Anime & Manga > Captain Tsubasa
Ricorda la storia  |      
Autore: foschi    07/01/2018    7 recensioni
Kazuki si svegliò di colpo per l’improvviso peso sul suo corpo «Takeshi?» chiamò non appena vide il compagno stretto a lui.
«Grazie!» esclamò lui, il sorriso a trentadue denti sul volto ed una luce di felicità nei suoi occhi.
«Di che parli?» la voce era ancora impastata per il sonno e nelle sue teste sentiva un fastidioso ronzio. Il sorriso di Sawada si aprì ancor di più mentre, felice come un bambino, mostrava la calza color verde bosco con bon bon bianchi e morbidi, toppe bianche troneggiavano su quel verde.
«È arrivato il Befano!» esclamò baciandolo con impeto. Seppur ancora intontito, l’attaccante rispose al bacio, pensando che non c’era risveglio migliore se non quello. Avrebbe rifatto mille volte il befano – non è che gli andasse molto a genio essere definito così, ma alla fine era un nomignolo divertente – se questo gli valeva il sorriso felice sul volto del compagno e quei baci appassionati.
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Danny Mellow/Takeshi Sawada, Kazuki Sorimachi/Eddie Bright
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

È arrivato... il Befano?!

 

 

 

 

Titolo: È arrivato... il Befano?!

Rating: Verde

Genere: Comico, Romantico, Slice of life

Personaggi: Takeshi Sawada/Denny Mellow x Kazuki Sorimachi/Eddie Bright

 Pairing: Yaoi

Avvertimenti: OOC                                           

Note dell’autore: Siccome  l’ispirazione proprio non mi manca e queste feste non aiutano, eccomi con un nuovo racconto questa volta legato alla festa dell’Epifania – mannaggia a me ed il proposito di dedicare una fiction ad ogni festività >.<

E nulla spero abbiate passato una buona Epifania che la Befana vi abbia portato tanti dolci! :D

Ringrazio di cuore Melanto, Guiky80, Mahlerlucia, AngelRoses1987 e lenea per il loro supporto! *^*

Buona lettura!

 

 

 

 

 

 

 

A Kazuki non era sfuggita la luce che si era accesa negli occhi del compagno quando, fermo davanti ad una vetrina, aveva visto calze di ogni colore appese su ceste piene di dolci; poteva avere anche vent’anni, ma il lato bambinesco di Takeshi non sarebbe mai scomparso -  e lui ne era contento, gli trasmetteva un senso di leggerezza e felicità: solo con lui riusciva ad essere più rilassato, l’aveva addirittura invitato a convivere con lui, vista l’autonomia che aveva conquistato con l’assunzione in un club di calcio abbastanza rinomato.

 

«Ti piacciono i dolci?» aveva sussurrato guardando il compagno

Sawada aveva sorriso imbarazzato grattandosi la testa «Mi piacciono le calze, così colorate e piene di dolci... ma sono un po’ troppo  grande per queste cose.»

 

Ed era stata proprio quella vetrina piena di dolci insieme alle parole del compagno a dargli l’idea per ricambiare il regalo di Natale che Sawada gli aveva fatto dichiarandosi. Non avrebbe mai pensato che lui, così rigido e formale, si sarebbe ritrovato in un negozio circondato da bambini urlanti che volevano ora questo dolce ora quello e mamme che urlavano “se non fai il bravo la Befana ti porta il carbone”; sospirò rassegnato, deciso ad uscire quanto prima dal negozio – proprio non li sopportava i bambini.

 «Scusami giovanotto.» una vecchietta l’ aveva chiamato destandolo dai suoi pensieri e  facendolo sussultare.

Sorimachi si voltò, un sorriso tirato sul volto ed il cuore accelerato per lo spavento – perché poi la vecchina era anche brutta, una vera e propria befana. «Sì, mi dica.»

«Mi aiuti a prendere quella calza? Sai è per mio nipote che mi hai chiesto...»

Se avesse potuto sparire al momento, il calciatore l’avrebbe fatto: si era pentito di quell’idea quando aveva sentito le urla dei bambini, gli mancava solo la vecchia pettegola; sospirò ricordando che stava facendo tutto quello per il compagno e  per vedere il sorriso che tanto amava sul suo volto. «Ecco la sua calza.» sospirò porgendo la calza alla donna.

«Grazie, giovanotto, grazie! Non si trovano più questi giovani così educati... ma tu fai la calza per la tua fidanzatina?»

L’attaccante divenne rosso, mentre annuiva alle parole della signora che sorrideva benevola «Sei proprio un bravo giovanotto, ai miei tempi...» e la donna continuava a parlare, a vuoto perché lui non la ascoltava più.

Arrivò alla cassa con un’espressione sfinita, la vecchietta che ancora parlava alle sue spalle; la cassiera ridacchiò di fronte alla scena,provando pietà per il giovane che la pregava di sbrigarsi. Solo quando fu fuori dal negozio e dopo aver salutato la vecchia tirò un sospiro di sollievo: promemoria, mai più entrare in un negozio di dolciumi il giorno dell’Epifania. 

 

 

~~~~~~

 

«Ma dove eri finito? Sei mancato di casa per tutta la mattina!» Sawada gli si fece incontro attraversando il piccolo soggiorno arredato sobriamente con mobili scuri. L’appartamento era l’ideale per vivere in due; anche se piccolo, era caldo e confortevole e loro avevano da subito deciso che quella sarebbe stata la loro casa. L’attaccante sorrise mentre  gli regalava un bacio sulla fronte «A discutere con una vecchietta.» ridacchiò di fronte alla faccia perplessa del compagno.

«Che vuoi dire?»

Ma l’unica risposta che ricevette fu il sorriso enigmatico del calciatore che lasciò perplesso l'ex centrocampista del Toho.

 

 

~~~~~~

 

Era notte fonda, Sawada dormiva pacificamente, rannicchiato al suo fianco mentre lui era ancora sveglio: aveva aspettato che arrivasse la notte e che Takeshi andasse a dormire per preparare il suo regalo – era troppo intelligente per capire che stava combinando qualcosa e lui era incapace di nascondergli le cose.

Si voltò a guardarlo: sembrava proprio un angioletto mentre dormiva, le labbra erano dischiuse, i grandi occhi nascosti dietro le ciglia lunghe ed i tratti erano rilassati. Si alzò, mezzo assonnato, sporgendosi prima su di lui e dandogli un bacio sulla fronte, era il momento per preparare il suo regalo, peccato solo che Takeshi avesse appena socchiuso un occhio e l’avesse visto alzarsi.

 

Con uno sbadiglio silenzioso, Kazuki aveva appena finito di sistemare la calza: guardò la sveglia sul muro che segnava le quattro di notte. Aveva cercato di essere quanto più silenzioso possibile ma, mannaggia a lui, nel prendere i dolci nascosti nel divano a contenitore che avevano comprato era andato a sbattere e questo gli aveva causato una mezza imprecazione, niente di strano se Takeshi si fosse svegliato. Guardò la calza soddisfatto per il suo operato, nonostante la botta che ancora gli doleva: ora non gli restava che posizionarla sul tavolo in modo che il compagno potesse vederla appena sveglio. Aveva appena posato la mano sulla maniglia della porta del corridoio quando essa si aprì di scatto, un Sawada mezzo addormentato si parò davanti a lui, illuminato parzialmente dalla piccola lampadina alle sue spalle.

«AH!» urlò l’attaccante saltando sul posto spaventato: sembrava che avesse appena visto un fantasma.

«Perché gridi? E che ci fai sveglio?» mugugnò Takeshi grattandosi un occhio.

«Mi hai spaventato!» sussurrò, una mano sul cuore che ancora batteva veloce «Stavo andando al bagno, dai torniamo a letto.» mise un braccio intorno alle spalle del compagno, accompagnandolo a letto; il centrocampista si strinse a lui, poggiando il volto sul petto di Sorimachi che si addormentò accarezzandogli i neri capelli corti.

 

~~~~~~

 

 

Kazuki si svegliò di colpo per l’improvviso peso sul suo corpo «Takeshi?» chiamò  non appena vide il compagno stretto a lui.

«Grazie!» esclamò lui, il sorriso a trentadue denti sul volto ed una luce di felicità nei suoi occhi.

«Di che parli?» la voce era ancora impastata per il sonno e nelle sue teste sentiva un fastidioso ronzio. Il sorriso di Sawada si aprì ancor di più mentre, felice come un bambino, mostrava la calza color verde bosco con bon bon bianchi e morbidi, toppe bianche troneggiavano su quel verde.

«È arrivato il Befano!» esclamò baciandolo con impeto. Seppur ancora intontito, l’attaccante rispose al bacio, pensando che non c’era risveglio migliore se non quello. Avrebbe rifatto mille volte il befano – non è che gli andasse molto a genio essere definito così, ma alla fine era un nomignolo divertente – se questo gli valeva il sorriso felice sul volto del compagno e quei baci appassionati.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’ Au trice

 

 

Salve! :D

Avrei dovuto pubblicare ieri questa storia ma una serie di contrattempi me l’hanno impedito -.-“

Questa fiction è tratta da una storia vera: il 5 notte mi sono ritrovata ad andare in giro per casa lasciando calze sul tavolo, tipo sonnambula. Quando sono tornata a letto ho avuto l’idea di sfruttare la mia esperienza da Befana per questa fiction ed ecco qui un Kazuki come “Befano” ed un dolcissimo Takeshi – per me è come un bambino in queste occasioni.

Unica nota: ad inizio fiction, il corsivo indica ubn flashback!

Spero che un po’ questa fiction sia piaciuta e che abbia fatto ridere! Spero anche che la Befana sia stata generosa con voi! :D
Un bacione alla prossima,

Olivier_Rei

   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Captain Tsubasa / Vai alla pagina dell'autore: foschi