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Autore: tsukuyomi_    02/01/2018    1 recensioni
Vari proverbi Giapponesi in cui, come personaggi principali, ci saranno il vecchio genio di Konoha e la kunoichi più tagliente della serie.
[ 1 # Lei.
2 # Lui.
3 # Forgiare il carattere.
4 # Non perdere tempo!
5 # Tale padre, tale figlio
6 # Maledizione di famiglia!
7 # Se si parla, appare
8 # Un gesto per te ]
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Saru mo ki kara ochiru
[ Anche le scimmie cadonono dagli alberi ]





 


« Anata... » 
Tentò la donna, piazzandosi dinanzi al marito tremendamente giù di morale da qualche tempo, steso a pancia in giù sul divano rosso con il cuscino posto sopra alla nuca, come a voler creare una barriera tra lui e il resto del mondo. 
Temari si portò le mani ai fianchi, piegando un poco il capo di lato, sospirando tra il divertito e il seccato. 
Si mordicchiò come d'abitudine il labbro inferiore; aveva giornalmente a che fare con due bambini, e di questo, da anni, ne era ormai fermamente convinta. 
Se però ci fosse stato un premio in paglio, tra marito e figlio, chi avrebbe vinto il primanto? 
Difficile a dirsi. 
« Puoi evitare di fare il depresso, vero? » 
« Perché? »
Fece poi lui, immerso in un'ulteriore conversazione — probabilmente mandata avanti a botta e risposta in solitudine nella sua testa, alzandosi successivamente con uno slancio fuori dalla sua naturale pigriza dal divano, afferrò rapidamente il viso della moglie tra le mani, nel tentativo di cercare e specialmente trovare una valida risposta al suo grande dilemma che da più di una settimana lo affligeva. 
Era venuto a conoscenza di quel fatto per puro caso, senza neanche desiderarlo...
« Io l'ho avvisato più e più volte... perché non mi ha dato ascolto? Perché poi proprio lei? »
La donna lo scrutava tra il sorpreso e il sollazzato, interdetta su come reagire a quel comportamento così ambiguo per quel pigro e apatico uomo che aveva deciso di sposare; meglio lasciarlo parlare a vuoto o mettergli un poco di sale in zucca?
« Lei... lei è... è... è la figlia di lui! ». 
Temari inarcò senza neanche accorgersene le bionde sopracciglia, soffocando a stento una risata sul nascere. 
Suo marito era andato. 
Perso. 
Il suo elevato QI, senza fallo e decisamente garantito, era partito per una lunga e duratura vacanza a migliaia di chilometri di distanza da Konoha. 
« Lui è nostro figlio » rispose calma la donna, posando la mano destra sulla rispettiva mano sinistra del marito, ancora avvinghiata come una piovra al suo viso. « E tu dovresti essere felice per lui. È stato molto più rapido di te, sai? Glielo devo far notare... » continuò lasciando vagare sulle labbra un sorriso che, a occhio e croce, poteva essere considerato in vari modi. 
« Non hai nulla in contrario tu, Temari? », chiese l'uomo, allibito da quella sconcertante verità che si parava dinanzi al suo viso. 
Lei scosse il capo, ridacchiando, mentre levava le mani del marito dal proprio viso. In continuazione, pochi secondi più tardi, lasciò un casto e lieve bacio sulle labbra della sua ameba preferita, prima di indietreggiare di qualche passo. « Forse in un primo momento... » affermò schietta la donna, immersa nei suoi vari pensieri. « Ma devo ammettere che, ragiunta poi la lucidità, ci ho pensato su. Infondo sta crescendo, ha ormai sedici anni, ha capito di aver perso la testa per quella ragazza molto prima di te e... - stanno migliorando le nuove leve di questo clan, sai? -, beh, lei è una tipa in gamba, solare, volenterosa, energica e a quanto pare, da quel che mi ha raccontato la madre, anche dal pugno di ferro! Penso terrà bene in movimento Shikadai. Cosa posso desiderare di meglio come madre? »
Shikamaru, scosso e decisamente ancor più giù di morale per non essere neanche compreso dalla consorte, si lasciò ricadere con un tonfo sul divano, disperato, come un peso morto. 
« Ma si tratta di lei! L'ho vista in fasce, non capisci? »
« Quante storie, Shikamaru! » sbottò alla fine Temari, esasperata da quella conversazione senza capo né coda, mandata avanti dalla mentalità troppo sigillata del marito su quel specifico argomento. 
« Tu non capisci... » borbottò in risposta, ritornando con il capo sotto al cuscino, che attenuò il rumore del suo sbuffo contrariato. 
In quel preciso istante, nella stanza, comparve un curioso Shikadai; prima osservò la madre con sguardo indagatore, che si dimostrava divertita e al tempo stesso alterata; poi, successivamente, il padre... decisamente abbacchiato e più spossato di quanto non fosse quotidianamente. 
Decise di non farsi vari e infiniti viaggi mentali ma chidere direttamente alla fonte che tutto conosce: sua madre. 
« Kaa-chan... cos'ha papà? ». 
« Oh, niente di potenzialmente mortale. Geloso, forse... » ipotizzò la bionda Nara scuotendo il capo, facendo oscillare con forza i quattro codini, osservando con sguardo fin troppo allegro il primogenito. 
« Vai a lavart- ». 
Ma venne bloccata repentinamente dal figlio; il ragazzo mosse spedito la mano di fronte al viso, borbottando spiegazioni di come, quel giorno, la seccatura sputa fuoco lo avesse premurosamente invitato a casa sua, con l'ovvio consenso della madre. 
Temari rimase talmente stupita dal non riuscire a ribattere alcunché, notando con gli occhi da gatta il figlio ormai sedicenne uscire a pieno ritmo da casa, ben contento della silenziosa reazione materna. 
« Vedi? » chiese finalmente Shikamaru, intervenendo quando fu sicuro di non avere più il figlio in casa, alzando il cuscino con fare irato e terrorizzato al tempo stesso. 
In fin dei conti, doveva pur terminare la conversazione cominciata con la sua personale seccatura. 
La donna, sorprendendolo come in tutti quei anni di conoscenza era riuscita a fare, terminò in una portentosa e liberatoria solare risata che, in qualche modo che non riuscì a spiegarsi, lo contagiò. 
Si diresse verso la porta che dava sulla cucina e, con fare divertito e spensierato, affermò: « La maledizione dei Nara colpisce ancora! ». 

Anche i migliori falliscono. 












NOTE AUTRICE: Devo ammettere che scrivere questo capitolo mi è piaciuto molto; mentre lo stavo scrivendo, per l'appunto, mi sono immaginata la scena e più volte devo dire che mi è scappato un sorriso. 
Non devo far scattare capitan ovvio, vero? 
Avete compreso chi è la personale seccatura di Shikadai, no?
Ebbene, se non l'avete compreso, non esitate a chiedere! 
Spero che il capitolo vi piaccia! ^^ ]


 
   
 
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