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Autore: Calya_16    07/01/2018    5 recensioni
Daryl va a trovare Carol, eppure quella notte d'inverno succede qualcosa di comune per molti, ma speciale per altri.
Breve ff scritta per il Caryl Fan Fiction Fest Xmas Edition 2017, Caryl a tema natalizio ma libera.
Non ha nessuna pretesa, è una semplice storia di un momento.
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Carol Peletier, Daryl Dixon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La strada libera si spalanca davanti a lui, la moto può correre a tutta velocità senza ostacoli o morti da superare.
Il freddo entra nella pelle, passa sotto al giubbino, i capelli ballano col vento e allo stesso tempo vanno ad attaccarsi alla fronte.
L’inverno è ufficialmente arrivato, il freddo entra in profondità. Daryl non l’ha mai amato particolarmente: il fatto di dover trovare un riparo, non poter dormire dove capita, ad osservare le stelle, lo ha sempre messo a disagio.
Lui che conosce così bene i boschi sa che non potranno essergli di grande aiuto con quel clima. Ha bisogno di un posto al chiuso, una casa, come tutti.
Sfrecciando e pensando alla guerra che si avvicina, si dirige verso il Regno per parlare di strategia con Ezechiele. Rick gli ha dato quel compito e così ha deciso di partire subito.
Da lontano vede la casa, quella in cui abita Carol. Il loro rapporto è sempre lo stesso eppure qualcosa è cambiato. Con gli occhi socchiusi pensa a cosa fare e alla fine rallenta: è quasi buio, non ha senso continuare fino al Regno.
Poi vuole vederla.
Nasconde per precauzione la moto dietro a dei cespugli e poi si dirige verso la casa.
Carol è lì, gli apre poco dopo: sentendo il rumore di una moto era rimasta nascosta davanti ad una finestra e l’aveva visto.
“Daryl, cosa ci fai qui?”
Cerca di mascherare la sua gioia, eppure le sfugge un sorriso.
“Devo parlare con il Re, ero di strada…”
“E così hai pensato bene di fermarti qua per la notte” Carol annuisce, per poi lasciarlo entrare.
Subito Daryl si lascia avvolgere dal calore della casa: il camino è acceso e dona una strana sensazione di pace.
“Non hai paura che qualcuno possa notare il fumo che esce dal tetto?”
E’ preoccupato, non vuole che le si faccia del male. Ha rischiato già troppo ultimamente, entrambi lo hanno fatto.
“Non passa nessuno che non sia dei nostri da qua, non vedo perché non possa concedermi un piccolo lusso. Vieni, stavo finendo di far da mangiare”
La donna lo conduce in cucina, ed insieme finiscono di preparare la cena.
Il silenzio cala sulla tavola quando iniziano a mangiare. Un silenzio carico di cose non dette, il tipico silenzio di chi vorrebbe chiedere e parlare ma non sa come iniziare, ha paura di fare la cosa sbagliata.
Il silenzio di chi si conosce eppure pensa che non sia abbastanza.
“Come sta Judith?”
Carol interrompe il rumore delle posate con quella domanda, e riprende a mangiare solo alla risposta di Daryl. Questo inizia a parlare, le racconta di Alexandria e di come la piccola sia cresciuta tanto, stia imparando molto.
L’atmosfera si fa più rilassata, una certa armonia inizia ad aleggiare nell’aria.
La tavola viene liberata, loro due si fermano a parlare davanti al camino e poi decidono di andare a dormire, il giorno dopo sarà faticoso, fatto di lunghe chiacchierate e scelte.
Daryl si sdraia con un sospiro sul divano, le braccia dietro il capo a far da cuscino.
“Ti verrà male dappertutto a rimanere lì così”
Carol gioca con lui, eppure si preoccupa davvero.
“Non è male. Di sicuro più comodo di un tronco” la rimbecca lui.
“Dai, ho un letto comodo di là”
Daryl la fissa: non sa se riuscirà a condividere un letto con lei, quindi scuote il capo.
“E’ la tua camera. Poi io sono davvero comodo qui”
“Insisto. Sei mio ospite, non ti lascio dormire sul divano”
La donna così inizia a strattonarlo “Muoviti, c’è un bel posto di là che ti attende”
“Come vuoi donna” sbuffa Daryl, tra il divertito e l’imbarazzato.
La camera è piccola ma pulita, il letto sistemato e a piazza doppia.
“Ti sei sistemata bene qua”
“Ho meno a cui pensare. Vivo più serenamente. Almeno, fino a domani. Verrò con te al Regno”
Daryl la fissa, incuriosito.
“Non volevi rimanere fuori da tutta questa faccenda?”
“Non posso”
Con questo la discussione si chiude: entrambi sanno cosa vuole dire, non c’è bisogno di aggiungere altro.
Carol si sistema a letto senza problemi, le coperte la coprono fino al mento. Fissa Daryl e gli sorride, senza distogliere lo sguardo o girarsi dall’altra parte. Sa quanto lui si senta in imbarazzo in quel momento, eppure non fa nulla per alleviarlo poiché lei è l’unica persona che può spronarlo senza gravi ripercussioni, e dopo un po’ lui cede, sdraiandosi accanto a lei.
Come tocca il materasso, senza coprirsi, crolla in un sonno tranquillo, come non gli succedeva da tempo.
 
Il vento fuori ulula, il tempo è peggiorato. Eppure all’improvviso tutto il cielo da nero diviene grigio, e la notte sembra illuminarsi.
Il silenzio ricopre ogni cosa, perfino i vaganti sembrano percepire che qualcosa sta cambiando: la neve inizia a scendere e a coprire ogni cosa.
E’ raro vederla da quelle parti, da quando tutta questa storia è cominciata solo pioggia e sole si sono alternati. Il paesaggio diviene bianco in poco tempo.
Carol si sveglia nel girarsi nel letto, ed alza lo sguardo verso al finestra: nota i fiocchi che scendono, il davanzale spolverato di bianco.
Si alza lentamente, credendo di sognare: da quanto tempo non vedeva più la neve!
Apre la finestra e la tocca: è vera, è sveglia. Sta davvero nevicando!
Si gira, sorridendo, e fissa Daryl: dorme così bene che non vuole svegliarlo, eppure non vuole neppure tenere tutta quella felicità per sé. Chissà se lui ama la neve, si chiede.
Trattenendosi dal toccarlo si veste ed esce: osserva semplicemente i fiocchi volteggiare, li sente cadere su di lei, il loro fresco che le bagna i capelli e la pelle.
Non fa freddo, quando nevica c’è una temperatura che adora, anche se la punta del naso le diviene presto rossa, ma non le importa.
Dentro alla casa Daryl si gira, cercandola inconsciamente col braccio.
Nel dormiveglia non la trova, sbuffa e ci riprova: Carol non è lì.
I sensi si svegliano prima della sua mente, scatta a sedere e si guarda attorno: perché lei ha questa mania di sparire all’improvviso, durante la notte?
Maledicendola mentalmente e continuando a sbuffare, si alza e la cerca. La porta di casa è aperta, socchiusa, e nel piccolo spiffero intravede una figura magra ferma in mezzo al giardino.
Solo allora si accorge che qualcosa è diverso: sta nevicando. Lui non ha mai amato particolarmente la neve, ma non per quello che potrebbe rappresentare o altro. Anzi, è molto bella, lo ammette, ma con quel tempo trovare un rifugio è sempre stata una vera impresa.
Osserva la figura famigliare di Carol allargare le braccia e accogliere i fiocchi. Sa che sta sorridendo anche se è girata di spalla, il volto all’insù.
La raggiungere e le si mette davanti, osservandola per bene: lei ha gli occhi aperti e sì, sorride. Gli mando un sorriso dolce, di quelli che riserva solo a lui.
“La vuoi smettere di sparire così all’improvviso?” le sussurra Daryl.
“Sono sempre qua, non sono sparita. Sta nevicando Daryl, è così bello! Da quanto tempo!”
“Ti prenderai del freddo”
“E’ da tanto che non succede. Lasciami abbracciare la neve”
Lui le sorride, per poi toccarle il naso dalla punta rossa. Ride insieme a lei, e per la prima volta apprezza quella piccola magia del cielo.
“Sarà difficile combattere con questo tempo”
“Non pensarci adesso. Per una volta, dammi retta Daryl, non ci pensare”
Lui annuisce e poi l’abbraccia: il suo corpo è caldo, in contrasto con i fiocchi di neve freddi.
Rimangono abbracciati nella notte, sotto la neve. Due figure solitarie eppure unite, su cui la neve si posa e fa a rafforzare il loro legame.
Un inverno diverso dai precedenti, da tutti: si avvicina qualcosa di disastroso, eppure loro sono lì. Questo è un inverno veramente diverso da tutti gli altri: nevica, non sono più soli, e per una notte non pensano più a niente.
La guerra verrà, ma adesso conta solo il silenzio e loro due.
   
 
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