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Autore: Feder122    26/12/2017    0 recensioni
Siamo in una linea temporale dove Frisk è caduto nell'Underground da adolescente (15 anni circa) e non da bambino. Chara invece è rimasta nell'Underground fino a quando non ha compiuto 16 anni. La storia è una Charisk. Chara NON è malvagia. Questa storia è già stata pubblicata su Wattpad, sono lo stesso autore (difatti il nome è lo stesso) solo che qui apporterò qualche modifica e qualche miglioramento. Spero che questa storia vi piacerà.
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Frisk
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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                               CAPITOLO 3
Appena furono entrati in casa, Toriel disse a Frisk: “Devi essere affamato, ti ho preparato una torta.”
“Sono INCREDIBILMENTE affamato, grazie mille.” rispose lui sorridendo.
“Vieni a mangiare e poi riposati, posso solo immaginare quanto sia stato stancante per te venire fin qui con quelle ferite. A proposito, come te le sei procurate?” 
I due si sedettero ad un tavolo e Frisk rispose: “In combattimento.”
“Combattimento?”
“Si, purtroppo quando avevo 12 anni ho perso casa e famiglia, da allora la mia vita è stata caratterizzata da continui combattimenti.”
“Terribile, te la senti di parlarmene?” 
“Vivevo in un grande villaggio arretrato che stava provando a diventare simile ad un città, ma c’era molta gente poco raccomandabile che governava con la forza, mio padre era uno di questi, quindi per molto tempo non ho avuto problemi come certi bambini della mia età. Tuttavia un giorno mi schierai contro mio padre e contro le sue atrocità, così divenni un rinnegato dalla mia famiglia e a mio fratello maggiore, che tentò di difendermi, toccò lo stesso destino. Purtroppo a nostro padre questo non bastava, voleva i figli che avevano osato ribellarsi a lui definitivamente fuori dai piedi, quindi mandò qualcuno ad ucciderci e mio fratello, per difendermi, morì.” Frisk si fermò un attimo per lo sconfortò che quei ricordi gli causavano, poi riprese: “Ecco perché combatto anche se non mi piace far del male agli altri, lo faccio sia per autodifesa sia perché desidero diventare forte ed aiutare persone innocenti che non possono difendersi da gente come mio padre, nel mondo ci sono molti prepotenti come lui e molti deboli com’ero io. Voglio difendere tutte quelle persone, come fece mio fratello con me. A spingermi è soprattutto il desiderio di riscattarmi, è innegabile che la causa principale della morte di mio fratello fu la mia debolezza.” 
Era la prima volta che Frisk parlava a qualcuno del suo passato, lo aveva fatto perché sapeva che questa volta poteva permetterselo. Aveva sempre dovuto nascondere la sua storia perché tutti l’avrebbero allontanato sapendo che uno pericoloso come suo padre lo voleva morto. In più aveva finalmente trovato una casa dove stare, non aveva mai chiesto accoglienza da nessuna parte, per paura che gli uomini di suo padre lo trovassero e facessero del male a chi lo accoglieva. Chara ascoltò ogni singola parola, sentire il raccontò di Frisk rinforzò la sua idea che la razza umana fosse feccia, ma fece anche nascere in lei il remoto pensiero che alcuni umani come Frisk non fossero così male. Tuttavia Frisk sapeva una cosa, che però non aveva detto, ovvero il secondo motivo per cui voleva diventare forte, era una cosa che ardeva in lui tanto quanto la voglia di proteggere i deboli, il desiderio di vendetta e l’odio che provava verso suo padre e tutti quelli come lui, in cui Frisk identificava quell’uomo. Toriel disse: “Scusa se ti ho fatto parlare di queste cose.”
“Non ti preoccupare.” rispose lui “Ma adesso basta.”
“Certamente, ecco a te la torta.” Frisk la divorò, poi disse: “Deliziosa.”
“Sono contenta che ti sia piaciuta, suppongo che tu sia stanco, ho ragione?”
“Effettivamente si.”
“Allora lascia che ti mostri la tua camera da letto.”
Così Toriel accompagnò Frisk davanti ad una stanza e lo salutò augurandogli un buon riposo. Entrato nella stanza, Frisk decise di scoprire qualcosa di più su Chara, quindi si sdraiò sul letto e le disse: “Avevi ragione, è davvero una brava persona. Ma dimmi, perché sostieni che sia tua madre? Sei palesemente un’umana, mi sembra abbastanza impensabile che da un mostro possa nascere un’umana.” 
Ella a questo punto decise di spiegargli come stavano le cose, un po’ perché cominciava a fidarsi di lui e un po’ perché era chiaro che non si sarebbe arreso fino a che non avesse saputo: “Ero un’umana, ma poi sono morta.” Frisk si mostrò ovviamente stupito e incredulo sentendola, così ella continuò: “So che è difficile credermi, ma è la verità. Lo vedi anche tu che sono un fantasma ed io ricordo perfettamente il giorno della mia morte. Quella volta volevo solo vedere un’ultima volta i fiori del mio villaggio, ma poi quei maledetti umani hanno attaccato me e…Asriel…diavolo è vero! Come ho potuto dimenticarmi di lui!? Asriel! Che cosa gli sarà successo!? Mi ricordo che…..” Frisk la interruppe: “Adesso calmati, chi è Asriel?” 
“Mio fratello, oltre che il mio migliore amico e figlio di Toriel. Un giorno mi sono…ehm…ammalata e quando ho capito che non mi rimaneva più molto da vivere gli ho chiesto un favore, volevo vedere un’ultima volta quei fiori e così ho voluto che mi portasse al mio villaggio, gli ho ceduto la mia anima per attraversare la barriera. Quando siamo arrivati al villaggio degli umani ci hanno attaccati, Asriel si è rifiutato di combattere e loro gli hanno fatto del male, poi...se solo Asriel si fosse difeso.” 
“La barriera non dovrebbe essere impossibile da superare per i mostri?”
“Si, ma se un mostro assorbe l’anima di un umano può oltrepassarla, forse è anche per questo che i mostri ti attaccano.”
“Ora so qualcosa su di te, ma molte cose non hanno ancora senso. Se sei morta come fai ad essere qui? Perché insisti nel dire di essere la figlia di Toriel? Lei è un mostro, non può essere la madre di un’umana.”
“Mi ha adottata, sono finita nel regno dei mostri quado ero bambina. Vedendo che ero ferita, Asriel mi ha trovata e mi ha portata a casa sua, quando ho raccontato a lui, Toriel e Asgore, cioè suo padre, che ero senza casa e senza famiglia mi hanno detto che me le avrebbero offerte loro, così ho vissuto per molti anni come figlia della famiglia Dreemur, la famiglia reale.”
“Famiglia reale?”
“Si, Toriel è la regina dell’underground, Asgore il re e Asriel il principe, ma ci sono delle cose che non capisco: Dove sono Asriel e papà? Perché mamma definisce questo posto casa sua? Qui non siamo nel castello reale, queste sono le rovine, ci troviamo esattamente dall’altra parte del regno rispetto a casa, anche se è una riproduzione fedelissima.” 
“Questo Asriel non potrebbe essere morto per mano degli umani che vi hanno attaccati?”
“No! Non è possibile! Non può essere vero!” Il tono di Chara era diverso, molto più triste e preoccupato, sembrava disperata. Non parlò più, assorta nei suoi pensieri. Dopo un po’ disse: “Devo scoprirlo! Ma come?” 
“Lo posso chiedere a Toriel.” fu la risposta di Frisk
“Buona idea.”
Così si alzò e andò nel salotto dove trovò Toriel, la quale gli chiese: “Come mai sei venuto qui? Pensavo fossi stanco e volessi dormire.” 
 “Si è così, ma vorrei farti un paio di domande.”
“Chiedi pure.”
“Tu vivi qui da sola? Senza nessuno?”
“Si, perché?”
“So che tu in realtà sei la regina dei mostri, Toriel. Dove sono il re Asgore ed il principe Asriel?”
Toriel stupita gli chiese: “Ma come fai a saperlo?”
“Lo so e basta. Ti prego di rispondermi.” 
“Ascoltami: Asriel è morto…..e Asgore, lui….non è più mio marito. Dopo la dipartita di nostro figlio e di nostra figlia avvenuta per mano di alcuni umani, ha fatto una legge a dir poco brutale: tutti gli umani che finiscono in questo posto devo morire. Quando ha deciso ciò io me ne sono andata dal castello e adesso vivo qui. Voglio proteggere gli umani che finiscono qui da quel demone patetico e vigliacco. Prima di te altri ragazzi e ragazze sono finiti qui, ho provato a proteggerli, ma per qualche motivo hanno tutti deciso di andarsene. Alcuni volevano tornare a casa, altri volevano andare proprio da Asgore per fargli cambiare idea, nessuno ha mai fatto ritorno. Ti prego non fare come loro!” Chara aveva capito tutto, tra le lacrime urlava: “Non ci posso credere! Non è vero! La colpa è mia! Voglio vedere papà e Asriel!” Frisk doveva fare una scelta, restare con Toriel e farla felice, o andarsene e spezzarle il cuore così da esaudire il desiderio di Chara ed…il suo. Voleva andare da Asgore perché quelli come lui erano la sua ragione di vita, sapeva che altri umani sarebbero potuti cadere lì sotto un giorno e che Asgore li avrebbe potuti uccidere, come al solito voleva difendere chi da solo non poteva farcela. Era pieno di determinazione. Allora disse con tono convinto: “Mi dispiace, ma se le cose stanno così non posso più restare, riuscirò dove gli altri ragazzi venuti qui prima di me hanno fallito!”
“Non puoi farlo!” gli urlò Toriel. “Quel maledetto demone ti ucciderà!” A queste parole Chara rispose: “Papà non è un demone!” continuarono a discutere per un po’ di tempo, poi Toriel prese una decisione.
                              FINE CAPITOLO 3
   
 
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