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Autore: pikychan    27/12/2017    2 recensioni
Pokémon Ideale e Verità, vale a dire Pokémon Nero Ideale e Bianco Verità.
Questa fanfiction, ambientata a Unima, parla del viaggio di tre amici vecchi e nuovi. Di una ragazza appena diventata Allenatrice che insegue costantemente la Verità del mondo ed è segretamente innamorata di un misterioso ragazzo incontrato per la prima volta a Quattroventi. Di un Allenatore che insegue da anni il suo sogno di diventare maestro Pokémon. Di un Allevatore costretto ad interrompere la sua esperienza da tirocinante in un Centro Pokémon.
Una grande avventura li aspetta e soprattutto un grande destino da compiere.
Quello che impareranno durante il loro viaggio? Chi può dirlo, solo voi potreste scoprirlo leggendo.
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Capitoli:
1. LA LEGGENDA
2. IL TEAM PLASMA
3. IL LUNA PARK (1° PARTE)
4. IL LUNA PARK (2° PARTE)
5. LA GELOSIA
6. IL POKÉMON MUSICAL
7. LA DICHIARAZIONE
8. LA TORRE DRAGOSPIRA
9. LA CHIAROLITE
10. IL CUORE
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Brock, Lucinda, N, Touko
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Videogioco
Capitoli:
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IL LUNA PARK (1° PARTE)
 

Ash, Brock e Touko sono appena arrivati a Sciroccopoli pronti a dirigersi verso il Centro Pokémon.

«Sciroccopoli è famosa per il suo Luna Park, vero?» domanda Ash guardando Touko.

«Proprio così.» annuisce. «Ricordo che da piccola ci andavo spesso con i miei genitori.» aggiunge ricordando con emozione i tempi passati.

«Che ne dite di farci un salto?» propone Brock. «Vi meritate una piccola pausa, sono giorni che siamo in viaggio.».

«È un’ottima idea!» esclama Ash.

«Anch’io sono d’accordo!» si associa Touko. «Andiamoci!».
 

I nostri eroi sono arrivati a Sciroccopoli.

Su consiglio di Brock, hanno deciso di prendersi una pausa e andare al famoso Luna Park situato nei pressi della città.

Chissà se anche oggi gli capiterà qualcosa che li stupirà.
 

Una volta arrivati al Luna Park Touko decide di andare sulle montagne russe con Oshawott lasciando indietro Ash e Brock.

«Perché non vai a divertirti anche tu, Ash?» gli chiede Brock.

In tutto in Luna Park non si sente che Touko gridare dall’entusiasmo, mentre al contrario suo Oshawott è terrorizzato ed è diventato verde dalla nausea.

«Sto pensando in quale giostra salire per prima.» risponde. «A te invece non piacciono le giostre?».

«Ormai sono grande, non mi attraggono per niente.» dice, ma poi gli cade l’occhio sul tiro a segno. «Ma tu guarda, c’è anche il tiro a segno...».

Dietro al bancone del tiro a segno ci sono tre ragazzi… o meglio due ragazzi e un Pokémon, solo che è vestito da umano.

Sorridono e salutano con aria pacifica, ma noi sappiamo bene chi sono in realtà. Solo Ash e Brock sembrano non capirlo…

Ash lo guarda incredulo con una gocciolona di sudore dietro la testa.

«Non hai appena detto che non ti interessano le giostre?».

«Ma quella non si può considerare una giostra, dai...» dice consapevole di essersi tradito.

Ash è sempre più incredulo…

«Comunque… io vado là… se mi cercate... mi trovate là...» farfuglia insicuro andandosene cercando di passare inosservato.

Ad Ash cresce nuovamente una gocciolona. Avrebbe potuto dirlo che il Luna Park gli piace anche se ormai è grande.

Proprio in quel momento gli cade l’occhio su una ragazza voltata di spalle. È davanti al camioncino dei gelati e anche se è girata la riconosce subito.

«Lucinda?» emette confuso.

La ragazza sentendosi chiamare si volta confusa rivelando di avere in mano due gelati alla vaniglia.

«Ciao Ash!» esclama felice vedendolo.

L’Allenatore la raggiunge.

«Che sorpresa incontrarti qui.» dice lei. «Aspetta, non dirmelo, stai viaggiando per vincere tutte le medaglie e partecipare alla Lega Di Unima, non è così?».

«Hai indovinato.» sorride accorgendosi solo ora dei due gelati che ha in mano. «Non ti sembra di esagerare?».

«Che intendi?» domanda lei non capendo a cosa si riferisce.

Il quel momento un altro ragazzo fa il suo ingresso raggiungendo Lucinda.

Ash riconosce subito quel tipo: è Diapo. L’Allenatore che era passato al Laboratorio Pokémon il giorno in cui Pikachu era stato colpito dal fulmine lanciato da Zekrom.

«Eccomi Lucinda.» dice. «Scusami se ti ho fatto aspettare.».

Tuttavia Ash non si spiega cosa ci facciano quei due insieme… se non altro l’idea di Lucinda non era di mangiarsi quei due gelati da sola.

«Ash, ti presento Diapo.» dice tradendo nel tono di voce di essere un po’ a disagio. «È un Allenatore di Pokémon come te.».

Diapo lo guarda con la stessa aria di sufficienza con cui lo aveva guardato quella volta al laboratorio.

«Ci siamo già conosciuti al laboratorio della Professoressa Aralia il giorno in cui sono arrivato a Unima.» spiega Ash non riuscendo a fare a meno di risultare fin troppo serio.

«Davvero?» emette quasi inconsapevolmente guardando Diapo. «Questa sì che è una sorpresa...» aggiunge.

Deve avere intuito una strana rivalità tra i due, perché si sente persino mortificata di aver fatto le presentazioni.

Diapo distoglie lo sguardo da Ash per posarlo su Lucinda.

«Puoi scusarmi?» dice Diapo. «Credo di aver dimenticato una cosa.» aggiunge per poi allontanarsi.

«Ok...» mormora poco sorpresa.

«Mi stupisce vederti con un tipo del genere.» commenta Ash.

«Perché?» chiede. «Riconosco che a volte sembra scostante, ma è un ragazzo con la testa sulle spalle.».

L’Allenatore non commenta, tuttavia non fa niente per sforzarsi di capirla. Continua a chiedersi come fa Lucinda a trovare interesse in un tipo del genere.

«E ora cosa faccio con questi gelati?» si chiede guardandoli preoccupata.

Probabilmente teme che si sciolgano prima che Diapo torni.

«Se vuoi uno puoi darlo a me, mi piace il gelato alla vaniglia.» torna a sorridere come se niente fosse.

«Scordatelo.» dice seccata dalla proposta.

«Era per dire!» esclama offeso.

«Infatti sto scherzando.» sorride. «Qualcuno deve pur mangiarli e per me due sono decisamente troppi.» dice dandogli uno dei due coni.

Iniziano a camminare e intanto scambiano quattro chiacchere.

«Allora?» chiede Ash. «Tu che ci fai qui?».

«Sono arrivata la settimana scorsa, dopo essere andata a Hoenn volevo assolutamente vedere Unima.».

«Sei stata a Hoenn?!» sgrana gli occhi. «Sul serio?!».

«Sì.» annuisce. «Sono andata a trovare Vera e ne ho approfittato anche per prendere parte ad alcune Gare Pokémon… ah, sono stata per un po’ anche a Johto e Kanto.».

«Perché non sei passata a trovare anche me!?».

«Tu sei sempre in viaggio!» esclama. «Sapevo che con buone probabilità non ti avrei trovato, così mi sono risparmiata il viaggio!».

«Se non ricordo male non sono il solo che non può stare fermo in un posto per più di un paio di minuti...».

«Non cambiare discorso!» esclama per poi tornare calma. «Volevo passare a trovare anche Brock, ma non l’ho trovato... forse ero andata all’indirizzo sbagliato...».

«Probabilmente era già partito per Quattroventi.».

«Che cosa?!» sgrana gli occhi fermandosi. «Anche Brock si trova in questa regione!?».

«Sì, sta viaggiando con me e Touko dopo che il Centro Pokémon presso il quale faceva tirocinio è stato sequestrato dalla polizia.» spiega sorridendo ingenuamente.

«Sta viaggiando con te?» chiede sorpresa. «Chi è Touko? … aspetta, perché è stato messo sotto sequestro il Centro Pokémon di Quattroventi?! Spiegami bene tutto!».

Ash le racconta tutto mentre riprendono a camminare e intanto poco più lontano Touko scende dalle montagne russe con espressione allegra.

«È stato troppo divertente!» esclama alzando le braccia al cielo.

Il povero Oshawott scende dalla giostra e dopo aver barcollato un po’ cade a terra privo di sensi.

«Oh, Oshawott...» emette mortificata guardandolo. «Credo che sia meglio farti rientrare nella PokéBall.» aggiunge prendendola dalla tasca e facendolo rientrare.

La ragazza alza lo sguardo e si accorge di essere molto vicina alla ruota panoramica.

Immersa completamente nei ricordi decide di avvicinarsi, seppur consapevole di non poterci salire. Bisogna essere per forza in due. Da piccola ci andava sempre con suo padre. Di solito venivano al Luna Park: lei, mamma e papà, ma la mamma spesso e volentieri restava giù a guardarli.

Touko, ormai più vicina, osserva la ruota panoramica. Ha sempre pensato che sia bello vederla in movimento anche quando non c’è praticamente nessuno sopra.

«Ciao Touko, ti va di fare un giro?».

Quando Touko abbassa lo sguardo e lo vede non ci può credere. Lui… N… dal tono sembra che sapesse già che sarebbe venuta lì.

Da quel giorno a Quattroventi, quando ha cominciato a viaggiare con Ash e Brock, l’ha incontrato spesso. Tutte le volte è finita con una lotta, ma Touko non ha alcun interesse a lottare con lui. Lo sa che non è cattivo. Non capisce cosa lo spinga a lottare per degli Ideali insensati.

In cuor suo spera sempre di riuscire a fargli cambiare idea, ma quando sembra esserci finalmente riuscita ecco che lui scompare di nuovo.

Anche questa volta è destinata a finire con una lotta? Quel suo sorriso la inganna e allo stesso tempo la fa rimanere senza difese, ma resiste, perché tanto sa che dietro a un sorriso così luminoso non può esserci che una profonda tristezza. E vorrebbe eliminare quella tristezza. Vorrebbe aiutarlo con tutte le sue forze…

Dopo che Touko ha accettato l’invito di N sono saliti sulla ruota.

Tra i due che un silenzio quasi imbarazzante, ma in realtà l’unica imbarazzata è Touko.

«Il panorama è incantevole, non credi?» commenta N a un certo punto guardando fuori.

«G-già...» balbetta lei.

All’improvviso la ruota si ferma e sono proprio nel punto più altro…

«Sembra ci sia un problema tecnico.» dice N.

Touko non dice niente, ma stranamente si sente tranquilla. Strano, pensa, e dir che lei aveva sempre pensato di aver le vertigini…

«Approfittiamone per conoscerci meglio.» dice girandosi a guardarla. «Come vanno gli incontri in palestra?».

«T-tutto bene...» bofonchia. «A te come va…? Hai pensato a quello che ti ho detto l’ultima volta che abbiamo lottato insieme!?».

« “Io e i miei Pokémon siamo una cosa sola, se loro soffrono io soffro con loro”?» ripete la frase che Touko gli aveva detto l’ultima volta che si erano visti. «Sì, ci ho pensato allungo e devo dire che ti ammiro ancora di più.».

«C-come…?» emette totalmente rossa in volto.

«Magari fossero tutti come te, Touko...».

L’ultima frase di N è talmente malinconica che le spezza il cuore. Sa di avere ragione quando dice che N è tanto gentile e brillante quanto triste e solo…




Angoletto dell'autrice:

Ciao a tutti ^^
Purtroppo le feste sono finite in poco tempo T^T (ora aspettiamo solo l'ultimo e il primo dell'anno).
Spero vi sia piaciuto questo capitolo, lo dico solo a titolo informativo: questa è la prima parte perché essendo un capitolo molto lungo ho preferito dividerlo in due parti.
Da parte mia comunque mi sono divertita molto a scrivere questo capitolo, perché c'è Lucinda (in assoluto il mio personaggio preferito <3) e perché Touko e N ce li vedo molto bene insieme anche se non li ho mai shippati più di tanto (è la storia che hanno creato nel videogioco a renderli carinissimi insieme <3).
Ora vado, alla prossima.
Ciao!

  
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