natale. Emma voleva fare qualcosa di originale, ed aveva trovato -non aveva voluto dire dove- delle decorazioni a tema Marvel.

«Ti proibisco di usare Iron Man come puntale.» Regina inarcò le sopracciglia, fissando la bionda negli occhi.

«Ma guardalo! È bellissimo. Ha pure il pugno alzato e la scia!» Il particolare puntale, infatti, era una riproduzione di Iron Man in volo, lucida e laccata. Regina lo trovava orripilante.

«E come luci cosa vorresti, il Bat-segnale?» Chiese la mora, sarcastica.

«'Gina, Batman è della DC.» Rispose Emma, mortalmente seria. «Non cadermi sulle basi per favore.»

Regina si portò la mano sul volto, massaggiandosi la radice del naso. «È di cattivo gusto.»

«È bellissimo.» Ripeté piccata l'altra, stringendo il puntale al petto con fare materno. «Allora, facciamo così, per ora metto da parte Tony-»

«Gli hai anche dato un nome?»

«IRON MAN SI CHIAMA TONY. Devo farti vedere più film. Trovo la tua mancanza di cultura disturbante.»

«Hai appena fatto un riferimento a Star Wars? Emma, dio.»

«Ti sei salvata in corner, io te lo dico. Comunque, dicevo, per ora metto da parte il puntale, guarda il resto delle decorazioni.» Disse, riponendo con cura Iron Man su un ripiano prima di indicare una scatola piena di luci blu e rosse, palline a tema supereroi e altri ornamenti in stile Marvel.

Regina sospirò esasperata, chiedendosi se stesse per sposare una donna o un'adolescente, ed andò a scavare tra le decorazioni che la bionda voleva tanto usare. «Posso concederti le luci.»

«Sai a chi sono ispirati i colori?» Chiese Emma, osservando la mora. «Ne va della nostra relazione, sappilo.»

«Spiderman?»

«Potrei baciarti.»

«Io non so più se sei seria o se mi stai prendendo in giro.» Regina le lanciò uno sguardo torvo, e la bionda si avvicinò con un sorrisetto, prendendole i fianchi.

«Dopotutto mi ami per il mio umorismo.»

«No, decisamente no.» La donna si stava visibilmente sforzando di trattenere un sorriso. Emma scosse la testa e si sporse a baciarla.

«Allora, le luci sono un sì. Poi?»

«Non demordi, eh?» Regina si sciolse dall'abbraccio e tornò a frugare nella scatola, tirando fuori una serie di pupazzetti non molto ben fatti di Hulk, Thor, Capitan America e Black Widow. «Questi sono un no assoluto. Senza possibilità di salvezza.» Emma non osò controbattere. Continuando a scavare, trovò un set di palline di vetro con i colori dei supereroi: quella di Hulk era viola e verde, quella di Black Widow ginger e nera, quella di Spiderman rossa e blu e così via. «Queste sono accettabili.» Non notò Emma alzare il pugno in aria in segno di vittoria, per fortuna della bionda.

Dopo aver scartato altre decorazioni fatte decisamente male, Regina aveva accettato di mettere sull'albero alcune piccole action figures, le luci, le palline di vetro ed un Deadpool vestito da angelo – principalmente perché Emma l'aveva implorata di metterlo.

Con della musica natalizia di sottofondo, le due si misero a decorare l'albero. La bionda insistette per sistemare Deadpool in alto, di modo che fosse ben visibile, ghignando come una bambina ogni volta che lo guardava, ed un po' alla volta appesero tutte le palline e le action figures, prima di mettere finalmente le luci.

«Ed ora il puntale. Andiamo, 'Gina, è in tema. Ormai non puoi dire di no al mio piccolo Tony.» La mora la adocchiò, quindi sorrise crudelmente. «Conosco quello sguardo ed ho paura per la mia incolumità.»

«Accetto il puntale ad una condizione.»

Emma sentì chiaramente un brivido lungo la schiena. «Che condizione?»

«Niente riferimenti o citazioni per un mese.» Rispose secca la mora, fissandola negli occhi. «A nulla. Né alla Marvel, né a Star Wars, né tanto meno alla Disney.»

«Marvel e Star Wars sono Disney.»

«Non ho sentito “accetto”.»

Emma sospirò, sconfitta. «Accetto.»

«Brava.» Regina le si avvicinò e le prese il mento, attirandola in un bacio. «E sappi che se infrangi il patto, vai in bianco.»

«REGINA NON FARE IL GRINCH.»

«Questo è un riferimento.»

«Il puntale non è ancora sull'albero.» si difese la bionda, guardandola male.

«A proposito, lo metti tu.» Stabilì la mora, aprendo la scala e sistemandola vicino all'albero.

«Come mai?» Chiese confusa Emma, prendendo il puntale e cominciando a salire mentre la donna le teneva fermo il ferro sotto ai piedi.

«Perché gradirei anch'io una bella vista.» Ghignò la mora, osservandola dal basso.

 

«...in buona sostanza, abbiamo fatto uno scambio.» Emma lancia un'occhiata a Regina, che sembra molto soddisfatta di sé. «Fino a gennaio devo rinunciare alle mie amate citazioni.»

«Non sopravviverai così a lungo.» Commenta Henry con un sorrisetto, prendendo un sorso di cioccolata calda.

«Beh, grazie per la fiducia ragazzino.» Guarda entrambi, aggrottando le sopracciglia. «Non è divertente quando sono io ad essere in minoranza.» Rotea gli occhi, quindi si volta verso l'albero e sorride. «Però ehi, ne è valsa la pena.»

  
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