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Autore: Rohan    08/01/2018    2 recensioni
Buongiorno popolo di Efp!
Eccoci qui con una nuova fan fiction sulla coppia che amo: Gohan/Videl.
Questa storia partecipa al contest “Come neve nella notte di Natale” indetto da Nede.
E sì, sono tornata a scrivere per un contest, bellissimo andate a vederlo e partecipate in tanti, indetto dalla mia cara zietta Nede ♥
Gohan e Videl si troveranno, nel periodo natalizio, ad avere dei dissapori non indifferenti.
Ce la faranno a risolvere?
Dal testo del primo capitolo:
[Non avrebbe mai dimenticato l’espressione delusa e ferita della moglie, si era sentito morire in quel momento.
Avrebbe tanto voluto dirle com’erano andate veramente le cose, ma era successo tutto così in fretta che non aveva neanche avuto il tempo di elaborare lui l’accaduto, figurarsi spiegarlo a Videl!]
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gohan, Videl | Coppie: Gohan/Videl
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Nick EFP/Forum: Rohan/-Rohan
Titolo: Hai solo bisogno di un bacio
Citazione scelta: "Perché quello che sono l’ho imparato da te, tu che sei la mia risposta senza chiedere niente, per le luci che hai acceso a incendiare l’inverno."
Raiting: Arancione
Genere: Sentimentale, angst, romantico.
Note: Questa storia partecipa al contest “Come neve nella notte di Natale” indetto da Nede.

 
 
 



 
Hai solo bisogno di un bacio






 
Gohan si alzò dal letto con lo stesso sorriso ebete che non l’aveva abbandonato da quando aveva fatto l’amore con Videl.
Guardò la moglie, rannicchiata sul fianco, e si chinò su di lei per lasciarle un bacio sui capelli corvini, ma, arrivato a pochi centimetri dalla sua testa, lei lo scacciò con la mano.
«Lasciami stare» gli ringhiò, schiacciando il viso contro il cuscino.
Si era pentita di aver fatto sesso con lui, sicuramente aveva frainteso, pensando che andasse tutto bene.
Ma non andava niente bene, non per lei.
«Come scusa?»
Il sorriso che aveva accompagnato il giovane Saiyan per tutta la mattinata, gli morì sulle labbra all’istante.
Per sua moglie non aveva significato nulla quello che avevano fatto?
«Hai sentito benissimo» sbottò lei, al limite.
Aveva bisogno di urlargli contro il suo dolore.
Aveva bisogno di sfogare quelle cattive emozioni che provava da giorni.
Aveva bisogno che si sentisse male quanto lei.
Lui indurì lo sguardo, puntandolo sul suo. «No, non ho capito. Non sto capendo niente con te!» urlò, anche lui al limite della sopportazione.
Non ne poteva più.
Quella situazione l’aveva stancato, si sentiva impazzire.
Rivoleva la donna di cui si era innamorato, quella che aveva sposato.
«Sì, invece!» ribatté lei. «Non voglio che mi tocchi, che mi parli… e neanche che mi guardi! Ti voglio lontano da me!» sbraitò, scattando seduta sul letto, incendiandolo con i suoi occhi chiari.
«E per quale motivo, sentiamo!» esclamò allargando un braccio, con platealità. «Fino a mezz’ora fa ero tra le tue gambe e non sembrava fossi così riluttante che ti toccassi!» continuò, facendole pulsare forte una vena sulla tempia.
«Quello non ha significato nulla. Abbiamo solo fatto sesso» sputò fuori con malignità, dando fuori il peggio di sé.
Sapeva di ferirlo, l’aveva fatto di proposito.
Per Gohan l’amplesso era sempre stato qualcosa di sacro, era sempre stato romantico e non l’aveva mai fatto per il puro piacere fine a sé stesso.
Era una cosa che avevano sempre fatto in due, oltre ad unire i loro corpi univano le loro menti e i loro cuori.
Era sempre speciale, nonostante fossero passati anni, non era mai banale o scontato.
Gohan non era come gli altri, lo sapeva bene, ma la foto di lui e Cocoa le tornava sempre in mente quando lo pensava.
E se invece fosse stato proprio come tutti gli altri?
Gli occhi del corvino diventarono vuoti, fissando Videl senza alcuna espressione sul bel viso.
La donna si sentì terribilmente in colpa, ma aveva bisogno che stesse male quanto lei per capire cosa stesse passando.
Non era stato facile tenersi tutto dentro, ma adesso era diventato insopportabile.
«Ti comporti così per Cocoa?» chiese assottigliando gli occhi, con voce atona.
Lei sbuffò, preferendo non rispondergli.
Gohan prese un grosso respiro, per poi fare un urlo sommesso, seriamente provato. «Io non so più che fare, Videl! Ti ho chiesto di parlarne e non hai voluto. Ti ho detto che avrei lasciato perdere il film, sai che non me ne importa niente, ma me l’hai proibito per evitare di dare grane a tuo padre. Ti ho lasciato spazio, allora, ma non stiamo risolvendo proprio un bel niente! Se hai bisogno di insultarmi per stare meglio, bene, fallo! Mi importa solo che smetti di essere fredda nei miei confronti, mi stai facendo impazzire!» le urlò contro.
Non ne poteva più.
«Voglio solo che mi stai lontano» disse, cercando di non far tremare la voce.
Aveva paura.
La discussione non stava prendendo una bella piega.
Lui scosse la testa, dando un pugno sul materasso. «No, ne dobbiamo parlare! Tu vuoi sapere quello che è successo quella sera e lo capisco, non c’è niente di male! Non capisco perché ti sei intestardita in questo modo nel non volerne parlare!» l’additò adirato.
«Non parlerò proprio di niente» disse a bassa voce.
Lui sbuffò. «Vuol dire che te lo racconterò comunque, anche se non vorrai! Quella sera Cocoa mi ha detto di avermi sentito parlare con Bulma e aveva scoperto che io fossi Great Saiyamen. Mi ha velatamente ricattato, chiedendomi di aiutarla a provare le parti per il giorno dopo e ho dovuto accettare. Mi ha portato nel suo appartamento e per tutta la sera abbiamo solamente provato le battute del copione, poi, ad un tratto, dopo avermi detto che anche lei avrebbe voluto avere dei poteri come i miei, mi ha portato fuori e mi ha baciato. Sono scappato immediatamente, Videl. Il mio unico pensiero, quando l’ha fatto, eri tu. Sono tornato immediatamente a casa. Avrei voluto avere il tempo di dirtelo, ma Barry mi ha preceduto. Hai visto anche tu che è arrivato immediatamente dopo di me» disse guardandola negli occhi per tutto il tempo.
Videl assottigliò gli occhi, cercando di scrutare dentro di lui con lo sguardo.
«Mi vorresti dire che sei stato fuori tutta la notte e ti ha solo baciato, lei?» chiese accusandolo volutamente.
«Ti ho detto quello che è successo. Mi sono sentito terribilmente in colpa, ma obiettivamente non è stata colpa mia. Sono stato costretto dalle circostanze a stare con lei per tutta la notte e il resto… io non c’entro nulla» insistette.
«Ti ho aspettato per tutta la notte, Gohan. Ero preoccupata, ero in ansia… e tu invece stavi baciando un’altra donna» sussurrò abbassando gli occhi sul materasso.
Sentiva gli occhi pizzicare, voleva piangere, ma non l’avrebbe fatto.
Non davanti a lui.
«Lo so e mi dispiace tanto, tesoro mio» sussurrò, mettendosi in ginocchio sul materasso, prendendole le mani con le sue.
La giovane alzò gli occhi per specchiarsi in quelli del marito. «E se non ti credessi?» chiese con un grosso magone in gola.
Gohan sentì perfettamente il suo cuore spezzarsi in tanti piccoli e fragili pezzi.
Gli era crollato addosso un macigno pesante tonnellate e tonnellate.
«Allora il problema è più grosso di quanto pensassi…» sussurrò con gli occhi sbarrati.
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 














Angolo dell'autrice
Buongiorno e benvenuti nel nuovo capitolo di questa mini mini long che ho appena finito di scrivere!
I capitoli in tutto saranno cinque... saranno brevi, ma io, lo sapete, non riesco proprio a scrivere lunghi capitoli ewe
E niente, le cose si mettono male per questi monelli v.v
Spero che il capitolo vi piaccia e che la storia in generale vi stia piacendo.
A presto con il capitolo quattro!

-Rohan♫ *e dal Gohan dentro l'armadio*
  
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